Commercio su area pubblica: regole, mezze regole, regolicchie e regole quaqquaraquà
Autore : Redazione
di Anna Maria Bianchi Missaglia e Guido Marinelli
Arriva domani in Aula Capitolina una mozione che riguarda il Regolamento del commercio su area pubblica (Delibera 30 di iniziativa consiliare a firma del Consigliere Coia)(1) appena approvato – 1 giugno – dalla maggioranza capitolina M5S tra polemiche e proteste, soprattutto da parte degli operatori delle attività commerciali su strada, ma anche da parte di associazioni di cittadini, che lo considerano un provvedimento assai poco efficace, in quanto non mette mano alle regole per ridimensionare l’ insostenibile invasione del commercio ambulante nelle strade della Capitale .
Da quale parte della bilancia si stiano spostando i pentastellati capitolini lo si evince dal testo della mozione, che abbiamo trovato sul blog Romafaschifo, che mette nero su bianco quanto promesso dopo la manifestazione del 3 luglio degli operatori in Piazza Bocca della Verità, che ha visto capitolare il Presidente di commissione Coia e il Capogruppo M5S Ferrara dando ai manifestanti l’assicurazione che sarebbe stata cancellata dalla Delibera 30 una frase – “le autorizzazioni di cui al presente articolo decadranno alla data del 31/12/2018 salvo ulteriori deroghe previste da successiva normativa” – contenuta sia nell’Articolo 35 – Rotazioni , sia nell’Articolo 52 – Autorizzazioni cosiddette “anomale”, frase che recepiva quanto stabilito dalla Direttiva Bolkestein (direttiva europea che impone la messa a bando delle licenze dopo il 31 dicembre 2018) (2).
Di quanto la coerenza sia una virtù rara in politica – nei vecchi partiti come nei nuovi movimenti – soprattutto quando si passa dall’opposizione (dove il consenso si deve conquistare ) al governo (dove il consenso si deve mantenere) della città, ne è testimonianza quanto scriveva il Presidente Coia sul sito di Beppe Grillo nel febbraio 2016 (3) vantando una sua risoluzione come consigliere M5S del VII Municipio a proposito proprio degli ambulanti. Nella risoluzione municipale (4) Coia chiedeva di “Estendere a tutto il territorio del Municipio VII all’interno del GRA il divieto di commercio agli itineranti“; nel suo Regolamento 2017 invece si prevede che “Le attività di vendita in forma itinerante sono esercitate su qualsiasi area ove tale attività non sia espressamente vietata, senza posteggio” ; nella risoluzione municipale chiedeva “la ricollocazione delle rotazioni dipartimentali attualmente autorizzate sulla “Grande Viabilità” (come ad esempio su Via Appia e Via Tuscolana) su viabilità locale“; nel regolamento 2017 scompare la ricollocazione delle rotazioni su viabilità locale e ci si limita a prescrivere che “gli automezzi adibiti alla vendita devono essere parcheggiati in adiacenza al marciapiede” e che “qualora l’area di sosta ricada su sede stradale interessata da traffico veicolare la vendita deve essere rivolta verso il marciapiede stesso e nessun aggetto di sorta deve interessate la sede stradale “ (cosa che già prevede il codice della strada: niente occupazione di sede stradale e parcheggio, ove non vietato, in adiacenza al marciapiede).
Nella risoluzione del 2016 le premesse erano che “La disciplina vigente ed il rispetto del codice della strada devono costituire un punto imprescindibile del commercio sul territorio; La salute e la sicurezza dei cittadini devono essere al di sopra di qualsiasi altra esigenza di tipo commerciale” e si teneva conto che “il Comune di Roma ed il Municipio VII devono rispondere ai cittadini che numerosi chiedono il rispetto del decoro su Via Tuscolana e Via Appia” dato che “La situazione è divenuta insostenibile sia per i cittadini che per gli altri esercizi commerciali a causa del caos ed inquinamento ambientale e del mancato rispetto della normativa vigente: gruppi elettrogeni, metri quadri occupazioni eccedenti, distanze non rispettate, etc“.
Oggi le premesse della mozione 2017 che i pentastellati voteranno domani (o mercoledì) in Campidoglio hanno cambiato decisamente tenore: si parla di “profonda crisi economica con impatto negativo sugli operatori del commercio su area pubblica“, si ricorda che “le rotazioni sono un istituto presente sul territorio della Capitale da decenni” e che si “vogliono tutelare i posti di lavoro degli operatori autorizzati“. Praticamente tutti i luoghi comuni che la politica di destra e di sinistra ha squadernato ogni volta che c’erano in ballo interessi di categorie grandi e piccole, ma particolarmente agguerrite. Sembra di leggere le motivazioni del Piano casa Polverini – Zingaretti.
E secondo la mozione la prevista decadenza delle licenze dovrebbe essere scongiurata “garantendo i posti di lavoro degli operatori delle rotazioni attraverso un progetto di riordino delle stesse e di tutti i progetti fuori mercato per il rispetto del decoro, del Piano Generale del traffico Urbano, del regolamento viario, dell’ordine e della salute pubblica”.
Ma in Campidoglio domani è facile che passi invece la linea morbidissima, dato che sia M5S sia le opposizioni sono molto sensibili alle ragioni degli operatori (basta ascoltare gli interventi dei rappresentanti dell’opposizione in occasione del dibattito sul Regolamento del Commercio per rendersi conto che la “difesa dei posti di lavoro” degli ambulanti è assolutamente trasversale e riguarda un fronte pentapartisan, che va da Sinistra Italiana a Fratelli d’Italia) (6)
Ma soprattutto pesa la contrarietà alla Bolkestein del M5S nazionale, anche se resta di difficile comprensione come si possano coniugare gli slogan del MoVimento per le gare di evidenza pubblica e contro gli affidamenti “ad personas” in tanti altri ambiti – per restare a Roma Capitale, si veda il nuovo regolamento per l’affidamento degli impianti sportivi comunali in elaborazione – con questa strenua difesa dei privilegi di un settore che da tempo ha rivelato posizioni dominanti e opacità.
Le regole sono una cosa seria. Che, lo dice la parola stessa, o si rispettano sempre , o sono qualcos’altro.
Anna Maria Bianchi Missaglia e Guido Marinelli
Postilla: non sono posti di lavoro anche quelli dei tanti negozianti di vicinato che chiudono bottega per la concorrenza sleale? E non lo sono anche quelli di tanti giovani inoccupati che potrebbero avere titolo per aspirare a svolgere attività di commercio ambulante, magari con più creatività e qualità?
Preghiamo di segnalarci eventuali errori e imprecisioni, che correggeremo tempestivamente: laboratoriocarteinregola@gmail.com
(…) Abbiamo combattuto con tutte le nostre forze per far approvare una risoluzione che ripristini la legalità ed il decoro sulle grandi arterie (Tuscolana, Appia ed in generale grande viabilità) del Municipio e ci siamo riusciti!
Se verrà applicata dalla presidente rivedremo un po’ di luce alla fine di questo tunnel.
Abbiamo denunciato violazioni inviando foto circostanziate delle molteplici violazioni alla Polizia Locale e All’Ufficio Commercio.
A loro ci appelliamo per il controllo e l’educazione alla legalità!
Non ne possiamo più di vedere la città di Roma in questo stato e facciamo appello a tutti i cittadini che vogliono collaborare al ripristino del Decoro.E’ il momento di restituire Roma ai Romani!