Bando postazioni per i librai: basta con le bancarelle in centro ( e rischio “Piazza Navona bis”)
Autore : Redazione
Foto Comitati Città storica: banchi di “librai” in centro
Un altro bando per l’assegnazione di postazioni destinate alla vendita su suolo pubblico – in questo caso di libri – rischia di riproporre lo stesso copione già visto per le bancarelle della Befana, quest’anno saltate dopo l’intervento di Cantone, presidente dell’Autorità Anti Corruzione (ANAC), che ha sospeso il bando del Comune. Ma questa volta è in dubbio la stessa opportunità di rendere permanenti delle bancarelle introdotte come “manifestazione a termine” nel 2001 e rimaste, di proroga in proroga, in molte piazze pregiate del centro. E in una lettera al Commissario straordinario Tronca, qualche giorno fa, varie associazioni del centro storico (1) hanno chiesto di cancellare il bando, che sarebbe comunque in deroga al divieto sancito dal Regolamento comunale in materia di commercio su area pubblica (2) e che in ogni caso presenta ben pochi vantaggi lper l’interesse pubblico.
Oggi, lunedì 11 gennaio, si è tenuta la conferenza dei servizi finale per chiudere la procedura tecnico-amministrativa per il bando per l’assegnazione di spazi pubblici per la vendita di libri, previsti in vari Municipi ma soprattuto nel centro storico. L’iter è partito da una delibera del 2011 dell’allora amministrazione Alemanno(3), che intendeva lanciare un bando per autorizzare in mondo permanente banchi per la vendita dei libri che non avevano mai ottenuto la licenza per un posteggio fisso, perchè non consentito dal Regolamento (2), ma erano stati autorizzati dal 2001 all’interno di una manifestazione a termine, e poi, di rinnovo in rinnovo, erano rimasti in molte piazze pregiate della città (negli ultimi anni in molti casi abusivamente). L’amministrazione Marino non aveva cancellato la delibera, e aveva anzi inviato le richieste di parere alle Sovrintendenze, ai Municipi e a tutti gli organi competenti per definire le postazioni ai fini della stesura del bando, così che in questi anni sono stati via via raccolti i pareri tecnici sull’ individuazione della localizzazione delle postazioni. Anche perchè va detto che la maggioranza capitolina era favorevole al bando per le assegnazioni, tanto che, nel maggio 2014, quando il I Municipio aveva avviato le rimozioni di alcune bancarelle in Via delle Muratte (4), l’Assemblea aveva approvato una mozione presentata dai Consiglieri Corsetti e D’Ausilio (PD), con la quale si richiedeva l’emanazione del bando ed il rilascio di permessi in via provvisoria per i librai già operanti (5).
Ma dopo la vicenda di Piazza Navona – e leggendo la delibera del 2011 – ci appare più che fondata la preoccupazione che si possa ripetere il solito copione, finendo per lanciare un bando che premia sempre gli stessi soggetti e/o che non mette i necessari paletti per garantire il decoro delle bancarelle, la qualità della merce in vendita, o la sua pertinenza. In pratica si rischia che il bando aggiunga nuove bancarelle in zone di pregio (6) , che insieme ai libri si continui a permettere di vendere “artigianato italiano e multietnico“, quindi anche paccottiglia di ogni genere (la delibera parla del 10% della merce, ma chi controllerà e farà rispettare le percentuali?)(7), e che si assegnino le postazioni ai soliti, visto che la delibera dà ben poche chances a nuovi soggetti: “le modalità di assegnazione… in ogni caso, dovranno tenere conto, vista la particolarità dell’offerta, della esperienza maturata dalle aziende nel settore… comprovata da atti certi ed equivalenti che dimostrino le presenze effettuate su area pubblica conseguite dal …1996” (8). Oltretutto, a quanto pare, il bando è stato elaborato senza concertazione dei criteri con i Municipi (9): in un comunicato diramato ieri (10), la presidente del I Municipio Sabrina Alfonsi fa sapere di aver scritto al commissario Tronca, chiedendo di fermare l’iter del bando, che riguarda postazioni che si trovano prevalentemente nel centro storico e in Prati. Dopo la vicenda di Piazza Navona, che ha visto per il secondo anno consecutivo cancellare le tradizionali bancarelle della Befana – il primo anno per una protesta degli operatori contro il bando del Comune, il secondo per l’intervento dell’ANAC – la sua richiesta che il testo finale del bando, “in particolare riguardo alle prescrizioni che regolano lo svolgimento delle attività” sia sottoposto al vaglio dei Municipi interessati, e non solo al parere degli uffici, ci sembra sacrosanta ma insufficiente. Perchè, soprattutto dopo i citati precedenti, appare ancora più indispensabile che le scelte che regolano, non solo le prescrizioni e i punteggi del bando, ma anche la stessa assegnazione permanente di spazi pubblici per le bancarelle, siano prese anche attraverso la consultazione delle associazioni e la partecipazione dei cittadini, visto che parliamo di suolo pubblico e di decoro, che riguardano tutta la città e in particolare i residenti del centro storico. Residenti che hanno scritto una lettera al commissario Tronca chiedendo di cancellare delibera e bando (11) dato che non si capisce quale sia il pubblico interesse nel mantenere tante bancarelle negli angoli più strategici dei percorsi turistici. E se nei quartieri meno centrali non è escluso che i banchi che vendono libri possano supplire a una offerta più scarsa, è preoccupante il fatto che si intenda dare avvio a una serie di bandi scoordinati tra loro (12) in cui l’eccezione alla regola sappiamo come possa fare in fretta ad infilarsi (13).
Ogni giorno la mesta cronaca della Capitale ci regala nuove tessere del puzzle di mafie e corruzione che fa da sfondo a tante scelte dell’Amministrazione: la dimostrabilità dell’interesse pubblico, la trasparenza delle decisioni e il coinvolgimento dei cittadini sono l’unico antidoto, che deve essere garantito anche e soprattutto dal Commissario Tronca, che ha la responsabilità delle funzioni del Sindaco, della Giunta e dell’Assemblea Capitolina sommate insieme.
Per tutte queste ragioni chiediamo al Commissario Tronca e alla Presidente del I Municipio Alfonsi di cancellare il bando, e comunque di avviare un tavolo di consultazione con i cittadini e le realtà territoriali prima di avviare portare avanti qualsiasi iniziativa. (AMBM)
Siamo a disposizione per pubblicare osservazioni e rettifiche: laboratoriocarteinregola@gmail.com
PUBBLICHIAMO I CONTRIBUTI PERVENUTICI:
(DA Nathalie Naim Consigliere del Municipio I) 11 gennaio 2015 Scrivo in merito al rilascio in deroga di nuove licenze permanenti per bancarelle, astutamente chiamate “librai”. Nel corso della procedura per predisporre il primo bando- la delibera ne prevede diversi fino a cinquanta nuove postazioni- sono stati espressi pareri positivi per undici aree, per lo più nel I municipio. In alcune di queste si prevedono diversi banchi. Ad esempio in Via delle Muratte, la via pedonale che sbocca sulla Fontana di Trevi, se ne prevedono ben 10.
La deliberazione n. 8 del 2011, dalla quale è scaturita questa procedura, è molto chiara nel disporre come articolare i bandi ossia cosa si potrà vendere e a chi andranno queste licenze:
1) sulla delibera è scritto che potranno vendere prodotti dell’editoria (che comprendono guide turistiche, calendari, cartoline, certi tipi di calamite e di altri gadgets) e “altro” quindi anche souvenir. Ciò è esattamente quanto venduto sin ora, tanto per fare un esempio, dai “librai” abusivi di Via delle Muratte (della quale avete pubblicato la foto e che sono stati recentemente sgombrati) e da quelli davanti a Castel Sant’Angelo: paccottiglie e merci turistiche di infima qualità;
2) la delibera prevede che queste nuove autorizzazioni (del valore ognuna di centinaia di migliaia di euro) ,vadano a chi già aveva i banchi di “librai” in quelle vie e piazze. Anche l’Intesa Stato Regioni approvata in attuazione della Bolkestein, che è stata applicata al bando della Befana di Piazza Navona, riconsegnando i banchi alla famiglia Tredicine*, prevede criteri che premiano solo l’anzianità. Quindi a seguito dei vari bandi, i banchi con ogni probabilità andranno a coloro che hanno per anni occupato abusivamente aree di pregio e che non hanno mai venduto libri. Questi saranno così premiati con licenze che hanno il valore di un piccolo appartamento in centro e che volendo potranno rivendersi o affittare anche il giorno dopo, tramite cessione o affitto d’azienda.
Anche se Tronca, con i suoi poteri di Commissario straordinario, modificasse la delibera, prevedendo solo libri, come potremmo aspettarci che quegli operatori che non li hanno mai venduti, né quando esercitavano come fiera temporanea di libri rari e d’occasione né quando per anni erano abusivi, si attengano a tale tipologia di articoli? Come possiamo aspettarci che si faccia rispettare questa prescrizione, quando nelle vie storiche le edicole sono diventate rivendite illegali di ciarpame e di bevande, quando i banchi che dovrebbero vendere fiori vendono borse e quelli che dovrebbero vendere erbe e frutta vendono superalcolici e vino con le botti, con tanto di frigoriferi e lavabi in mezzo alle vie più eleganti della città?
Inoltre ciò potrà inficiare il lavoro di riordino fatto sin ora: i provvedimenti con i quali sono stati spostati gli urtisti, altre bancarelle e camion bar sono provvisori e scadranno a breve. Quando e se verranno rinnovati, verranno impugnati al TAR e questi avranno gioco facile a vincere questa volta, vista l’incongruenza di Comune e Soprintendenza, che per motivi di decoro hanno tolto postazioni autorizzate, ma che poi rischiano di rilasciare licenze nuove di zecca in luoghi di pregio, anche adiacenti a quelli appena liberati, a chi ha esercitato illegalmente.
La città storica è satura, il commercio su area pubblica fuori controllo, molte, troppe, aree storiche e monumentali aspettano ancora di essere restituite al decoro, come il Pantheon, Fontana di Trevi, San Pietro. Spero che il buon senso e l’amore per la città prevalga, che la deliberazione n. 8 del 2011 dell’amministrazione Alemanno, che denuncio fin da quando è stata approvata, venga annullata da Tronca con i poteri di Commissario Straordinario, e che comunque non riguardi in alcun modo la Città Storica.
Nathalie Naim Consigliere del Municipio I
*secondo la consigliera molti operatori che avevano vinto il bando per Piazza Navona appartengono alla nota famiglia che possiede molte licenze ambulanti della Capitale
(da Jacopo Emiliani Pescetelli – assessore Attività produttive I Municipio)
Omniroma-COMUNE, CAMPIDOGLIO: AD OGGI NESSUN BANDO GARA LIBRAI
Roma, 11 GEN – “Con riferimento alle notizie apparse sugli organi di stampa relative ai banchi dei librai, si precisa che ad oggi non è stato emanato alcun bando di gara. E’ invece in corso di conclusione un tavolo di lavoro interistituzionale che sta approfondendo l’intera materia, allo scopo di definire un progetto di pianificazione del circuito destinato ai librai. Oggi si è svolta una conferenza di servizi, che ha riunito tutti gli uffici interessati e il competente dipartimento capitolino delle Attività produttive, per i pareri di competenza. In sede di primo esame è stata valutata la fattibilità, dal punto di vista tecnico e del codice della strada, delle varie ubicazioni. Tutti i riscontri, le verifiche effettuate e le relative planimetrie sono state trasmesse a Municipi, polizia locale, Soprintendenza capitolina, Sovrintendenza alle Belle Arti e Ufficio Città Storica, per le rispettive istruttorie. Ulteriori approfondimenti saranno oggetto di valutazione in una apposita seduta in programmazione giovedì prossimo. Le risultanze della conferenza di servizi saranno oggetto di una delibera che dovrà essere recepita, previa fase di confronto, con i Municipi stessi”. Cosi’ in una nota il Campidoglio. Jacopo Emiliani Pescetelli
(1) vedi l’articolo del Corriere della sera, a cui la Presidente Alfonsi, ha risposto con il comunicato in calce*
Corriere della Sera 7 gennaio 2015 La lettera delle Associazioni«Stop ai finti librai» Il grido d’allarme del centro storicoLa richiesta «Fermiamo la procedura per la concessione di nuove bancarelle»
Stop ai presunti «librai» che spesso coi libri e la cultura poco hanno a che fare. È l?appello di una serie di Associazioni e Comitati di residenti del centro storico, quelle cha da sempre si battono per il decoro e contro il degrado della zona rivolto al Commissario del Comune Francesco Paolo Tronca. La lettera è firmata da Silvano Curcio di «Sos Coronari Rioni Ponte e Parione», da Dina Nascetti di «Vivere Trastevere», da Paolo Gelsomini del «Coordinamento residenti Città Storica», da Gemma Mezzaroma di Italia Nostra, da Valeria Grilli del Fai, da Vittorio Emiliani del «Comitato per la bellezza», da Luca Ronchi (Comitato abitanti rione Monti), da Marco Orlandini (Comitato via degli Ausoni a San Lorenzo), da Guido Hermanin (Associazione Progetto Trastevere), da Filippo Massimo Lancellotti (Associazione Roma è la mia Città) e da Flaminia Borghese dell?«Associazione piazza Navona e dintorni». I firmatari chiedono di «fermare la procedura in capo al dipartimento attività produttive, tesa ad autorizzare una trentina di mega banchi su area pubblica dei cosiddetti ?librai? che potrebbero vendere nelle aree di maggior pregio souvenir e paccottiglie varie». Queste attività, raccontano le associazioni, «hanno avuto per anni concessioni temporanee, interrotte dal commissario Morcone. L?amministrazione Alemanno approvò una delibera per 50 nuove licenze, la giunta Marino bloccò la procedura». E ora? «La presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi avrebbe sollecitato il bando per il rilascio di queste nuove autorizzazioni per bancarelle, che andrebbero ad occupare le aree di maggior pregio. Per noi ciò è inammissibile e tale iniziativa è assolutamente dannosa e lesiva del decoro e dei pubblici interessi»
*LA RETTIFICA DELLA PRSIDENTE ALFONSI
Alla Redazione Romana del Corriere della Sera Intendo fare alcune doverose precisazioni con riferimento all’articolo pubblicato questa mattina sia sull’edizione cartacea del giornale sia su quella on line con il titolo “Centro storico, stop ai finti librai. L’appello al commissario Tronca » nel quale si fa riferimento ad una lettera – non nota alla Presidente del Municipio sebbene citata nell’articolo – inviata da alcune Associazioni al Commissario Straordinario di Roma per bloccare la procedura per l’assegnazione di posteggi per la vendita di libri, e nella quale si parla di una delibera approvata dall’Amministrazione Alemanno la cui procedura sarebbe stata bloccata dalla Giunta Marino.
La delibera in questione è la n. 8 del 2011 “ Istituzione posteggi fuori mercato da destinare alle attività di libraio” sulla base della quale il Dipartimento Attività Produttive e Sviluppo Economico, durante l’amministrazione Marino, non bloccò alcuna procedura – contrariamente a quanto si afferma nell’articolo – ma inviò richieste di nuovi pareri alle Sovrintendenze, ai Municipi e a tutti gli organi competenti per definire le postazioni ai fini della stesura del bando.
La Giunta del Municipio I – visti anche i pareri delle Sovrintendenze, della Polizia Locale e del Tavolo del Decoro – ha dato parere positivo a 6 aree in tutto il territorio, bocciandone altre 9.
La procedura per la scrittura del bando è ancora in essere: l’ultima comunicazione al riguardo arrivata al municipio è del 28 dicembre u.s.
Per quanto riguarda l’altra affermazione – contenuta nell’articolo tra virgolette – secondo la quale la Presidente del Municipio avrebbe sollecitato al Commissario il bando per il rilascio di nuove autorizzazioni, si informa che non c’è stato alcun sollecito bensì una semplice informativa sullo stato del procedimento all’interno di un elenco più generale relativo alle questioni riguardanti il Municipio in essere con i vari dipartimenti centrali al momento del suo insediamento.
Si informa altresì che la Giunta Marino non avrebbe potuto bloccare l’iter della sopra citata deliberazione n.8/2011 vista anche la mozione n. 111 – presentata a firma dei Consiglieri Corsetti e D’Ausilio – approvata dall’Assemblea Capitolina nella seduta del 19.06.2014, con la quale si richiedeva l’emanazione del bando ed il rilascio di permessi in via provvisoria per i librai già operanti, e questo a seguito delle rimozioni già attivate dal Municipio I.Con richiesta di pubblicazione.Cordialmente, Sabrina Alfonsi
(2)Regolamento comunale in materia di commercio su area pubblica art.30 Del. C.C. n.35/2006 scarica il regolamento DelibCCn35_2006Regolamento commercio CAP
Art. 30 – Nuove autorizzazioni.
Considerato le peculiari caratteristiche della città di Roma, il livello di approvvigionamento garantito dall’attuale assetto della rete commerciale sia in sede fissa che su area pubblica, l’equilibrio esistente tra le diverse forme di distribuzione nonché le caratteristiche economiche del territorio per almeno quattro anni dall’approvazione del presente regolamento, e comunque fino all’ approvazione di una diversa disciplina è inibito il rilascio di nuove autorizzazioni e concessioni pe
r posteggi fuori mercato isolati non stagionali.
E’ altresì inibito il rilascio di nuove autorizzazioni per il commercio in forma itinerante, per almeno quatto anni dall’approvazione del presente regolamento, e comunque fino all’approvazione di una diversa disciplina, per le medesime motivazioni sopra espresse.
(3) Scarica la delibera DACDelib. N 8 del 14.02.2011
(4) La mozione n. 111 presentata a firma dei Consiglieri Corsetti e D’Ausilio – approvata dall’Assemblea Capitolina nella seduta del 19.06.2014, scarica ACMozione N 111 del 19.06.2014 librai
(5) le informazioni sono ricavate dagli articoli in calce e dall citata replica al Corriere della Alfonsi
(6) Dalla delibera DACDelib. N 8 del 14.02.2011 …l’esigenza che emerge dai precitati atti legislativi è quella di assicurare, in modo continuativo e definitivo, il consolidamento su aree pubbliche di manifestazioni permanenti nonché punti con strutture fisse, dedicati alla promozione della lettura anche nelle zone di pregio, compatibilmente con il profilo urbanistico, architettonico ed ambientale.
.. si ritiene che il numero dei posteggi fuori mercato da istituire alle attività di libraio siano al massimo n. 50.
(7) Dalla delibera DACDelib. N 8 del 14.02.2011 …Che i posteggi fissi su area pubblica dovranno essere destinati esclusivamente alla vendita di libri ivi compresi prodotti editoriali nella misura minima del 90% della superficie del posteggio potendo destinare il restante 10% alla vendita di prodotti di piccolo antiquariato d’arte, da collezione, di artigianato italiano e multietnico ed altro, con esclusione di generi di abbigliamento e prodotti alimentari;
(8) Dalla delibera DACDelib. N 8 del 14.02.2011 … Che le modalità di assegnazione verranno individuate dalla deliberazione di indizione dei bandi che, in ogni caso, dovranno tenere conto, vista la particolarità dell’offerta, della esperienza maturata dalle aziende nel settore comprovata da atti certi ed equivalenti che dimostrino le presenze effettuate su area pubblica conseguite da quando l’Amministrazione Comunale con la deliberazione consiliare n. 7 del 1° febbraio 1996 ha inteso prevedere e disciplinare specifici circuiti per il settore in questione
(9) In realtà la delibera lo prevede: . .. il procedimento concorsuale verrà istruito a livello centrale, il Dipartimento sentiti i Municipi e la Commissione Consiliare Permanente “ Commercio e A r t ig i a n a t o ”, dovrà individuare le localizzazioni delle postazioni da mettere a bando a partire da quelle già previste a tale scopo da precedenti provvedimenti, salvo intervenuti mutamenti dello stato dei luoghi o sopraggiunte incompatibilità;
(10) Omniroma-BANDO LIBRAI, ALFONSI SCRIVE A TRONCA: SOSPENDERE PROCEDURA E FISSARE INCONTRO
(OMNIROMA) Roma, 10 GEN – “Egregio Signor Commissario, sottopongo alla sua attenzione la questione relativa al Bando per l’istituzione delle postazioni per la vendita di libri su Roma, che riguarda prevalentemente il territorio del Primo Municipio. Come certamente le è noto, si tratta di un Bando al quale da tempo sta lavorando il Dipartimento Attivita’ Produttive, sulla base di quanto previsto dalla Deliberazione dell’Assemblea Capitolina n.8 del 14 febbraio 2011 ‘Istituzione posteggi fuori mercato da destinare all’attività di libraio’.* Nella mattinata di lunedì 11 gennaio si svolgerà l’ultima riunione della Conferenza dei Servizi istituita presso il Dipartimento AA.PP. per la definizione della procedura tecnico-amministrativa preliminare all’emanazione del bando. A tale incontro si arriva con i pareri tecnici relativi all’individuazione delle postazioni da mettere a bando già espressi da tutti gli enti preposti al rilascio degli stessi, comprese le Sovrintendenze, mentre invece il testo del bando, e mi riferisco in particolare alle prescrizioni che regolano lo svolgimento delle attività, non è mai stato sottoposto al vaglio dei Municipi interessati. Da articoli pubblicati dai quotidiani in questi giorni, ho appreso di una lettera inviatale da esponenti di Associazioni che operano nel territorio del Centro Storico, con la quale si manifestano preoccupazioni relativamente al Bando in questione e dalla quale, soprattutto, traspare come non chiaro all’opinione pubblica il lavoro che il Dipartimento sta portando avanti. Per questi motivi – e per evitare strumentalizzazioni da parte di chiunque rispetto all’intera vicenda – le chiedo di sospendere la procedura e di fissare un incontro con i Presidenti dei Municipi interessati al fine di valutare congiuntamente l’opportunità o meno di procedere all’emanazione del citato Bando. Certa della sua considerazione, la saluto cordialmente”. Così, lo riferisce una nota, il Presidente del Municipio Roma I Centro Sabrina Alfonsi in una lettera aperta inviata al Commissario Straordinario di Roma Francesco Paolo Tronca e, per conoscenza ai Presidenti dei Municipi III, IX, XI e XV e al Presidente del Consiglio del Municipio I.
(11) Questo il testo della lettera dei Comitati e delle Associazioni della Città storica:
All’ill.mo Commissario del Comune di Roma Capitale
Dr Francesco Paolo Tronca
e all’architetto Roberto Banchini
Soprintendente Belle Arti e Paesaggio del Comune di Roma
OGGTTO: RILASCIO AUTORIZZAZIONE PER PRESUNTI LIBRAI
Le sottoscritte Associazioni e Comitati di residenti, per il decoro e contro il degrado del centro storico più bello del mondo, chiedono di fermare la procedura in capo al dipartimento attività produttive, tesa ad autorizzare nel territorio patrimonio Unesco una trentina di mega banchi su area pubblica dei cosiddetti “librai” che poco hanno a che vedere con i libri, la cultura, come dimostra una delle tante foto che alleghiamo, ma che potrebbero vendere nelle aree di maggior pregio souvenir e paccottiglie varie.
La storia. Per anni queste attività hanno occupato suolo pubblico con concessioni “temporanee” scadute il cui illegittimo rinnovo è stato interrotto dal precedente commissario di Roma. L’allora maggioranza del Sindaco Alemanno, su richiesta degli stessi operatori che continuavano ad occupare abusivamente nella totale impunità, approvò una delibera che prevedeva in deroga al divieto previsto dal regolamento vigente, di rilasciare a Roma 50 nuove licenze per banchi di mq 14 per la vendita sia di prodotti dell’editoria (quindi anche guide, cartoline, gadget, calendari ecc.) che il 10 per cento di souvenir -paccottiglia . Successivamente su richiesta di associazioni di residenti, cui sta a cuore il decoro del Centro Storico, il sindaco Marino bloccò questa procedura. La polizia locale lo scorso anno ripristinò la legalità sequestrando tutti i banchi.
Ora, la presidente del 1° Municipio, Sabrina Alfonsi con la sua giunta avrebbe sollecitato il bando al fine del rilascio di queste nuove autorizzazioni per bancarelle, che andrebbero ad occupare le aree di maggior pregio, alcune delle quali appena liberate da urtisti e camion bar autorizzati quali il Tridente. Ma anche Trastevere, Trevi, Monti, l’ansa Barocca e l’area della Stazione Termini.
Per noi cio’ è inammissibile anche perché riteniamo che tale iniziativa, che accontenterebbe degli operatori fin ora abusivi regalandogli licenze de valore di centinaia di migliaia di euro, sia assolutamente dannosa e lesiva del decoro e dei pubblici interessi, portatrice solo di ulteriore degrado in un Centro Storico, ricordiamo patrimonio Unesco, già affollato e imbarbarito da bancarelle sia autorizzate che abusive.
Riteniamo, inoltre, che tale iniziativa non rientri nelle priorità dell’attuale contesto politico istituzionale. Altre sono le priorità del Municipio, quali le buche, i controlli sui piani di massima occupabilità approvati, la messa in opera di nuovi, previsto per legge, e la lotta all’illegalità diffusa.
Nella speranza dell’accoglienza delle nostre richieste, porgiamo cordiali saluti e auguriamo Buone Feste
Sottoscrivono le seguenti Associazioni e Comitati:
S.O.S Coronari Rioni Ponte e Parione – Vivere Trastevere- Coordinamento Residenti Città Storica – Italia Nostra- Roma – F.A.I. Fondo Ambiente Italiano Roma e Lazio – Comitato per la Bellezza – Comitato Abitanti Rione Monti-Comitato Via degli Ausoni -San Lorenzo Associazione Progetto Trastevere-Associazione Roma è la mia Città -Associazione Piazza Navona e Dintorni-
(12) Dalla delibera DACDelib. N 8 del 14.02.2011 …La procedura concorsuale potrà essere articolata su più bandi sia in funzione dei posteggi che via via verranno individuati sia in relazione ai territori delle municipalità coinvolte.
(13) La delibera del 2011 prevedeva anche una delibera di Giuntam che non sappiamo se sia poi stata predisposta e approvata:
…La deliberazione di Giunta Capitolina dovrà indicare, oltre i posteggi da mettere a bando, anche i requisiti e le priorità che i partecipanti dovranno possedere al momento del bando.
vedi anche un articolo del 2013
Roma. «Il Campidoglio ha autorizzato 50 nuove bancarelle di souvenir»
Lilli Garrone
Corriere della Sera – Roma 19/5/2013
Libri, non solo. Anche prodotti dell’editoria, dai poster alle cartoline, fino ai souvenir, all’oggettistica e alla bigiotteria. Sono 50 le nuove bancarelle – tutte licenze extra – concentrate perlopiù in centro e in Prati che sono passate dai volumi rari e di seconda mano alla vendita di qualsiasi prodotto, tranne che per alimentari e abbigliamento.
La denuncia è della consigliera del I municipio Nathalie Naim (candidata al consiglio municipale nella lista Civica per Marino) che ha richiesto un accesso agli atti ed ha così scoperto che tra le pieghe di una delibera (la numero 8 del 2011) «il Campidoglio ha deciso di rilasciare a Roma, in deroga al divieto previsto, ben 50 nuove licenze di bancarelle che possono vendere anche souvenir – spiega – che hanno dimensioni molto grandi, fino a 14 metri quadri (è previsto perfino un banco tipo) e che possono sostare in permanenza nelle piazze più belle della città ». Ma non finisce qui. In base alla stessa delibera è attualmente all’esame del Tavolo del Decoro uno studio, proposto dall’assessorato al Commercio, per le posizioni dei librai in previsione del bando «Libro compagno fidato», per cui si prevede di autorizzare in mondo permanente banchi che avrebbero dovuto scomparire: proprio quelli presenti nelle vie più prestigiose del centro. E come non bastasse, si prevede perfino di aumentare il loro numero in centro portandoli da 15 a 24. «Le bancarelle dei librai – aggiunge Nathalie Naim – non hanno mai avuto la licenza per avere un posteggio fisso, né il parere della sovrintendenza anche se sono per lo più in luoghi vincolati. Erano state solo autorizzate dal 2001 come una manifestazione a termine e invece di rinnovo in rinnovo sono adesso diventate «permanenti», con la conseguenza di poter vendere negli spazi più pregiati di Roma: una situazione di assedio del territorio da parte di ogni occupazione di tipo commerciale. Con la scusa della cultura il Comune ne ha aumentato il numero consentendo loro di vendere anche tanta paccottiglia».
Vediamo qualche esempio di quello che accade. In via delle Muratte la proposta all’esame del Tavolo del Decoro prevede di portare i banchi da 5 a 10 che andrebbero ad aggiungersi ad altre quattro già presenti arrivando in poche decine di metri addirittura a quattordici. Un’altra postazione è prevista di fronte alla basilica di San Giovanni, uno in piazza della Pilotta e un altro in via in Arcione, mentre sono confermate anche le postazioni in via dei Pastini e in via del Gambero. «Tutte queste attività – conclude – pagano circa mille euro l’anno per occupare 14 metri quadri, e creano un grave danno ai negozi già in difficoltà che pagano affitti esosissimi, impedendone la visibilità, creando una concorrenza sleale e degradando l’ambiente»
Diario Romano 1 luglio 2015 Via delle Muratte verrà rioccupata dai banchi
Ci eravamo occupati di via delle Muratte subito dopo la rimozione dei banchi abusivi effettuata dai vigili del Primo Gruppo ed avevamo sottolineato come la nuova sistemazione della strada a noi piacesse molto, potendola poi ulteriormente migliorare con qualche arredo esterno composto e di qualità.
Foto dall’articolo di Diario Romano
Abbiamo cercato di ricostruire l’iter che ha portato a queste storiche rimozioni e di capire cosa dobbiamo aspettarci per via delle Muratte, perché la storia è tutt’altro che finita, purtroppo.
Delle informazioni contenute in questo post siamo debitori alla consigliera Nathalie Naim, del Municipio I, che si distingue in un parlamentino a dir poco asfittico per impegno e dedizione contro l’abusivismo ed il degrado (chi scrive sfida chiunque ad affermare il contrario).
LA CRONACA DELLE RIMOZIONI Il 21 maggio i vigili intervengono in via delle Muratte sequestrando 4 banchi su 11, in quanto alcuni avevano ricorsi al TAR pendenti. Non procedono alla rimozione in quanto non preparati a ciò. Avendo nel frattempo il TAR respinto i ricorsi, giunge alla PLRC un sollecito per intervenire di nuovo in via delle Muratte e completare l’opera, smontando questa volta quanto non più autorizzato. Dopo circa una settimana vi è il nuovo intervento che porta alla rimozione di 9 banchi abusivi, 5 pseudo-librai e 4 di bigiotteria (questi ultimi beneficiavano di permessi temporanei rilasciati dal Municipio, rinnovati diverse volte ma alfine abbondantemente scaduti). Rimangono al momento sulla strada tre banchi di pseudo-librai salvatisi in virtù di una sospensiva del TAR la cui udienza era prevista per il 24 giugno (stiamo verificandone l’esito).
Si direbbe una storia a lieto fine, contando che il TAR non trovi il cavillo per salvare gli ultimi banchi. Ma c’è poco da star tranquilli perché sottotraccia è già in itinere la predisposizione di nuovi banchi in via delle Muratte (e non solo lì).
ARCIPELAGO DELLE PAROLE La storia di questi banchi nati per vendere solo libri parte dal 1997, quando fu istituita una manifestazione libraria chiamata “Arcipelago delle parole”. Fu quello un modo per autorizzare un certo numero di banchi in aree pubbliche di pregio, superando il divieto vigente di rilasciare autorizzazioni su area pubblica fuori mercato. I banchi, del modello previsto dal bando, oltre ai libri potevano vendere anche altri prodotti dell’editoria, dischi, articoli di numismatica e filatelia fino ad un massimo del 10%. Dal 1997 si sono susseguite tutta una serie di proroghe della manifestazione che ne hanno modificato il numero di operatori ed alcune modalità di tenuta ma sempre considerandola “temporanea”.
IL NUOVO BANDO Infine nel febbraio del 2011 l’Assemblea Capitolina delibera, in deroga al divieto sancito dal regolamento comunale in materia di commercio su area pubblica (art.30 Del. C.C. n.35/2006), il rilascio di massimo 50 nuove autorizzazioni e concessioni per le cosiddette bancarelle di “librai”. La tipologia merceologica prevista è: per il 90% della superficie prodotti editoriali e libri (quindi compresi calendari, guide turistiche, mappe, cartoline, ecc.) per il 10% qualsiasi tipologia di prodotti escludendo solamente abbigliamento e alimentari e quindi consentendo anche la vendita di prodotti etnici e souvenir. La procedura di assegnazione prevede che si debba tenere conto dell’esperienza maturata nel settore comprovando le presenze effettuate su area pubblica, privilegiando quindi chi già detiene questo tipo di attività anche illegalmente (è incredibile come lette alla luce delle rivelazioni di Mafia Capitale certe delibere dell’Assemblea Capitolina assumano una luce tutta diversa).
Per individuare le postazioni da mettere a bando, che devono essere indicate dai municipi e dalla Commissione Commercio, il Dipartimento ha proposto le 24 seguenti:
- Via delle Muratte-n.10 bancarelle da mq 14
- Piazza della Repubblica –n.3 bancarelle da mq 14
- Largo dei longobardi –n. 1 bancarelle da mq 14
- Piazza di S. Marcello-n.2 bancarelle da mq 7,50
- Largo benedetto Cairoli n.1 bancarelle da mq 14
- Via del Gambero-n.1 bancarella da mq 14
- Piazza Sidney Sonnino-n.1 bancarella da mq 14
- Via in Arcione-n 1 bancarella da mq 14
- Piazza San Giovanni in Laterano-n. 1 bancarella da mq 14
- Piazza della Pilotta n.1 bancarella da mq 14
- Via Minghetti-n.1 bancarella da mq 6
- Via dei Pastini-n. 1 bancarella da mq 7,50
La Giunta del Municipio nel 2014 ha espresso parere favorevole per le postazioni di Via delle Muratte, Piazza della Repubblica, Largo Cairoli e Via del Gambero, scartando le altre 8 sia per contrasto al Codice della Strada che per sovraffollamento. Il Dipartimento ha recepito i pareri positivi ma non quelli negativi in quanto non adeguatamente motivati.
L’iter per il rilascio di questi nuovi posteggi è in corso d’opera.
La consigliera Naim aveva presentato in Consiglio una mozione per chiedere che il Municipio esprimesse parere negativo ma una pregiudiziale sull’atto lo ha fatto ritirare dalla seduta.
10 NUOVE BANCARELLE A VIA DELLE MURATTE!!! Quindi la situazione è che la pulizia di via delle Muratte è solo temporanea, essendo previste sulla strada la bellezza di 10 nuove postazioni di pseudo-librai. Allora è questo quello che dovremmo riuscire a bloccare, e non solo per via delle Muratte ma per tutti gli altri luoghi indicati dal Dipartimento.
Quello che occorrerebbe anzi è un ripensamento dell’Assemblea Capitolina rispetto alla delibera del 2011 che ha previsto le 50 nuove licenze per concessioni ambulanti. E non ci si venga a dire che è una cosa buona perché si tratta di libri e quindi di cultura; chiunque abbia visto queste bancarelle sa benissimo che i libri sono solo la scusa per vendere tutt’altro ai turisti: souvenir, accessori e ammennicoli vari. Infatti le postazioni sono previste nei luoghi di maggior passaggio dei turisti e seguendo la tradizione romana le nuove bancarelle faranno a gara per offrire la merce peggiore al minor prezzo possibile.
Peraltro leggendo i nomi presenti nell’Assemblea Capitolina cha ha approvato quel provvedimento, alla luce di tutto quello che sta venendo fuori dalle cronache, è legittimo il sospetto che la decisione presa possa essere stata in qualche modo pilotata da chi abbia un interesse diretto in questo tipo di attività ambulanti.
Ci chiediamo e vi chiediamo: alla luce del sentimento contrario sempre più diffuso nei confronti del commercio ambulante a Roma, ha senso andare avanti con la concessione di nuove 50 autorizzazioni su area pubblica?
Nel momento in cui tutti speriamo nell’entrata in vigore della Bolkestein che nel 2017 dovrebbe far decadere tutte le concessioni di commercio su area pubblica, non sarebbe ragionevole fermare queste nuove 50 concessioni e farle rientrare in un ragionamento complessivo più ampio che punti ad una rivisitazione completa del commercio su area pubbica a Roma?
Il problema vero è: c’è al momento un’Assemblea Capitolina in grado anche solo di considerare questo tipo di discorsi? Proveremo intanto a farli all’assessore Leonori ed al Presidente Corsetti.