Nella giornata in memoria delle vittime dell’immigrazione arrivano le ruspe a Via Scorticabove
Autore : Redazione
Siamo stati testimoni, oggi, dello sgombero di Via Scorticabove. Uno sgombero pacifico, ma non per questo meno impressionante. Soprattutto se si pensa che quelle persone, rifugiati sudanesi con tutte “le carte a posto”, da stasera si aggiungeranno alla schiera dei senza fissa dimora della Capitale. Persone che si erano ricostruite una vita insieme, che insieme hanno resistito in un accampamento per strada, sperando che il Comune accogliesse le loro proposte. Persone che hanno assistito alla scena delle ruspe che schiacciavano le tende e i pagliericci con grande dignità. Ma anche con la forza di chi non si arrende a battersi per i propri diritti (in calce il video della conferenza stampa e la sequenza di foto dello sgombero)
Oggi si celebra in tutta Italia la La Giornata della memoria e dell’accoglienza per ricordare il 3 ottobre di 5 anni fa, quando 368 persone, in gran parte eritrei, morirono in mare in un naufragio avvenuto davanti alle coste di Lampedusa. A Roma la giornata però è stata celebrata con l’arrivo delle ruspe che hanno distrutto l’accampamento di fortuna in Via Scorticabove, a San Basilio, dove dallo scorso 5 luglio, 120 rifugiati politici sudanesi, regolarmente in Italia, si erano installati dopo essere stati cacciati dalla palazzina dove risiedevano da anni. La Cooperativa che gestiva la struttura per conto del Comune, infatti, era incappata nelle indagini di Mafia Capitale e aveva abbandonato i rifugiati a se stessi, che però si erano organizzati continuando a gestire la comunità e a pagare le bollette.
L’edificio sgomberato a luglio scorso dove viveva la comunità sudanese
Ma non è stato sufficiente. Dopo il primo sgombero di luglio, un centinaio di persone avevano messo tende e materassi per la strada, per continuare a restare uniti. L’interlocuzione con il Comune e le proposte portate all’Assessora Baldassarre insieme ai volontari di vari associazioni che li hanno affincati in questi mesi, non hanno portato a nessun risultato. Anche perchè – come spiegano nella conferenza stampa i rifugiati – il Comune ha trovato un ricovero che avrebbe persmesso di restare insieme solo per 50 persone. Per non escludere le altre decine che sarebbero rimaste fuori, tutti hanno rifiutato e ora la prospettiva è quella di restare per la strada. Stasera, raccontano, andranno ad aumentare il numero dei senza fissa dimora che si arrangiano intorno alla Stazione Termini.
La posta per i rifugiati recapitata a un indirizzo non più attivo
Triste destino per delle persone che, sfuggite a una crudele dittatura, erano riuscite a ricominciare una vita, trovato un lavoro, contando sull’aiuto reciproco della comunità che era nata in quella palazzina.
Carteinregola intanto, insieme alle altre associazioni, tornerà a sollecitare la Sindaca e l’Amministrazione perchè, come previsto dallo Statuto di Roma Capitale, all’Assemblea Capitolina tornino i Consiglieri aggiunti in rappresentanza delle comunità straniere. E’ ora che questa città guardi al futuro dei suoi cittadini- tutti – che non può essere che un futuro di accoglienza e solidarietà, come è nella tradizione di Roma.
AMBM
La conferenza stampa dopo lo sgombero
Questo il comunicato diffuso in giornata dall’assessora Baldassarre ( che però parla di soluzioni temporanee a 3 mesi dallo sgombero dell’edificio)
COMUNICATO STAMPA
Campidoglio, via Scorticabove: disponibili posti in circuito accoglienza di Roma Capitale Baldassarre: “Esiste alternativa immediata alla strada per tutti. Prosegue lavoro per soluzione nel medio periodo”
Roma, 3 ottobre 2018 – “Rinnoviamo l’invito a tutte le persone che erano presenti in via Scorticabove: accettate le proposte formulate dalla Sala Operativa Sociale perché un’alternativa alla strada esiste e risiede nelle strutture di accoglienza del circuito capitolino. Si tratta di una soluzione nel breve periodo, transitoria, che rappresenta l’inizio di un percorso. E’ quanto abbiamo sempre spiegato con chiarezza, anche nel corso degli incontri periodici che si sono tenuti nelle ultime settimane”, così l’Assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale di Roma Capitale Laura Baldassarre.
“Nel medio periodo stiamo lavorando sulla base del parere che abbiamo ottenuto dall’Avvocatura capitolina e dal Segretariato generale per sostenere progettualità, utilizzando beni confiscati alla mafia e altri beni nella disponibilità di Roma Capitale. Sin dal giorno dello sfratto abbiamo proposte alternative alle persone presenti in via Scorticabove, abbiamo proseguito quotidianamente a formulare proposte e oggi torniamo a lanciare un appello affinché siano accettate”, conclude.
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