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Casal Bertone – IV Municipio -Il Cinema

casal bertone I soliti ignoti - Cinema

I soliti ignoti: Totò, V. Gassman, M. Mastroianni, R. Salvatori, C. Pisacane, T. Murgia

Totò, V. Gassman, M. Mastroianni, R. Salvatori, C. Pisacane, T. Murgia

a cura di Emanuela Liverani

scarica Casal Bertone – Cinema

A cavallo tra gli anni 50 e 60 il cinema arriva ufficialmente anche a Casal Bertone.

Quattro sono le produzioni che scelgono come location il quartiere, ma sono due i film più importanti e che lo coinvolgono maggiormente: Mamma Roma (in piazza Tommaso de’ Cristoforis) e I soliti ignoti (in piazza Enrico Cosenz), in entrambi i casi luoghi che si inseriscono perfettamente nella narrazione delle storie.

In totale i film di cui si hanno notizie certe sono in ordine cronologico: I soliti ignoti (1958, M. Monicelli), Morte di un amico (1959, F. Rossi), Una vita violenta (1962, P. Hersch e B. Rondi), Mamma Roma (1962, P. P. Pasolini).
Il secondo, poco conosciuto e non facile da reperire, impegna solo come sfondo di una scena il Cinema Puccini (al tempo in piena attività), il terzo, tratto dall’omonimo romanzo di Pasolini su suo soggetto, coinvolge di passaggio il Palazzo Dei Cervi che ritroveremo sia in esterni che in interni in Mamma Roma.

Sicuramente Casal Bertone non era un luogo sconosciuto alle produzioni cinematografiche.

Sulla via Tiburtina, a pochi metri dall’imbocco con via di Portonaccio, vi erano gli stabilimenti De Paolis (in cui furono girati alcuni degli interni di Mamma Roma e che oggi si chiamano Studios); nelle immediate vicinanze, in via Montecuccoli e al Pigneto, fu girato uno dei primi film realizzati in periferia della storia del cinema italiano, Roma città aperta (1945, R. Rossellini). Non sorprende, quindi, la scelta del quartiere che, nel caso di Pasolini, è presente sin dal primo romanzo, Ragazzi di Vita, fino a quello postumo, Petrolio (qui in particolare il Borghetto Malabarba).

Ne I soliti ignoti la scelta è il terrazzo di un edificio poi demolito nel 1965/66, gemello di quello esistente su piazza Cosenz; qui, Dante Cruciani (Totò) spiega alla banda (V. Gassman, M. Mastroianni, R. Salvatori, C. Pisacane, T. Murgia) come si apre una cassaforte. La terrazza si affacciava da un lato sulla ferrovia, dando quindi un ampio respiro alle inquadrature, e dall’altra

E. Garofalo, C. Di Carlo, A. Magnani, P.P. Pasolini (Angelo Novi © Fondo Carlo Di Carlo)

E. Garofalo, C. Di Carlo, A. Magnani, P.P. Pasolini (Angelo Novi © Fondo Carlo Di Carlo)

verso la piazza, per il necessario e divertente scambio di battute tra Dante e alcuni ragazzini (scelti tra quelli che vivevano nel quartiere); la location aveva poi un aspetto di abbandono che ben si legava alle vicende personali dei personaggi, e non ultimo, il passaggio del treno e il suo fischio, elementi ricorrenti nel film (Capannelle vive in una baracca accanto alla ferrovia, Giuseppe Baiocchi detto Peppe er Pantera sarà costretto alla vita onesta a causa del fischio di un cantiere edile).

In Mamma Roma il Palazzo dei Cervi è coinvolto sia nel carrello di avvicinamento all’edificio dove nel film vive la protagonista (interpretata da Anna Magnani), sia all’interno del suo appartamento. A distanza di quattro anni l’uno dall’altro i film raccontano un profondo cambiamento sociale, un’Italia diversa pre e post boom economico. Se per Pasolini la condizione di Mamma Roma è quella di una donna costretta a prostituirsi ora pronta a cambiare vita e quartiere per un sogno piccolo borghese che distruggerà la vita del figlio e quindi la sua, ne I soliti ignoti la banda di ladri è ancora parte di una società ingenua, vogliosa di fare il colpo che li sistema per sempre ma destinati continuamente al ridicolo, del tutto inadatti alla situazione, trovandosi costretti a conformarsi alla società. I personaggi sono in entrambi i casi fuori dai luoghi in cui circolava la ricchezza e Casal Bertone costituiva un esempio di quartiere popolare perfetto per entrambe le storie.

Le immagini di entrambi i film ci raccontano, infine, le modifiche urbanistiche dei luoghi; di lì a poco il quartiere subirà il suo profondo cambiamento come accadde all’intera città, nonostante il suo isolamento.

Possiamo immaginare cosa sia significato per i cittadini di Casal Bertone avere l’onore di ospitare gli amati e celebri Totò e Magnani, artisti che a quell’epoca tutti potevano vedere sul grande schermo del Cinema Puccini in via Baldassare Orero, anni in cui il cinema era popolare (per costi e ricchezza di proposte) e ogni quartiere aveva la sua sala.

Emanuela Liverani

https://www.cittapasolini.com/mamma-roma