Patrimonio immobiliare: la caccia al tesoro di Roma continua…
Autore : Redazione
Sulle proprietà pubbliche – appartamenti, locali, impianti sportivi, palazzi, parchi, terreni – affidate troppo spesso a prezzi infimi a privati morosi e inadempienti senza nessuna gara pubblica, Carteinregola conduce una battaglia da anni*. Per la trasparenza, per la legalità, per l’interesse pubblico e per l’equità. Qualche obiettivo l’abbiamo raggiunto, come la pubblicazione sul sito del Comune delle informazioni sugli impianti sportivi comunali e, recentemente, sui Punti Verde Qualità. Ma c’è ancora un oceano da attraversare prima che si arrivi a una gestione normale e legale del patrimonio pubblico. Perchè il reticolo di clientes (privati, aziende, associazioni) “sistemati” in anfratti pubblici più o meno lussuosi e remunerativi, si estende in tutti i partiti tradizionali (e dai loro antenati)**. E per dimostrare che davvero si vuole cambiare registro bisognerebbe fare un viaggio nel tempo, perchè questo sistema dura da anni: è cominciato ben prima di Marino ma anche prima di Alemanno. E se siamo stati noi a sollecitare l’allora Sindaco Ignazio Marino perchè non desse la possibilità di acquistare immobili a prezzi di favore a chi aveva usufruito di beni senza averne diritto, non troviamo corretto che la sua amministrazione diventi spesso il capro espiatorio di un andazzo pluriennale a cui, sebbene inadeguatamente, ha cercato di porre rimedio. Denunciare i vizi procedurali, i malfunzionamenti e anche le responsabilità che hanno prodotto un simile danno alla collettività è il minimo che ci si possa aspettare da chi promette discontinuità con il passato: questa è una delle “patate bollenti” su cui chiederemo di esprimersi ai candidati Sindaco.
(Ci aspettiamo che, dopo appartamenti e locali del I municipio, l’indagine continui a tappeto su tutti gli altri Municipi e su tutte le altre proprietà comunali affidate a privati)
Anna Maria Bianchi Missaglia
“Sul campione dei 289 immobili del patrimonio disponibile è stata rilevata una morosità nell’85% dei casi, per complessivi 4,5 milioni di euro, di cui 1,8 milioni riguardanti l’uso abitativo e 2,6 quello commerciale degli immobili. Per l’intero campione delle 574 posizioni del I Municipio (ERP e disponibile) la morosità ammonta a 9,4 milioni di euro, mentre su tutto il patrimonio comunale, che consta di oltre 28000 unità abitative e commerciali, la morosità storica complessiva è di oltre 350 milioni di euro. Dal campione emergono inoltre redditi – personali o d’impresa – a volte molto elevati rispetto al basso canone richiesto per l’immobile. L’Amministrazione Capitolina, nel corso del 2015, ha chiesto ai conduttori degli immobili canoni per 50 milioni di euro, ne sono stati riscossi appena il 50%… “Comunicato stampa del Campidoglio
(a cura di Thaya Passarelli)
(dal sito del Comune di Roma) Mappatura patrimonio immobiliare del I Municipio, un modello di sistema integrato
È giunta a termine la prima tappa della ricostruzione dei dati relativi al Patrimonio di Roma Capitale disposta dal Commissario Straordinario di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca.
Nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, la Segreteria Tecnica ha presentato i risultati dell’azione di incrocio dei dati e illustrato la metodologia adottata per la mappatura del patrimonio immobiliare del I Municipio, il centro storico della città.
Da questo primo lavoro svolto è nato un modello di sistema integrato di monitoraggio, replicabile anche per gli altri Municipi che, insieme alle diverse competenze del Dipartimento del Patrimonio, del Dipartimento Politiche Abitative, dell’Avvocatura capitolina e della Polizia locale, sta consentendo di procedere all’integrazione e interazione degli archivi esistenti, alla gestione dell’enorme contenzioso pregresso e all’accertamento di tutte le posizioni illegittime. L’intero sistema fa capo al Segretario Generale, per la definizione degli aspetti organizzativi di tutte le strutture coinvolte.
Il campione complessivo analizzato ha riguardato 574 immobili (Erp-edilizia residenziale pubblica e immobili disponibili) del I Municipio. Quella illustrata è l’attività svolta sui 289 immobili del patrimonio disponibile, ovvero i beni ai quali non si applica la disciplina dei beni demaniali né quella dei beni patrimoniali indisponibili, ma quella ordinaria del codice civile. I beni disponibili non sono destinati a funzione o servizio pubblico e possono quindi essere gestiti attraverso contratti di locazione, comodato e affitto.
Le posizioni sono state identificate, analizzate singolarmente ed associate ad un primo titolare di contratto. Si è poi proceduto all’interrogazione delle banche dati e al successivo incrocio dei dati anagrafici e reddituali del conduttore con quelli catastali dell’immobile. Al contempo, l’Amministrazione ha avviato la costruzione di un sistema informatico integrato in grado di consentire l’allineamento delle banche dati e un’efficace scambio di informazioni tra i diversi Dipartimenti e uffici coinvolti a vario titolo nella gestione del Patrimonio.
Le criticità emerse dall’esame incrociato dei dati raccolti e dalle verifiche effettuate dalla Polizia locale di Roma Capitale, sono: unità immobiliari non censite nel sistema di gestione comunale delle locazioni; subentri di fatto e occupazioni abusive; accentuata morosità (sia sotto il profilo quantitativo complessivo che della ricorrenza del fenomeno); irrisorietà dei canoni di locazione; conduttori deceduti o residenti altrove.
Sono stati individuati – grazie alla collaborazione con il Tribunale Ordinario di Roma – tra oltre 30.000 cause, tutti i contenziosi che avessero visto, nel tempo, l’Amministrazione Capitolina parte in un giudizio di sfratto, di recupero della disponibilità di immobili di proprietà abusivamente occupati e di contestazione di pregresse morosità. Con il supporto dell’Avvocatura Capitolina, sono state poi intercettate circa 1200 posizioni sensibili e recuperati i titoli esecutivi, dando priorità a quelli di imminente scadenza (per prescrizione decennale del titolo).
Sul campione dei 289 immobili del patrimonio disponibile è stata rilevata una morosità nell’85% dei casi, per complessivi 4,5 milioni di euro, di cui 1,8 milioni riguardanti l’uso abitativo e 2,6 quello commerciale degli immobili.
Per l’intero campione delle 574 posizioni del I Municipio (ERP e disponibile) la morosità ammonta a 9,4 milioni di euro, mentre su tutto il patrimonio comunale, che consta di oltre 28000 unità abitative e commerciali, la morosità storica complessiva è di oltre 350 milioni di euro. Dal campione emergono inoltre redditi – personali o d’impresa – a volte molto elevati rispetto al basso canone richiesto per l’immobile. L’Amministrazione Capitolina, nel corso del 2015, ha chiesto ai conduttori degli immobili canoni per 50 milioni di euro, ne sono stati riscossi appena il 50%.
scarica la presentazione MappaturaPatrimoni
*E’ evidente che ci riferiamo a chi ottiene vantaggi senza averne diritto, e non a chi ha ottenuto alloggi per motivi di emergenza abitativa (nel rispetto di regole e graduatorie)
**Naturalmente il discorso vale per i partiti tradizionali: in particolare, rispetto agli immobili pubblici, hanno condotto una lunga battaglia il Movimento Cinque Stelle e la Lista Marchini (e in particolare, nella maggioranza, Riccardo Magi)
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