Carteinregola inaugura una sezione del sito dedicata al cosiddetto “Modello Roma”, la lunga stagione di governo del centrosinistra della Capitale cominciato con Rutelli nel 1993, che dopo il promettente slancio iniziale si è conclusa con la vittoria della destra di Alemanno, nel 2008. Un modello che sotto i lustrini delle “notti bianche” e dei festival ha, a nostro avviso, costruito le premesse dello sfascio successivo, e su cui non si è mai fatta la necessaria autocritica. Come è nello stile di Carteinregola, non ci affideremo alle opinioni, ma ai fatti. Rispolvereremo la memoria dei cittadini su bilanci, opere – incompiute e non – strategie urbanistiche, e soprattutto percorsi e biografie dei suoi protagonisti. Naturalmente con la massima disponibilità a pubblicare i contributi al dibattito che dovessero pervenirci (laboratorio@carteinregola@gmail.com)
In questo momento così difficile per la città e per chi cerca di portarla fuori dal pantano, tornano alla ribalta (ma in realtà non se ne sono mai andati) molti protagonisti del passato, soprattutto di quel “Modello Roma” del Sindaco Veltroni e del “guru” Goffredo Bettini, ansiosi di elargire critiche e consigli, presumibilmente per riportare la Capitale ai fasti di quando c’erano loro.
Ma noi pensiamo che se la città si è ridotta in questo stato, con una classe politica dedita – per usare l’eufemistica categoria di Fabrizio Barca – “al potere per il potere”, con risorse pubbliche schiacciate da debiti fuori controllo, con un’amministrazione paralizzata da anni, con cittadini diventati questuanti di favori, con la distruzione dei legami sociali, le responsabilità non si possano scaricare solo sul quinquennio alemanniano, e sull’allegata pseudo opposizione Pd (con le debite eccezioni), ma che si debbano individuare consistenti radici nelle amministrazioni precedenti, a partire dalle giunte Rutelli e Veltroni.
Le indagini di Mafia Capitale hanno reso visibile a tutti un degrado materiale, culturale e morale che scorre da anni sotto la superficie della città: le buche stradali, la sporcizia, la povertà e la solitudine sono la crosta, quello che si vede da fuori. Sotto c’è una pluriennale stratificazione di potentati, favori, spolpamento dei beni collettivi, scardinamento delle regole, prevalenza dei profitti privati sull’interesse pubblico.
Quello che intendiamo fare è ricostruire tutti gli avvenimenti del periodo 1993 – 2008 che hanno avuto ricadute sulla storia successiva (in altre sezioni del sito raccoglieremo gli snodi seguenti) e soprattutto ricostruire i percorsi dei tanti attori principali e secondari che si sono incrociati e susseguiti fino a oggi, con una “rotazione” che si è tradotta in passaggi dal Comune alla Provincia alla Regione alle partecipate per poi approdare in parlamento e magari ricominciare il giro.
Vogliamo affrontare un discorso che nessuno ha (avuto) il coraggio di affrontare. Perchè solo rimettendo in discussione gli errori di quel periodo possiamo sperare di ricominciare col piede giusto.
Il tempo del cambiamento è ora.
AMBM