Cinema a Piazza San Cosimato: questa volta le regole c’entrano poco
Autore : Redazione
Foto dalla pagina Fb del Piccolo Cinema America
AGGIORNAMENTI 13 febbraioo 2018. Dopo la denuncia per diffamazione (Corriere della sera 9 febbraio) del Presidente dell’Associazione Piccolo Cinema America nei confronti di Luca Bergamo per le dichiarazioni rilasciate al quotidiano La Repubblica (> vedi il nostro post Ancora sul cinema a Piazza San Cosimato: regole & pretese), il 12 febbraio si è tenuta una conferenza stampa in cui i ragazzi hanno comunicato che non intendono partecipare al bando per la storica Piazza di Trastevere e che quest’estate porteranno il cinema all’aperto a Ostia ( al Porto Turistico di Roma), a Valle Aurelia al Monte Ciocci ed a Tor Sapienza al Casale della Cervelletta, oltre che lavorare per l’apertura dell’ex Cinema Troisi (> vai alla pagina il dibattito con articoli e contributi sul tema) . (AMBM)
(6 febbraio 2018) Proviamo a fare un po’ di chiarezza su una situazione al centro delle polemiche, che andrebbe affrontata con serietà e buon senso, senza lasciarsi condizionare dalle simpatie e antipatie per i protagonisti e tantomeno dalle tifoserie preelettorali
Il vicesindaco e assessore alla cultura di Roma Capitale Luca Bergamo ha dichiarato in un’intervista a LaRepubblica il 1 febbraio (1) che quest’estate piazza San Cosimato sarà inserita come location dell’Estate romana e che quindi la manifestazione cinematografica all’aperto organizzata da tre anni dai “ragazzi del Cinema America” dovrà partecipare a un bando, e comunque sarà ridimensionata, per i due mesi della sua durata, da 7 a 5 giorni. Il provvedimento, già annunciato l’anno scorso, come l’anno scorso ha suscitato una marea di critiche, e un nuovo appello di molti esponenti del cinema che da anni partecipano con entusiasmo alle affollatissime serate organizzate gratuitamente dai ragazzi. Giovani e giovanissimi che hanno cominciato nel 2012 con l’occupazione del Cinema America e sono arrivati a vincere il bando per la concessione dell’ex Sala Troisi, il cui recupero sarà da loro pagato anche grazie alle donazioni raccolte in queste tre estati di cinema in piazza.
Il dibattito che ne è scaturito, oltre a risentire pesantemente del clima della campagna elettorale, sta finendo in un pantano di polemiche, rendendo difficile fare le proprie valutazioni. E poichè il conflitto in atto tira in ballo le regole, proviamo a proporre alcune riflessioni, soprattutto per fare un po’ di chiarezza, cominciando con il distinguere gli almeno 3 piani che si confondono nel discorso.
Il primo è: la “legalità”. Da quanto affermato da Luca Bergamo, l’assegnazione della piazza per la manifestazione estiva dovrebbe avvenire tramite bando pubblico. Ma i casi sono due: o l’affidamento della piazza per i due mesi estivi come è avvenuto finora è consentito dalle normative, o non lo è. In altre parole: o il ricorso al bando, per il caso di cui parliamo, è obbligatorio per legge – e quindi le chiacchiere stanno a zero – o è il frutto di una scelta dell’Amministrazione. Scelta comunque legittima, da parte di chi è stato eletto democraticamente dai cittadini, ma che come tale dovrebbe essere presentata, senza ventilare obblighi di legge che non ci sono. Perchè è una precisa scelta della Giunta Raggi, quella di inserire Piazza San Cosimato tra gli spazi dell’Estate romana promossa dal Comune affidati tramite bandi, anzichè lasciarla vivere di vita propria in base alle norme sull’occupazione temporanea di suolo pubblico. Occupazione temporanea per la quale non è mai stato previsto alcun bando, visto che il Regolamento comunale non lo prevede e, anche a un’attenta lettura dei motivi addotti dal Comune per respingere la richiesta del Piccolo Cinema America per l’estate 2018, si può verificare come siano tutti collegati a una decisione e non a un obbligo (2). Che porta al punto due.
Il secondo punto è: la “politica”. Intesa come scelta di chi amministra. Il tema del cinema in piazza dovrebbe essere valutato indipendentemente da chi promuove l’iniziativa e da chi la sostiene, ma solo in base – oltre alle normative vigenti – all’interesse per la collettività e ai vantaggi/svantaggi pubblici.
Entrando nel merito delle motivazioni addotte per ridurre le giornate della settimana di apertura del cinema all’aperto – altro punto in discussione insieme ai bandi – si tratta di stabilire se anche in questo la manifestazione risponda alle regole o no. Se ci sono orari da rispettare e se li rispetta. Se la soglia del rumore è dentro o fuori i limiti consentiti.
Se il rumore è troppo forte, si individuano le modalità per tutelare i residenti che si sentono disturbati, che siano 22 o 2022 (3). Ridurre le serate da 7 a 5 sembra una soluzione per nulla salomonica perchè non risolve il presunto fastidio ai residenti e riduce la sostenibilità economica dell’operazione. Più ragionevole prescrivere l’uso degli auricolari per il pubblico dopo una certa ora e pretendere rigore sugli orari di chiusura. Anche se secondo gli organizzatori della manifestazione – e se non fosse così dovrebbero esserci “pezze d’appoggio” come denunce, multe e monitoraggi – gli orari sono stati rispettati, e nessuna verifica sulle emissioni acustiche ha mai evidenziato il superamento della soglia prescritta.
Quanto ai vantaggi pubblici, va ricordato che nel 2016 l’allora Capo di Gabinetto del Commissario Straordinario Tronca aveva riconosciuto “L’altro valore d’interesse culturale e sociale” dell’iniziativa concedendo l’Occupazione di Suolo Pubblico (OSP) della piazza a titolo gratuito (4) e che lo scorso aprile proprio l’attuale Vice Sindaco con delega alla Crescita Culturale Bergamo aveva dato il patrocinio del Comune, per non parlare del successo di popolo di un’iniziativa che ha portato in piazza molti protagonisti del cinema, rivitalizzando l’interesse per un settore sempre più in crisi, e offrendo ai giovani alternative – almeno per un po’- alla alcoolica e anonima movida che invade tante altre piazze del centro, soprattutto a Trastevere. Il tutto senza far pagare il biglietto, offrendo cultura anche a chi non può permettersela, e senza costi per il Comune.
Il terzo punto è: il “buon senso“.
Dice il regista Daniele Vicari (Repubblica Roma 2 febbraio) “La rassegna di san Cosimato l’hanno inventata loro. Se fossimo in televisione si direbbe che hanno inventato un format e non sarebbe lecito sottrarre loro la proprietà… per molti anni Piazza San Cosimato, come molte altre piazze romane, è stato un luogo abbandonato, sporco, degradato. L’attività dei ragazzi del cinema America ha rivitalizzato la piazza e il quartiere“. Aggiungiamo che il successo dell’iniziativa è stato anche merito dei rapporti che i ragazzi hanno costruito nel tempo con tanti esponenti del cinema (e non solo) anche grazie al marchio giovane e accattivante che hanno saputo creare.
Trasformare una manifestazione costruita da loro con impegno e fatica (e certamente anche grazie a finanziamenti pubblici e privati), in uno dei tanti eventi promossi da Roma Capitale, non premia il merito nè gli sforzi.
Ma va detto soprattutto che in questo caso si affida un bene pubblico – il suolo – che non è caratterizzato dalla “scarsità”, in quanto nulla impedisce, nel caso si trovino soggetti altrettanto intenzionati a regalare ai cittadini una manifestazione di alto contenuto culturale gratuita, di destinare altre piazze ad analoghi progetti.
Inoltre, va ricordato, parliamo di un’attività non a fini di lucro, che quindi non toglie a eventuali concorrenti una possibile fonte di guadagno. E il ricavato dai contributi volontari del pubblico e degli sponsor, a quanto annunciato dai ragazzi, sarà investito nella ristrutturazione di un cinema comunale.
In poche parole, non si tratta di affidare direttamente una proprietà pubblica come un impianto sportivo, un chiosco, o una sede a cui altri potrebbero aspirare, e nemmeno un pezzo di suolo pubblico su cui esercitare commerci o uno stabilimento balneare che sottrae spiagge libere ai cittadini. Casi su cui da sempre chiediamo che vengano applicate regole stringenti, perchè sono pezzi di un patrimonio pubblico che deve essere affidato con criteri di interesse pubblico uguali per tutti (e quindi tramite bandi).
Rischiare di togliere ai ragazzi del Piccolo Cinema America, ma soprattutto ai cittadini romani, la manifestazione, non ci sembra possa appoggiarsi su motivazioni di interesse pubblico nè di pari opportunità con altri soggetti interessati.
Detto questo, abbiamo segnalato ai ragazzi un aspetto che ci sembra doveroso, se intendono portare avanti il loro lavoro all’insegna della trasparenza: una pagina sul loro sito – “chi siamo” – che descriva la loro storia e il loro progetto culturale. E che riporti il loro bilancio e le loro fonti di finanziamento, perchè, anche se i ragazzi lavorano a titolo completamente volontario, hanno potuto affrontare i costi delle loro iniziative, compreso la manifestazione di Piazza San Cosimato, grazie a finanziamenti pubblici e privati – regolarmente ottenuti e dichiarati – come i contributi della Regione Lazio e del MIBACT, sponsorizzazioni, libere elargizioni del pubblico etc. Arrivando a mettere da parte un surplus di circa 170.000 euro in 3 anni, di cui 30.000 di donazioni dei frequentatori della piazza (5), che intendono utilizzare per il recupero di un cinema in disuso di cui hanno ottenuto l’assegnazione vincendo un bando pubblico.
Per completezza di informazione, diamo la parola ai due principali “attori” della vicenda: l’Assessore Bergamo, di cui mettiamo in calce il video pubblicato sulla sua pagina Fb il 3 febbraio, e Valerio Carocci, Presidente dell’Associazione Piccolo Cinema America, intervistato da Il Messaggero il 4 febbraio.
Con una riflessione finale: sullo sfondo del conflitto sono chiaramente leggibili le posizioni che si fronteggiano in questa campagna elettorale. Ma gli stessi ragazzi, per primi, dovrebbero stare alla larga da strumentalizzazioni anche involontarie, e battersi con la sincerità del loro impegno, tenendosi al riparo dal rischio di finire invischiati in un gioco di alleanze e contrapposizioni che non può che soffocare, oltre al futuro del loro progetto, anche il loro entusiasmo e la loro freschezza.
Post scriptum : Indubbiamente la politica dei bandi pubblici – in questo caso eccessiva – è un tema caro al M5S e anche a Carteinregola. Però l’impressione è che per il MoVimento vada un po’ a corrente alternata. Qualche tempo fa abbiamo avuto uno scambio con Luigi Di Maio (6) a proposito dell’applicazione della Bolkestein agli ambulanti, dopo che il leader pentastellato a un convegno della categoria aveva manifestato la volontà di cancellarla. Gli avevamo chiesto se non ritenesse corretto prevedere una riassegnazione periodica di tutte le concessioni di suolo pubblico attraverso delle gare di evidenza pubblica, e lui ci aveva risposto, dalle colonne de Il fatto Quotidiano di “essere per regole certe per tutti nella gestione di beni pubblici” ma che si poteva fare per legge, senza dover adottare la direttiva europea. Una risposta sibillina, che non si espone sul vero nocciolo della questione, che ancora resta sospeso: per il M5S le licenze per il commercio su suolo pubblico [parliamo di commercio, non di attività non profit NDR] devono essere messe periodicamente a bando – come prescrive la UE – oppure devono essere prorogate vita natural durante ai fortunati che sono riusciti a procurasele? A cui aggiungiamo: come si conciliano, nel MoVimento, le posizioni di Marco Zullo, parlamentare europeo M5S, sul suolo demaniale concesso ai balneari – basta proroghe, bandi subito – , e quella del deputato Ivan Della Valle, primo firmatario della proposta di legge M5S sul commercio ambulante, che critica la Bolkestein perchè introduce “un più rigido sistema autorizzatorio e, in particolare, il comma 4 non riconosce la proroga automatica dei titoli autorizzatori scaduti?“.
Riconosciamo a Virginia Raggi la volontà di tentare di portare un vento di cambiamento anche nel commercio ambulante, con gli spostamenti di questi giorni di molte bancarelle in zone di Roma (anche sugli impianti sportivi comunali si sta facendo un lavoro per il nuovo regolamento); tuttavia resta aperto il tema a livello nazionale (e c’è chi giura che queste ricollocazioni siano eredità del PGTU della Giunta Marino)
Anna Maria Bianchi Missaglia
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
> vai a Cinema a Piazza San Cosimato, il dibattito
vai al VIDEO DELL’ASSESSORE ALLA
Il messaggero 4 febbraio 2018
CULTURA LUCA BERGAMO del 3 febbraio 2018
> Vai all’intervista a Valerio Carocci su Il messaggero del 4 febbraio 2018 Cinema America, Carocci:
«Siamo pronti ad andare via da Roma. I permessi dell’arena? Ecco la verità» di Marco Pasqua
** ** ** ** ** ** **
Vedi anche il COMUNICATO STAMPA Campidoglio, al via i bandi per la 41° edizione Estate Romana e la prima di Eureka Roma 2018 Bergamo: “Novità assoluta di Eureka e per l’estate nuove disposizioni”
Roma, 31 gennaio 2018 – “Ho firmato oggi due importanti delibere che sottoporrò all’approvazione della Giunta a breve. Le linee guida per il Bando dell’Estate Romana 2018 e una iniziativa integralmente nuova, Eureka, un avviso pubblico per selezionare progetti di promozione della scienza meritevoli del sostegno dell’Amministrazione Capitolina”. Lo annuncia il Vicesindaco con delega alla Crescita Culturale Luca Bergamo.
A seguito dell’approvazione delle due nuove delibere – che la Giunta discuterà entro metà febbraio – saranno tempestivamente emessi due avvisi pubblici per raccogliere i progetti. “Eureka Roma 2018” è la novità promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita Culturale, che dal 19 aprile al 3 giugno, – attraverso la selezione e il sostegno a proposte progettuali – vuole sostenere una programmazione dedicata alla divulgazione della scienza quale parte essenziale del patrimonio culturale di Roma. Come per l’Estate Romana e Contemporaneamente Roma, anche per Eureka si punta a diffondere su tutto il territorio attività, appuntamenti, eventi.
Per la 41° edizione dell’Estate Romana, diverse le novità che saranno contenute nel avviso pubblico. Prima novità l’inizio del periodo anticipato al primo giugno, rispetto al 30 della passata edizione, mentre la conclusione resta al 30 settembre. Seconda novità: per sette piazze, dove la presenza di abitazioni e luoghi sensibili è a ridosso della piazza stessa, quali piazzale della Stazione vecchia, piazza Ettore Rolli, piazza delle Vaschette e piazza della Rocca, piazza San Cosimato, piazza Mastai e piazzale Fabrizio De Andrè il bando dell’Estate Romana 2018 introduce delle disposizioni per meglio bilanciare le esigenze delle attività con quelle del riposo dei residenti. Questi spazi potranno essere utilizzati per un massimo di 60 giorni consecutivi nel periodo e le attività potranno svolgersi per 5 giorni la settimana.
“Sono contento di annunciare che in aggiunta alla sempre più ricca attività offerta dalle istituzione partecipate (Fondazione Musica per Roma e Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Fondazione Teatro dell’Opera, Associazione Teatro di Roma, Azienda Speciale Palaexpo con Macro e Mattatoio, Fondazione RomaEuropa, Istituzione Biblioteche di Roma e Fondazione Cinema per Roma) anche la primavera avrà un suo bando, completando così il palinsesto annuale del sostegno dato da Roma Capitale alla iniziativa di associazioni, enti ed imprese che con la propria attività animano la nostra vita culturale. Un palinsesto che attraverso Eureka, l’Estate Romana e Contemporaneamente Roma si estende oramai in modo programmatico per gran parte dell’anno.
Mi fa piacere infine che queste novità arrivino a pochi giorni dalla conclusione del complicato iter amministrativo che, grazie allo scrupoloso rispetto delle norme, ha condotto alla stipula della convenzione per la gestione della sala Troisi. Mi fa anche piacere un’ulteriore coincidenza: tutto questo avviene anche a pochi giorni dal pronunciamento del TAR Lazio, che ha riconosciuto la corretta interpretazione da parte del Comune della complessa normativa di riferimento, dando il via libera all’affidamento del Cinema Aquila che presto riaprirà. Grazie al costante rispetto delle norme, passo dopo passo prende forma un’idea dell’azione pubblica capace di innovare e dare insieme un senso al concetto di continuità istituzionale a cui la città non è abituata e di cui ha profondo bisogno” conclude Bergamo
(2) nella comunicazione del Gabinetto del Sindaco del 1 febbraio 2018 all’Associazione Piccolo Cinema America (prot. 6448), si elencano i motivi ostativi al rilascio dell’occupazione di suolo pubblico per la manifestazione di Piazza san Cosimato in quanto l’area era stata inserita nel Bando Estate romana 2018 per gli eventi a partecipazione cittadina, tra i quali:
– che anche la piazza in questione può considerarsi una localizzazione tra le altre ricomprese nella deliberazione della Giunta capitolina n.48/2009 (scarica D. C.C.48.2009 Regolamento piazze) destinata a essere segnalata nell’ambito della ricognizione promossa dall’Amministrazione capitolina per il sostegno a iniziative da selezionare a seguito della pubblicazione dell’Avviso Pubblico concernente l’estate romana edizione 2018
– che la durata della manifestazione presa in considerazione dalla Deliberazione di Giunta municipale n. 87/2017 è riconducibile a quella degli eventi selezionati tramite avviso pubblico di cui sopra
– che non sussistono motivi per non inserire anche l’area di Piazza San Cosimato tra quelle prese in considerazione dal Bando Estate Romana 2018
Visto l’art. 3 della Deliberazione di consiglio comunale 48/2009 [ Art.3 Utilizzo massimo mensile delle Piazze. Ciascuna delle piazze lencate nell’articolo 1 [in cui è compresa Piazza San Cosimato NDR] possono essere concesse dall’ufficio del Gabinetto del Sindaco non più di tr egiorni comprensivi di allestimento e disinstallazione,compreso il fine settimana, sempre con esplicito divieto di svolgimento di attività commerciali, fatte salve le esigenze primarie dell’Amministrazione comunale” ] [ la possibilità di concessione delle 57 piazze storiche solo per tre giorni mese, comprese attività di installazione e disinstallazione è irrealistica, ed è evidente che qualunque manifestazione di un minimo rilievo sia costretta ad andare in deroga: infatti lo stesso articolo 3, che prevede tale limitazione, permette all’amministrazione di dichiarare il prioritario interesse della manifestazione e concedere, appunto, la necessaria deroga. Quindi si tratta, in pratica, di un potere discrezionale, dato che il Comune può decidere se concedere la deroga o meno. E nel 2015, 2016 e 2017 la piazza è stata rconcessa in base al riconoscimento, anche da parte dell’attuale Amministrazione, di “Interesse primario” della manifestazione. NDR].
– visto l’art.1 comma 2 del Regolamento di occupazione di suolo pubblico con Deliberazione Ass. capitolina n. 39/2014 (scarica DAC_Delib_39_23_07_2014 regolamento suolo pubblico) e in particolare quanto previsto dall’ultimo periodo [Art. 1 Ambito e finalità del Regolamento in materia di occupazione del suolo pubblico (...)Comma 2: (….)Il presente regolamento non si applica, salvo le disposizioni generali del Capo I in quanto compatibili, alla concessione di aree prestabilite dalla Giunta Comunale e assegnate con procedimento di evidenza pubblica – quindi anche in questo caso si tratta di una scelta della Giunta Comunale, e non un obbligo NDR]
(3) sono state avanzate un paio di petizioni ed un esposto da parte di alcuni residenti, tra i quali la consigliera capitolina Gemma Guerrini (M5S), che ha inviato la seguente precisazione: chiedo ad Anna Maria Bianchi Missaglia, presidente di “Carte in Regola”, di correggere quanto da lei scritto nella nota . Ho sempre partecipato con spirito civico alle battaglie che ritenevo giuste, e non so dire se la mia elezione sia dovuta anche alla credibilità conquistata in tanti anni di appassionato coinvolgimento civico. Ma certamente non ho mai mancato di utilizzare gli strumenti adeguati al mio ruolo, a quello di cittadina da cittadina, a quello di consigliera da consigliera. Mentre un lettore disattento potrebbe interpretare la frase nel senso di una mia sottoscrizione come consigliere a petizioni e/o esposti. Sono sicura che vorrà provvedere e pertanto la ringrazio anticipatamente
(4) nota prot. 35199
(5) La Repubblica, 25 gennaio 2018 Roma, sala Troisi ai ragazzi del cinema America: la riapertura in autunno Firmato il contratto per il recupero del palazzo che a fine ottobre verrà restituito alla città