foto 3 Decima Spazio relazionale e verde
Il nuovo quartiere NCIS a Decima Municipio IXDecima – Storia e Impianto urbanistico
Luigi Moretti (progetto urbanistico)
Vittorio Cafiero – Ignazio Guidi – Adalberto Libera – Luigi Moretti (progetto architettonico)
Scheda redatta dal CdQ Torrino-Decima[1]
Completata la realizzazione del Villaggio Olimpico, nato per ospitare gli atleti partecipanti ai Giochi Olimpici del 1960 e, quindi, trasformato in quartiere residenziale per gli impiegati degli uffici pubblici della zona centrale e nord-occidentale della città, l’ INCIS (Istituto Nazionale per le Case degli Impiegati dello Stato) dovette confrontarsi con nuove esigenze alloggiative determinate dalla rapida trasformazione dell’ EUR che, dopo la caduta nell’oblio successivo al ventennio fascista, viene riqualificato a nuovo centro direzionale della città, nonché caposaldo della riesumata espansione di Roma verso il mare.
Il progressivo trasferimento di enti e ministeri nel nuovo polo direzionale comportava, infatti, la necessità di costruire nuovi alloggi pubblici in aree limitrofe edificabili già individuate dall’allora vigente piano regolatore.
A tale scopo fu, quindi, prescelta un’area di circa 22 ettari localizzata a circa 1 Km dall’EUR e ricadente all’interno del comprensorio edificatorio più vasto delimitato dall’asse Via del mare / ferrovia Roma-Lido e la Cristoforo Colombo, destinato, secondo le previsioni dell’allora vigente piano regolatore, all’espansione attraverso piani comprensoriali unitari (Zona E1).
L’INCIS, acquisita l’area (individuata catastalmente al foglio 858 con la particella 31), riconfermò l’incarico della progettazione del nuovo quartiere a parte del gruppo di architetti già coinvolto nella realizzazione del Villaggio Olimpico affidando, in particolare, a Luigi Moretti l’impostazione urbanistica ed a Vittorio Cafiero, Ignazio Guidi ed Adalberto Libera, oltre che allo stesso Moretti, il progetto edilizio.
Il primo nucleo del quartiere venne Inaugurato il 18 novembre 1965 e nell’arco di un anno verranno consegnati i primi 808 alloggi per circa 3400 abitanti che nel decennio successivo, con la realizzazione di ulteriori 700 alloggi da parte dallo IACP subentrato nel frattempo all’ INCIS, arriveranno ad un totale di circa 6000 abitanti.
L’IMPIANTO URBANISTICO (foto 1)
foto.1 – Decima Impianto urbanistico
I temi e le scelte formali già sperimentati nel Villaggio Olimpico, vengono riproposti e trovano compiutezza nel nuovo quartiere di Decima dove l’impianto urbanistico e le forme delle architetture costituiscono un insieme organico in funzione dell’uomo e dei suoi spazi relazionali.
LA RETE VIARIA
La rete viaria nell’idea originale è costituita da un’asse centrale inter-quartiere (l’attuale Viale Camillo Sabatini) indipendente rispetto alla viabilità interna al quartiere finalizzata al solo raggiungimento delle aree a parcheggio a servizio dei fabbricati.
Nella fase esecutiva, purtroppo, tale impostazione è stata profondamente modificata, realizzando un sistema viario diametralmente opposto rispetto all’idea progettuale.
Le vie interne al quartiere, “a fondo cieco” ora sono collegate in una rete stradale continua di attraversamento e collegamento con l’asse centrale inter-quartiere (Viale Sabatini), con conseguente aumento del carico automobilistico a discapito della sicurezza.
Un esempio fra tutti: gli attuali assi viari trasversali rappresentati da Via Romualdo Chiesa e Via Martelli Castaldi non dovevano esistere, immaginati, al contrario, come “decumano” pedonalizzato prospettico impostato sulla centralità della “piazza verde” del quartiere (l’attuale Piazza Vannetti Donnini).
L’ARCHITETTURA DEGLI EDIFICI (foto 2)
foto.1 – Decima Impianto urbanistico
La composizione volumetrica dei fabbricati si articola per isole compiute dentro le quali gli edifici vengono modellati in forme concave e convesse secondo temi di volta in volta diversificati, generando visioni prospettiche dinamiche in continua trasformazione nel percorre il tracciato della rete pedonale.
Significativa, per la lettura delle specificità che caratterizzano le singole isole, è la suddivisione dell’intervento in lotti riportata nelle tavole progettuali; suddivisione che, diversamente dal significato che normalmente viene attribuito a tale procedura di semplificazione ai fini edificatori, è invece uno strumento per comprendere il significato dato all’architettura delle forme.
- Lotti 1 e 5 – Edifici a “pettine”
- L’orditura seriale degli edifici è costituita da segmenti curvi che, richiamando il linguaggio dell’architettura barocca, vanno a formare concavità protettive (isola 1) o convessità di raccordo prospettico (isola 5) degli spazi verdi.
- Lotti 2, 3 e 6 – Edifici di margine
- Gli edifici si curvano ad arco a simulare mura fortificate, fronteggianti in origine il paesaggio della campagna romana ed ora in un muto dialogo con l’ambiente urbano circostante.
- Lotto 4 – Edifici di quinta
- La composizione dei tre edifici si sviluppa linearmente lungo l’asse della viabilità inter-quartiere, determinando una “quinta” verso l’esterno e il “fondale” della valle interna.
- Lotto 7 – Edifici a torre
- La presenza della doppia serie di edifici a torre, localizzata lungo l’asse viario inter-quartiere, prevista in fase progettuale e mai realizzata, avrebbe caratterizzato spazialmente l’immagine dell’intervento, articolando la linea del profilo degli edifici.
LO SPAZIO RELAZIONALE ED IL VERDE (foto 3)
foto 3 Decima Spazio relazionale e verde
Lo spazio collettivo, nella fase dell’elaborazione progettuale del nuovo quartiere INCIS, è parte integrante e sostanziale dell’intervento, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo.
E’ eloquente, dal punto di vista quantitativo, confrontare, all’interno del perimetro del nuovo quartiere, la superficie riservata alla viabilità e all’edificazione con quella, ben più complessa ed articolata, destinata agli spazi relazionali (aree verdi attrezzate alternate a superfici pavimentate, connesse dalla rete dei percorsi pedonali), percentualmente ben superiore agli standard urbanistici minimi previsti dall’allora vigente Piano Regolatore Generale del Comune di Roma.
Ma è dall’esame delle tavole di progetto e, ancor di più, degli “schizzi” prodotti dall’architetto Moretti, che si comprende il valore qualitativo attribuito a tale componente nell’insieme dell’intervento proposto.
Il piano altimetrico del verde, coincidente con la quota originaria del sito, è il piano prevalente che, come un bacino, è invaso e saturato, lasciando in emergenza, come isole, i fabbricati e le strade, realizzati in rilevato.
Tale impostazione è ancora leggibile, nonostante le profonde modifiche apportate in fase esecutiva al sistema viario interno, nella serie di vallette che si attestano lungo l’asse di Via di Decima (isola 1) e nella zona individuata dall’asse viario di Via Carlo Moneta (isola 5)-
Nella prima zona, le vallette sono contenute dalla concavità degli edifici che si fronteggiano tra loro con prospetti balconati (foto 3 – 10), fatta eccezione per la terza valletta, delimitata dal rilevato della ferrovia Roma-Ostia; nella seconda zona, invece, il verde si confronta con le convessità delle facciate che, aprendosi come argini di affluenti, lo fanno confluire nella distesa aperta della valle principale, contenuta dal fondale prospettico del fabbricato continuo di Roberto Lordi.
Altro episodio interessante è costituito dalla rotonda di Piazza Donnini Vannetti, unico episodio di spazio relazionale pavimentato nel quartiere e rappresentazione esemplare del concetto di piazza: geometrie di linee, superfici e volumi dialoganti fra loro, dove alla poligonale dei fabbricati dai vertici svuotati si contrappone la circolarità della piazzetta, delimitata dalla corona sospesa dei sedili in travertino, raccordati tra loro dalle tangenti curvilinee dei percorsi pedonali ad andamento altimetrico variabile che determinano la simmetria delle aiuole di partizione del verde.
DALL’ABBANDONO ALLA RIQUALIFICAZIONE
Proprio questa piazzetta (ridenominata Rotonda Moretti) è stata scelta dall’ Associazione DECIMA50 per dare il proprio contributo all’avvio del processo di rigenerazione e riqualificazione del quartiere, organizzando una serie di giornate di pulizia partecipata e realizzando nel settembre 2016 quattro giornate di musica e cinema nell’ambito dell’ “Estate romana”, con il patrocinio di Roma capitale.
La piazzetta è stata, inoltre, luogo di sperimentazione per il progetto “Abitare per” curato da Open City Roma e promosso dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane, struttura organizzativa del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, a cui ha aderito l’Associazione DECIMA50 insieme alle altre realtà associative di Decima e del Torrino.
L’Associazione DECIMA50, proseguendo nell’ambito del proprio programma di attività, ha avviato un processo di recupero e la riqualificazione del patrimonio verde del quartiere attraverso la “PROPOSTA DI UN PIANO UNITARIO PER IL RECUPERO, LA RIQUALIFICAZIONE E LA TUTELA DEL PATRIMONIO VERDE DI DECIMA”[2].
Detto Piano, se adottato dai vari Condomini di Decima, fornirà uno strumento di riferimento per dare unitarietà, uniformità e continuità agli interventi di manutenzione ordinaria del verde già in carico agli stessi Condomini ma attualmente caratterizzati da una gestione frammentaria legata a presunte pertinenzialità dei fabbricati e dettata da una erronea concezione privatistica del bene comune.
DECIMA: UN QUARTIERE SENZA RECINTI
Quanto fino ad ora illustrato è finalizzato ad evidenziare la peculiarità del quartiere di DECIMA concepito come un insieme organico, dove l’impianto urbanistico e l’architettura degli edifici siano governati dalla legge della continuità spaziale rappresentata dal tessuto connettivo del “verde”, inteso come “entità” dove gli elementi naturali, rappresentati dalla continuità del manto erboso e dalle emergenze arboree, e quelli artificiali, dei percorsi sinuosi e delle rotonde per la sosta contenuti dai “muretti”, sono parte di un unico disegno finalizzato a generare, nel procedere, visioni prospettiche in continua evoluzione: è l’elemento di continuità che, attraversando la permeabilità degli fabbricati e la mancanza di barriere visive, governa spazio e tempo.
Compreso questo concetto ispiratore, si comprende quanto sia “scellerato” l’attuale atteggiamento dell’ATER nel voler far passare l’ipotesi del frazionamento catastale del “verde” propedeutico al successivo trasferimento delle competenze manutentive straordinarie ai singoli condomini riuniti in non meglio definiti super-condomini.
(Vedi Verbale n. 39/17 della Commissione II Urbanistica e Lavori Pubblici del Municipio IX del 22/11/2017)[3].
Al contrario, la già descritta “PROPOSTA DI PIANO” presuppone il coinvolto dell’ATER quale attuale proprietario delle aree, in virtù della cessione del patrimonio del disciolto INCIS allo IACP e, successivamente, alla suddetta Azienda, alla quale si proporrà un patto di collaborazione per la relativa gestione condivisa, anche tenuto conto delle responsabilità da parte della stessa sul mantenimento in sicurezza delle essenze arboree di alto fusto, da lungo tempo mai più eseguita.
AMA – RACCOLTA DIFFERENZIATA “PORTA A PORTA”
Vista la peculiarità dei Condomini di Decima di non avere perimetri fisici che delimitino aree di esclusiva competenza, su disposizione della stessa AMA i cassonetti sono stazionati ed incustoditi in adiacenza dei vari portoni di ogni singolo fabbricato, alla mercé di chiunque voglia usarlo in modo non convenzionale.
Questo comporta da parte di AMA la periodica redazione di verbale di infrazione ai vari Condomini del quartiere, senza possibilità di eventuale contestazione.
Abbiamo proposte alternative, a suo tempo prospettate ad AMA, consistenti nell’individuazione di aree idonee comuni da destinare ad isole ecologiche sulle aree limitrofe ai fabbricati, ma il problema è ancora aperto.
Per maggiori dettagli consulta il sito del CdQ Torrino Decima al seguente link
http://www.cdqtorrinodecima.it/web/category/scuola-cultura-e-sport/cultura/50-anni-di-decima/
[1] Scheda a cura di Arturo Tranfo (Associazione Decima50)
[2] https://50annidecima.wordpress.com/proposta-di-un-piano-unitario-per-il-verde-di-decima/
[3] http://www.comune.roma.it/resources/cms/documents/C2_39_17.pdf