In Largo Preneste, alle spalle dell’ex fabbrica tessile SNIA Viscosa, tra la via Prenestina e Casal Bertone, dal 1992 c’è un lago emerso durante dei lavori edili nell’area e diventato nel tempo un’oasi naturalistica, rifugio per varie specie faunistiche protette. Il Forum permanente del Parco delle Energie insieme ai cittadini e ai comitati di quartiere della zona si sono battuti per anni perchè nell’area fosse realizzato un parco pubblico e nel 2020 il lago è stato dichiarato Monumento naturale con Decreto del Presidente della Regione Lazio. Tuttavia l’area limitrofa di proprietà di un famoso costruttore, dove insistono ancora i ruderi dell’ex fabbrica, nonostante le sollecitazioni dei cittadini e le promesse regionali non è mai stata inglobata nel perimetro dell’area protetta. Nell’ottobre 2022 l’appassionata campagna “Presidente Zingaretti #metticilafirma” non ha avuto l’esito sperato, e anzi, pochi giorni nell’area accanto al lago sono arrivate le ruspe, grazie a un Permesso di Costruire rilasciato dal Comune per “restauro, risanamento conservativo e parziale ristrutturazione” dei ruderi, fatto che sicuramente non offre molte rassicurazioni sul buon esito dell’estensione dell’oasi naturalistica (ultimo aggiornamento 27 dicembre 2022).
Lago ex SNIA – V° municipio – Parco autogestito
scheda a cura del Comitato di quartiere di Casal Bertone – luglio 2018 (aggiornamenti successivi a cura di Anna maria Bianchi – ultimo aggiornamento 30 ottobre 2022)
La storia è quella di un lago naturale connesso ad una falda sotterranea profonda, che qui coincide con il percorso dell’ex fosso della Marranella, che ne alimenta le acque. L’area è quella del complesso industriale della ex Snia Viscosa, attiva dal 1923 al 1954 per la produzione di rayon, un tessuto artificiale, detto appunto seta artificiale (1) . A cavallo dei quartieri Prenestino e Casal Bertone, dopo essere stata abbandonata per decenni, l’area è acquisita nel 1990 da una nota famiglia di costruttori romani, che ottiene una concessione edilizia per la costruzione di un centro commerciale. Tale concessione suscita la protesta dei cittadini che presentano un esposto alla Procura della Repubblica (verrà poi accertata l’alterazione della planimetria). Nel frattempo i lavori del cantiere continuano: a causa di uno sbancamento, nel 1992 viene intercettata la falda acquifera, il cantiere si allaga e inizia a formarsi il lago.
La concessione viene annullata definitivamente. Nel corso degli anni diversi progetti speculativi sono poi presentati sull’area (come piscine per i mondiali di nuoto del 2009, costruzione di case per ospitare studenti della terza università nel 2010, quattro grattacieli ad uso abitativo nel 2013) ma sempre fermati dalle iniziative della società civile, nel frattempo riunitisi nel “Forum permanente del Parco delle Energie”, composto da cittadini, comitati, associazioni, il Centro sociale ex Snia e rappresentanti delle istituzioni (2).
Nel 2014 si conclude l’iter espropriativo dell’area interessata dal lago che diventa pubblica, anche se la sua gestione non viene presa in carico dall’amministrazione comunale. Nel corso degli anni l’area prospiciente il lago viene popolata prima dalle piante “pioniere”, cannucce d’acqua, tarassaco, …, e successivamente da quelle tipiche della campagna romana. Il lago vede crescere la presenza di uccelli, 69 specie avicole censite dal WWF, tra i quali germani reali, folaghe, martin pescatore.
Il Forum presenta la necessaria documentazione alla Regione Lazio affinché certifichi la natura giuridica del lago ex Snia e chieda al Demanio dello Stato di emettere il provvedimento dichiarativo che riconosca la natura pubblica demaniale delle acque del lago e della fascia di salvaguardia di almeno cento metri dalle sponde. Viene inoltre inviata alla Regione Lazio la richiesta di far diventare l’intera area dell’ex fabbrica Monumento o Riserva naturale, al fine di metterla in sicurezza per gli anni a venire, al riparo da qualunque nuovo progetto speculativo.
I continui rimbalzi di responsabilità e cambi di interlocutore all’interno della Regione stanno rendendo difficile questi iter.
Nel frattempo la gestione dell’area viene assicurata dal Forum attraverso opere di autofinanziamento per i materiali e il lavoro volontario dei suoi componenti. E’ stato creato un apiario didattico che viene visitato dagli alunni delle scuole dei quartieri limitrofi e numerose sono state le iniziative e i seminari sull’ecosistema del lago e le prospettive atte a valorizzarlo.
Per chi volesse approfondirne gli aspetti si suggeriscono:
il documentario di M. Antonioni “Sette canne per un vestito” per capire il tipo di lavorazione nella fabbrica; disponibile su Youtube non è stato girato in questa fabbrica ma in una equivalente, sempre della Snia, in Friuli
il sito https://lagoexsnia.wordpress.comper una storia completa delle lotte dei cittadini e la documentazione dei seminari, delle ricerche del WWF, delle analisi dei biologi, della descrizione del rifugio antiaereo della fabbrica
il videoclip Il lago che combatte . La canzone realizzata da Militant-A (Assalti Frontali) in collaborazione con il gruppo “il Muro del Canto” è un pezzo rap di forte impattoche scaturisce da uno dei passaggi nodali di questo percorso di lotta (in calce)
ASSALTI FRONTALI E MURO DEL CANTO – IL LAGO CHE COMBATTE
(1) i tessuti artificiali sono prodotti a partire da elementi naturali, come in questo caso la cellulosa, trasformati attraverso un processo chimico. I tessuti sintetici derivano da una trasformazione che parte dal petrolio e si sono sviluppati nel dopoguerra. In realtà proprio la concorrenza dei nuovi tessuti sintetici, molto più economici, ha contribuito alla riduzione della produzione di rayon e alla chiusura della fabbrica
(2) Il Forum è aperto a tutti e si riunisce in assemblea pubblica il primo mercoledì di ogni mese.