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Risposta di Monica Ruffa, Assessora alla partecipazione

Dibattito Urban center

> Vai all’articolo di Carteinregola  del 26 luglio 2017 “Chi ha paura dei cittadini – Casa del XIV Municipio

> vai alla pagina con gli altri interventi

Monica Ruffa, Assessora alla partecipazione XIV MunicipioGentile Anna Maria Bianchi Missaglia,non entro nel merito dei cavilli, di chi ha iniziato per primo o delle date stabilite per le elezioni o del tempo impiegato per la pubblicazione del modulo per l’iscrizione all’Albo, ma nella mia risposta vorrei entrare nel merito della partecipazione dei cittadini in questo Municipio.

Da un anno a questa parte sono state numerose le iniziative promosse da questa Amministrazione sia dalla Giunta che dalle Commissioni che hanno previsto, ricercato e fortemente voluto il coinvolgimento dei cittadini. Ne cito solo alcune: le assemblee pubbliche sul Pineto, gli incontri sulla individuazione delle Isole Ecologiche nel nostro territorio, l’assemblea sulla discussione del progetto per la riqualificazione del Mercato di Sant’Igino Papa, l’incontro pubblico sul Parco di Via Tarsia, e l’istituzione di una prassi di ascolto del territorio attraverso la realizzazione di Assemblee Territoriali (qualora non ne avesse sentito parlare le mando il link che spiega di cosa si tratta: https://www.facebook.com/municipioroma14/videos/vb.1870786696501205/1931739913739216/?type=2&theater).

Abbiamo anche sperimentato nuove modalità di raccolta dei contributi dei cittadini alternative o a supporto degli incontri pubblici: ad esempio la Bozza di Regolamento dell’Albo delle libere forme associative, che dalle sue parole sembra essere stato approvato di nascosto, è stato discusso in Commissione Partecipazione anche con alcuni membri dell’UC e pubblicato sul sito in modo che tutti i cittadini potessero dare un contributo per cambiarlo o migliorarlo; lo stesso è stato fatto con il progetto sul Mercato di Sant’Igino Papa. Anche per l’organizzazione delle assemblee territoriali si è cercato il coinvolgimento dei cittadini nella definizione dei temi da affrontare e nella definizione di possibili soluzioni da mettere in campo. Non sempre queste modalità hanno avuto il successo sperato ma siamo all’inizio di un dialogo, un dialogo caratterizzato dalla volontà di ascoltare tutti i cittadini, singoli e associati, soprattutto quelli che non sono stati mai ascoltati e che non hanno mai ballato quel “minuetto” al quale lei si riferisce.

Nelle politiche partecipative che il Municipio XIV mette in campo è previsto anche l’UC, che come amministrazione abbiamo riconfermato e con il quale abbiamo lavorato seriamente. Sottolineo che c’è anche l’UC perché dalle sue parole sembra che sull’UC si giochi tutta la partita della partecipazione. Mi preme invece sottolineare che l’UC, secondo la Delibera 57 è uno strumento istituzionale che si occupa di temi relativi alla Trasformazione Urbana (e se legge tutta la delibera troverà tutti i casi in cui l’UC va coinvolto) e non di tutti i temi su cui possono essere coinvolti i cittadini. Non si tratta di una “realtà civica” ma di uno strumento di cui il Municipio, sulla base della delibera, si può, se vuole, dotare e che nel nostro Municipio ha preso una connotazione ibrida in quanto, oltre che dalla assemblea partecipativa composta da associazioni e comitati, è costituito da un comitato partecipativo che prevede una componente civica e da una componente istituzionale; comitato partecipativo che agisce come corpo unico e non come due parti distinte, un corpo unico che ha una voce istituzionale e un riconoscimento amministrativo. Questo lo sottolineo perché il fraintendimento nasce proprio dal voler considerare la parte civica dell’Urban Center come una realtà civica che ha tutti i poteri e gli strumenti propri dei cittadini. Non può essere questa l’interpretazione. Lei fa l’esempio del potere civico del “cane da guardia”; bene, nel caso in cui il comitato partecipativo avesse il ruolo di “cane da guardia” delle istituzioni, farebbe il “cane da guardia” di sè stesso.

Nel comitato partecipativo entrambe le parti, quella civica e quella istituzionale sono depotenziate, il chè è un intento interessante e originale, ma solo se la perdita di potere accade da tutte e due le parti. Non si può pensare che l’istituzione scompaia o che anche le procedure amministrative di base (come ad esempio il dialogo formale con gli Uffici) non vengano rispettate. Così come non si può pensare che la componente civica metta in dubbio l’onestà dei processi partecipativi in cui l’UC è stato coinvolto. Il primo compito dell’UC, sulla base di quanto scritto nella Delibera 57, è quello di informare i cittadini in merito ai temi oggetto di partecipazione in campo urbanistico. La invito a leggere alcuni post presenti sulla Pagina Facebook dell’UC in modo che potrà farsi un’idea autonoma di come, in virtù di un ruolo riconosciuto dalle istituzioni, vengano fornite informazioni che hanno a che fare poco con aspetti tecnici e che rappresentano considerazioni personali di chi ha accesso alla pubblicazione nella Pagina. Nulla da dire sulla espressione delle opinioni personali da parte dei membri del Comitato Partecipativo, che però devono trovare uno spazio di pubblicazione diverso dalla Pagina dell’UC. Questo accade perché sul potere della componente civica e di quella istituzionale all’interno del Comitato Partecipativo, c’è un vuoto normativo nel vecchio regolamento che si è cercato di riempire con il buon senso ma senza i risultati sperati. Il risultato è stato la pretesa che tutto ciò che è partecipazione passi per un imbuto che piace a pochi e scontenta i molti che come al solito restano a guardare.

Un’ultima riflessione vorrei dedicarla al rispetto delle regole che, dalle sue parole, sembra sia trattato da noi come un mero adempimento fine a sè stesso. Le regole che l’UC si è dato devono essere rispettate non solo per far funzionare in modo appropriato lo strumento ma anche perché nel sistema di regole ci si riconosce, ci si rispetta e si costruisce un sistema fiduciario fra istituzioni e fra istituzioni e cittadini. Avallare un sistema di regole che non funziona o parziale va a rompere un patto fiduciario che dovrebbe stare a cuore a tutti i cittadini. Da questo intento nasce la volontà di modificare il regolamento e non da volontà oligarchiche. In una mail di qualche giorno fa rivolta a tutte le associazioni che hanno partecipato alla assemblea del 4 luglio abbiamo rimandato ad un incontro a settembre finalizzato a discutere le politiche partecipative del Municipio in campo urbanistico. Se questa è chiusura verso i cittadini, lo faccio decidere a lei.

Le auguro un buon lavoro

Monica Ruffa

Assessora alla Partecipazione del Municipio 14