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13) VILLA ADA: IL PROGETTO DEL MUSEO DEL GIOCATTOLO, LE SCUDERIE E LE SERRE

scuderie villa ada

i tre edifici delle Scuderie

IMG_5741 ex stalle villa ada

lo stemma dei Savoia ormai distrutto sulla facciata laterale

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Casale delle Cavalle Madri,  Villa Ada, II Municipio

le Scuderie viste dal viale principale;

VILLA ADA IMG_5743 SCUDERIE 2

lo stato di degrado della parte posteriore degli edifici

VILLA ADA IMG_5737 SCUDERIE 1

lo stato di degrado della parte posteriore degli edifici.

 

 

 

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Le SCUDERIE REALI (Foglio 543, Part. 10, 11, 12) sono composte da tre corpi distinti di fabbrica (Scuderie d’agenzia, Edificio centrale, Casale dei Trenatori) non omogenei tra loro. Attualmente in totale stato di abbandono. Nel 2013 risultavano nelle disponibilità del Dipartimento Ambiente. Nel 2011 è stata realizzata una recinzione per la messa in sicurezza da parte della U.O. della Sovrintendenza.

Consulta la scheda di Roma2Pass a cura di Pietro Rossi Marcelli. http://www.roma2pass.it/scuderie-reali/

villa ada computer grafica prog museo giocattolo 12

Villa Ada Video con computer grafica progetto Museo del giocattolo

Il Progetto abortito del Museo del Giocattolo
Nel 2004, Sindaco Walter Veltroni, con delibera Consiliare del 24 novembre, fu approvato il progetto per realizzare, in  deroga al vincolo archeologico e alla destinazione N, con integrazione volumetrica,  un polo museale per custodire la collezione di giocattoli Leonardo Servadio (uno stock di 10mila e 663 pezzi, per lo più d’origine svedese, degli anni fra il 1860 e il 1930) acquistati dal Comune di Roma al costo di 4,5 milioni + IVA (1).

Il costo previsto per la ristrutturazione degli edifici delle Scuderie, dopo importanti modifiche al progetto iniziale e la previsione di un museo ipogeo, lievitò dagli iniziali  5 milioni a 8 milioni di euro. Il Museo sarebbe stato su tre piani, con laboratori, servizi hi-tech modernissimi per i visitatori, biblioteca, bar, ristoranti, scale mobili, ampie vetrate.

Guarda il video del progetto ufficiale al link https://www.youtube.com/watch?v=Ul90QevO8tY )

villa ada computer grafica prog museo giocattolo 3  villa ada computer grafica prog museo giocattolo 4  villa ada computer grafica prog museo giocattolo 5

villa ada computer grafica prog museo giocattolo 11  villa ada computer grafica prog museo giocattolo 9  villa ada computer grafica prog museo giocattolo 8

Inoltre, prosegue Affari Italiani, :”in fondo alla delibera consiliare c’era un allegato. Una sorta di codicillo. In attesa del restauro delle Scuderie Reali, si rendeva necessario, infatti, “provvedere temporaneamente alla custodia della collezione presso la stessa Servadio srl” a Castiglione del Lago (Perugia). In conto al Comune di Roma finivano “la disponibilità del magazzino, la manutenzione ordinaria e straordinaria dei giocattoli, le utenze (luce, acqua, riscaldamento)”. Ma anche il premio assicurativo (19.843,90 euro), il servizio di custodia e perfino “l’appartamento a disposizione del custode”. Il quantum? Esattamente 99.991,90 euro all’anno + iva. In totale 116.021,50 euro. (1)  Tutto nero su bianco .

Ma il progetto non andò in porto. Da qualche anno la collezione è stata trasferita a Roma, presso la Centrale Montemartini a Via Ostiense . Come riportato dal Messaggero  del 30/12/2017: “Sono circa 11 mila pezzi per 34mila componenti, una cifra impressionante per quella che viene stimata come la più grande collezione di giocattoli d’Europa.  La maggior parte degli oggetti risale agli anni tra il 1860 ed il 1930 ma vi sono pezzi più antichi, risalenti al XIII-XV secolo, come due bambole di stoffa di cultura preincaica. Più della metà dei giocattoli sono di fabbricazione tedesca, un quarto di produzione svedese, il resto si divide tra manifattura francese, italiana, inglese e americana. Nel deposito sono custoditi, tra gli altri, 43 case di bambola, 100 giochi da tavolo, 92 giochi da costruzione, 300 automi, giochi da luna park, fotografie ed una biblioteca di 3000 volumi ” (2).

LE SERRE (Foglio 542, Part. 40, 45, 13, 39, 126).

Realizzate negli anni ’70 del 1800 erano destinate alla produzione in loco delle essenze floreali e orticole necessarie per la manutenzione dei giardini e del parco. Il complesso era costituito da tralicci di ferro con piano leggermente interrato, in origine coperti a vetro e climatizzati grazie ad un impianto a condutture d’acqua calda all’avanguardia per i tempi.

Nel 2013 risultavano nelle disponibilità del Dipartimento Ambiente , inutilizzate e da restaurare nell’ambito di un progetto di attività culturali e vivaistiche collegate alle ex Scuderie Reali.

Nel 2011 realizzata una recinzione per la loro messa in sicurezza. Sono attualmente occupate.

da  Roma2Pass, scheda curata da Pietro Rossi Marcelli

Le Serre di Villa Savoia sono a Villa Ada, dietro la Palazzina Reale, sulla strada verso il Casale delle Cavalle Madri e il Circolo Cascianese, nell’area antistante le Scuderie Reali. Oggi le Serre sono in rovina.

Le Serre sono state realizzate nell’ambito della sistemazione del parco voluta dai Savoia negli anni Settanta del’Ottocento, su progetto di Emilio Richter.

Si tratta di una struttura di servizio, destinata alla produzione in loco di buona parte delle essenze floreali e orticole necessarie per la manutenzione dei giardini e del parco della Villa.

Nonostante l’abbandono ed il degrado in cui le Serre versano da decenni, dopo la recente bonifica dell’area che ha permesso la rimozione della vera e propria discarica che vi era, è stato possibile identificare a grandi linee la struttura originaria. Il complesso è costituto dai tralicci in ferro di tre corpi di serra. con piano leggermente interrato, in origine coperti a vetro e climatizzati grazie ad un impianto a condutture d’acqua calda giudicabile all’avanguardia per gli standard dell’epoca.

A differenza di altre serre costruite nel corso dell’Ottocento in altre ville le romane quali Villa Torlonia, Villa Pamphilj, Villa Corsini, le Serre di Villa Savoia non hanno architetture ricercate, in quanto finalizzate solo alla riproduzione e non alla esposizione di piante rare

Note:

(1)  Vai all’articolo del 5 dicembre 2011 di  Affari Italiani:

http://www.affaritaliani.it/roma/l-ultima-follia-di-veltroni-vale-milion-i-l-epopea-del-museo-dei-balocchi-di-villa-ada-05-12-11.html

(2) Vai all’articolo del 30/12/2017 de il Messaggero:

https://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/le_bambole_di_roma_senza_casa_la_collezione_di_giocattoli_antichi_piu_grande_d_europa_chiusa_nei_depositi-3450679.html

(3) Cronache da Villa Ada, associazione Amici di Villa Ada, 2017, pp. 70 e ss.

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