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Il MoVimento rinnega se stesso e fa un regalo ai balneari?

spiaggia-cabine_fullNella manovra che sarà sottoposta questa sera al voto di fiducia del Parlamento (1), c’è un emendamento che proroga le concessioni delle spiagge demaniali – proprietà pubblica – agli operatori balneari (2), decisamente difforme dalla linea che il MoVimento ha portato avanti nella passata consiliatura sul tema . Anche se l’ambiguità si percepiva nel “doppio standard” rispetto agli imprenditori del commercio ambulante (3). Oltretutto, se passasse, si profila il rischio di una procedura di infrazione della Commissione Europea che potrebbe costarci assai cara…(4)

M5s ha aggiunto sulla piattaforma Rousseau una pagina in cui – documenti alla mano – è possibile segnalare iscritti, candidati e portavoce eletti che non rispettano i principi che stanno alla base del Movimento (5).
Noi denunceremo all’opinione pubblica  tutti i parlamentari del M5S che dovessero   approvare l’emendamento presentato dalla Lega per escludere i balneari dall’applicazione della Bolkestein, prorogando concessioni di aree demaniali per altri 15  anni (6). Perchè così avrebbero  efferatamente calpestato l’interesse pubblico e tutto quello che i parlamentari Cinque stelle hanno detto e fatto fino a oggi. Anche se, come avevamo già segnalato, lo stesso moVimento aveva già  applicato in passato due pesi due misure con gli ambulanti, l’altra categoria di imprenditori che esercitano su suolo pubblico dato in concessione, su cui avevamo già avuto uno scambio di opinioni con l’allora solo leader del M5S Luigi Di Maio su Il fatto quotidiano (7). La contraddizione purtroppo rischia di  risolversi con lo spostamento delle posizioni del  movimento “del cambiamento” nella direzione dei molto più tradizionali favori alle potenti lobbies.
Scrivevamo un anno fa, quando gli interessi dei balneari erano portati avanti da altri schieramenti (8):
Inutile dire che le spiagge italiane, patrimonio demaniale, quindi di tutti, dovrebbero essere amministrate e affidate con criteri che rispondano a una scala di valori al cui vertice dovrebbe esserci l’interesse pubblico, quindi: la tutela dell’ambiente e la conservazione del patrimonio paesaggistico naturalistico e  un accesso e un utilizzo che ne rispettino il carattere di patrimonio comune.  E soprattutto,  nel caso di affidamento a privati,  con  un quadro di regole che garantiscano l’assegnazione per un tempo limitato, a chi offre più  garanzie per la qualità del servizio, a un canone remunerativo per lo Stato, coniugando la necessaria competizione tra i soggetti interessati con i necessari correttivi perchè  non siano penalizzati  i piccoli imprenditori a vantaggio di grandi catene e multinazionali, siano garantiti i diritti dei lavoratori, tutelati e incentivati i posti di lavoro. In poche parole, chi fa politica dovrebbe fare una legge  che tenga conto di tutti gli interessi  ma che scelga la migliore combinazione  per l’interesse publico.La stessa identica problematica che riguarda tutti gli altri settori dove dei beni pubblici possono essere concessi ai privati: dallo spazio per le bancarelle agli impianti sportivi, dai chioschi nei parchi ai locali e agli appartamenti. Un mondo dove gli interessi privati  comprendono dalla grande impresa al piccolo artigiano, e dove fanno opera di lobbyng centinaia di categorie. E dove, è questo il punto, molti politici e partiti attingono un grosso consenso elettorale.Per questo la Bolkestein viene descritta, da molti politici in cerca di facili consensi, come un Moloch che strapperà,  alle famiglie che esercitano da decenni le più diverse attività,  le necessarie concessioni pubbliche.E se sono giuste  le preoccupazioni di chi propone correttivi per evitare gli effetti del  “libero mercato” su   settori in cui i piccoli  imprenditori rischiano  di essere schiacciati dai troppo grandi (come “un cortile dove elefanti e pulcini hanno lo stesso diritto di giocare”), e anche di  chi vuole tenere conto degli  investimenti avviati con i relativi  ammortamenti in base alle norme precedenti, per individuare una corretta transizione, non è accettabile la posizione di chi si fa paladino delle ragioni delle categorie, volte alla proroga ad libitum dello “staus quo”, calpestando così anche i diritti di chi aspira  legittimamente  ad ottenere le concessioni,  per continuare ad attribuire per decenni privilegi  agli stessi che ne godono da tempo.
Allora i campioni dei balneari erano Stefania Pezzopane (PD), che voleva concedere una proroga di ben 50 anni, il deputato di Ala Ignazio Abrignani, che era per la “sdemanializzazione” delle spiagge, e Debora Bergamini (FI/PDL) che sosteneva che noi italiani potevamo “largheggiare” perchè avevamo ben “8.000 chilometri di coste” da dare in concessione…
E qualche “mal di pancia” si fa sentire anche tra le file pentastellate: il deputato  massese Riccardo Ricciardi dichiara: “Abbiamo sempre distinto [ingiustificatamente NDR] i balneari dagli ambulanti: i primi sono gli imprenditori che, meno di tutti, hanno rischio d’impresa in quanto usufruiscono a canoni irrisori di un bene naturale. Nessuno ha mai pensato che non fosse necessario un periodo transitorio, a patto che questo però venga definito precisamente e che, soprattutto, definisca regole certe che tutelino innanzitutto il pubblico, a partire dall’aumento dei canoni concessori. Spero che la mia posizione non venga catalogata come “dissidenza”; mi sembra che non sia il sottoscritto ad allontanarsi dai principi del Movimento 5 Stelle»(9).
Pubblichiamo in calce un articolo di Filippo Guardascione su Diarioromano che ribadisce preoccupazioni e delusioni di chi, come noi, si aspettava una ben più efficace e  convinta  tutela del Bene pubblico da parte del M5S.
                        Anna Maria Bianchi Missaglia
Per osservazioni e precisazioni:laboratoriocarteinregola@gmail.com

da Diarioromano Bolkestein: il regalo ai balneari del governo presto si estenderà agli ambulanti

Dopo aver trovato l’accordo tra l’Unione Europea e il governo giallo-verde sulla manovra economica, ecco spuntare un’altra possibile procedura di infrazione. Bruxelles non potrà chiudere un occhio sull’emendamento che prevede di rinviare al 2034 l’applicazione della direttiva Bolkestein sui balneari italiani. La commissione sanzionerà l’Italia e una multa pesante cadrà sulle spalle dei cittadini che dovranno pagare il regalo di Natale che Salvini e Di Maio hanno offerto ai titolari degli stabilimenti costieri italiani.

Si tratta di tante imprese, per lo più oneste ci mancherebbe, dove si sono infiltrati molti malavitosi come dimostrato dal caso Ostia. Ma perfino se fossero al 100% specchiati e trasparenti come la moglie di Cesare, il regalo sarebbe comunque ingiusto perché in violazione delle norme comunitarie e soprattutto del futuro dei giovani.

La direttiva Bolkestein, infatti, prevede un principio sacrosanto che parte dal presupposto che il suolo pubblico è limitato e dunque va assegnato al miglior offerente tramite gara da tenersi ogni 10 0 15 anni. Insomma, non è pensabile che chi ha uno stabilimento balneare se lo tramandi da padre in figlio per 100 anni, diventando di fatto il proprietario di quella spiaggia ma – poiché quella spiaggia è di tutti i cittadini – dovrà essere un bando ad assegnarla a qualcuno che offra servizi utili ai cittadini.

Stesso discorso per gli ambulanti che operano su suolo pubblico. Anche per loro la direttiva Bolkestein prevede la messa a bando delle licenze in modo da sottrarre ad alcuni (Tredicine per fare un nome!) un odioso monopolio e permettere a giovani imprenditori di entrare in un settore che altrimenti gli è precluso. Facciamo l’ipotesi di un giovane che abbia un’idea innovativa per uno stabilimento balneare o per una tipologia di commercio ambulante. Ebbene, o trova qualcuno che gli vende la licenza (cosa molto rara) oppure la sua idea la getta nel cestino. Perché quei due settori imprenditoriali sono occupati per sempre dalle stesse persone. Una assurdità, lo capirebbe chiunque. Ecco perché il parlamento di Strasburgo ha approvato molti anni fa la direttiva Bolkestein che l’Italia ha recepito nel 2010, con il governo Berlusconi di cui la Lega faceva parte. E invece oggi, ecco la Lega e il Movimento 5Stelle fare a gara per cancellare gli effetti benefici di quella norma. Sugli ambulanti la proroga è già stata decisa lo scorso anno dopo che Di Maio si fece fotografare in piazza insieme ad un esponente della famiglia Tredicine. Sui balneari sta per essere approvata in queste ore assieme alla manovra economica per ben 15 anni.

Oggi la gran parte dei concessionari di spiagge paga canoni molto bassi, a volte ridicoli. Nella penisola, il 60% di coste sabbiose è occupato da stabilimenti. Su 52 mila concessioni demaniali marittime, ben 27.335 sono per uso turistico, quindi si tratta di 19,2 milioni di metri quadri diventati di proprietà privata. E quando qualcuno – vedi sempre il caso Ostia – si azzarda a ricordare che la legge permette a chiunque di raggiungere la battigia, scoppia il finimondo.

Già nel 2009 e nel 2012 i precedenti governi avevano concesso proroghe ma assai più brevi, senza mai sforare il limite del 2020. Nonostante questo, la Corte di Giustizia Europea ha emesso diverse sentenze con le quali ricorda all’Italia che “il rilascio di autorizzazioni relative allo sfruttamento economico del demanio marittimo e lacustre, deve essere soggetto a una procedura di selezione tra i potenziali candidati che deve presentare tutte le garanzie di imparzialità e trasparenza“.

Ma il nostro governo, con i 5Stelle che tanto si riempiono la bocca con parole come trasparenza e gare pubbliche, va nella direzione opposta sottraendo ai cittadini italiani molti milioni di euro. Una concessione balneare, infatti, oggi paga 1,27 euro al metro quadro per ogni mese della stagione estiva. Una miseria paragonata agli incassi. Stesso discorso per gli ambulanti che è come se avessero un negozio in vie estremamente commerciali pagando un affitto da periferia remota. Si tratta di una brutta operazione, volta solo a tenersi buoni due bacini elettorali vicini alla Lega e soprattutto ai 5Stelle. Una operazione che nulla ha a che fare con il buon governo e l’honestà!

autore: Filippo Guardascione

(1) SkyTG24 21 dicembre 2018 Manovra, caos al Senato: maxiemendamento oggi in Aula, fiducia a mezzanotte – Aggiornamento 22 dicembre: il voto slitta ancora a sabato sera https://tg24.sky.it/politica/2018/12/21/manovra-2019-senato-fiducia-legge-bilancio.html

(2) Il fatto quotidiano 19 dicembre 2018 Manovra, il favore del governo ai gestori dei lidi: tutto fermo fino al 2034. Settore da 15 miliardi paga allo Stato 103 milioni Un emendamento della Lega (con il placet del M5s) alla legge di Bilancio rinvia di 15 anni l’applicazione della direttiva Bolkestein per le concessioni balneari, rimandando i bandi pubblici. L’esecutivo vuole permettere agli imprenditori del comparto di programmare le loro attività e fare gli investimenti. Gli ambientalisti parlano invece di cambiale elettorale, sottolineando che i circa 27mila concessionari in meda versano nelle casse dell’erario 4mila euro a testa. Un’anomalia tutta italiana: nel resto d’Europa le regole sono chiare+ di |

(3) vedi

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(4) Il Fatto Quotidiano 20 dicembre 2018 Concessioni balneari, Ue contro proroga di 15 anni: verso procedura d’infrazione, l’Italia rischia di pagare 1,5 miliardi L’emendamento della Lega, escluderebbe l’applicazione della direttiva Bolkestein dal comparto delle imprese balneari. Secondo Bruxelles questo non è possibile e il rischio è che si arrivi a un provvedimento contro l’Italia, come successo nel 2010 di

(5)M5s lancia lo “sportello” online per denunciare le scorrettezze dei candidati Sulla piattaforma Rousseau è stata aggiunta una pagina in cui – documenti alla mano – è possibile segnalare in maniera puntuale e tempestiva iscritti, candidati e portavoce eletti che non rispettano i principi che stanno alla base del Movimento

(6) sugli ambulanti la posizione a tutela del bene pubblico e non delle lobbies era già venuta meno, con le dichiarazioni di #DiMaio che prima delle elezioni aveva proclamato all’assemblea nazionale degli operatori che avrebbe cancellato il provvedimento volto ad affidare un bene comune come il suolo pubblico tramite bando entro i primi 100 giorni di governo > vedi i nostri articoli
(7) Bolkestein, cosa bisogna sapere

Bolkestein, cosa bisogna sapereDirettiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006.   IN COSTRUZIONE (ultimo aggiornamento 22 dicembre 2017) La “direttiva sui servizi”, questo è il suo nome corretto, …

Legge concessioni balneari: perfetto frattale della politica italiana

Sulla vicenda concessioni balneari vedi anche:

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