Raggi X: trasparenza sul patrimonio pubblico
A cura del Gruppo di lavoro Trasparenza di Carteinregola
(CONSISTENZA, AFFIDAMENTO, GESTIONE)
Cosa volevamo e cosa vogliamo
OPERAZIONE TRASPARENZA SULLE PROPRIETA’ PUBBLICHE (beni disponibili e indisponibili di Roma capitale[1])
Finalizzazione del censimento dei beni e predisposizione di un database aggiornato delle proprietà pubbliche all’interno del perimetro del Comune di Roma (o di Roma Città metropolitana) che permetta a tutti – compatibilmente con le norme sulla privacy –di accedere con semplicità – per ogni singolo bene – alle informazioni riguardanti: indirizzo, Municipio di competenza, valore catastale, titolarità, gestione, tipologia contrattuale, canone, stato dei pagamenti, durata concessione.
Totale trasparenza sui criteri di assegnazione dei beni.
COSA DICEVANO
IL PROGRAMMA ELETTORALE DI VIRGINIA RAGGI
Una nuova politica della “casa” : diritto all’abitare e diritto alla qualità dell’habitat
LE TRE PRIORITÀ
Tutelare il patrimonio immobiliare in edilizia agevolata e/o convenzionata ripristinando la legalità sia per i canoni di locazione che per le vendite di tali alloggi e punendo/contrastando la speculazione dei costruttori/concessionari;
Completare il censimento del patrimonio immobiliare comunale che deve essere messo a disposizione degli aventi diritto, eliminando tutte le situazioni di privilegio; restituire casa a chi ne ha veramente diritto e sostenere i nuclei familiari in difficoltà attraverso la messa a disposizione di alloggi a canoni adeguati.
Avviare progetti di autorecupero per immobili pubblici abbandonati da ristrutturare o adeguare all’uso abitativo;
LINEE PROGRAMMATICHE 2016-2021 PER IL GOVERNO DI ROMA CAPITALE
UNA NUOVA FASE DELL’USO DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE PUBBLICO
Altro obiettivo di medio periodo è quello della piena utilizzazione del vasto patrimonio immobiliare pubblico. E’ noto che, mentre Roma Capitale, ha rilevanti esposizioni finanziarie sia per lo svolgimento delle proprie funzioni istituzionali che per l’emergenza abitativa in sostegno della parte più debole della società, esiste un immenso patrimonio immobiliare che giace in stato di abbandono o è sottoutilizzato. In realtà, è noto che manca ancora un censimento sistematico delle proprietà comunali, del loro stato di manutenzione e del livello di utilizzazione: ci sono stati negli anni molti lodevoli tentativi di costruirlo ma, a tutt’oggi, si è a tutt’oggi ancora lontani dall’obiettivo.
La proposta di lavoro di medio periodo sarà, dunque, quella di creare tale censimento e di partire da esso per definire un piano di utilizzazione che porti sia alla diminuzione dell’esposizione finanziaria per affitti passivi sia ad una più razionale dislocazione delle funzioni sullo scacchiere urbano. Resta, infine, da sottolineare che l’uso lungimirante del patrimonio pubblico – comprese le caserme che lo Stato è in procinto di trasferire a Roma Capitale – potranno essere anche utilizzate per risolvere il problema dell’emergenza abitativa e del fabbisogno di alloggi popolari. Il patrimonio immobiliare pubblico potrà anche rappresentare un importante luogo di sperimentazione di pratiche di risparmio energetico, di efficientamento e di introduzione di nuove tecnologie, proseguendo l’esperienza già in corso per la sostituzione dei corpi illuminanti con le tecnologie Led.
COSA E’ STATO FATTO DALL’ATTUALE AMMINISTRAZIONE RAGGI
E’ in fase avanzata di predisposizione il nuovo Regolamento sulle concessioni dei beni immobili di proprietà di Roma Capitale, sia quelli demaniali sia quelli indisponibili, che è stato reso disponibile e accessibile – per consultazione e proposte di emendamenti – ai partecipanti ai lavori della Commissione Patrimonio
E’ in fase di aggiornamento il data –base dei beni indisponibili di Roma Capitale (ultimo aggiornamento novembre 2016).
Bando sui mercati rionali (vedi mercati rionali)
COSA NON E’ STATO (ANCORA) FATTO DALL’AMMINISTRAZIONE RAGGI AL 15 GIUGNO 2017
Alla data attuale non è stato ancora reso pubblico il testo del nuovo Regolamento sulle concessioni dei beni immobili.
Il database degli immobili del patrimonio capitolino gestiti in regime di concessione non è stato aggiornato, non è facilmente consultabile non essendo i dati suddivisi per Municipio e non essendo riportata la data di sottoscrizione della concessione (o la scadenza) non è possibile effettuare controlli o un’analisi dettagliata. L’ultimo aggiornamento risale a febbraio 2016.
[1] I beni pubblici patrimoniali possono essere indisponibili, quelli che sono destinati a un pubblico servizio e al conseguimento di fini pubblici, e disponibili, che hanno un carattere strumentale alla produzione dei redditi. I beni patrimoniali disponibili non sono beni pubblici ma di proprietà di enti pubblici. I beni patrimoniali indisponibili, sono beni pubblici mobili o immobili (a differenza di quelli demaniali che possono essere solo immobili) e possono appartenere a qualsiasi ente pubblico, non solo territoriale. Tra questi abbiamo le foreste, le miniere, le acque minerali e termali, le cave e le torbiere, la fauna selvatica, beni di interesse storico, archeologico, artistico, beni militari non rientranti nel demanio militare, edifici destinati a sede degli uffici pubblici, beni costituenti la dotazione del Presidente della Repubblica, aree espropriate dai Comuni nell’ambito dei piani di zona per l’edilizia economica e popolare e dei piani per gli insediamenti e i beni di interesse naturalistico e ambientale.
Il regime giuridico di questi beni è l’inalienabilità, prevista dall’art.824 del Codice Civile in cui viene affermato che i beni patrimoniali indisponibili non possono essere sottratti alla loro destinazione se non nei modi previsti dalla legge.
Sono, a differenza dei beni demaniali, suscettibili di essere acquistati per usucapione ma solo nel caso in cui siano stati sottratti alla loro destinazione a non domino e trasferiti ad un terzo in buona fede. Sono insuscettibili di espropriazione forzata.
I beni patrimoniali disponibili, sono tutti quei beni diversi da quelli indisponibili e dai beni del demanio. Non sono propriamente beni pubblici ma appartenenti ad enti pubblici e si distinguono dai beni indisponibili per il loro carattere prevalentemente redditizio e per la mancanza di una destinazione attuale ad un pubblico servizio. Sono praticamente beni privati a tutti gli effetti e sono soggetti alle regole del codice civile. Per quanto riguarda l’alienazione, questa è possibile ma deve avvenire nei modi e nelle forme del diritto pubblico o attraverso pubblici incanti, asta pubblica o in alcuni casi attraverso la licitazione privata.