Roma, 3 ottobre – Quanto spende Roma Capitale per pagare gli affitti degli immobili di cui si serve – come sedi istituzionali o di servizi pubblici – e di cui non è proprietaria? 57,2 milioni di euro l’anno, di cui 33,7 per gli uffici centrali. E’ quanto emerge dal riesame dei contratti di locazione svolto dal Campidoglio, anche alla luce del decreto sulla spending review (DL 95/2012). Ed è quanto risulta dalla lista dei fitti passivi, online sul nostro portale per la massima trasparenza nei confronti dei cittadini.Ora l’Amministrazione punta a contenere le spese e dunque a disdire un congruo numero di contratti di affitto. Intanto, fa sapere il vicesindaco Luigi Nieri con delega al Patrimonio, sono stati compiuti due passi essenziali in questa direzione: 1) si è ottenuta la proroga della possibilità – accordata dal decreto sulla spending review agli enti pubblici – di disdire i fitti passivi senza pagare penali. La scadenza era il 31 dicembre 2012, ora è il 31 dicembre 2013 grazie a un emendamento fatto inserire ad hoc nel “Decreto del fare” di agosto scorso. Roma Capitale ha così il tempo necessario per tagliare in modo indolore i costi delle locazioni. E ulteriori risparmi si potranno conseguire rinegoziando i contratti più gravosi. 2) Gli uffici del Patrimonio hanno messo online l’elenco completo dei canoni di locazione e affitto pagati dal Campidoglio a terzi. Un’operazione trasparenza che serve a far conoscere a tutti le dimensioni del problema. E a far da impulso ad azioni che vi pongano sistematicamente mano.
La lista, completa di tutti i dati (indirizzi, superfici, canoni mensili pagati, totali annuali, uso che si fa degli immobili…), è divisa in due parti: una per le sedi centrali, l’altra per le decentrate (Municipi, scuole, biblioteche, centri anziani…). Il tutto, come già detto, pesa sulle casse di Roma Capitale per 57,2 milioni di euro annuali e il grosso se ne va per mantenere le sedi centrali: 33,7 milioni, una voce di spesa destinata però a scomparire grazie al progetto “Campidoglio Due”, il nuovo comprensorio degli uffici capitolini, progetto in corso d’opera.
La questione dei fitti passivi s’iscrive in quella più ampia, e di forte attualità, della gestione complessiva del patrimonio capitolino inteso – sottolinea il Vicesindaco – come “bene comune”. L’approccio è quello della piena trasparenza (“metteremo a disposizione di tutti i romani la conoscenza esatta del patrimonio di Roma Capitale”, afferma Nieri), delle dismissioni “di ciò che non è funzionale alle esigenze di Roma Capitale” e, per il resto, del riuso intelligente: recupero di edifici per ricavarne case, terreni per rilanciare l’agricoltura urbana, sostegno all’artigianato, spazi culturali e sociali, atelier per gli artisti. Per saperne di più, vedi la news nelle pagine dell’Assessorato al Patrimonio.Intanto l’elenco dei fitti passivi sarà ripubblicato a gennaio 2014, in versione aggiornata “con i minori costi derivanti dall’avvio del processo di razionalizzazione complessivo del patrimonio”3 OTT 2014 – PV
20 settembre 2013 http://www.regione.lazio.it/rl_main/?vw=newsdettaglio&id=2183
NUOVO PIANO CASA: UNA NUOVA URBANISTICA SOSTENIBILE, PIÙ SEMPLICE E SOCIALE
Tra le modifiche alla legge, l’eliminazione della possibilità di deroghe edilizie che possano stravolgere la pianificazione ambientale nelle aree protette, da cui era nato uno scontro con il Governo. Finisce una stagione di ritardi e incertezze
20/09/2013 – Modificato il Piano Casa approvato dalla precedente amministrazione.
Tra le modifiche alla legge, l’eliminazione della possibilità di deroghe edilizie che possano stravolgere la pianificazione ambientale nelle aree protette, da cui era nato uno scontro con il Governo. “Con queste riforme importanti – ha spiegato Michele Civita, assessore alle Politiche del Territorio – abbiamo cancellato gli articoli della precedente legge che erano stati oggetto di ricorso alla Corte Costituzionale da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali”.
Finisce così una stagione di ritardi e confusione.
Ecco cosa prevedono le nuove norme:
Alloggi a canone calmierato. Il prezzo di affitto non potrà superare i 5 euro al metro quadro, iva esclusa. Inoltre saranno previsti degli organi di controllo. I Comuni devono dotarsi di uffici ad hoc che controllino gli elenchi, forniti dagli operatori, delle persone che usufruiranno degli alloggi ad affitto calmierato.
Rigenerazione urbanistica. Gli interventi di rinnovo del tessuto edilizio saranno più facili. Questo per semplificare e garantire interventi come demolizioni e ricostruzione e cambi di destinazione d’uso così come per vincolare risorse per la realizzazione delle opere pubbliche nei territori. Ogni comune nel proprio bilancio dovrà inserire tali risorse in un capitolo speciale affinché siano destinate per fornire nuovi servizi nell’ambito degli stessi interventi e non per altre finalità. Sono stati precisati i meccanismi procedurali per garantire trasparenza, parità di trattamento nella valutazione delle proposte e tempi certi sul rilascio del permesso di costruire e sulla realizzazione delle opere di urbanizzazione.
Via libera agli agriturismo nelle fattorie. Chi ha un’attività agricola potrà dar vita ad attività connesse come agriturismo, vendita diretta dei prodotti, ristorazione e degustazione. Inoltre, è stata inserita nella procedura relativa al Pua – Piano di utilizzazione aziendale – la possibilità di demolire, ricostruire con sagoma diversa e delocalizzare all’interno della stessa azienda gli edifici esistenti e consentire un nuova funzione per altre attività agricole o per quelle connesse e compatibili.
“Vogliamo avviare – ha detto il presidente Nicola Zingaretti – una nuova urbanistica più sostenibile, semplificata e più sociale”.
La Regione è inoltre al lavoro per un nuovo Testo unico dell’urbanistica che cancellerà le 72 leggi ora in vigore.
20 settembre 2013 http://www.laparoladipasquino.it/646/zingaretti-politica-sana-per-il-nuovo-piano-casa-del-lazio/
ZINGARETTI, POLITICA SANA PER IL NUOVO “PIANO CASA DEL LAZIO”
La Giunta della Regione Lazio ha approvato le due delibere per il nuovo “Piano casa del Lazio” presentate dal Presidente Nicola Zingaretti e dall’Assessore alle Politiche del territorio, Michele Civita.
Le modifiche al precedente Piano sono fondate su tre principi fondamentali:
1) Rispetto per l’ambiente e sostenibilità
2) semplificazione
3) attenzione al sociale
Sono tre principi che ben rappresentano l’orientamento cd “di sinistra” ma la vera nota politica che la pena sottolineare è che Zingaretti non ha voluto distruggere il Piano della precedente Giunta Polverini, ma ha tentato di cambiarlo. Lo ha precisato con queste parole:
“Abbiamo sempre pensato che non si puo’ ogni volta ripartire da zero – ha precisato Zingaretti – perche’ poi fuori dalle istituzioni ci sono i cittadini. Siamo intervenuti per migliorare, semplificare e rendere più ambientalista il piano casa. Le giunte cambiano ma le istituzioni sono sempre le stesse e un Paese che ogni volta riparte da zero non vivrebbe”.
In sostanza, Zingaretti ha preso quello che c’era, ha cercato di capire dove e quali erano le debolezze del Piano e, solo successivamente, ha prospettato delle modifiche che potessero rendere migliore ciò che c’era senza per forza demolirlo totalmente facendo un reset a danno dei cittadini (cosa che invece è prassi nel nostro sistema politico!). Il mio applauso va a Nicola Zingaretti per la sua scelta guidata da una posizione politica di interesse collettivo più che frutto dell’eterna devastante gara fra colori e simboli di una politica inesistente!
Sembrerò di sinistra (e lo sono). Ma in questo caso sono soprattutto oggettiva!Meri De Sanctis.
1 agosto 2013 SVILUPPO SOSTENIBILE La Regione Lazio sposa il verde
http://www.tekneco.it/bioedilizia/regione-lazio-agenda-verde/
Parte l’Agenda Verde della Regione Lazio: quattro le aree d’intervento e quattordici le voci specifiche da sviluppare tra le quali agenda digitale, rinnovabili e bioedilizia
Scritto da Sergio Ferraris il 01 agosto 2013 alle 8:30 | 3 Commenti
La Regione Lazio lancia la propria Agenda Verde. Con una memoria di Giunta, infatti, l’esecutivo regionale retto da Nicola Zingaretti ha predisposto le linee guida dell’Agenda Verde che comprende il modello di riferimento per lo sviluppo sostenibile, gli ambiti tematici, la governance dell’agenda e l’istituzione degli stati generali della green economy.
L’obiettivo dell’iniziativa è la realizzazione di un modello di sviluppo sostenibile, su scala regionale, per coniugare le esigenze pubbliche e private in chiave d’innovazione e di sistema. Le quattro aree d’intervento individuate sono: economica, sociale, ambientale, istituzionale.
«L’Agenda Verde Regionale sará uno strumento attuativo, al fine di generare reddito e lavoro, garantire condizioni di benessere (dalla sicurezza alla salute all’istruzione) equamente distribuite per classi e genere, mantenere qualitá e riproducibilitá delle risorse naturali, assicurare condizioni di stabilitá, democrazia, partecipazione, giustizia. Gli ambiti tematici individuati rappresentano le linee di intervento volte a strutturare la pianificazione», si legge in una nota della Regione Lazio.
All’interno della aree sono quattordici le voci specifiche che si vogliono sviluppare e che sono: gli acquisti ed appalti; l’agenda digitale regionale; la bioedilizia e le infrastrutture; il ciclo delle acque; l’efficienza ed il risparmio energetico; le energie rinnovabili; la finanza ed il credito sostenibile; la formazione e diffusione della sostenibilitá; la mobilitá e i trasporti; la semplificazione e sostenibilitá della governance istituzionale; smart grid e i sistemi di gestione dell’energia; lo sviluppo delle imprese; l’uso efficiente delle risorse; l’eco-efficienza dei prodotti; il ciclo dei rifiuti, l’utilizzo del territorio.
Oltre all’impegno delle strutture della Regione Lazio, la Giunta Zingaretti ha chiamato a partecipare tutte le parti interessate, come le associazioni di cittadini, quelle di categoria, le associazioni degli operatori economici e sociali, gli enti e associazioni di protezione e tutela dell’ambiente e dell’ecosistema. «La Regione Lazio si dota di uno strumento attuativo importante. Una cornice entro cui realizzare le azioni volte ad una precisa prospettiva di cambiamento. La direzione scelta indica la volontá di favorire una crescita armonica, sostenibile e produttiva per i territori del Lazio», ha detto, commentando l’iniziativa, Fabio Refrigeri, assessore alla Infrastrutture, Politiche abitative e Ambiente, della Regione.