Il 5 Luglio un gruppo di cittadini di Casal Bertone e di altre aree di Roma si è incontrato per conoscere assieme la storia ed il futuro del quartiere durante un Piedixterra: un’esplorazione urbana insieme ai cittadini e ai comitati di quartiere per guardare la città in un modo diverso: osservare i luoghi come appaiono e vedere come potrebbero diventare. E ricordare la storia dei luoghi com’erano. Come ogni mese ci siamo incontrati per organizzare assieme una passeggiata che aiutasse a capire meglio un frammento di Roma. Solo ricomponendo questo mosaico assieme saremo in grado di ripensare la città.
Il quartiere di Casal Bertone sorge su una zona un tempo di carattere collinare, i Colli di Portonaccio, un territorio agricolo tipico dell’Agro Romano. Il nome di Casal Bertone nasce da un casale e dal tipo di cavalli che vi si
Gli alleati in piazza S. M. Consolatrice
allevavano, detti Bertone. Il luogo era già noto durante la Roma Antica, come testimoniano i numerosi ritrovamenti archeologici nel quartiere, soprattutto in occasione dei lavori Tav iniziati nel 1997. Nel corso del XIX e XX secolo, lo sviluppo urbano spontaneo, la costruzione delle ferrovie e della Tangenziale hanno sempre più frammentato il tessuto urbano, concludendo così l’isolamento di Casal Bertone con il resto della città, ciò che lo caratterizza ancora oggi, ossia una sorta di villaggio all’interno di una metropoli [scheda di approfondimento]
Il 19 luglio 1943 alle ore 11.30 inizia l’operazione Crosspoint che prosegue sino a oltre le 14.00 con obiettivo lo scalo di San Lorenzo e zone limitrofe, tra cui Casal Bertone. È il primo bombardamento di Roma. Nonostante il numero modesto di abitanti a Casal Bertone sono nati o vissuti alcuni partigiani. Casal Bertone ricorda da sempre i suoi partigiani il 25 aprile con lo svolgimento, nella piazza del quartiere e per l’intera giornata, di numerose iniziative [scheda di approfondimento].
A cavallo tra gli anni 50 e 60 il cinema arriva ufficialmente anche a Casal Bertone. Quattro sono le produzioni che scelgono come location il quartiere, ma sono due i film più importanti e che lo coinvolgono maggiormente: Mamma Roma (in piazza Tommaso de’ Cristoforis) e I soliti ignoti (in piazza Enrico Cosenz), in entrambi i casi luoghi che si inseriscono perfettamente nella narrazione delle storie. Possiamo immaginare cosa sia significato per i cittadini di Casal Bertone avere l’onore di ospitare gli amati e celebri Totò e Magnani, artisti che a quell’epoca tutti potevano vedere sul grande schermo del Cinema Puccini in via Baldassare Orero, anni in cui il cinema era popolare (per costi e ricchezza di proposte) e ogni quartiere aveva la sua sala.[scheda di approfondimento].
Nonostante la importante storia del cinema nel quartiere, gli emblemi di questo passato oggi sono abbandonati. Questo è il caso del Cinema Puccini, i cui anni migliori sono a cavallo tra gli anni ’40 e ‘ 50, perché già negli anni ’60 iniziò il suo lento ed inesorabile declino. Ma cosa resta oggi del Puccini? A causa della proprietà privata di questo spazio, che attende un cambio di destinazione d’uso, ad oggi il cinema è un rudere pericolante [scheda di approfondimento].
Oltre al Cinema Puccini esistono nel quartiere altri edifici per servizi non fruibili, come quello del mercato. L’attuale mercato del quartiere di via Ricotti risulta su sede impropria e provvisoria dal 1960 e avrebbe dovuto essere trasferito nella nuova sede in Via Pollio, una delle opere di compensazione previste dall’Accordo di Programma stipulato nel 2005 tra il Comune di Roma e la ditta Cam srl [scheda di approfondimento]. Ad oggi gli operatori lavorano in condizioni molto difficili per via dei servizi carenti ed i molti banchi sfitti, poiché l’opera di compensazione ha visto negli anni molti momenti di stasi, sia per il ritrovamento di reperti archeologici, sia per lungaggini burocratiche e contrasti tra la società privata e gli enti pubblici coinvolti. Infatti, durante i lavori di costruzione, nel 2009, è stato rinvenuto un ampio tratto dell’antica via Collatina, motivo percui è stato deciso di creare un’area museale, che ha però creato un ulteriore rallentamento per via dell’aumento dei costi. Nel gennaio 2018 è stata emessa una sentenza del Tar che obbliga la parte pubblica a ottemperare ai suoi doveri previsti dall’Accordo del 2007 [scheda di approfondimento].
Un parcheggio al posto della Casa del quartiere
Un altro progetto mai completato, e neppure iniziato, è quello della Casa della Partecipazione. Nel 2005 il Comune di Roma deliberava l’accordo di Programma per la riqualificazione di Casal Bertone, i cui lavori erano a carico della società Cam, in cambio della licenza edilizia per i palazzi di via Portonaccio. Tra le opere di compensazione è prevista la realizzazione di un edificio dove dovevano essere realizzati locali per il CdQ Casalbertone, la Palestra Popolare e per il trasferimento del limitrofo Centro anziani, oltre ad una grande sala assembleare a disposizione dei cittadini di Casal Bertone. Ad oggi nulla è stato realizzato di quanto previsto, e attualmente l’area è utilizzata come parcheggio, pare privato [scheda di approfondimento].
Una storia con un esito un po’ migliore, grazie al grande impegno dei cittadini, è quella del parco Conticelli. Nel 1994 i cittadini del quartiere iniziano a ripulire un’area verde abbandonata che grazie alla grande partecipazione arriva ad essere quasi del tutto fruibile ma l’anno successivo si verrà a sapere che esistono dei proprietari che ne rivendicano l’utilizzo. Viene quindi avviato un lungo confronto nel quartiere e con le amministrazioni locali, un primo progetto per trasformare l’area in un parco e modificare quindi la sua destinazione d’uso a verde e servizi, all’interno della “Variante delle certezze”. Nel 1997 il Comitato di Quartiere viene chiamato a rispondere dal tribunale di Roma in sede civile per “danni”, poiché i proprietari di una parte dell’area chiedono un risarcimento di 5 miliardi di lire al Comitato di Quartiere, al Presidente della Circoscrizione ed all’Assessore comunale all’Ambiente. Questa vicenda diventa un caso cittadino e dopo circa sette anni, la causa si chiude e si dimostra l’infondatezza della richiesta, anche perché l’area era da tutti (nel 1994) ritenuta pubblica, anche da documentazione comunale.
Attraverso un serrato confronto tra amministrazione e cittadini, svolto anche nel Laboratorio Municipale per la Partecipazione, la questione del “parchetto” è inserita nell’Accordo di Programma dove è prevista la definitiva acquisizione e sistemazione dell’area.
Nel 2015-2016 l’area è stata oggetto di lavori di sistemazione e per circa un anno è stata chiusa per problemi di natura tecnica-burocratica. L’area viene comunque riaperta, grazie alla pressione dei comitati e dei cittadini, ma a tutt’oggi permangono problematiche relative al collaudo finale e sono i cittadini stessi a prendersene cura.
L’impegno dei cittadini del quartiere nell’erogare servizi per i cittadini è una caratteristica di Casal Bertone, come testimoniano molte esperienze. Questo è il caso dei Magazzini Popolari, la cui storia incomincia negli anni ’70 come sezione del Partito Comunista Italiano, divenendo ben presto uno dei luoghi di maggior aggregazione per i cittadini del quartiere. Oggi i Magazzini offrono molti servizi al quartiere quali i Gruppi d’Acquisto Popolare (G.A.P.), dove era possibile acquistare, a prezzi vantaggiosi e ridotti, beni alimentari di qualità e la Biblioteca Popolare [scheda di approfondimento].
Un’altra importante realtà del quartiere è l’Associazione Culturale Volare – Scuola di Musica
Etnofonie che è impegnata dal 1994 nella diffusione della cultura musicale. Nel corso degli anni si è arricchita di oltre 3000 soci, tra allievi della scuola e musicisti [scheda di approfondimento].
Un’altra importante risorsa del territorio, sempre autogestita, è quella del Lago ex-Snia. In Largo Preneste, alle spalle dell’ex fabbrica tessile Viscosa, tra la Prenestina e Casal Bertone, dal 1992 c’è un lago diventato rifugio per varie specie faunistiche protette. I comitati di quartiere della zona si sono battuti per anni perchè nell’area espropriata dal Comune fosse realizzato un parco pubblico, come prevedeva il Piano Regolatore. L’area era di proprietà del costruttore Antonio Pulcini, che in passato aveva presentato vari progetti per costruire grattacieli, ma il Comune, alla fine, grazie all’ìimpegno dei cittadini ha restituito l’area naturalistica alla città.
Cosa chiede Casal Bertone?
l’attuazione dell’accordo di programma del 2005. In particolare con riferimento al completamento del nuovo mercato con annessa area museale, al completamento del Parco di via Morozzo della Rocca, alla realizzazione della Casa del Quartiere.
la realizzazione delle opere previste dalle compensazioni per i lavori TAV del 2009 e in particolare: la realizzazione dei campi sportivi e del parco pubblico sui due lati di via Ettore Fieramosca, la riqualificazione di via di Casal Bertone.
la riqualificazione dell’ex Cinema Puccini e la sua apertura al pubblico come spazio culturale (biblioteca e spazio polifunzionale)
la promozione di una mobilità più sostenibile, con l’istituzione di una zona 30, l’installazione di passaggi pedonali rialzati, la realizzazione di un percorso ciclo-pedonale che colleghi il quartiere alla metro Pigneto e alla Stazione Tiburtina.
Informazioni per chi volesse organizzare assieme il prossimo Piedixterra nel proprio quartiere: piediperterracir@gmail.com
Le schede sono state curate dal Comitato di Quartiere Casal Bertone e Emanuela Liverani
Il gruppo di lavoro Piediperterra di Carteinregola è composto da: Clara Habte, Daniela Patti, Anna Maria Bianchi, Maurizio Geusa, Riccardo Varanini, Maria Spina