Il PD che obbedisce. E che si mette d’accordo con Marchini e le destre.
Autore : Redazione
Foto gentilmente concessa da Roberto Cantiani
Una premessa: noi mettiamo in discussione le scelte dei consiglieri, non perchè hanno mandato a casa il Sindaco, ma per il modo in cui l’hanno fatto: senza spiegare i motivi ai cittadini, per adeguarsi alle richieste dei vertici del partito, mettendosi d’accordo con la destra per evitare il confronto in Aula. Un modo poco democratico e per niente rispettoso dei cittadini, che apre scenari preoccupanti anche in vista delle prossime elezioni, che arriveranno senza che si sia aperta una discussione con la città su quello che è accaduto, nè che si sia messo mano a un profondo rinnovamento della classe politica capitolina
(e poi una domanda: visto che Marino sarebbe stato dimissionato in ogni caso, che interesse avevano Marchini e le destre a dare manforte al Partito Democratico per evitargli una dolorosa mozione di sfiducia in Aula, che avrebbe fatto sicuramente incassare all’opposizione un notevole vantaggio nella partenza della imminente campagna elettorale?)
E’ successo quello che il copione prevedeva, ma che resterà un capitolo imbarazzante della storia di questa città e soprattutto della storia di un partito che questa città ha governato a lungo. Perchè per cacciare alla chetichella, senza nemmeno un confronto in Aula, un Sindaco eletto dal 64 per cento dei romani, adeguandosi alle richieste del Presidente/Segretario Renzi e del Presidente/Commissario Orfini, i 19 consiglieri del Partito Democratico hanno dato dimissioni contestuali in massa, stringendo un patto con altri 7 consiglieri: 2 della maggioranza (Svetlana Celli della lista Civica Marino e Daniele Parrucci di Centro Democratico) e 5 dell’opposizione. Appuntamento tutti insieme dal notaio, con Alfio Marchini e Alessandro Onorato della lista Marchini, Roberto Cantiani del Popolo della Libertà, e un gruppetto di consiglieri decisamente di destra: Fabrizio Ghera e Lavinia Mennuni di Fratelli d’italia, e Ignazio Cozzoli Poli e Francesca Barbato della sconosciuta lista “Conservatori riformisti” (un ossimoro significativo), che fino a poco fa si trovavano in una assai più esplicita lista “Alleanza Popolare Nazionale” di cui faceva parte Gianni Alemanno, e che proprio nella lista civica di Alemanno “Cittadini per Roma” erano stati eletti. Ci risulta che invece all’ex Sindaco si sia detto di no: la sua firma insieme a quelle PD forse sarebbe stato troppo per i militanti e i simpatizzanti democratici, che di questi tempi di rospi ne hanno già dovuti ingoiare parecchi.
Ma è probabile che, visto come sono andate le cose, gli umori della base PD saranno messi di nuovo a dura prova dalla costruzione di uno schieramento elettorale che potrebbe, come già a livello nazionale, mettere insieme candidati del PD con quelli del Nuovo Centro Destra e con i moderati della lista Marchini, capitanati dallo stesso Alfio Marchini come aspirante Sindaco.
a sinistra Cantiani mentre firma il foglio delle dimissioni, sull destra l’ex vicesindaco Marco Causi (Foto di Roberto Cantiani che ci ha gentilmente concesso la pubblicazione )
D’altra parte Marchini, che proviene dalla nota famiglia di costruttori con simpatie a sinistra (soprannominati “calce e martello”), aveva già provato a diventare il candidato sindaco del PD in occasione delle passate elezioni (avrebbe dovuto partecipare alle primarie, poi qualcuno si è messo di traverso e non se n’è fatto nulla). Anche se ultimamente sembrava che avesse definitivamente optato per il centro destra, accettando pubblicamente, durante la convenction di Forza Italia, la proposta del vicepresidente del Parlamento europeo Tajani. Secondo quanto riportato dai giornali (1) il forzista aveva dichiarato alla platea: “Come Forza Italia voglio parlare con Marchini. Vogliamo dialogare. Il mio obiettivo è vincere le elezioni a Roma per non lasciare la città in mano ai comunisti. Serve un sindaco migliore». E Marchini aveva risposto: «Bisogna ripartire da criteri di serietà per uscire fuori dal pantano. Voi [ di Forza Italia NDR] dovete risvegliare il vostro orgoglio. Accolgo l’invito di Antonio Tajani perchè per me non è tutto uguale». In quell’occasione, sempre a quanto riportato dai giornali, il politico imprenditore aveva spezzato anche una lancia a favore dell’ex Presidente del Consiglio: «Berlusconi ha rotto la cultura dell’invidia introducendo un’innovazione nell’offerta politica. Non si dura venti anni se dietro non hai un popolo che ama e ti crede».(Marchini è tornato sull’argomento in un’intervista al Corriere della Sera pubblicata il 1 novembre (2)
Chissà cosa ne pensano i circoli del PD romano. E soprattutto, chissà se per la scelta dei futuri candidati sindaco e consiglieri del PD si aprirà un vero dibattito con gli iscritti e i militanti sui territori, o si affermerà definitivamente questa moda delle decisioni prese dai vertici e calate sulla base (e sui consiglieri…) (AMBM)
A futura memoria: dalla Giunta Marino, dopo le dimissioni, la mattina dell’8 ottobre, degli assessori Causi (Bilancio e vicesindaco) Esposito (trasporti) e Di Liegro (turismo) che aprono la crisi che porta alle dimissioni del Sindaco, si sfilano man mano tutti gli altri assessori (Sabella, Pucci, Rossi Doria, Marinelli), tranne un gruppetto che, nonostante le pressioni e il clima sfavorevole, resta al fianco del Sindaco fino alla fine: sono l’ assessore al patrimonio Alessandra Cattoi, l’Assessore all’ambiente Estella Marino, l’assessore alle politiche sociali Francesca Danese, l’assessore al commercio Marta Leonori e l’assessore alla Trasformazione Urbana Giovanni Caudo.
Per osservazioni e repliche: scrivere a laboratoriocarteinregola@gmail.com
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(1) Il Corriere di Roma e del Lazio , 11 settembre 2015 Campidoglio, Tajani lancia l’opa su Roma: “Prepariamoci a vincere”. Marchini: “Serve serietà, accolgo l’invito: non è tutto uguale”
Il vicepresidente del Parlamento europeo e il consigliere comunale candidato sindaco alle scorse elezioni sono intervenuti venerdì alla convention del centrodestra a Fiuggi
– «Come Forza Italia voglio parlare con Marchini. Vogliamo dialogare. Il mio obiettivo è vincere le elezioni a Roma per non lasciare la città in mano ai comunisti. Serve un sindaco migliore». Lo ha detto il vicepresidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, intervenendo oggi pomeriggio alla convention del centrodestra a Fiuggi, nel frusinate. «Dobbiamo preparare la vittoria a Roma – ha aggiunto – senza decidere il candidato sindaco all’ultimo momento. La gente non vuole più decisioni calate dall’alto».«A Roma serve una piattaforma programmatica seria, una squadra seria ancorata a precisi programmi,risorse e metodi. È questo l’unico approccio serio». Così il consigliere comunale di Roma capitale, Alfio Marchini, durante il suo intervento alla due giorni del centrodestra al palazzo della fonte a Fiuggi, in Ciociaria. «Bisogna ripartire da criteri di serietà per uscire fuori dal pantano. Voi – ha aggiunto rivolgendosi alla platea di Forza Italia – dovete risvegliare il vostro orgoglio. Accolgo l’invito di Antonio Tajani perchè per me non è tutto uguale». Per Marchini «Berlusconi ha rotto la cultura dell’invidia introducendo un’innovazione nell’offerta politica. Non si dura venti anni se dietro non hai un popolo che ama e ti crede».
La Repubblica 13 settembre 2014 Prove di alleanza tra Forza Italia e Alfio Marchini
(2) Corriere della Sera 1 novembre 2015 Roma: Marchini scende in campo«Ma corro con il mio simbolo»L’imprenditore pronto a candidarsi per il dopo Marino. «Forza Italia sì o no? Non rispondo per loro. Renzi? Non l’ho sentito. Da due anni dicevamo che il sindaco era un furbone»di Ernesto Menicucci