una veduta dall’alto dei lavori per il parcheggio di Piazza delle Muse, ai Parioli, oggi ultimato
Raggi X: Piano Urbano Parcheggi
A cura del gruppo SostaSostenibile di Carteinregola e del Coordinamento Comitati NO PUP
Il Piano Urbano Parcheggi di Roma prevede a oggi 140 parcheggi interrati su suolo pubblico (1), per realizzare prevalentemente box privati (2), che spesso non sono neanche utilizzati come ricovero dei veicoli, ma, in totale assenza di controlli, cantine e magazzini. A Roma la loro dislocazione non è stata stabilita da una pianificazione pubblica in seguito a un’indagine sul fabbisogno della sosta e a un Piano della mobilità. E la loro realizzazione non è stata subordinata alla preventiva valutazione della domanda dei condomini privi di garages (infatti c’è una diffusa percentuale di invenduto)(3).
In altre città i parcheggi pertinenziali su suolo pubblico, con concessione di 90 anni, sono sempre stati considerati opere pubbliche, e sono state applicate le relative normative – compreso l’obbligo di gare pubbliche per l’assegnazione – fin dall’inizio degli anni 90.
A Roma, da decenni, per i parcheggi su suolo pubblico, non si rispettano le norme previste per le opere pubbliche.
Sono passati 27 anni dall’avviso del Comune per individuare i privati interessati a realizzare box privati su suolo comunale (1990). 12 anni dalla prima determinazione dell’Autorità Vigilanza sui Contratti Pubblici (ACVP) che definisce i “Pup” opere pubbliche, prescrivendo gare di evidenza pubblica. 11 anni dalla dichiarazione di emergenza traffico mobilità e dal conferimento dei poteri speciali al Sindaco commissario con potere di deroga a 37 leggi nazionali (tra cui il Codice degli appalti). 9 anni dall’ultimo Piano Parcheggi Veltroni/Alemanno (rispetto agli interventi privati su suolo pubblico, pressoché identici, l’uno di febbraio l’altro di novembre) ancora vigente; 5 anni dalla seconda Deliberazione dell’AVCP che ribadisce la necessità che la capitale si adegui alle normative vigenti. Quasi 5 anni dalla fine dello stato di emergenza e dei poteri speciali del Sindaco; 2 anni dalla ricognizione dell’allora assessore Improta (Giunta Marino) degli interventi – a suo dire – “ancora riconducibili” all’avviso del 1989, e 2 anni dalla sua bozza di espunzione di soli 37 interventi di 105 non convenzionati.
E tutto è ancora uguale. Anzi, peggio.
QUELLO CHE VOLEVAMO
Da 4 consiliature chiediamo sempre le stesse cose.
Nel maggio 2016, ai candidati Sindaco abbiamo consegnato solo l’ultima versione (4) di quanto chiediamo da 7 anni: elaborazione di un nuovo Piano Urbano Parcheggi collegato a un nuovo piano della mobilità, revisione del vecchio Piano Parcheggi con messa a gara di evidenza pubblica di tutti gli interventi che rispondono ai criteri di pubblica utilità di cui non sia stata stipulata la convenzione, trasparenza – con la Pubblicazione on line degli interventi del PUP – , modifica dello Schema di Convenzione, adozione delle Linee Guida dell’Ordine dei Geologi per i parcheggi interrati a Roma, verifica della situazione degli interventi già realizzati (collaudi, criticità, invenduto)
E Carteinregola da tempo chiede, anche a questa Amministrazione, di porre uno specifico quesito all’ANAC di Raffaele Cantone sulla possibilità di continuare a stipulare convenzioni per interventi solo “programmati”, cioè che non hanno mai perfezionato l’iter procedurale, che, a partire dall’inizio degli anni ’90 hanno già cambiato in molti casi i titolari originali e anche più volte collocazione, saltando da una parte all’altra della città senza nessuna pianificazione pubblica.
Durante la campagna elettorale 2013, il programma di Ignazio Marino prometteva di “Avviare insieme ai cittadini e ai comitati un nuovo Piano urbano parcheggi per ripensare i criteri di localizzazione, di gestione nonché degli effetti di riqualificazione che devono rispondere alle esigenze effettive della collettività e dell’accessibilità garantita al trasporto pubblico”. L’intento è rimasto lettera morta. Infatti nei due anni e mezzo di consiliatura la “patata bollente” PUP viene affidata dalla maggioranza PD al consigliere Policastro, Presidente di una “Commissione Speciale Metro C e Parcheggi”, che per 6 mesi ignora la richiesta dei Comitati NO PUP di un’audizione per discutere le criticità del PUP e i criteri di espunzione degli interventi (viene fissata solo dopo l’annuncio di una manifestazione di protesta). Anche l’Assessore alla Mobilità Improta non accetta nessun confronto con i comitati nè tiene in alcun conto la richiesta di Carteinregola di adeguare le procedure comunali alle Deliberazioni dell’AVCP. E alla stessa Autorità, che aveva inviato ulteriori sollecitazioni affinchè il Piano parcheggi della Capitale venisse riportato nel perimetro normativo vigente, l’Assessore risponde con una fotografia dello status quo e predisponendo una Delibera, mai approvata in seguito alle sue premature dimissioni nel luglio 2015, in cui si prevede di espungere dal Piano solo 37 interventi su suolo pubblico che hanno raccolto ferme motivazioni contrarie degli uffici.
QUELLO CHE CI HANNO DETTO
Nessuna traccia di Piano parcheggi nel programma di Virginia Raggi, nè nelle linee programmatiche nè altrove. Le nostre richieste rivolte ai candidati Sindaco, tra cui quelle che interrogavano sulle intenzioni per il P.U.P., non hanno ottenuto alcuna risposta.(5)
QUELLO CHE E’ STATO FATTO
Per quanto riguarda il Piano parcheggi, la nuova amministrazione M5S ha fatto al contrario ulteriori passi indeitro. Recentemente la Giunta ha approvato una proposta di Delibera (6) che espunge ancora meno interventi della bozza Improta: 29. Infatti ne “salva” 8 che perfino il precedente Assessore aveva previsto di eliminare per il doppio parere negativo degli uffici.
Ci aspettavamo che il M5S, da sempre paladino delle regole e della legalità, avrebbe prestato attenzione alle nostre richieste. Invece dopo una prima riunione delle Commissioni congiunte Mobilità e Urbanistica dedicata al P.U.P. il 14 settembre 2016 (7), in cui abbiamo consegnato un dossier con le nostre osservazioni e la richiesta di sottoporre all’Autorità Nazionale Anti Corruzione la questione procedurale – si può stipulare, oggi, una Convenzione per la concessione di suolo pubblico a privati per interventi che non sono stati sottoposti a gara di evidenza pubblica come prescritto dalle normative vigenti? – abbiamo dovuto attendere l’8 febbraio del 2017 per ottenere un’audizione, in cui abbiamo ripetuto ancora una volta la richiesta di una revisione del Piano Urbano Parcheggi alla luce della pubblica utilità e del rispetto delle normative (8).
Ciò nonostante, e dopo mesi in cui le nostre richieste di incontro con l’Assessore Meleo non hanno ottenuto neanche una risposta, ci siamo trovati, a maggio, di fronte a una Decisione di Giunta (21 aprile 2017), che non solo è quasi la copia conforme della bozza Improta di due anni prima, ma addirittura fa un inspiegabile passo indietro.
Infatti, dei 37 parcheggi su suolo pubblico che la “delibera Improta” prevedeva di espungere per la contrarietà degli uffici (per impedimenti insormontabili come interferenze con sottoservizi, area non di proprietà comunale, etc), la “Delibera Meleo” salva 8 interventi con ribadite controindicazioni, tra cui un parcheggio da 800 posti auto da scavare sotto i giardini del Quirinale, un altro a pochi passi da Piazza Barberini, dove dal 1985 la Soprintentendenza ha segnalato una villa romana di età repubblicana, un altro ancora da 609 posti su tre piani interrati tra Palazzo di Giustizia e Castel S. Angelo, un altro parcheggio ancora per centinaia di box auto da realizzare in un’area scarsamente abitata sulla Roma – Fiumicino interessata da numerosi vincoli paesaggistici. E la Delibera di fatto pone anche le basi per far ripartire l’iter di tutti gli altri interventi, non convenzionati e convenzionati con criticità, che erano stati di fatto “congelati” dall’amministrazione Marino.
Nel corso di una movimentata Commissione mobilità il 12 maggio 2017 (9), Carteinregola e i Comitati No PUP hanno ancora una volta sollecitato il Comune a chiedere il parere del Presidente dell’ANAC, che esprimendosi su un altro problema romano che a nostro avviso ha alcuni aspetti in comune con i Pup, i Punti Verde Qualità, aveva dato un parere assai dirimente (10). Ma soprattutto nel corso della Commissione il Direttore dell’Ufficio parcheggi ha esplicitamente confermato alcune affermazioni già rilasciate durante la Commissione del settembre 2016, in cui aveva dichiarato di condividere le stesse obiezioni dei Comitati sull’obbligo di sottoporre a gare di evidenza pubblica gli interventi non convenzionati. A suo dire, la mancata espunzione, nella “Delibera Meleo”, dei circa 74 interventi su suolo pubblico (e in particolare degli 8 con il doppio parere contrario degli uffici) è stata richiesta dal Segretariato generale, a causa del rischio di contenzioso da parte dei proponenti privati (11)
La stessa Delibera sottoposta a Commissioni (pubbliche) e Municipi, non è stata portata alla conoscenza dei cittadini. Alla nostra lettera con la richiesta di pubblicazione, la responsabile trasparenza del Segretariato ha risposto che trattasi di un atto “endoprocedimentale” ne deriva che i cittadini, anche con un’Amministrazione targata M5S, su questioni così importanti e delicate, hanno il diritto di conoscere le decisioni della Giunta solo dopo che le decisioni sono state prese. Cioè dopo il “punto di non ritorno”.
Infine: poichè rispettare le regole e la legalità vuol dire rispettarle sempre – modificando eventualmente le norme inaduguate, ma sempre dando la priorità all’interesse pubblico e solo in seconda battuta al profitto privato, riteniamo che non sia possibile derogare alle leggi vigenti, soprattutto dopo che sono cessati i poteri del Sindaco per l’emergenza traffico e mobilità (31 dicembre 2012) e che quindi è tornata pienamente vigente la Legge Tognoli con le sue facilitazioni, ma anche con le sue limitazioni.(12) Infatti la Legge 122/89 non consente la realizzazione di parcheggi rotazionali insieme a quelli pertinenziali, che sono stati inseriti in passato solo grazie ai poteri commissariali oggi decaduti. Ne consegue che, a voler rispettare la legge, nessuna convenzione per Pup ai sensi della 122/89 può essere stipulata con la previsione di quote rotazionali, se non viene prima modificata la legge nazionale, sovraordinata. E se il buon senso potrebbe far pensare che i parcheggi rotazionali sono più utili alla collettività dei box pertinenziali, va ricordato che per la Tognoli aveva previsto per i Pup agevolazioni fiscali ed economiche, grazie a finanziamenti statali, e anche urbanistiche, in quanto il PUP, una volta approvato, “costituisce automaticamente variante qualora contenga previsioni in contrasto con le pianificazioni urbanistiche in vigore” in quanto “l’atto di approvazione del programma costituisce dichiarazione di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità delle opere da realizzare”. Quindi, si cambi pure destinazione ai PUP, ma secondo la legge. E secondo una valutazione trasportistica caso per caso, alla luce della pubblica utilità e non (solo) della convenienza del privato a trafsormare in rotazionale box che non si vendono . E valutando (e riconteggiando) la sussistenza delle deroghe e delle agevolazioni eventualmente ricevute dai privati.
QUELLO CHE VOGLIAMO UN ANNO DOPO
#unPUPfattobene.
Quello che da sette anni stiamo aspettando. Un Piano Urbano Parcheggi che rispetti la legalità, l’interesse pubblico, il principio della concorrenza, la pianificazione pubblica, il decoro delle sistemazioni superficiali, l’ambiente, la sicurezza dei cittadini e dei loro beni.
O, detto diversamente, che i parcheggi interrati su suolo pubblico servano a togliere le macchine dalla strada e che non siano una speculazione privata.
E che magari, come a Milano, costino la metà del prezzo di mercato, perchè un’amministrazione oculata, rimasta tale nel corso degli anni e nonostante i cambi di maggioranza, ha stabilito delle regole e le ha fatte rispettare.
Alla luce del sole.
E senza spauracchi che servono solo a mantenere lo status quo per i secoli dei secoli.
POST SCRIPTUM: gira la voce che i parcheggi solo programmati non espunti siano solo oggetto di “ulteriori approfondimenti” e che nei prossimi mesi verrà ridiscusso tutto il Piano Parcheggi, compresi gli interventi già convenzionati ma di cui non sono stati avviati i lavori, per decidere quali siano effettivamente di pubblica utilità. Attenzione: i pareri negativi degli uffici nella Delibera Meleo erano già presenti nella bozza di Delibera dell’allora assessore Improta esattamente due anni fa. Quanto tempo occorre ancora per “approfondire”? E pensare di poter espungere interventi per cui è già stata stipulata una convenzione, se non ci sono elementi fortemente ostativi (interferenze con sottoservizi, archeologia, etc) ci sembra assai improbabile, soprattutto da parte di un’amministrazione che non ha il coraggio di cancellare 8 interventi privi di Convenzione con assodati pareri negativi.
Noi abbiamo proposto, per gli interventi convenzionati che presentano criticità di varia natura, ma di difficile impugnazione, che il Comune apra una trattativa con i concessionari, anche questa alla luce del sole. E speriamo vivamente che ciò avvenga.
(ultimo aggiornamento 25 luglio 2017)
(1) Dalla ricognizione effettuata dall’Ufficio parcheggi comunale nel 2015, si ricava che sono inseriti nel Piano Urbano Parcheggi complessivamente 257 interventi (di cui all’epoca 52 tra ultimati e in corso di realizzazione), sia su area comunale sia su area privata, di cui 140 interventi solo programmati.Di questi 105 sono interventi solo programmati su suolo pubblico.
(2) La Legge 122/1989 cosiddetta “Tognoli”, oltre a varie misure per ridurre il traffico urbano, prevedeva che le città si dotassero di un Piano parcheggi con nodi di scambio e parcheggi “pertinenziali”, cioè accatastati come pertinenze di immobili (appartamenti o locali) dell’area contermine all’intervento, offrendo incentivi e facilitazioni fiscali agli acquirenti (in realtà concessionari per 90 anni). Per cui per anni i Pup su suolo pubblico prevedevano esclusivamente la realizzazione di box privati. Una quota di parcheggi rotazionali (cioè destinati alla sosta a tariffa oraria) è stata introdotta nel Piano parcheggi emergenziale del 2006, grazie ai poteri di deroga, anche alla Legge 122/89, del Sindaco commissario straordinario . Tuttavia molti interventi del Piano non contemplavano ugualmente alcuna quota rotazionale. Oggi, a 4 anni dalla fine dell’Emergenza traffico e dei poteri speciali, per interventi su suolo pubblico di cui non è mai stata effettuata la stipula della Convenzione, a nostro avviso, essendo tornata pienamente vigente la Legge Tognoli, decadrebbe anche la possibilità di inserire posti a rotazione.
(3) non abbiamo naturalmente dati certi a disposizione, se non empirici riscontri di box ancora in vendita – con relativi cartelli pubblicitari – in tantissimi garages sotterranei realizzati anche da anni. Una verifica dell’invenduto da parte degli uffici comunali prima di autorizzare nuovi interventi è una delle nostre richieste (insieme a quella che vengano rese pubbliche le risultanze dell’indagine)
(4) scarica carteinregola Quello che vogliamo per il Piano Urbano Parcheggi maggio 2016
(5) nel programma si parla solo di di parcarcheggi di scambio “alcuni dei quali oggi ampiamente sottoutilizzati, saranno incentivati”nelle linee programmatiche a proposito delle spiagge (pagina 21) :
iv) riorganizzare la governance dei parcheggi nelle aree pubbliche di proprietà di Roma Capitale, valutando le soluzioni tecnico/economiche più efficaci e vantaggiose per l’Ente.
(6) 21 aprile 2017 La Giunta di Roma Capitale approva una Proposta di delibera – “Decisione di Giunta”- che sarà sottoposta al voto dell’Assemblea Capitolina “24 Proposta- Dec. G.C. del 21 aprile 2017 n.11 Piano Parcheggi, espunzione interventi improcedibili” che prevede l’espunzione dal Piano Urbano Parcheggi vigente – OC 129/2008 e successive modifiche – di alcuni interventi, tra cui 29 su suolo pubblico
(7) Il 14 settembre 2016 si tiene la riunione delle Commissioni congiunte Mobilità e Urbanistica sul Piano parcheggi, in cui Carteinregola e Comitati NO PUP presentano il dossier “Piano urbano Parcheggi voltiamo pagina“ [ Vai alla pagina con il video della commissione – ] Scarica il dossier 16-settembre2016-piano-urbano-parcheggi-voltiamo-pagina-2016
(8)l’8 febbraio 2017 si tiene una commissione Mobilità sulle problematiche del Piano Urbano Parcheggi (P.U.P.) richiesta da Carteinregola e Coordinamento dei Comitati No PUP/Sostasostenibile, in cui l’associazione e i comitati formalizzano la richiesta che il Comune di Roma avanzi all’Autorità Nazionale Anti Corruzione la richiesta di parere su alcune questioni giuridiche fondamentali prima di procedere alla redazione di una Delibera di riordino del Piano.
(9) Il 12 maggio 2017 si riunisce la Commissione mobilità per analizzare la “24 Proposta- Dec. G.C. del 21 aprile 2017 n.11 Piano Parcheggi, espunzione interventi improcedibili” (vedi PUP – riepilogo proposta delibera 21 aprile 2017 con espunzioni ( e con un confronto con la Bozza di delibera dell’ex assessore Improta)
(10)Vedi il parere dell’ANAC a Roma Capitale 04/11/2015 AG 80/15/AP Oggetto: Istanza prot. n. 114694 del 11 settembre 2015 Roma Capitale Punti Verde Qualità -Esposizioni debitorie per ca € 550.000.000,00 -Contrattualistica pubblica, edilizia, urbanistica –Richiesta di sanatoria –Principio di conservazione degli atti amministrativi -Inammissibile -Violazioni e illegittimità plurime http://www.carteinregola.it/wp-content/uploads/2014/11/parere.ag_.80.2015_pvq_anac.pdf
I PUP COME I PVQ
In questo quadro, ci sembrano assai utili e significative anche le valutazioni effettuate dal CommissarioFrancesco Paolo Tronca in una Delibera approvata l’8 aprile 2016 D
eliberazione n. 2 Ricognizione delle procedure poste in essere nell’ambito del Programma Punti Verde Qualità di cui alle deliberazioni del Consiglio Comunale n. 169 del 2 agosto 1995 e n. 84 del 7 maggio 1998. Indirizzi agli Uffici per la valutazione dell’interesse pubblico alla conservazione degli atti relativi . scarica
DKCDelibera Ricognizione Punti Verde QualitàN 23 del 08.04.2016Infatti nella Deliberazione n.2-, il Commissario Tronca distingue nettamente gli interventi di cui “
è già avvenuta la stipula della Convenzione con opere già realizzate o in corso di realizzazione”, dalle“
convenzioni per le quali i lavori non hanno avuto ancora inizio”, dalle “
strutture incomplete ed abbandonate”, per stabilire che per “
le proposte progettuali…non convenzionate gli Uffici dovranno preliminarmente verificare, la regolarità e legittimità degli atti adottati, ivi compresi la sussistenza dei requisiti di ordine generale e speciale previsti dal codice dei contratti per la stipula di concessione di lavori pubblici e, ove fosse riscontrata l’assenza di detti requisiti, procedere alla non aggiudicazione della gara non sussistendo nei casi di specie un interesse pubblico alla conservazione di atti illegittimi”.
Parere confermato, sempre sui Punti Verde Qualità, da Raffaele Cantone, Presidente dell’A.N.AC, Autorità Nazionale Anticorruzione, che si è espresso con fermezza nel novembre 2015, rispondendo a una nota inviata dall’allora Assessore alla legalità Alfonso Sabella che chiedeva una sorta di “sanatoria” in funzione della pubblica utilità degli interventi, scrivendo che “non appare in alcun modo consentito“continuare nell’applicazione delle procedure in essere nella convinzione che le stesse si discostano dalla stretta osservanza della normativa in materia di contratti pubblici“
(11) Nel video della Commissione però questa parte non c’è, perchè per un problema tecnico la registrazione si ferma ai primi 30′. E poichè la delibera, prima di approdare al voto definitivo dell’Assemblea Capitolina, è stata inviata ai Municipi per il parere, i cittadini presenti alla Commissione hanno scritto al Presidente Enrico Stefàno chiedendo che venisse tempestivamente pubblicato un dettagliato verbale della seduta, per fornire una comunicazione esaustiva a Presidenti, Giunte e consiglieri Municipali. Ma a oggi (25 luglio), nonostante sia stato pubblicato il verbale della seduta del 22 maggio, di quello del 12 maggio non ce n’è traccia. Nemmeno il verbale della nostra Audizione dell’8 febbraio (di cui però c’è il video sul canale Youtube del Comune). E il 28 giugno un’Ordinanza della Sindaca ha trasferito il Direttore dell’ufficio parcheggi al XIII Municipio, nominando al suo posto l’ex direttore del I municipio, distaccato dal Comune di Ciampino,con un interim di tre mesi (che potrebbe essere prorogato)
(12) 24 marzo 1989 legge n. 122,
Legge 122/89 “Legge Tognoli” scarica Legge 122- 89 Tognoli “Legge Tognoli” (come successivamente modificata in particolare dalla legge n. 127/1997, D.P.R. n. 380/2001, legge n. 185/2002) recante
“disposizioni in materia di parcheggi, programma triennale per le aree urbane maggiormente popolate, nonché modificazioni di alcune norme del testo unico sulla disciplina della circolazione stradale, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 15 giugno 1959, n. 393 http://www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/1989_0122.htmLa legge nasce con l’obiettivo di promuovere la realizzazione di parcheggi e rendere più fluida la viabilità. Molti Comuni italiani, tra cui il Comune di Roma, sono chiamati alla realizzazione del Programma Urbano Parcheggi “sulla base di una preventiva valutazione del fabbisogno e tenendo conto del piano urbano del traffico” e a redigere un programma “indicando, tra l’altro, le localizzazioni, i dimensionamenti, le priorità di intervento nonché le opere e gli interventi da realizzare in ciascun anno” La legge prevede agevolazioni fiscali ed economiche, grazie a finanziamenti statali, e anche urbanistiche, in quanto il PUP, una volta approvato, “costituisce automaticamente variante qualora contenga previsioni in contrasto con le pianificazioni urbanistiche in vigore” in quanto “l’atto di approvazione del programma costituisce dichiarazione di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità delle opere da realizzare”.Con la Legge Tognoli viene incentivata la realizzazione di parcheggi al servizio degli edifici che non ne sono adeguatamente provvisti, sia in aree di pertinenza condominiale sia su suolo pubblico, tramite la concessione delle aree ai privati per un massimo di novant’anni. Tuttavia, per evitare speculazioni, a fronte delle facilitazioni, la Legge Tognoli inserisce il vincolo di pertinenzialità, specificando che tali parcheggi non possono essere “ceduti separatamente dall’unità immobiliare alla quale sono legati da vincolo pertinenziale” e che “ I relativi atti di cessione sono nulli.” In pratica i box possono essere acquistati solo da proprietari di immobili nella “zona d’influenza del parcheggio” e possono essere rivenduti s
olo a eventuali nuovi acquirenti degli stessi immobili. Durante il Governo Monti tale limitazione verrà modificata, consentendo il passaggio dei box a pertienenza di immobili diversi, purchè i proprietari abbiano gli stessi requisiti, che nel caso di Roma, vuol dire che devono possedere un immobile nell’area urbana, anche dalla parte opposta della città.