7 marzo 2015 ore 15.00* – 18.00 una passeggiata di 5 km*
(In calce i brani letterari che verranno letti dai partecipanti nlungo il percorso)
Carteinregola propone un’esplorazione urbana all’EUR, in questo momento il vero campo di battaglia su cui si gioca il destino della città. Un quartiere da sempre vittima dell’accanimento della speculazione, con disastri e sconquassi economici su cui da tempo ha cominciato a indagare la magistratura. E l’elenco dei luoghi simbolo dello sfascio, dell’incompiuto e dello spreco qui è lunghissimo: il Velodromo, le Torri delle Finanze, la Nuvola, il Luneur. Ma è anche lungo l’elenco dei pezzi pregiati che fanno parte del patrimonio pubblico, che anzichè (s)venduti dovrebbero essere valorizzati, nel vero senso della parola, e non in quello che ormai va per la maggiore.
ATTENZIONE: percorso e orari possono ancora subire variazioni, che saranno tempestivamente segnalate su questa pagina. Chi intende partecipare e vuole usufruire delle cuffiette radio per seguire i discorsi anche durante la camminata, deve prenotarsi scrivendo a laboratoriocarteinregola@gmail.com (il numero è limitato, il costo è di 3 €)
* Per chi viene in auto il percorso comincia alle 14.30 e finisce alle 18 a Piazza Pakistan (Fungo)
Il percorso
PRIMO PUNTO PARTENZA (per chi viene in auto) ore 14.30 Piazza Pakistan davanti Fungo
Ore 14.35
Piazzale Luigi Nervi – Via Cristofo Colombo lato est – attraversamento laghetto – Viale America angolo Via Colombo (1km – 15′)
0) ACQUARIO LAGHETTO UN ACQUARIO SOTTO IL LAGO
SECONDO PUNTO PARTENZA 0RE 15 Viale America angolo Via Colombo
[METRO EUR FERMI] (a Piazza Marconi>1km- 15′ spostamento a piedi)
1) TORRI DELLE FINANZE
> vai alla scheda TORRI DI LIGINI
ore 15.10
Via Colombo
Viale Europa
Via Shakespeare
2) LA NUVOLA E LA LAMA 2 bis ) l’Archivio
> vai alla scheda LA NUVOLA E LA LAMA l’Archivio
Viale Asia
Via Colombo
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Ore 15.40 circa Piazza Marconi /Viale della Civiltà Romana (> a Palazzo dei Congressi 300 mt 5′)
3) MUSEI: PIGORINI, TRADIZIONI POPOLARI- MEDIO EVO
> vai alla scheda MUSEI: PIGORINI, TRADIZIONI POPOLARI- MEDIO EVO (Museo della Civiltà Romana Planetario e Museo Astronomico)
Viale della Civiltà Romana
Via Sthendal
(3 bis Museo della Civiltà Romana Planetario e Museo Astronomico)
Piazza John Kennedy
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TAPPA INTERMEDIA ORE 16.00 circa PALAZZO CONGRESSI (>a Via Ciro il Grande passando da Via due Fontane 1,3 km 20′ a piedi)
4) PALAZZO DEI CONGRESSI
> vai alla scheda PALAZZO DEI CONGRESSI – l’Archivio
Viale della Pittura
Viale dell’Industria
5) LUNEUR
> vai alla scheda LUNEUR
Via delle Tre Fontane
Viale dell’Agricoltura
Via Ciro il Grande
FotoAMBM
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6) EUR SPA
> vai alla scheda EUR SPA- la città nella città
(6 bis Assessorato alla Rigenerazione Urbana)
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TAPPA INTERMEDIA ore 16.40 circa BAR PALOMBINI (> a viale Europa angolo via Tupini 1 km 15′ apiedi )
7 ) PALAZZO DELL’UMANESIMO- Il Colosseo quadrato
> vai alla scheda PALAZZO DELL’UMANESIMO- Il Colosseo quadrato
(7 bis Dipartimento Lavori Pubblici)
Viale Romolo Murri
fotoAMBM
Foto AMBM
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ore 17.10 circa Viale Europa angolo Viale Tupini ( > a Laghetto 300 mt 5′ )
Viale Tupini
( ACQUARIO LAGHETTO) > Vai alla scheda UN ACQUARIO SOTTO IL LAGO
[17.15 METRO EUR PALASPORT]
Largo Ataturk
Viale della Tecnica
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17.15 Laghetto (> a Velodromo 1km, 15′ – a Fungo 700 mt 10′)
ACQUARIO LAGHETTO UN ACQUARIO SOTTO IL LAGO
Velodromo 17’30”
8) VELODROMO
> vai alla scheda AL POSTO DEL VELODROMO
Viale del ciclismo
Viale dell’umanesimo
Foto AMBM
FINE PERCORSO Piazza Pakistan (Fungo) FINE ORE 18.00
I BRANI LETTERARI
A CURA DI ATUTTALEUR
Nuvola:
1) GUERRA E PACE “BRANO DEL PRINCIPE ANDREJ DOPO LA BATTAGLIA DI AUSTERLITZ”
“…non vide nulla. sopra di lui non c’era già più nulla se non il cielo: un cielo alto, non limpido e tuttavia di un’altezza incommensurabile, con grige nuvole che vi fluttuavano silenziose. – Che silenzio, che calma, che solennità! com’è tutto diverso da quando correvo – pensò il principe Andrej – com’è diverso da quando noi correvamo, gridavamo e ci battevamo …. come mai prima non lo vedevo questo cielo sublime? e come sono felice di averlo finalmente conosciuto. Sì! tutto è vano, tutto è inganno al di fuori di questo cielo infinito. Nulla, nulla esiste al di fuori di esso. Ma neppure esso esiste, non esiste nulla tranne il silenzio, tranne la quiete. E che Dio sia lodato…” (Tolstoj L.N., Guerra e Pace, ed. Garzanti, 1993, p. 420)
2) TORRI:
‘Questa storia ha inizio verso la fine del primo piano quinquennale. L’inverno era passato lasciando qua e là croste di ghiaccio, celate al sole da detriti d’ogni specie, polvere di paglia, sedimenti di fango e di concime. Nella piazza davanti alla stazione i ciottoli si scaldavano al sole e piccoli nugoli di polvere s’alzavano dietro le ruote dalla terra asciutta.Nel giardinetto incolto in mezzo alla piazza, dove d’estate gli arbusti si riempiono di foglie fino a formare quasi un paesaggio di campagna, c’era ancora un’aria d’abbandono e i rami nudi tremavano quasi fosse autunno e non primavera. Dalla piazza si allungava verso il paese una via lastricata, un paese piccolo piccolo, che si trova per caso sulla carta geografica, e che molti non conoscerebbero neppure di nome se non dovessero cambiar treno alla sua stazione.Sulla piazza si levavano delle baracche costruite nel primo periodo della Nep. In un angolo, appartato, l’ufficio postale, con sull’ingresso un’insegna gialla sgargiante. C’era poco movimento: in gran parte ferrovieri con lanterne, rotoli di corda in spalla e il fagotto delle banderuole. Una fila di viaggiatori in attesa, per lo più contadini, sedeva per terra, appoggiata al muro della stazione, dove batteva il sole.’, A.Makarenko, Bandiere sulle Torri, p. 12
3) MUSEI:
Collezioni e tesori, da: Eco U., La vertigine della lista, Milano 2009, pp. 165 e 166
4) Luneur:
5) Acquario:
Platone, Crizia, 128 e segg…
C’erano molte leggi speciali che molti re avevano iscritto riguardo ai templi, ma la più importante era la seguente. Che non avrebbero impugnato le armi l’uno contro l’altro e che si sarebbero aiutati tutti se qualcuno in qualche città avesse attentato alla casa reale. Come i loro antenati dovevano deliberare insieme circa la guerra e altre questioni, dando la supremazia alla casa di Atlante.
- E il re non doveva avere il potere di vita o di morte sopra alcuno dei suoi consanguinei, a meno che avesse l’assenso della maggioranza dei dieci re.
- Questo era il grande potere che il dio stabilì nell’isola perduta di Atlantide e lo diresse in seguito contro la nostra terra con il seguente pretesto, come dice la tradizione. 131. Per molte generazioni, finché durò in loro la natura divina, furono obbedienti alla legge, e
ben affezionati agli dei, che era la loro discendenza; avevano, infatti, spiriti veri e grandi in tutto e praticavano la gentilezza e la saggezza nelle varie opportunità della vita, e nelle relazioni fra loro.
- Disdegnavano tutto tranne la virtù, non si curavano della vita presente, pensavano poco all’oro o a altre proprietà che sembravano loro solo un peso; né erano intaccati dalla lussuria, né il benessere li privava del loro auto-controllo, ma erano sobri e vedevano chiaramente che tutti questi beni erano aumentati dall’amicizia che c’era fra loro e che se ne perde il valore per eccesso di zelo e stima: anche l’amicizia muore con loro.
- “Grazie a queste riflessioni e al persistere in loro della natura divina, tutto ciò che abbiamo descritto aumentò in loro.
- Ma quando la parte divina incominciò a svanire in loro, mescolata troppo spesso con l’elemento di mortalità e la natura umana ebbe il sopravvento, allora essi, ormai incapaci di sostenere la loro fortuna, diventarono indecorosi e a chi aveva occhi per vedere apparivano laidi avendo perso il meglio dei loro doni preziosi, ma per coloro che non avevano occhi per veder la vera fortuna, apparivano ancora gloriosi e benedetti mentre erano pieni di potere e ingiusta avarizia.
- Zeus, il dio degli dei, che governa secondo le leggi, ed è capace di vedere queste cose, percependo che una giusta stirpe stava degenerando verso una condizione miserevole, volendo punirli, per renderli più ragionevoli e morigerati, convocò tutti gli dei nella sua santissima abitazione che, essendo posta al centro del mondo, vede tutte le cose che accadono alle generazioni. E quando li ebbe convocati parlò loro cosi:.”
Il velodromo:
Michel de Montaigne, Saggi, I, XXi “Dei cannibali”
Platone ci presenta Solone che racconta di aver saputo dai sacerdoti della citta’ di Sais in Egitto che una volta, prima del diluvio, c’era una grande isola, chiamata Atlantide, proprio davanti all’imboccatura dello stretto di Gibilterra, che ra la piu’ grande dell’Africa e dell’Asia insieme […]. Ma non sembra probabile che quell’isola sia questo mondo nuovo che abbiamo da poco scoperto; poiche’ essa toccava quasi la Spagna, e sarebe un effetto incredibile di inondazione avernela allontanata, com;e; ora, di piu’ di mille duecento leghe; oltre al fatto che le navigazioni dei nostri contemporanei hanno gia’ quasi accertato che non e’ un’isola, bensi’ terraferma e continente
Le vie della prostituzione:
“Vuoi sapere qual è la verità sul tuo conto? Sei una fifona, non hai un briciolo di coraggio, neanche quello semplice e istintivo di riconoscere che a questo mondo ci si innamora, che si deve appartenere a qualcuno, perché questa è la sola maniera di poter essere felici. Tu ti consideri uno spirito libero, un essere selvaggio e temi che qualcuno voglia rinchiuderti in una gabbia. E sai che ti dico? Che la gabbia te la sei già costruita con le tue mani ed è una gabbia dalla quale non uscirai, in qualunque parte del mondo tu cerchi di fuggire, perché non importa dove tu corra, finirai sempre per imbatterti in te stessa. (Paul a Holly in: “Colazione da Tiffany”, Tr. Capote, versione cinematografica)
Il Fungo:
“Se ne stava rannicchiato fra due auto in sosta e aspettava il prossimo colpo cercando di coprirsi il volto. Erano in quattro. Il più cattivo era il piccoletto, con uno sfregio di coltello lungo la guancia. Tra un assalto e l’altro scambiava battute al cellulare con la ragazza: la cronaca del pestaggio. Menavano alla cieca, per fortuna. Per loro era solo un gran divertimento. Pensò che potevano essergli figli. A parte il negro, si capisce. Pischelli sbroccati. Pensò che qualche anno prima, solo a sentire il suo nome, si sarebbero sparati da soli, piuttosto che affrontare la vendetta. Qualche anno prima. Quando i tempi non erano ancora cambiati. Un attimo fatale di distrazione. Lo scarpone chiodato lo prese alla tempia. Scivolò nel buio.”
De Cataldo G., Romanzo Criminale, Torino, ed….