Migranti: il Comune di Roma vuole la moratoria, la Regione Lazio non dà più un immobile
Autore : Redazione
Aggiornamento 27 giugno 2017 : Si è tenuto lunedì 26 giugno aun incontro tra il Ministro dell’Interno Marco Minniti e la Sindaca di Roma Virginia Raggi al quale hanno preso parte il Prefetto di Roma Paola Basilone e vari collaboratori in cui si è deciso di istituire presso la Prefettura una cabina di regia con la partecipazione di rappresentanti del Ministero stesso e di altre Istituzioni al fine di gestire i temi dell’accoglienza dell’inclusione e dell’integrazione.*
(Roma, 14 giugno) Mentre a Milano un mese fa è sceso nelle strade “il più gioioso corteo della storia della città”(1) con il Sindaco Sala ad aprire la colorata e lunghissima sfilata di culture ed etnie diverse unite per la riscossa multietnica della città, a Roma ha fatto clamore la nota della Sindaca Raggi che chiede al Prefetto una moratoria sui nuovi arrivi di migranti in città per non accogliere nella Capitale (e provincia) i circa 2000 richiedenti asilo della quota concordata con l’Anci (nota poi parzialmente corretta dopo le polemiche(2).
In molti hanno visto nell’iniziativa una ricerca di consensi di quelle parti dell’elettorato M5S che potrebbero spostarsi (o tornare) ai partiti di destra, dopo la modesta performance delle amministrative di domenica scorsa.
Di certo Roma sta diventando una città davvero poco accogliente.
L’ocupazione (per poche ore ) della palazzina del Ferrhotel
Ancora non è stata trovata una soluzione per i tanti disperati accampati nei pressi della Stazione Tiburtina, periodicamente cacciati dalle forze dell’ordine. Nessuna notizia della trasformazione del Ferrhotel, l’immobile delle Ferrovie a fianco della Stazione Tiburtina, dove l’Assessora al sociale Baldassarre aveva annunciato di voler creare a partire da giugno un centro di accoglienza per transitanti, portando avanti un’inziativa avviata dalla precedente assessora Francesca Danese. Invece dopo l’occupazione (per poche ore) della palazzina da parte di una formazione di ultradestra e la protesta di alcuni comitati di residenti (3)– perfino una mozione di un consigliere capitolino del PD (4)– non se n’è saputo più nulla.
E mentre in molte città, a partire proprio da Milano, si creano centri di prima accoglienza vicino alle stazioni, a Roma si è scoperto che anche l’ex Ittiogenico, sempre nei pressi della Tiburtina, un immobile di proprietà della Regione Lazio che era stato generosamente offerto al Comune di Roma per migliorare la vita di profughi e richiedenti asilo non è più disponibile. Secondo la consigliera Seddaiu (5), la Regione aveva fatto sapere che il Comune non era interessato e aveva sollecitato il Baobab Experience, che raggruppa i volontari che si prendono cura dei migranti della Tiburtina, ad inviare un progetto sull’immobile, cosa avvenuta prontamente (6). Invece, hanno poi amaramente scoperto i volontari, il 21 dicembre scorso la Regione Lazio ha ceduto l’ex Ittiogenico, insieme ad altre 8 proprietà, a una società di gestione e risparmio, l’ Invimit SGR S.p.a., che potrà godere e disporre interamente dell’immobile e cederlo per operazioni immobiliari. Mentre alla Stazione Tiburtina e in giro per la città continueranno ad accamparsi alla bell’è meglio decine di disperati, tra cui molti minori non accompagnati. A oggi, l’unico vero centro di prima accoglienza di Roma è quello della Croce Rossa (ma finanziato da anni dal comune) in Via del Frantoio, di cui Casa pound da tempo chiede la chiusura.
Una situazione che non è degna di una Capitale europea. Qualcuno aveva detto in campagna elettorale che prima delle Olimpiadi e dello Stadio venivano le buche e i problemi della mobilità cittadina.
Aggiungiamo che prima di tutto vengono le persone. Prima degli stadi. E anche prima dei voti.
Anna Maria Bianchi Missaglia
Post scriptum: in concomitanza con la nota al prefetto della Sindaca Raggi arriva in parlamento la legge sul cosiddetto “ius soli”, la cittadinanza concessa ai figli degli immigrati nati nel nostro paese, su cui il MoVimento ha già annunciato l’astensione. Ironia della sorte, tra pochi giorni, il 20 giugno, si celebrerà in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Rifugiato 2017, appuntamento annuale voluto dall’Assemblea generale dell’Onu, il cui obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione di milioni di rifugiati e richiedenti asilo…
*Accoglienza migranti: ministro Minniti incontra Raggi. Arriva cabina regia in Prefettura
(dal sito di Roma Capitale 27 giugno 2017) Si è tenuto lunedì 26 giugno al Viminale un incontro tra il Ministro dell’Interno Marco Minniti e la Sindaca di Roma Virginia Raggi al quale hanno preso parte il Prefetto di Roma Paola Basilone e i più stretti collaboratori dei responsabili di Viminale e Campidoglio. In un clima di grande collaborazione istituzionale, è stato affrontato il tema della presenza a Roma di un numero molto elevato di migranti anche in transito e talvolta anche in condizioni di marginalità. Si è convenuto di affrontare il problema istituendo presso la Prefettura una cabina di regia con la partecipazione di rappresentanti del Ministero stesso e di altre Istituzioni al fine di gestire i temi dell’accoglienza dell’inclusione e dell’integrazione.L’incontro è stato anche un’occasione per approfondire le indicazioni contenute nelle circolari “Safety & Security” in una città come Roma che, come è stato sottolineato, in particolare nella stagione estiva vive di eventi e manifestazioni all’aperto. Il ministro Minnniti ha chiarito che le circolari non intendono in nessun modo limitare la partecipazione dei cittadini agli eventi ma rappresentano un’occasione per garantire la sicurezza in un clima di serenità nell’equilibrio delle misure assunte.
27 GIU 20127 – 28 GIU 2017 – RED
Foto Michela Barzi (da Millennio urbano)
Leggi l’articolo de Il fatto quotidiano 14 giugno 2017 Migranti, botta e risposta Raggi-Viminale. E M5s sceglie la linea dura: “Convergenze con Lega. Ma no alleanze” A meno di 48 ore dal flop alle amministrative, la sindaca della Capitale ha scritto al prefetto chiedendo una moratoria sugli arrivi di nuove persone. A cui ha risposto il ministero dell’Interno dicendo che anche il Campidoglio deve fare la sua parte. La controreplica: “Servono regole”. Intanto si apre il dibattito dentro il Movimento. E Lega e CasaPound applaudono. Renzi: “Più garantiti da Minniti che da Di Maio”
(1) vedi La città come mosaico etnico di Michela Barzi
(2) NOTA 1: Dal sito di Roma capitale 14 giugno 2017 Sindaca chiede a Prefetto moratoria arrivi
”Roma è sottoposta ad una forte pressione migratoria. Così non si può andare avanti. Ho inviato nei giorni scorsi una lettera al Prefetto di Roma per chiedere al Ministero dell’Interno una moratoria sui nuovi arrivi di migranti in città”. Lo dichiara in una nota la sindaca Virginia Raggi.
“Dal primo giorno del nostro insediamento abbiamo lavorato pancia a terra sulla questione immigrazione. Con la Prefettura c’è un ottimo rapporto di collaborazione e di confronto su una tematica così complessa. L’emergenza accoglienza è una delle tante che abbiamo ereditato. Un’emergenza aggravata anche dall’inerzia di chi negli anni si sarebbe dovuto occupare dell’assistenza dei migranti.
(Dal sito di Roma Capitale, 14 maggio 2017)
NOTA 2: Migranti, Raggi: Roma fa la sua parte, servono regole precise
La sindaca Virginia Raggi torna sul tema dei migranti, all’indomani della richiesta al Prefetto d’una moratoria degli arrivi. “Roma fa la sua parte”, scrive la Sindaca, “e continuerà a farla come anche tutte le altre città grandi e piccole”.
“L’accoglienza dei più fragili”, prosegue, “è prima di tutto un dovere morale che deve tuttavia essere attuato con regole precise e in maniera controllata, per evitare sacche di illegalità e fenomeni opachi come quelli visti in passato proprio qui a Roma. Solo in questo modo sarà possibile tutelare seriamente chi ne ha diritto senza creare scontri sociali”.
Non permetteremo più a nessuno di mangiare sui più deboli. E allo stesso tempo è ora di ascoltare i cittadini romani: non possiamo permettere di creare ulteriori tensioni sociali. Per questo trovo impossibile, oltre che rischioso, pensare di creare altre strutture di accoglienza.
Mi auguro davvero che questo appello non cada nel vuoto. E soprattutto che il Governo tenga conto di queste mie parole nel momento in cui dovranno decidere dove inviare nuovi migranti. Chiederò un incontro al responsabile del Viminale per intervenire sul tema degli arrivi incontrollati”.
(3)vedi Chi è contro il centro di accoglienza alla Stazione Tiburtina–29 gennaio 2017Continua#
(4) Il Consigliere Orlando Corsetti a metà marzo ha presetato all’Assemblea capitolina una mozione contraria alla trasformazione del Ferrhotel in un luogo di prima accoglienza per rifugiati e transitanti, sul modello hub di Milano, con la motivazione che il luogo non è adatto ai migranti, quindi “nella tutela dei loro interessi”.
(5) Giovanna Seddaiu, consigliera del II Municipio e responsabile Migrazioni e Accoglienza per Sinistra Italiana Roma Area Metropolitana
(6) Questo il post pubblicato sulla sua pagina FB da Baobab Experience l’8 giugno (scarica il progetto UnNuovoModellodiAccoglienza-LexIstitutoIttiogenico.docx )
Dobbiamo essere sinceri: ieri pomeriggio, leggendo la notizia della vendita da parte della Regione Lazio dell’istituto ittiogenico ad un fondo immobiliare gestito da privati, ci siamo rimasti male.
(http://tiburtino.romatoday.it/ex-ittiogenico-stazione-tiburtina-venduto.html)
Non tanto perché ci aspettavamo che quel posto potesse diventare davvero quello che volevamo fosse: quello ormai non ce lo fanno credere più da tempo.
Ci siamo rimasti male perché, in fondo, pensiamo ancora che la città di Roma abbia perso un’enorme opportunità, l’occasione per essere, una volta, all’avanguardia e non dover come al solito rincorrere le pratiche già messe in piedi anni -se non decenni- prima in qualche altra parte del mondo.
Ci siamo rimasti male perché continuiamo a credere, fortissimamente, che lì sarebbe stato il posto ideale dove costruire un nuovo modello di accoglienza e convivenza.
La nostra idea -per niente utopica- non era quella di realizzare un semplice centro di accoglienza, ma piuttosto di recuperare uno spazio bellissimo, un polmone verde e restituirlo alla città.
In questi luoghi ci sarebbe stata accoglienza diurna e notturna e persino un museo della migrazione. Tutto sarebbe stato vissuto come uno spazio aperto, di incontro tra migranti e residenti, dove conoscersi e imparare a vicenda.
Avevamo trovato chi avrebbe finanziato tutto questo, senza che ci fosse necessità di fondi pubblici. Avevamo messo in relazione tantissime associazioni che operano in ambito medico, legale, sociale, culturale e sportivo, per garantire professionalità e umanità.
E no, non era assolutamente un progetto utopico.
Una stesura del progetto la trovate a questo link. https://docs.google.com/document/d/1tPYHCegRAnfhGwPPaQ0VZAqVrXDh0pQFPtkyJkj8TAk/edit?usp=sharing
(sono 5 pagine che contengono le idee e la loro realizzazione a grandi linee)
E’ stato scritto il 15 dicembre 2015 e consegnato personalmente all’allora subcommissario del Campidoglio, Clara Vaccaro. Una settimana dopo, lo stesso documento è stato inviato alla segreteria del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti
L’amaro in bocca aumenta ancor di più se pensiamo che fu il commissario Tronca in persona a chiederci di individuare “una struttura pubblica, vicino alla stazione, perché i transitanti DEVONO essere accolti nelle vicinanze di una stazione”.
Ad Aprile 2016, constatando l’immobilismo di tutte le istituzioni, decidemmo di entrarci comunque ed iniziare a bonificare il giardino. Eravamo donne e uomini di tutte le estrazioni sociali, dai 15 ai 70 anni che volevano agire con lungimiranza e prepararsi per quello che prevedevano sarebbe successo l’estate seguente e gli anni a venire.
CI hanno sgomberato dopo poche ore. Alcuni di noi si sono presi anche una denuncia quel giorno.
Ma avevamo ragione: dopo poche settimane, Roma era di nuovo in emergenza, un’emergenza da cui non è mai uscita fino ad oggi.
Quindi sì, dobbiamo essere onesti: ci siamo rimasti male davanti la scelta di vendere l’ex istituto ittiogenico, davanti la mancata volontà del municipio II, del Campidoglio e della Regione Lazio di buttare il cuore oltre l’ostacolo, di prendere una posizione chiara, di credere che fosse possibile realizzare qualcosa di nuovo, di diverso, che rompesse gli schemi prestabiliti che vogliono i centri di accoglienza come ghetti, posizionati in periferia e distaccati dal quartiere che li ospita.
Questo coraggio è mancato e ora se ne pagano le conseguenze.
Le pagano i migranti e le pagano i residenti, perché, se ancora non fosse chiaro, i loro destini sono comuni.
Ci siamo rimasti male perché percepiamo sempre più grande lo scollamento tra la società civile e le istituzioni che la rappresentano; sempre più ampia la distanza tra chi le cose le fa e chi solamente ne parla e poi decide.
Le casse della regione saranno più piene (anche se in realtà sembra una svendita guardando le cifre), ma il coraggio di chi può prendere decisioni, di chi ha gli strumenti per creare un cambiamento, quello si è svuotato.
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Bandi di gara e concorsi – AVVISO Manifestazione Interesse Accoglienza richiedenti asilo [periodo 01 Apr – 31 Dic 2016]
Pubblicato il 25/03/2016 ultima modifica il 20/01/2017 alle 09:26:45
Bandi di gara e concorsi – AVVISO Manifestazione Interesse Accoglienza richiedenti asilo [periodo 01 Apr – 31 Dic 2016] – PROROGA TERMINI
Pubblicato il 30/03/2016 ultima modifica il 20/01/2017 alle 09:27:40