(1) vedi la scheda di Wikipedia
(2) Appello Torri dell’Eur > in costruzione
(3) Appello Torri dell’Eur Samperi
(4) parere del 21.09.2010 del Comitato tecnico scientifico per la qualità dell’architettura urbana e per l’arte contemporanea del MiBAC > in costruzione
(5) Carta della Qualità: documento del Piano Regolatore Generale che individua gli elementi che presentano particolare valore urbanistico, architettonico, archeologico e monumentale, da conservare e valorizzare.> Vai alla carta della qualità sulla pagina del sito del Dipartimento urbanistica PRG – La struttura organizzativa: Elaborati gestionali – Carta per la qualità
(6) NPRG Nuovo Piano Regolatore, adottato nel 2003 e approvato al Consiglio Comunale con Deliberazione 18 del 12/2/08, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio il 14 marzo 2008. Scarica Norme Tecniche di Attuazione prg_nta
(7) Progetto Renzo Piano vedi punto 13
(8) Scarica delibera del Commissario straordinario Morcone Delibera Morcone 87 2008 Torri
(9) Secondo il Comitato salute Ambiente EUR lo stralcio non era adeguatamente motivato
(10) Scarica Delibera Delibera CC 40 2010 Torri
(11) Il progetto prevdeva però che Alfiere versasse comunque 1 milione di euro per alcune opere di riqualificazioen richieste dal Municipio > in costruzione
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NOTE CRONOLOGIA
[c1] * Legge 23 novembre 2001, n. 410 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 settembre 2001, n. 351, Disposizioni urgenti in materia di privatizzazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e di sviluppo dei fondi comuni di investimento immobiliare
- Capo I – DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PRIVATIZZAZIONE E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE PUBBLICOArt. 1. Ricognizione del patrimonio immobiliare pubblico
- Per procedere al riordino, gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare dello Stato, anche in funzione della formulazione del conto generale del patrimonio, di cui agli articoli 5, comma 2, della legge 3 aprile 1997, n. 94, e 14, comma 2, del decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279, l’Agenzia del demanio, con propri decreti dirigenziali, individua, sulla base e nei limiti della documentazione esistente presso gli archivi e gli uffici pubblici, i singoli beni, distinguendo tra beni demaniali e beni facenti parte del patrimonio indisponibile e disponibile.
Art. 3. Modalità per la cessione degli immobili
- I beni immobili individuati ai sensi dell’articolo 1 possono essere trasferiti a titolo oneroso alle società costituite ai sensi del comma 1 dell’articolo 2 con uno o più decreti di natura non regolamentare del Ministro dell’economia e delle finanze, da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale. L’inclusione nei decreti produce il passaggio dei beni al patrimonio disponibile. Con gli stessi decreti sono determinati:
- a) il prezzo iniziale che le società corrispondono a titolo definitivo a fronte del trasferimento dei beni immobili e le modalità di pagamento dell’eventuale residuo, che può anche essere rappresentato da titoli;
b) le caratteristiche dell’operazione di cartolarizzazione che le società realizzano per finanziare il pagamento del prezzo. All’atto di ogni operazione di cartolarizzazione è nominato un rappresentante comune dei portatori dei titoli, il quale, oltre ai poteri stabiliti in sede di nomina a tutela dell’interesse dei portatori dei titoli, approva le modificazioni delle condizioni dell’operazione;
c) l’immissione delle società nel possesso dei beni immobili trasferiti;
d) la gestione dei beni immobili trasferiti e dei contratti accessori, da regolarsi in via convenzionale con criteri di remuneratività;
e) le modalità per la valorizzazione e la rivendita dei beni immobili trasferiti.
… omissis …
** comma15. Ai fini della valorizzazione dei beni il Ministero dell’economia e delle finanze convoca una o più conferenze di servizi o promuove accordi di programma per sottoporre all’approvazione iniziative per la valorizzazione degli immobili individuati ai sensi dell’articolo 1. Con i decreti di cui al comma 1 sono stabiliti i criteri per l’assegnazione agli enti territoriali interessati dal procedimento di una quota, non inferiore al 5 per cento e non superiore al 15 per cento, del ricavato attribuibile alla rivendita degli immobili valorizzati.
[C2]
[C3] (premesse)
– che detto protocollo prevede che il 15% dei valori a base d’asta degli immobili inseriti nel programma di alienazione predisposto dall’Agenzia del Demanio sarà conferito al Comune di Roma come previsto dalla legge n. 410/2001 art. 3 comma 15;
– che qualora nel corso del procedimento di valorizzazione, per alcuni degli immobili individuati dovesse emergere l’impossibilità o l’impraticabilità di procedere alla valorizzazione, saranno individuati altri immobili da sostituire o aggiungere all’elenco indicato nel Protocollo d’Intesa tra Comune di Roma e Ministero del Tesoro allegato in delibera. Pertanto gli immobili ed i progetti di valorizzazione saranno oggetto di successivi provvedimenti deliberativi da sottopor all’approvazione del Consiglio Comunale anche tramite la procedura di Indirizzi al Sindaco di cui all’articolo 34 del T.U.E.L ;
[C4] (deliberato)
– di ratificare il Protocollo d’Intesa tra l’Agenzia del Demanio e il Comune di Roma
riguardante il programma di cartolarizzazione relativo alle alienazioni di immobili
demaniali, nel quale è previsto che un’aliquota dei valori a base d’asta degli immobili
inseriti nella cartolarizzazione e un’ulteriore aliquota relativa al maggior realizzo
ottenuto dalla vendita degli stessi, così come confermato anche dalla legge finanziaria
per l’anno 2003, siano conferite al Comune di Roma come previsto dalla L. 410/2001,
art. 3, comma 15; ciò consentirà l’acquisizione delle strutture dell’ex Manifattura
Tabacchi, che saranno destinate al progetto “Campidoglio Due” (all. D.);
(c5) dal sito della società di Silvano Toti: LE TORRI DELL’EUR – PROGETTO ALFIERE, ROMA
La cordata guidata da Lamaro Appalti, si è resa aggiudicataria della gara bandita da Fintecna per la valorizzazione del complesso immobiliare situato a Roma, nel quartiere Eur, che ospitava gli uffici del Ministero dell’Economia e Finanze.
La cordata composta da: “Lamaro Appalti del Gruppo Toti, Immobiliare Fondiaria-SAI, Astrim, Met Development, Fimit-Fondi Immobiliari S.G.R. ed Eurospazio”, è partner di Fintecna Immobiliare, con quote paritetiche, della società veicolo Alfiere S.p.A. proprietaria degli immobili con l’obiettivo della loro riqualificazione.
L’iniziativa, prevede il riuso e la trasformazione di un’area a oggi occupata da un complesso immobiliare formato da tre torri e da due edifici in linea, precedentemente adibito a sede del Ministero delle Finanze e ad oggi non più utilizzato. Il progetto, che include la completa demolizione dei volumi esistenti e la realizzazione di un complesso immobiliare di pregio, articolato in prevalenza con funzioni di tipo residenziale, commerciale ed in parte direzionale, è stato affidato per la parte architettonica allo studio RPBW dell’Architetto Renzo Piano e si pone come obiettivo la ricerca di un modello abitativo del tutto innovativo quale segno riconoscibile all’interno del panorama cittadino attraverso la riorganizzazione polifunzionale degli spazi; le peculiarità del progetto edilizio, infatti, permetteranno di definire i volumi in realizzazione come un unicum, sia sotto l’aspetto tecnologico, che per quanto riguarda i temi connessi all’eco-compatibilità.
Dal punto di vista morfologico il nuovo complesso entra in risonanza con il vicino Centro Congressi e la posizione, di assoluta eccellenza per localizzazione, collegamenti, contesto urbano in trasformazione, costituisce il punto di forza per immaginare un nuovo modo, esclusivo, di abitare a Roma. Tipologicamente l’iniziativa si presenta come un vero e proprio edificio a corte, sia pure di dimensioni monumentali, certamente innovativo rispetto al panorama residenziale dell’Eur seppur in linea con le tradizioni edilizie romane di fine 800. Lo stile architettonico razionale, infatti, caratterizzato da prospetti dalle linee geometriche semplici ed essenziali, si adatta all’ambiente del contesto urbano in cui si inserisce
La peculiarità del progetto è costituita dal rivestimento delle facciate, realizzato con materiali trasparenti, il primo in corrispondenza della superficie residenziale e il secondo avanzato di circa 2,50 metri, a formare uno spazio di transizione tra l’interno degli ambienti e l’esterno, in sostituzione dei classici balconi. L’iniziativa di alto standard architettonico è basata su uno studio del risparmio energetico che ha portato alla scelta di utilizzare tecniche impiantistiche che possano minimizzare i consumi energetici dei fabbricati. Gli elementi caratterizzanti e le innovative soluzioni tecniche scelte contraddistinguono il volume in realizzazione, connotandolo nello scenario urbano.
La progettazione e la riqualificazione dei territori urbani e suburbani, secondo uno sviluppo sostenibile, rappresentano infatti un bisogno sempre più evidente ed in quest’ottica si sviluppa il Progetto che pone dunque l’attenzione per l’ambiente, il risparmio energetico e l’eco-sostenibilità al centro dell’operazione.
Gli 11 piani delle “Torri di vetro” conterranno uffici e 300 appartamenti circa con tagli fino a 300 metri quadri che si svilupperanno su tre dei quattro lati dell’area, mentre il quarto lato sarà costituito da una serra con orto botanico. All’interno Un grande giardino di circa 11.000 metri quadrati, cuore verde dell’edificio, permette il prolungamento del giardino del Laghetto dell’Eur fino all’interno del perimetro del nuovo edificato. Il complesso edilizio risulta servito da un parcheggio interrato su tre livelli, che si sviluppa sotto l’impronta del perimetro edificato, accessibile tramite quattro rampe veicolari. Le attività commerciali infine sono allocate ai piani terra con doppio affaccio, sulla viabilità ordinaria e sul parco interno al complesso, mentre gli uffici sono ubicati al primo livello dei tre fabbricati, resi autonomi da accessi dedicati.
[C6] (nelle premesse)
Che comportando l’approvazione del progetto una valorizzazione del complesso
immobiliare, ai sensi della già citata legge n. 410/2001 e ss.mm.ii., allo stato attuale è
maturato, nei confronti dell’Amministrazione Comunale, il contributo sul valore degli
immobili oggetto del trasferimento dall’Agenzia del Demanio, pari al 15% del
corrispettivo di alienazione (Euro 123.000.000,00) e corrispondente ad Euro
18.450.000,00;
Che il contributo del 12% previsto nel Protocollo d’Intesa di cui in precedenza,
consegue all’effettiva valorizzazione immobiliare definibile solo a seguito degli
approfondimenti progettuali;
Che pertanto al computo del contributo di cui sopra, nel suo valore assoluto, si
procederà solo a seguito dell’elaborazione del progetto definitivo degli interventi;
Che, di comune accordo, si provvederà ad individuare un soggetto
professionalmente valido (con oneri economici a carico della Società proponente), che
proceda, successivamente alla predetta elaborazione progettuale, a definire i contenuti
economici della valorizzazione stessa, fermo restando l’impegno, da parte della Società
medesima, di riconoscere al Comune l’ulteriore contributo straordinario del 12%
derivante da tale valorizzazione;
Che il contributo straordinario complessivamente dovuto al Comune per detta
valorizzazione immobiliare dovrà comunque essere corrisposto al Comune prima del
rilascio del permesso di costruire;
(c7) vedi la ricostruzione e le obiezioni della ex consigliera Adriana Spera su Dazebao 21 aprile 2010 Roma. Alemanno e i progetti degli archistars, ma manca la trasparenza
[c8] 4. di dare atto che il contributo straordinario, così come derivante dall’applicazione della
legge n. 410/2001 e dalle intese intervenute con l’Agenzia del Demanio con
l’obbligazione trasferita in pieno alla Società Alfiere S.p.A., attuale proprietaria del
complesso immobiliare, passa – dalla prevista entrata di Euro 18.450.000,00 – ad un
ammontare complessivo pari ad Euro 24.000.000,00;
- di approvare l’Atto d’Obbligo assunto dalla Società Alfiere S.p.A. rep. 97573 racc.
25348 registrato in data 22 dicembre 2009 al n. 46246 e trasmesso al Comune di
Roma Dipartimento del Patrimonio e della Casa con nota prot. n. 399 dell’11 gennaio
2010 ad eccezione della previsione del rilascio del permesso di costruire nel termine
di 60 gg. decorrenti dalla presente deliberazione e la modifica dell’art. 1 del citato
Atto d’Obbligo come disposto dal successivo punto 6;
- di autorizzare, sulla base dell’impegno assunto dalla Società Alfiere S.p.A. con l’Atto
d’Obbligo di cui al punto precedente, la corresponsione al Comune di Roma del
contributo straordinario complessivamente dovuto che si articola con le seguenti
modalità e cadenze temporali:
− Contestualmente al ritiro del permesso di costruire: Euro 1.000.000,00;
− dopo 12 mesi dal ritiro del Permesso di Costruire: Euro 11.000.000,00;
− dopo 24 mesi dal ritiro del Permesso di Costruire (ovvero entro 30 giorni
dall’ultimazione dei lavori ove questa dovesse avvenire prima del secondo anno):
Euro 12.000.000,00;
oltre agli interessi legali;
- di stabilire che la finalizzazione del contributo straordinario pari a Euro 24.000.000,00
e di quello ordinario per oneri che si stimano sommariamente in Euro 9.000.000,00,
che verranno quantificati precisamente prima del rilascio del permesso di costruire,
verrà stabilita con apposito successivo atto da parte del Consiglio Comunale, da
adottarsi entro sei mesi, esperite le necessarie verifiche e studi di fattibilità di cui al
successivo punto 9;
(c9) Il fatto quotidiano 24 agosto 2016 Telecom, verso addio al nuovo quartier generale all’Eur dopo che la giunta Raggi ha revocato permesso di costruzione http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/08/24/telecom-verso-addio-al-nuovo-quartier-generale-alleur-dopo-che-la-giunta-raggi-ha-revocato-permesso-di-costruzione/2993904/
(c10) (vedi ancheTorri dell’EUR, allerta dopo il cambio dei vertici Telecomhttp://www.carteinregola.it/index.php/torri-delleur-allerta-dopo-il-cambio-dei-vertici-telecom/)
Corriere della sera 22 marzo 2016 Le Torri dell’Eur e il progetto Tim: l’ex assessore Caudo teme lo stopL’architetto ex esponente della giunta Marino lancia l’allarme: con il cambio di management a rischio il piano di riqualificazione. Ma l’azienda rassicura: «Cantiere già attivo e lavori avanti come da programma» di Paolo Foschi
Che cosa succederà alle Torri dell’Eur, destinate a ospitare la nuova sede di Tim, adesso che l’amministratore delegato Marco Patuano, che aveva voluto il progetto, ha ufficializzato le dimissioni? È l’interrogativo posto da Giovanni Caudo, ex assessore all’Urbanistica nella giunta Marino, che teme uno stop dell’operazione.
I due edifici che ospitavano la sede del ministero della Finanze, da tempo in disuso e in stato di pericoloso abbandono, al termine di una complessa trattativa sono ora al centro di un progetto di riqualificazione urbanistica da 120 milioni di euro per trasformare i due scheletri nella nuova sede di Tim, la consegna è prevista nei primi mesi del 2017. «Il progetto è approvato, il cantiere è attivo e i lavori vanno avanti secondo i programmi» spiegano fonti aziendali. Insomma, sembrerebbe che non ci siano problemi, eppure l’ex assessore Caudo teme che qualche «speculatore» possa tentare di approfittare del cambio al vertice per bloccare l’operazione.
«Il piano di Tim di trasferirsi all’Eur è una scelta che come assessore ho condiviso nell’interesse della città perché sventava una speculazione residenziale e perché è in grado di invertire il degrado del quartiere e di farlo ritornare il più importante polo direzionale di Roma dopo il centro storico» spiega Giovanni Caudo, «risanare la ferita dell’edificio scorticato, la Beirut di Roma, contribuirà a migliorare la qualità del paesaggio urbano in cui era sprofondato anche il nuovo centro congressi, la cosiddetta nuvola con l’adiacente albergo». Secondo l’ex assessore, però, Marco Patuano «dovette difendere la scelta da chi ha visto sfuggirsi l’affare individuale, ma soprattutto sentì di perdere la consuetudine a essere intermediario di ogni cosa che di importante accade in città. Oggi che il vertice di Telecom sta per cambiare quelle tensioni potrebbero ritornare a danno della città e a vantaggio di meri interessi di potere di qualche cordata. Difendere quella scelta portarla a compimento è il compito di un governo locale che lavora al servizio della città. C’è qualcuno anche tra i candidati sindaco che è interessato a questi argomenti?».
Preoccupazioni fondate? La parola spetterà al nuovo amministratore delegato. «E’ improbabile che il nuovo management possa tentare di bloccare il treno in corsa, con i budget già stanziati e i contratti già firmati. Sarebbe anti-economico e difficile da giustificare» commenta uno degli operatori finanziari che hanno lavorato alla definizione dell’operazione.22 marzo 2016 | 07:40
(c11) Secondo il Fatto Quotidiano “
dopo l’insediamento di Cattaneo come ad nel marzo di quest’anno, la marcia indietro [dall’operazioni Torri NDR] s
arebbe però stata troppo costosa visto che il contratto firmato da Telecom e Cassa depositi e prestiti, che controlla il 100% di Cdp Immobiliare, impone all’ex monopolista penali per 180 milioni in caso di inadempienza. Ora però la revoca dell’autorizzazione fa scattare una delle condizioni sospensive del contratto e consente di sciogliere la jv senza costi”
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/08/24/telecom-verso-addio-al-nuovo-quartier-generale-alleur-dopo-che-la-giunta-raggi-ha-revocato-permesso-di-costruzione/2993904/
(c15) Vedi il nostro post dell’8 novembre 2016