Delibera Piazza dei Navigatori, questo non è un film da 5 stelle
Autore : Redazione
L’Assemblea Capitolina del 20 marzo è l’ennesima prova di come, a Roma, ogni film finisca col mettere in scena sempre lo stesso copione.
Il 20 marzo 2018 alle 17, è stata approvata in Aula Giulio Cesare la Proposta n. 30/2018, con la convenzione “novativa” del “Piano di Assetto e di Riqualificazione Urbana degli ambiti di Piazza dei Navigatori e Viale Giustiniano Imperatore” (1). L’epilogo di una vicenda complicata e controversa (2), che ha suscitato le proteste di molti comitati che chiedevano di non rinnovare la convenzione con le imprese costruttrici (alcune rappresentate da amministratori giudiziali), ma, al contrario, di farla decadere e di cancellare il previsto ma non ancora costruito terzo edificio. Carteinregola non era entrata nel merito di quella che era una scelta politica, forse, a questo punto, effettivamente inevitabile. Anche se è amaro constatare che troppo spesso le ragioni dei cittadini che chiedono giustizia viaggiano su un binario parallelo rispetto a quello di chi deve risolvere i problemi nel modo più accettabile per le condizioni e le prospettive date.
Noi avevamo chiesto una sola cosa: che nella “novata” Convenzione fosse inserita una clausola che imponesse al privato la rinuncia ad avvalersi dell’articolo “3 ter” del cosiddetto “Piano casa” regionale, che permette aumenti di cubatura e cambi di destinazione anche su edifici non ancora costruiti.
Non è andata così. L’emendamento è stato bocciato. Che vuol dire che il gruppo Mezzaroma potrà costruire, al posto di un palazzo di uffici, un palazzo di appartamenti di lusso, con profitti stellari per il privato e nessun vantaggio per i cittadini. Anzi, con ulteriori pesi urbanistici per il quadrante e nemmeno, ci risulta, un proporzionale incremento degli oneri da versare al Comune.
Di tutto questo non si è neanche parlato. Solo un breve accenno della Presidente della Commissione Urbanistica Donatella Iorio, che ha dichiarato che l’aumento delle cubature non fa parte della domanda di Piano casa presentata dal costruttore (3)e che comunque il Comune non può opporsi: “La richiesta di Piano casa, la cui istruttoria non si è ancora conclusa, su cui non possiamo dire niente ma abbiamo analizzato i dati tecnici e comunque quel permesso non prevede nessun aumento di cubatura ma soltanto un cambio di destinazione d’uso, come – ahimè – prevede la legge sul Piano casa, che come sapete tutti è una legge regionale che non ha fatto il Comune di Roma e che stiamo subendo” (4)
Noi lo sappiamo bene, che il Piano casa regionale può bypassare le decisioni comunali: per un mese abbiamo risposto a chi non si è fatto scrupolo, per propaganda elettorale, di raccontare ai cittadini che il Comune poteva fermare le demolizioni dei villini e gli altri sciagurati effetti del Piano casa (5). Lo sappiamo bene perché, nel 2014, abbiamo fatto – inutilmente – un presidio di un mese e mezzo al Consiglio regionale, battendoci fianco a fianco dei consiglieri del M5S contro la proroga del Piano Casa “Polverini/Zingaretti”, che ha regalato ai costruttori la possibilità di continuare a derogare alle norme del piano regolatore e sottrarsi alle decisioni delle amministrazioni per altri due anni e mezzo (6).
Ma in questo caso le cose sono ben diverse.
Perché in questo caso il Comune ha fatto un accordo con il costruttore avendo il coltello dalla parte del manico e avrebbe potuto mettere come condizione della novazione della convenzione la rinuncia al Piano casa. Come aveva fatto l’ex Assessore Caudo(7) , che aveva già avviato il percorso ora portato a termine dall’Assessore Montuori.
E invece l’amministrazione pentastellata ha fatto quello che è a tutti gli effetti un regalo al privato, anche senza aumenti di cubature. Perché non dà alcun vantaggio pubblico – o vogliamo dire che anche il M5S usa la foglia di fico di un po’ di housing sociale? – anzi ha controindicazioni, perché la trasformazione in residenziale determina un maggiore carico urbanistico, con l’aumento del traffico privato e la modifica della tipologia delle attrezzature (per gli uffici sono dovuti solo verde e parcheggi, per residenze anche scuole e attrezzature di interesse collettivo) e un’alterazione dei parametri su cui a suo tempo è stato siglato l’accordo di programma.
E pensiamo che una risposta chiara a una richiesta accorata di cittadini disinteressati, sarebbe stata comunque doverosa.
Invece si è preferito mettere il disco della propaganda, vantando la decisione come una grande conquista pentastellata e sorvolando sulle spiegazioni. Anche questo fa parte di un film che abbiamo già visto.
Noi avevamo messo in conto dall’inizio, con ogni Amministrazione, una quota di divergenze e delusioni, ma pensavamo che su alcune promesse il M5S non sarebbe tornato indietro. A partire da quella di un’Amministrazione che agisce nell’interesse pubblico e che spiega ai cittadini i motivi delle sue scelte, con trasparenza e senza arroganza.
Invece, ancora una volta, i cittadini non sono stati messi nella condizione di leggere la delibera e la convenzione di Piazza dei Navigatori prima che andasse al voto dell’Aula, come del resto accade per tutte le altre: il vagheggiato “Open municipio” è un sogno sempre più lontano. Mentre invece si sta avvicinando, l’abbiamo appreso dall’intervento del Presidente Sturni, una partecipazione civica fatta di votazioni via web e di cittadini estratti a sorte (8).
Ma noi non ci arrendiamo. Continueremo a sostenere le scelte di questa Amminsitrazione che riteniamo perseguano l’interesse pubblico, e a criticare quelle che secondo noi vanno in altre direzioni. Continueremo a chiedere e a proporre. Anche se, come nel film “Ricomincio da capo”, ci ritroviamo spesso a combattere all’infinito sempre le stesse battaglie.
Anna Maria Bianchi Missaglia
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
Post scriptum: IL PD NON E’ QUI Prendiamo atto della totale assenza del Partito Democratico dal dibattito e dalle votazioni: i consiglieri del PD, infatti, tranne un breve intervento di protesta all’inizio della seduta per l’inversione dei lavori, non hanno ritenuto di esprimersi sul tema.Un emendamento del consigliere Pelonzi, non presente in aula al momento della presentazione, è stato poi illustrato da De Priamo e Fassina. E’ la richiesta che sia inserita nella delibera la ricollocazione delle attività produttive private presenti nell’area.
Molti ODG, emendamenti e pregiudiziali, tra i quali molti assai ragionevoli, sono stati presentati da Andrea De Priamo (FdI) e Stefano Fassina (SI), e Cristina Grancio (dissidente M5S) e tutti bocciati. Mettiamo in calce quelli inviatici da StefanoFassina (9), in attesa di ricevere quelli di De Priamo, che si è molto battuto, inutilmente, perchè i proventi della novata convenzione venissero spesi nel quadrante e nell’VIII Municipio e non, come recita la delibera, “del tutto o in parte nell’VIII Municipio” e anche perchè la fase partecipativa per la decisione delle opere pubbliche venisse effettuata prima della sottoscrizione della Convenzione.
In calce il video e la scaletta degli interventi dello streaming dell’Assemblea capitolina dle 20 marzo 2018, aperta, con un’inversione dei lavori, dal dibattito e dalla votazione della Proposta n. 30/2018, che prevede l’approvazione di una convenzione “novativa” del “Piano di Assetto e di Riqualificazione Urbana degli ambiti di Piazza dei Navigatori e Viale Giustiniano Imperatore”.
(1) Proposta n. 30/2018. Piano di Assetto e di Riqualificazione Urbana degli ambiti di Piazza dei Navigatori e Viale Giustiniano Imperatore, approvato con Accordo di Programma ex art. 34 del D.Lgs 267/2000, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n. 10 del 10 aprile 2003·e oggetto di convenzione Urbanistica stipulata in data 25 marzo 2004 rep. 32206 Approvazione dello schema di convenzione novativa, delle Opere Pubbliche da realizzare e dellle conseguenti modifiche urbanistiche, ai sensi dell’art. 1 bis, comma 2 lettere a) e o) della legge Regione Lazio n. 36/87
(3) l’Art. 3 ter del Piano casa a cui si riferisce la domanda del costruttore privato prevede, al comma 1, che “In deroga alle previsioni degli strumenti urbanistici e e dei regolamenti edilizi comunali vigenti o adottati nonché nei comuni sprovvisti di tali strumenti, sono consentiti cambi di destinazione d’uso a residenziale attraverso interventi di ristrutturazione edilizia, di sostituzione edilizia con demolizione e ricostruzione, e di completamento, con ampliamento entro il limite del 30 per cento della volumetria“.
(4) vedi il video in calce, l’intervento di Donatella Iorio è a 1h 43,00 circa dall’inizio
(5) vedi febbraio 2018: durante la campagna elettorale molti esponenti di partiti che hanno approvato il Piano casa 2, a partire dall’assessore all’urbanistica Civita, capolista del PD, diffondono notizie inesatte sulle circostanze dell’approvazione e soprattutto sulle possibilità di evitare gli interventi consentiti dalle normative regionali vigenti fino al giugno del 2017 (Vedi Tutte le fake news sulle demolizioni dei villini in seguito al Piano casa 2)