Conseguenze del Decreto del fare sull’ edilizia: di cosa parliamo
Autore : Redazione
Sempre a proposito del cosiddetto “Decreto del fare” diventato legge il 9 agosto 2013, e dell’articolo 30, che permette di modificare le sagome degli edifici con una semplice SCIA (Segnalazione Certificata Inizio Attività) e, grazie a un emendamento, anche di derogare alla distanza minima di 10 metri tra i fabbricati, ecco cosa potrà succedere adesso in tutta Italia, dove i residenti delle le aree che non avranno la fortuna di essere tra quelle indicate dai Comuni come zone storiche o di pregio “nelle quali non è applicabile la segnalazione certificata di inizio attività per interventi di demolizione e ricostruzione”, potranno trovarsi nei panni dei malcapitati protagonisti del servizio del TG3 realizzato a Milano il 7 maggio 2012. Persone che si ritrovano a convivere con palazzi spuntati a pochi metri dalle loro finestre e balconi, dove in molti casi non arriva più la luce del sole… (> guarda il servizio)
Intanto Carteinregola ha inviato l’articolo “Decreto del fare, quello che non bisognava fare”, accompagnato dalla lettera in calce, a decine di deputati e senatori, ma finora ha risposto solo l’on.Gianni Melilla, deputato SEL (partito che ha votato contro il Decreto). Suggeriamo comunque l’istruttiva lettura del dibattito avvenuto in Senato proprio sull’art.30 (1) da cui si evince la piena consapevolezza dei senatori dei rischi da noi segnalati, dato che numerosi interventi dell’opposizione (SEL; M5S) e della senatrice Ricchiuti (PD), li hanno ampiamente dibattuti.
Gentile Senatore, Gentile Deputato,
Un edificio costruito nei pressi di Viale Corsica a Milano
ogni tanto ci chiediamo se i parlamentari leggano i decreti prima di votarli e approfondiscano gli emendamenti prima approvarli. In questo caso non riusciamo a capire come siano potuti passare senza colpo ferire articoli come quello del cosiddetto “Decreto del fare” che consente la modifica delle sagome dei palazzi da abbattere e ricostruire senza chiedere il Permesso di Costruire ma con una semplice SCIA (Segnalazione Certificata Inizio Attività) e l’emendamento che consente addirittura di ridurre le distanze tra gli edifici, con gli effetti che si possono vedere nella foto allegata della palazzina “spuntata” nel cortile di Via Zambeletti a Milano, a meno di 5 metri dai balconi adiacenti.
E ci chiediamo anche quale sia la logica che introduce l’esenzione da ogni tassa per il proprietario di una barca fino a 14 metri (quattordici!) e che dimezzi le tasse ai proprietari di barche fino a 20 metri (venti!), cioè di yacht. Superbenestanti che non pagano niente o pagano la metà, mentre ad esempio chi
ha un trabiccolo per vendere ortaggi, con cui lavora, paga al posto loro.
Un palazzo costruito in un cortile in Via Lavagna a Milano
E questo nel momento in cui per recuperare i mancati introiti di una tassa se pur rozzamente progressiva (Imu), si aumentano le marche da bollo, le accise, le tasse sui fiammiferi, sulla spazzatura, e altre imposte indirette, che vanno a pesare indiscriminatamente su tutti, e quindi anche sui meno abbienti…
Laboratorio Carteinregola
(1) resoconti stenografici dal sito del Senato:
Legislatura 17ª – Aula – Resoconto stenografico della seduta n. 089 del 06/08/2013 RESOCONTO STENOGRAFICO http://www.senato.it/loc/link.asp?leg=17&tipodoc=sanasen&id=29110
Seduta pomeridiana di mercoledì 7 agosto,