a cura di Emanuela Liverani
scarica Casal Bertone – Guerra e Resistenza
Il 19 luglio 1943 alle ore 11.30 inizia l’operazione Crosspoint che prosegue sino a oltre le 14.00 con obiettivo lo scalo di San Lorenzo e zone limitrofe, tra cui Casal Bertone. È il primo bombardamento di Roma. Circa 300 bombardieri, B-17 e B- 24, sganciano 4.000 bombe provocando un totale di 3.000 morti e 11.000 feriti accertati. In tutto su Roma ci saranno 51 bombardamenti di diversa entità (l’ultimo il 3 maggio 1944 su Magliana e Quadraro).
I danni nel quartiere sono lungo il tratto della ferrovia, in modo particolare gli edifici di piazza Enrico Cosenz (con entrata in via Efisio Cugia) e dalla parte che si affaccia in via Antonio Baldissera. Per decenni (come si evince da una foto d’epoca, parte dell’ormai scomparso archivio de L’Unità, scattata da via Baldassarre Orero su via Baldissera) lo stabile di via Efisio Cugia rimase in parte distrutto (fino alla completa ricostruzione nel 2010), mentre quello che nella foto si vede sullo sfondo fu seriamente danneggiato rimanendo inagibile sino alla sua demolizione tra il 1965/66 (per intenderci parliamo della location del film I soliti ignoti). Ufficialmente a Casal Bertone non ci furono vittime.
Dietro a questi edifici in via degli Orti di Malabarba vi era il Borghetto Malabarba (una baraccopoli esistente sino a tutti gli anni 70) di cui non si hanno notizie ufficiali rispetto alle vittime
e ai danni. Nella baraccopoli durante l’occupazione nazi-fascista venivano nascosti partigiani e soldati alleati, e questa è solo una parte della storia della Resistenza nel quartiere.
Nonostante il numero modesto di abitanti a Casal Bertone sono nati o vissuti alcuni partigiani; coloro di cui siamo a conoscenza sono: Virgilio Bianchini (in piazza Tommaso de’ Cristoforis, nel palazzo detto dei Cervi) che si unì alla brigata garibaldina Gramsci operante nella zona di Narni dove morì; Giorgio Marincola (in via Efisio Cugia, proprio nel palazzo danneggiato), Luciana Romoli (nei suoi racconti parla di un quarto piano di un palazzone). Nonostante all’epoca non vivesse nel quartiere, c’è un partigiano che ha vissuto per anni qui e che sino alla sua morte ha tenuta viva la memoria e, soprattutto, lo spirito battagliero, Zaccaria Verucci.
Tra tutti i partigiani il più noto è Giorgio Marincola, la cui storia è narrata nei dettagli per la prima volta da Carlo Costa e Lorenzo Teodorio in Razza partigiana. Storia di Giorgio Marincola (1923 – 1945). Soffermiamoci su questa per la sua straordinarietà nel poco spazio disponibile.