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Raggi X: Cartelloni

Foto ambm

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Raggi X: Cartelloni

A cura di VAS Roma, Diarioromano, Associazione Bastacartelloni – Francesco Fiori


La pubblicità esterna a Roma è un problema che si trascina da decenni, con normative stratificatesi nel tempo, che hanno di fatto favorito  le zone grigie quando non veri e propri abusi. Per anni la città di Roma è stata quindi ricoperta da impianti pubblicitari invadenti, spesso indecenti ed in violazione delle norme di sicurezza e del codice stradale; solo negli ultimi anni vi sono stati numerosi incidenti stradali che hanno visto coinvolti impianti pubblicitari abusivi che si sono rivelati concausa di ferimenti o anche decessi di persone. Inoltre in una situazione così fuori controllo le risorse affluite al Comune di Roma come corrispettivo degli impianti pubblicitari sono state estremamente scarse, soprattutto se confrontate con realtà simili (ad esempio Milano) dove invece la materia è sotto controllo.

QUELLO CHE VOLEVAMO

A partire dal 2009, anno in cui un’ennesima delibera comunale (37/2009) ha definitivamente dato la stura ad un esercito di ditte pubblicitarie  che hanno realizzato una vera e propria invasione del territorio romano, un consistente numero di cittadini, associati in vario modo, hanno chiesto alle varie amministrazioni la fine del far west in materia di pubblicità esterna e la predisposizione di una nuova normativa che riducesse il numero degli impianti e della superficie pubblicitaria totale a Roma. Dapprima è stata presentata una delibera d’iniziativa popolare, discussa dall’Assemblea Capitolina e respinta per soli 5 voti. Poi l’Associazione Bastacartelloni, insieme ad altri sodalizi quali VAS, ha scelto di prendere parte al processo partecipativo sul nuovo Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (PRIP), processo cha ha accompagnato con importanti contributi fino all’approvazione avvenuta nel 2014 e fortemente voluta dall’allora assessore Leonori (della Giunta Marino).

Sulla base dei contenuti del PRIP furono quindi elaborati 15 piani di localizzazione, uno per ogni Municipio, che costituiscono la base per i futuri bandi con cui verranno assegnati i lotti di impianti disponibili. Tali piani furono approvati dalla Giunta Marino che poi subito dopo decadde.

Il Commissario Tronca riprese l’iter della riforma provvedendo a far svolgere gli incontri pubblici, uno per ogni Municipio, dove furono raccolte le osservazioni ed istanze dei cittadini.

Finito il commissariamento, il nuovo governo eletto avrebbe dovuto acquisire i pareri espressi dai Municipi e controdedurre sia ad essi che a tutte le osservazioni ed istanze emerse dagli incontri pubblici. Fatto ciò, sarebbe stato necessario un ultimo passaggio presso i Municipi per il parere finale sui piani di localizzazione ed infine l’adozione degli stessi da parte della Giunta Capitolina. A quel punto si sarebbe dovuto  procedere con l’indizione dei bandi per la concessione degli impianti per la durata di dieci anni.

QUELLO CHE (NON) CI HANNO DETTO

Durante la campagna elettorale l’allora candidata Raggi non ha mai affrontato il tema dei  cartelloni. L’unica eccezione è stata durante il confronto pubblico tra i candidati Sindaco, organizzato dai blog romani, tra i quali Diario Romano promosso da alcuni eredi di Basta Cartelloni , dove a domanda puntuale la Raggi rispose di essere sensibile al problema e di ricordare quanto avessero contribuito all’inizio della riforma gli allora quattro consiglieri di minoranza M5S.

QUELLO CHE E’ STATO FATTO

Dopo l’insediamento della nuova Giunta Comunale abbiamo incontrato l’assessore al Commercio, Adriano Meloni, il quale ci ha assicurato che era sua intenzione procedere speditamente nell’iter della riforma.

Vi è stato però l’intervento della Commissione Commercio, a cura del suo Presidente Andrea Coia  che  si è inserito  nell’iter della riforma, ad esempio mettendo in discussione le previsioni per il servizio di bike sharing che nelle previsioni avrebbe dovuto essere pagato da una parte degli impianti.

Inoltre nel febbraio scorso  vi è stata l’iniziativa di alcune ditte pubblicitarie che hanno commissionato all’Università  La Sapienza  uno studio teso ad evidenziare alcune criticità contenute nei piani di localizzazione. Tali criticità sono state in qualche modo riconosciute dall’amministrazione (lo ha confermato  lo stesso Coia al convegno) che ha rallentato l’iter della delibera e  sta valutando il modo di superarle. Il rischio è che tutto ciò rimetta in discussione l’intero processo di riforma, portando  indubbiamente un vantaggio a quelle ditte che hanno tutto da guadagnare dall’indeterminatezza e dal caos della situazione attuale.

Passato un anno dall’insediamento del nuovo governo cittadino dobbiamo quindi  prendere atto che nessun seppur piccolo passo avanti è stato fatto nel percorso di riforma iniziato con l’approvazione del PRIP. Anche se nel corso di un convegno organizzato da VAS e Basta Cartelloni, il Presidente della Commissione Commercio Coia ha assicurato che l’attuale maggioranza intende fare propria  la riforma e portarla a conclusione “nel più breve tempo possibile compatibilmente con il lavoro di qualità che va fatto

QUELLO CHE VOGLIAMO UN ANNO DOPO

La richiesta all’amministrazione è di indicare tempi certi per il completamento della riforma, limando le eventuali criticità dei piani di localizzazione, con la collaborazione di tutte le parti in causa, ditte pubblicitarie e cittadini, così da procedere speditamente all’indizione dei bandi per la concessione decennale degli impianti.

> Vai a Basta Cartelloni cronologia materiali

Diarioromano.it  VAS Roma

(vai al resoconto del convegno citato del 26 giugno scorso)