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Olimpiadi Roma2024: i radicali lanciano il referendum con un dossier

No Roma 2024 Contro la candidatura olimpica della Capitale Carteinregola aveva lanciato un appello nel giugno scorso (1), sottoscritto da urbanisti, intellettuali, semplici cittadini. Oggi Radicali italiani lanciano una petizione per chiedere  che, come accaduto in altre città,  anche a Roma si promuova un referendum per condividere la decisione con i cittadini (2). Una scelta di civiltà e di democrazia, in una  città che, grazie ai “grandi eventi”, ha collezionato incompiute, opere inutili, rovine e  non è stata capace –  che fosse al governo della città il centrosinistra o il centrodestra – di creare le infrastrutture necessarie a una vita decente per i suoi cittadini. (AMBM)

> Vai alla petizione on line

> Vai alla pagina di carteinregola Roma 2024 con la cronologia

> Vai al sito www.referendumroma2024.it

> scarica il dossier dei Radicali italiani sulle olimpiadi DossierOlimpiadi Radicali italiani

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dal sito referendumroma2024

(1) L’APPELLO DI CARTEINREGOLA

Il primo passo verso la guarigione è la consapevolezza della malattia e dell’urgenza di cure efficaci. Mentre ogni giorno l’intreccio di mafia e corruzione che ha attaccato la Capitale dell’Italia si rivela più esteso e profondocoloro che dovrebbero correre ai ripari e imporre misure drastiche per fermare la degenerazione in atto e cominciare a ricostruire le condizioni per un ritorno della democrazia e della legalità – che della democrazia è il primo presupposto – hanno avanzato  la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024. Giovedì 25 giugno è stato fissato il voto all’Assemblea Capitolina.

Una candidatura fin dall’inizio molto controversa, visti i miseri risultati delle precedenti manifestazioni sportive nella Capitale, che hanno consumato fiumi di risorse sottratte a servizi per la collettività e lasciato sul campo una scia di strutture incompiute o comunque totalmente inutili per le occasioni che ne avrebbero giustificato il pubblico interesse. Incentivando ancora una volta la distruzione fisica, l’omologazione, le speculazioni immobiliari e la logica emergenziale.

Una candidatura calata sui cittadini, sfiancati da decenni di mala amministrazione, di cui le recenti indagini giudiziarie sono solo l’ultima drammatica conseguenza, senza alcuna condivisione né consultazione, come invece è accaduto in altri Paesi, evidentemente più avvezzi dell’Italia all’esercizio democratico.

Una prospettiva, quella delle Olimpiadi, che, se dovesse realizzarsi, non potrebbe che mettere in ginocchio una città che da decenni non è riuscita a risolvere quei problemi che ricadono direttamente sulla qualità della vita dei residenti e di tutti coloro che vengono a trascorrervi un periodo di vacanza o di lavoro: un traffico automobilistico fuori controllo, trasporto pubblico inadeguato servizi, manutenzione delle strade, decoro urbano al di sotto dei livelli di qualsiasi capitale europea e non solo.

Oggi l’impegno prioritario dovrebbe essere quello di uscire da Mafia Capitale, un sistema  che si sta rivelando ogni giorno più devastante, che  si è infiltrato nel cuore della classe politica, ha corrotto l’amministrazione,  modificato la cultura e i rapporti sociali e mortificato la dignità dei cittadini. Non quello di offrire un’altra possibilità di speculazione.

Per questo chiediamo, come segno tangibile della volontà di cambiamento, che il Governo, il Sindaco e l’Assemblea Capitolina prendano l’unica decisione che in questo momento è in grado di tutelare i cittadini romani e i partners di tutto il mondo che dovrebbero partecipare a un evento così importante: non candidare Roma alle Olimpiadi 2024.

Se invece altre ragioni prevarranno sul senso di responsabilità, forti delle tante prestigiose adesioni che stiamo raccogliendo, ci rivolgeremo  al Comitato Internazionale Olimpico chiedendo che per i Giochi del 2024 si scelga un’altra sede, in un Paese in grado di garantire l’organizzazione e le risorse necessarie, rendendole una vera opportunità per la città prescelta e per i suoi abitanti.

Carteinregola, Cittadinanzattiva Lazio Onlus, Associazione dei diritti dei pedoni di Roma e del Lazio, Salviamo il Paesaggio Roma e provincia, C.A.L.M.A. Comitati e Associazioni Lazio per la Mobilità Alternativa, Roma Nuovo Secolo, VAS Verdi Ambiente Società.

Vezio De Lucia, Maria Pia Guermandi, Tomaso Montanari,  Edoardo Salzano, Enzo Scandurra, Giorgio Nebbia, Ilaria Agostini, Riccardo D’aquino,  Franco Mazzetto, Emanuele Montini, Paolo Baldeschi, Daniele Vannetiello, Stefano Fatarella, Jadranka Bentini, Maria Paola Morittu, Nicola Tranfaglia, Luciano Manuzzi, Paolo Maddalena, Alfredo Antonaros Taracchini, Pancho Pardi, Paola Bonora, Alberto Ziparo, Carlo Troilo, Stefano Pustetto, Anna Maria Bianchi, Luana Firmani, Maria Spina, Vito De Russis, Paola Loche, Maria Cristina Lattanzi, Pino Galeota, Alessandro Albanesi, Denise Lancia, Cinzia lancia, Alessandro Ricci, Giuliano Petrelli, Giovanni Messina, Massimiliano Calabrese, Paola Menghini, Simone Maglioni, Roberto Fravili, Marco Tosti, Simona Gresia, Lorenzo De Luca, Annabella D’Elia, Stefania Castiglioni, Alessandro Pizzuti, Valentina Marella, Gina Cives, Agostino Cassaro, Stefania Favorito, Elisabetta Moro, Massimo Piras, Federica Iuliano, Arianna Ugolini,  Paola Nanni, Michele Mancini, Alessandra Dell’acqua, Maria Paola Dorelli, Giuseppe Palermo,  Davide Pierangelini, Adriano Mencarelli, Domenico Aglioti, Domenico Matilli, Elena Fossà, Alberta Cappannini, Domenico Fischetto, Giuseppina Granito, Marcello Contini, Laura Morgia, Rodolfo Bracci, Livia Giammichele Franco Trane, Blanche White, Clelia Peccarisi, Giovanni Giallombardo, Fabio Alberti, Riccardo Corbucci, Stefano Salvi, Michela Barzi, Micaela Gallerini, Isabel Henares, Paola Alimonti, Brizio Montinaro, Michela Nava, Paolo Delicato, Guido Marinelli, Antonella Arru, Antonio Confalonieri  (continua) …

(2) Il testo della petizione

Al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al Commissario Straordinario di Roma Capitale Francesco Paolo Tronca.

La candidatura è ufficiale, c’è il sostegno politico e finanziario del governo, insomma sembra già tutto deciso. Invece siamo ancora in tempo per aprire un dibattito sui costi e sui benefici di un progetto che costerà miliardi di euro delle nostre tasse. A Roma servono interventi efficaci, una buona amministrazione, riforme “olimpioniche”, ma abbiamo davvero bisogno di Olimpiadi?

Negli ultimi 50 anni, i budget presentati dalle città in sede di candidatura olimpica sono stati puntualmente sforati.Le spese effettive sono sempre lievitate rispetto alle previsioni iniziali, in alcuni casi anche dell’800%, con evidenti conseguenze sulle tasche dei cittadini.

Per i Giochi di Sochi si è raggiunto il picco di 50 miliardi di euro.

Per ripianare il deficit derivante dalle spese sostenute per organizzare i Giochi olimpici di Grenoble, i contribuenti francesi hanno dovuto pagare una tassa speciale per 24 anni, i canadesi del Quebec lo hanno fatto per 30 anni. I cittadini di Barcellona hanno dovuto versare negli anni 1,7 miliardi di tasse in più.

Gli economisti ormai la chiamano ‘maledizione del vincitore’ perché la città che vince i Giochi non fa che aggravare la sua situazione economica.

Grazie ai referendum e alla partecipazione attiva dei cittadini Davos, Cracovia, Oslo, Monaco e Amburgo hanno rinunciato alle olimpiadi. A Boston è bastato il dibattito in vista del referendum per fare un passo indietro.

Per le Olimpiadi del 2024 l’Italia non ha ancora reso pubblico il suo dossier o le cifre ufficiali. Si ipotizza un budget di partenza tra gli 8 e i 10 miliardi.

Per non lasciare ad altri una decisione così importante per il futuro di Roma e per le nostre tasche lanciamo una sfida: un referendum attraverso cui i cittadini possano esprimersi e decidere.

 

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