Impianti sportivi comunali: tutelare il patrimonio pubblico nel rispetto delle regole
Autore : Redazione
L’attuale maggioranza capitolina ha avviato da tempo un lavoro di riordino della situazione degli impianti sportivi comunali, sia dal punto di vista di un nuovo regolamento, sia di quello di una ricognizione dello stato attuale delle concessioni a privati. Ed è proprio quest’ultimo il punto più complesso e anche più insidioso, che Carteinregola chiede che venga affrontato all’insegna del rigore e dell’interesse pubblico. E di un maggiore coinvolgimento dei cittadini, allargando l’interlocuzione anche ai comitati di quartiere e ad altre realtà che tutelano i cittadini/utenti, e non solo alle associazioni sportive e alle categorie interessate. Una riflessione a margine dell’assemblea capitolina del 23 marzo scorso in cui i consiglieri di maggioranza e opposizione all’unanimità hanno approvato un ordine del giorno che non chiarisce del tutto come si intenda procedere con le concessioni scadute.
L’Assessore allo sport Daniele Frongia durante l’assemblea del 23 marzo 2017
Esattamente tre anni fa – 4 aprile 2014 – il gruppo trasparenza e patrimonio di Carteinregola lanciava – ben prima di tanti altri, compresi i consiglieri M5S allora all’opposizione che in seguito hanno abbracciato e portato avanti la stessa battaglia – la “caccia al tesoro” di Roma Capitale (1), che si concludeva con un invito a predisporre un nuovo Regolamento per gli impianti sportivi comunali che prevedesse l’attiva partecipazione dei cittadini, “per mettere a disposizione l’esperienza dei tanti Comitati che da anni si battono per la legalità, per la trasparenza, per l’equità e per la salvaguardia della città di Roma“. Oggi, dopo un primo regolamento predisposto dall’allora Assessore Paolo Masini della Giunta Marino, mai giunto in porto (2), l’assessore Daniele Frongia ha messo a punto una nuova bozza, già presentata in Commissione (3) e anche inviata a molti soggetti interessati, tra cui Carteinregola , su cui nutriamo alcune riserve, in particolare sui punti che riguardano la durata e il rinovo delle concessioni, e anche per la scelta di creare un tavolo di lavoro condiviso con le associazioni dei concessionari e le altre categorie sportive di cui non hanno fatto parte i cittadini (4).
Ma la vera “patata bollente” (5) riguarda soprattutto le proroghe delle concessioni scadute e in scadenza, oggetto di un’Assemblea Capitolina che si è svolta il 23 marzo 2017 con all’OdG “Impiantistica sportiva comunale: analisi approfondita e valutazione per ogni singolo caso delle problematiche relative a concessioni scadute ed in scadenza, lavori eseguiti e da eseguire, mutui e canoni, ulteriori criticità, più alcune nostre riflessioni generali” di cui pubblichiamo a parte un report insieme al video della seduta (6). Assemblea in cui l’ ODG “bipartisan”, firmato dal Presidente della commissione Sport Angelo Diario (M5S) e dai consiglieri Davide Bordoni (Forza Italia) Svetlana Celli (Lista civica Giachetti Roma torna Roma), Fabrizio Ghera (FdI) Orlando Corsetti (PD) è stato approvato all’unanimità. In realtà sul punto delle proroghe l’ODG non è molto chiaro. Mentre è molto chiaro il Regolamento ancora vigente : la durata della concessione è di 6 anni, con la possibilità di prolungamento per un numero di anni rapportato all’impegno economico. E vi è espressamente richiamata la necessità che “il progetto sia presentato all’Amministrazione comunale almeno due anni prima della scadenza della concessione“. Inoltre è specificato che “alla scadenza del sopraindicato periodo il concessionario deve riconsegnare l’impianto essendo tassativamente esclusa la proroga della concessione“(7). L’ODG approvato si preoccupa, “nelle more dell’approvazione del nuovo Regolamento” , di garantire (giustamente) ai concessionari con le concessioni scadute di continuare a corrispondere lo stesso canone alle stesse condizioni e (altrettanto giustamente) che si proceda con la rideterminaizone della durata della concessione per i concessionari che hanno già avuto l’autorizzazione per eseguire dei lavori; e ancora, sempre correttamente, prevede che chi ha fatto lavori non autorizzati non si veda riconosciuto alcun corrispettivo. Resta però piuttosto ambiguo il punto in cui si prevede che possano produrre una ridefinizione della durata della concessione anche lavori non autorizzati di cui sia stata già chiesta l’autorizzazione (prima dei due anni dalla scadenza della concessione stabiliti dal regolamento o anche dopo la scadenza?); e se la citazione del nuovo Codice degli appalti ( DECRETO LEGISLATIVO 18 aprile 2016, n. 50) dovrebbe far sperare che tutti gli impianti comunali i cui i concessionari hanno un titolo scaduto siano messi di nuovo a bando, nell’ODG vengono affidati compiti agli uffici competenti con alcune indicazioni assai vaghe: “ uniformare gli atti in essere e le procedure avviate – nel rispetto delle normative vigenti – alle indicazioni dell’Assemblea Capitolina (all’ODG stesso)” e “avviare singole procedure per ogni impianto sportivo comunale confrontandosi con le istanze che nel tempo sono state presentate a cui, per vari motivi, non sia stata data ancora una legittima risposta“. Però senza chiarire apertamente quale sarà la linea del Comune rispetto ai titolari di concessioni scadute che non abbiano ottenuto autorizzazioni formali che giustifichino un prolungamento della durata della concessione.
Non si può essere per la legalità e il rispetto delle regole a corrente alternata. Certamente i tempi per portare a termine nuovi bandi – prescritti dal nuovo Codice degli appalti – richiedono proroghe ai gestori uscenti per scongiurare il rischio di consegnare impianti efficienti al degrado, all’occupazione abusiva e alla vandalizzazione; tuttavia il Codice non offre scorciatoie nè possiiblità di aggiramento, e anche in Campidoglio non dovrebbero esserci dubbi sul fatto che i beni pubblici devono essere assegnati con i criteri dell’interesse pubblico e nel pieno rispetto di leggi e normative, quindi con nuovi bandi.
E’ il minimo che ci possiamo aspettare da un’amministrazione che ha fatto, dall’opposizione,le nostre stesse battaglie, a partire dall’Assessore allo sport Frongia, a cui dobbiamo la pubblicazione, in passato, di tante informazioni che hanno fatto più luce su un far west che vorremmo fosse archiviato una volta per tutte.
Anna Maria Bianchi Missaglia
per osservazioni e precisazioni : laboratoriocarteinregola@gmail.com
scarica il regolamento degli impianti sportivi comunali del 2002delibera_impianti_sportivi_170_2002
scarica Proposta (Dec. G.C. del 2 marzo 2005 n. 30) Modificazioni al Regolamento per gli Impianti sportivi di proprietà comunale, approvato con deliberazione Consiglio Comunale n. 170 del 7 novembre 2002. approvato il 12 gennaio 2006 DCDelib. N 4 del 12.01.2006 imp sportivi com
scarica l’ODG AC OrdineDelGiorno N 71 del 23.03.2017 impianti sportivi
Regolamento per la regolarizzazione e l’assegnazione ad uso sociale, assistenziale, culturale, ricreativo, sportivo di spazi e strutture di proprietà comunale ascritti al patrimonio disponibile e indisponibile (C.C.26/1995; C.C. n. 202/1996)
(3) vedi Commissione sport sul nuovo Regolamento degli impianti sportivi comunali con l’audizione dell’Assessore Frongia del 7 febbraio 2017
(4) Dopo la commissione, abbiamo ricevuto una nuova bozza in cui erano state effettivamente recepite alcune delle nostre obiezioni/proposte, tuttavia permangono in alcuni articoli del regolamento espressioni che a nostro avviso rendono troppo discrezionale e quindi poco trasparente la durata delle concessioni e le relative proroghe
(5) Carteinregola in campagna elettorale aveva inviato ai candidati Sindaco un elenco di “patate bollenti” che la nuova amministrazione avrebbe dovuto affrontare dopo l’insediamento e su cui chiedeva di conoscere la linea del candi
dato; tra questi era segnalata la situazione degli impianti sportivi comunali e del patrimonio pubblico comunale in generale. Vedi
Patate bollenti: 12 domande che nessuno fa ai candidati Sindaco 26 maggio 2016Continua
(7) IMPIANTI SPORTIVI COSA DICE IL REGOLAMENTO VIGENTE
L’art.11 del Regolamento degli impianti sportivi comunali indica la durata della concessione in 6 anni, con la possibilità di prolungarla qualora il concessionario sia stato autorizzato ad eseguire interventi di restauro o di ristrutturazione (nella versione originale sottostante del 2002 era indicato fino a 30 anni, nella delibera che ha modificato il regolamento nel 2006 è stato inserito ““per un numero di anni rapportato”). Nella delibera del 2002 il quarto comma escludeva tassativamente la possibilità di proroga, nel 2006 il comma è stato eliminato.
scarica il regolamento degli impianti sportivi comunali del 2002delibera_impianti_sportivi_170_2002
scarica Proposta (Dec. G.C. del 2 marzo 2005 n. 30) Modificazioni al Regolamento per gli Impianti sportivi di proprietà comunale, approvato con deliberazione Consiglio Comunale n. 170 del 7 novembre 2002. approvato il 12 gennaio 2006 DCDelib. N 4 del 12.01.2006 imp sportivi com
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vedi anche (in ordine cronologico decrescente)
AGGIORNAMENTO: martedì 7 febbraio ore 10 Casa della Città Via della Moletta 85 Audizione Assessore allo Sport Daniele Frongia alla Commissione Sport sul nuovo Regolamento degli impianti sportivi comunali: illustrazione…
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