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Emergenza traffico: i conti non tornano

pena capitale senza titoloLo stato d’emergenza del traffico a Roma è terminato il 31 dicembre 2012 ma i conti non tornano: l’ordinanza di trasferimento delle attività alla amministrazione ordinaria non arriva. La rendicontazione nemmeno. Perchè nessuno ne parla? Se lo domandano 120 associazioni e lo domandano al Presidente Monti ed alla Corte dei Conti

Roma, 12 aprile 2013.  Le 120 associazioni di fronte al silenzio della amministrazione commissariale e della Protezione Civile hanno esposto le loro preoccupazioni al presidente Monti ed alla Procura Regionale della Corte dei Conti (scarica la lettera a Monti LETTERA_MONTI_APRILE_2013 def) richiedendo per il recupero di principi di sana amministrazione, trasparenza e di osservanza delle norme attraverso :
-La pubblicizzazione della rendicontazione economica e finanziaria nel confronto fra i piani iniziali e le realizzazioni di fine 2012:quali vantaggi e quali costi per i cittadini romani?
-L’ immediata emanazione da parte del Dipartimento della protezione civile della ordinanza di trasferimento delle attività emergenziali alla amministrazione ordinaria ai sensi della vigente normativa ,ordinanza che avrebbe dovuto essere emessa 10 giorni prima della scadenza della emergenza, cioè il 21 dicembre 2012.Perchè questo ritardo in violazione di legge?
-La sospensione,in attesa della valutazione complessiva della esperienza dei poteri emergenziali a Roma, dell’iter approvativo del decreto legislativo 61/2012 per Roma capitale che conferisce in via permanente al sindaco di Roma poteri speciali in tema di traffico e inquinamento
– l’accertamento da parte della Corte dei Conti dell’eventuale danno erariale emergente a seguito della mancata realizzazione dei piani.
Le 120 associazioni e comitati della area metropolitana di Roma firmatarie sono riunite in 6 Reti: CALMA http://www.calmamobilita.net/, Carteinregola http://carteinregola.wordpress.com/,Coordinamento Comitati NO PUP http://www.comitatinopup.it/, Coordinamento Residenti Città Storica http://coordinamentorcs.blogspot.it/, Coordinamento Romaciclabile, MOBILITIAMOCI www.mobilitiamoci.org

Egr. Presidente  del Consiglio dei Ministri

Roma, 11 aprile  2012

Oggetto: Valutazione risultati   della gestione Commissariale relativa allo stato di emergenza del traffico e della mobilità della città di Roma e sospensione dell’iter della  attribuzione di  poteri speciali in tema di traffico e mobilità previsti dal decreto legislativo n.61/2012 attuativo per Roma capitale

Egr. Presidente,

siamo costretti a rivolgerci nuovamente alla Sua autorità per  domandarLe di far eseguire,in base a normali prassi  amministrative e di controllo democratico,  dalle amministrazioni competenti  la necessaria  valutazione delle risultanze operative, economiche e finanziarie dei sei anni di emergenza traffico  PRIMA di completare  l’iter  autorizzativo relativo al decreto legislativo n.61/2012,  per Roma  Capitale .

La richiesta si fonda su di una serie di fatti che inducono a dubitare della efficacia dell’utilizzo di poteri speciali per la gestione di fenomeni  cronici ,come la mobilità a Roma, che richiedono un approccio integrato ,di sistema non affrontabile  secondo le limitazioni delle competenze degli enti territoriali nè  con un approccio tecnico-specialistico di settore in quanto impatta sull’ambiente, gli assetti urbani, l’economia  ed in generale sulla qualità della vita dei cittadini. E’ necessaria la partecipazione  di TUTTI gli interessati  dell’area vasta della metropoli/regione in quanto  soltanto attraverso la consapevolezza delle connessioni è possibile operare in logica di sistema. E’ necessario il confronto fra tutti gli operatori istituzionali (Comune, Area metropolitana, Provincia, Regione), le parti  interessate (operatori economici, turistici, commercianti, associazioni di categoria, sindacati, associazioni di cittadini e di tutela dell’ambiente), le Università e  gli Istituti specializzati, per definire e condividere la gravità dello stato della mobilità  (facendo chiarezza sui dati e le impostazioni contraddittorie), individuare gli impatti sull’economia, sull’inquinamento, utilizzando i nuovi indicatori di esposizione al traffico( Black Carbon), sulla salute  e sulla vivibilità; altrettanto indispensabile definire obiettivi, criteri e indicatori sintetici e di facile comprensione e tracciabilità (il cruscotto della mobilità sostenibile) superando la rituale produzione di ponderosi piani da parte delle istituzioni in contraddizione fra loro, senza finanziamenti, senza  criteri di valutazione né responsabili delle realizzazioni.

Qualora questa argomentazione non venisse considerata praticabile, a differenza di altre metropoli europee, come ad esempio Parigi,  ben maggiori  elementi debbono essere rappresentati  a sostegno della richiesta di sospensione dell’iter autorizzativo .Si tratta  della valutazione dei risultati di 6 anni di emergenza traffico a Roma.

Come ricorderà, a seguito della  lettera  inviataLe l’8 agosto scorso,  il 12 settembre 2012 abbiamo potuto acquisire, dopo 146 giorni dalla richiesta,  le relazioni dal dicembre 2008 al giugno 20012, ex art 5 del DPCM 3543/2006, sullo stato di avanzamento degli interventi previsti per il superamento dello stato di emergenza del traffico e mobilità della città di Roma. Queste relazioni,  oltre ad apparire incomplete, perché senza  rendicontazioni finanziarie, mostrano un ridottissimo completamento dei piani  previsti nel 2006: circa il 7% degli interventi,  che salgono al 20,6% includendo  82  interventi di manutenzione viarie (ordinarie e straordinarie), decise fra  il 2009 ed il 2010 ed affidate senza appalto pubblico.Questi  aspetti  sono stati resi pubblici in un’apposita conferenza stampa  il 30 novembre scorso, senza ricevere alcuna contraddizione dalle parti interessate.

Va rilevato che questi deludenti risultati sono stati conseguiti nonostante:

– gli ampi poteri emergenziali  attribuiti, in deroga a 35 norme  in tema  di procedure per espropri, appalti, istruttorie archeologiche, conferenze dei servizi e procedure partecipative

– l’attivazione di una complessa organizzazione  articolata in soggetti attuatori, Comitato di coordinamento dei soggetti attuatori, esperti, Ufficio Speciale Emergenza Traffico e Mobilità, personale distaccato,autorizzazione degli straordinari del personale comunale etc

– costi rilevanti, seppur non esposti nelle relazioni semestrali dall’aprile 2008 al 2012. Gli unici dati  parziali disponibili si ricavano dalla relazione semestrale del marzo 2008, in cui appaiono i compensi attribuiti per il semestre ottobre 2007-marzo 2008 a 3 esperti, 4 dirigenti a tempo determinato, 9 dirigenti  comandati, 9 membri di personale non direttivo, gli straordinari per il personale comunale, il 15% di  indennità di posizione a dirigenti comunali,   per un totale di 960 mila €, che moltiplicati, in via prudenziale, sommano  a quasi  12 milioni di € per le dodici semestralità, senza considerare i compensi addizionali per i soggetti attuatori  attribuiti dall’OPCMn3543  del settembre 2006 “fino al 30% delle proprie competenze “

Nel frattempo, a causa della inerzia nella gestione della emergenza,  dal 2007 al 2011 i costi da congestione traffico si sono raddoppiati (da 1,4 a 2,8 miliardi di €), gli spostamenti con veicoli a motore sono passati dal 50,5% del totale nel  2008 al 66,5% attuale, l’inquinamento è fuori dai limiti di legge ed i morti per incidenti stradali sono quasi 200 l’anno. Per di più, l’attuale sistema di trasporto pubblico, per mancanza di finanziamenti e carenze  gestionali, non appare in grado di sfruttare l’opportunità  offerta dalla nuova domanda  provocata  dall’aumento del costo della benzina e dalla situazione di crisi economica della cittadinanza.

Questi elementi evidenziano la gravità del fallimento della esperienza  dell’emergenza traffico e mobilità a Roma e richiedono un’urgente riflessione collettiva  su una serie di questioni relative alla capacità progettuale e realizzativa della amministrazione capitolina, al ruolo del Dipartimento della Protezione Civile destinatario delle relazioni semestrali, alle modalità di rendicontazione,  ai livelli  di trasparenza delle attività svolte, alle strumentazioni per assicurare il diritto ad una mobilità sostenibile per tutti. Azioni che devono essere  svolte nelle sedi opportune, con una ampia partecipazione dei cittadini, in totale trasparenza, e  con la predisposizione di criteri ed indicatori di risultato ed impatto .

Nell’immediato, in qualità di cittadini dell’area metropolitana romana che sopportano enormi disagi per la difficile situazione della mobilità a causa del fallimento dello strumento dei poteri emergenziali , Le domandiamo di:

– far emettere, ad oltre 100 giorni dal disposto di legge, al  Dipartimento della Protezione Civile  l’Ordinanza  di trasferimento delle attività emergenziali  alla amministrazione ordinaria. Infatti  l’art 5 comma 4ter della legge 225 del 1992 prevede l’emanazione da parte del Dipartimento della Protezione civile della ordinanza di trasferimento delle attività emergenziali alla amministrazioni ordinarie 10 giorni prima del termine dello stato di emergenza avvenuto il 31 dicembre del 2012, e nonostante un sollecito da parte delle scriventi associazioni  in data 27/2/2013  con posta certificata, ci risulta che  detta ordinanza non sia stata emanata.;

–  rendere pubblica la rendicontazione dell’attività emergenziale di Roma  nel confronto fra i piani iniziali  e le realizzazioni al 2012

– individuare le responsabilità  delle mancate realizzazioni

– procedere ad una valutazione  complessiva dello strumento emergenziale applicato a problemi cronici come quello della mobilità e traffico nell’area romana

Come detto, le nostre richieste  si fondano sull’accertato fallimento dell’esperienza emergenziale a Roma e sul peggioramento della situazione del traffico e mobilità, ma anche sulla profonda convinzione che soltanto il  ripristino dei principi di buona amministrazione, sia contabili che di efficacia, responsabilità ed impatto delle azioni svolte, non possano avvenire con l’utilizzo di poteri speciali. Questi ultimi   nel caso in oggetto sono risultati opachi, hanno impedito  ogni forma di controllo per 6 anni, hanno eluso tutte le forme di partecipazione dei cittadini, oltre ad attivare contenziosi  e dubbi sulla correttezza delle procedure utilizzate, deteriorando ulteriormente  la percezione dei cittadini rispetto alla qualità della Amministrazione.

Nel ringraziarLa per l’attenzione che vorrà dare alle nostre richieste gradisca i nostri più rispettosi saluti.