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Regole per il commercio su area pubblica – cronologia e materiali (direttiva “Bolkestein”)

bancarelle flaminio IMG_8217Direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006.

IN COSTRUZIONE

(ultimo aggiornamento 22 dicembre 2017)

La “direttiva sui servizi”, questo è il suo nome corretto,  meglio nota come direttiva Bolkestein, reca disposizioni miranti a regolamentare la libera circolazione dei servizi tra gli Stati membri e la libertà di stabilimento delle attività economiche di servizi e fu approvata nel 2006, quando la Commissione europea era guidata da Romano Prodi.  La direttiva, recepita definitivamente dall’ordinamento italiano con il decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59, si configura come una direttiva quadro che dispone norme di portata generale nonché princìpi operativi, riconoscendo ai singoli Stati membri la facoltà di stabilire le modalità nonché i tempi di applicazione degli stessi. In pratica  sancisce la parità di tutte le imprese e i professionisti europei nell’accesso ai mercati dell’Unione: un’impresa tedesca o francese non deve subire svantaggi se vuole operare in Italia soltanto perché ha la sede in un altro paese dell’Unione. In realtà è una questione complicata, che oltre agli ambulanti, riguarda anche i gestori di stabilimenti balneari e altre categorie, e nel tempo ha causato diverse proteste. Infatti  la direttiva stabilisce anche che quasi tutte le concessioni pubbliche, cioè beni di proprietà statale, come le spiagge o di altri enti, come gli impianti sportivi comunali, i mercati coperti comunali  o i marciapiedi e le strade  occupati dagli ambulanti, possono essere concesse ai privati solo per quantità di tempo determinate,  al termine delle quali la concessione deve essere messa pubblicamente a gara. Chi per decenni ha goduto di rinnovi quasi automatici è contrario alle gare perché teme di perdere il lavoro o i propri investimenti. Una delle disposizioni della direttiva stabilisce per esempio che le gare per affidare in gestione servizi pubblici debbano avere regole chiare e ricevere pubblicità internazionale.

CRONOLOGIA

AMBULANTI E MERCATI

(in preparazione Impianti sportivi e Stabilimenti balneari)

1998  Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114

2004 – 2006 La Direttiva 2006/123/CE  viene presentata dalla Commissione europea nel febbraio 2004, ed approvata ed emanata nel 2006.

2010 Dopo che la  Commissione europea apre  una procedura di infrazione contro l’Italia per il ritardo, un primo tentativo di implementare la direttiva viene fatto nel 2010, quattro anni dopo la sua entrata in vigore, durante il  governo di a Silvio Berlusconi.  Non appena il provvedimento entra  in discussione ci furono proteste e manifestazioni. Il governo stabilisce una proroga automatica per tutti i concessionari fino al 2015, in modo da dare loro cinque anni di tempo per ammortizzare gli investimenti e così limitare le eventuali perdite. Ma nel passaggio tra decreto e conversione in legge, gli obblighi di mettere a gara la concessione furono attenuati. Di fatto ai concessionari venne garantito una sorta di nuovo rinnovo automatico, che è esplicitamente vietato dalla Bolkestein. Nessuno lo comunicò alla Commissione Europea, che vedendo il testo originale del decreto legge aveva ritirato la procedura di infrazione aperta contro l’Italia (che successivament enon viene comunque riaperta)

2012 Durante il  Governo Monti, contro l’opinione dello stesso  governo, il Parlamento prende altro tempo. Agli stabilimenti balneari vengono  prorogate le concessioni per altri cinque anni, dal 2015 al 2020.

2016 2 marzo  Il deputato M5S Della valle presenta il Disegno  di legge  Modifiche all’articolo 28 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, e all’articolo 7 del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59, in materia di commercio sulle aree pubbliche Presentata il 2 marzo 2016 vedi https://parlamento17.openpolis.it/atto/documento/id/211516 dove  dice che può essere svolto da “piccole imprese che soddisfano i seguenti requisitihanno meno di 50 dipendenti”,  “hanno un fatturato annuo non superiore a 7 milioni di euro o hanno un totale di bilancio annuo non superiore a 5 milioni di euro“. E prevede per i mercati  “concessioni oggetto di gerenza, di affitto di ramo d’azienda o di forme analoghelamentando  che la Bolkestein  introduce “un più rigido il sistema autorizzatorio e, in particolare, il comma 4 non riconosce la proroga automatica dei titoli autorizzatori scaduti, creando delle oggettive difficoltà operative agli oltre 160.000 operatori ambulanti e microimprese del settore“.

2016  8 agosto Marco Zullo, parlamentare europeo  M5S scrive sul sito di Beppe Grillo): “Le concessioni per gli stabilimenti balneari non possono essere rinnovate automaticamente: è richiesta una selezione trasparente attraverso gare d’appalto”. A stabilirlo è la Corte di Giustizia europea in una sentenza che boccia le proroghe automatiche, tanto volute dal Governo italiano per far felici i soliti amici degli amici. Per il Movimento 5 Stelle le spiagge sono di tutti. Si deve fare in modo che parte dell’economia del nostro Paese possa ripartire dal turismo balneare, dando la possibilità a chi ne ha le capacità di lavorare nel settore .  Questa volta non è colpa dell’Europa. Non è colpa di Bruxelles se la Corte di Giustizia Europea ha bocciato le proroghe automatiche volute dal Governo italiano fino al 2020 sulle concessioni demaniali dei balneari. Queste proroghe sono state lo strumento più sbagliato per opporsi alla Bolkestein. Una direttiva europea non certo positiva, approvata quasi 10 anni fa in Europa con la compiacenza delle forze politiche italiane che poi l’hanno criticata.In questa vicenda va però ricordata una cosa, la Bolkestein ha acceso i riflettori su una peculiarità tutta italiana, quella di ignorare completamente le dinamiche di concorrenza equa in un settore intero: quello delle concessioni balneari. Un’intera classe politica si è affannata a difendere una situazione indifendibile, che in altri settori della nostra economia non sarebbe neppure ipotizzabile. Questa volta non è colpa dell’Europa. Non è colpa di Bruxelles se la Corte di Giustizia Europea ha bocciato le proroghe automatiche volute dal Governo italiano fino al 2020 sulle concessioni demaniali dei balneari. Queste proroghe sono state lo strumento più sbagliato per opporsi alla Bolkestein. Una direttiva europea non certo positiva, approvata quasi 10 anni fa in Europa con la compiacenza delle forze politiche italiane che poi l’hanno criticata. In questa vicenda va però ricordata una cosa, la Bolkestein ha acceso i riflettori su una peculiarità tutta italiana, quella di ignorare completamente le dinamiche di concorrenza equa in un settore intero: quello delle concessioni balneari. Un’intera classe politica si è affannata a difendere una situazione indifendibile, che in altri settori della nostra economia non sarebbe neppure ipotizzabile. (> Leggi tutto)

2016 Il governo Renzi promette  di allineare alla scadenza del 2020 tutte le concessioni (ma con l’approvazione del “Decreto Milleproroghe” nel 2017 le concessioni saranno   allungate soltanto fino al 31 dicembre 2018 provocando nuove proteste). In prima fila contro la  Bolkestein c’è il Movimento Cinque Stelle, con il parlamentare e futuro leader Di Maio che partecipa a manifestazioni con gli ambulanti il  28 settembre 2016 (finendo sul profilo Facebook di Dino Tredicine, esponente della nota famiglia che ha una posizione dominante tra gli ambulanti della  Capitale) (> guarda il video di Repubblica) Manifestazione di camion bar che bloccano il centro di Roma  il 14 novembre

2016 Anche la maggioranza pentastellata capitolina  si schiera ufficialmente contro la direttiva europea approvando il 3 novembre in Assemblea   un documento che impegna la sindaca Raggi ad “attivarsi presso il governo” per ottenere una proroga delle concessioni fino al 2020. (leggi l’articolo di Il fatto quotidiano)

2017 21 febbraio Manifestazioni a Roma di ambulanti e  tassisti contro la direttiva Bolkestein e contro il Milleproroghe, che rinvia le norme anti Uber. Momenti di tensione si registrano  davanti alla sede del Pd. La Sindaca Raggi porta la sua solidarietà ai manifestanti (dopo i disordini  condannerà le violenze via twitter)

2017 1 giugno approvato e il Nuovo regolamento della Capitale  per il Commercio su area pubblica – 23a Proposta (di iniziativa consiliare a firma del Consigliere Coia) Scarica Deliberazione Assemblea Capitolina n. 30-2017 (regolamento commercio) tra le proteste degli operatori delle attività commerciali su strada, ma anche  di associazioni di cittadini, che lo considerano un provvedimento assai poco efficace,  in quanto non mette mano alle regole per ridimensionare l’ insostenibile invasione  del commercio ambulante nelle strade della Capitale

2017 3 luglio manifestazione  degli  operatori in Piazza Bocca della Verità, che vede  capitolare il Presidente di commissione Coia e il  Capogruppo M5S Ferrara che danno  ai manifestanti  l’assicurazione che sarebbe stata cancellata dalla Delibera  30 una frase –   “le autorizzazioni di cui al presente articolo decadranno alla data del 31/12/2018 salvo ulteriori deroghe previste da successiva normativa”  – contenuta sia nell’Articolo 35 – Rotazioni , sia nell’Articolo 52 – Autorizzazioni cosiddette “anomale”, frase  che recepiva  quanto stabilito dalla Direttiva Bolkestein (direttiva europea che impone la messa a bando delle licenze dopo  il 31 dicembre 2018). E così avviene l’11 luglio (> leggi Commercio su area pubblica: regole, mezze regole, regolicchie e regole quaqquaraquà)

2017 14 novembre nuova protesta dei camion bar con blocchi del traffico sui lungo Tevere

20 novembre manifestazione degli operatori dei mercati rionali sotto il Campidoglio contro una Delibera che modifica la ripartizione delle spese tra operatori e Comune, ma anche contro al Bolkestein (> Vedi nostro articolo )

2017 settembre/dicembre polemiche sul bando per l’assegnazione delel postazioni per il mercatino  natalizio di Piazza Navona: a vincere il bando sono le stesse famiglie di sempre, visto che la dimunizione del punteggio dato dall’anzianità si inserisce in una situazione di sostanziale parità delle altre condizioni fissate. Polemiche anche per il piano sicurezza che da bando devono pagare gli operatori pro quota ma il cui costo viene comunicato alla vigilia del montaggio delle bancarelle. Il mercatino partirà con  10 giorni di ritardo, e le polemiche si scateneranno anche all’interno della maggioranza, con scambi di veleni tra l’Assessore Meloni e il Presidente della Commissione commercio Coia. (vedi Festa della Befana, siamo seri)

2017 dicembre  nella notte tra martedì 19 e mercoledì 20 dicembre la commissione Bilancio della Camera che sta lavorando alla manovra finanziaria approva un emendamento presentato dal Partito Democratico per rinviare al 2020 l’attuazione della “direttiva Bolkestein”.  L’emendamento presentato dal PD dice che «al fine di garantire che le procedure per l’assegnazione delle concessioni del commercio su aree pubbliche siano realizzate in un contesto temporale e regolatorio omogeneo, il termine delle concessioni in essere alla data di entrata in vigore della presente disposizione e con scadenza anteriore al 31 dicembre è prorogato fino a tale data», ossia il 2020.

(materiali da Il Post, e Wikipedia)

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