Quanto dichiarato a proposito di Programma Impegni in materia di anticorruzione e trasparenza Roma deve liberarsi del fango della corruzione e dell’illegalità. Il disonore che ha colpito la nostra città nell’essere accostata al fenomeno mafioso, culminato nello scioglimento del municipio di Ostia per “infiltrazione mafiosa” e nel processo di “Mafia Capitale”, deve essere cancellato. Immediatamente. Con una rivoluzione etica, morale, civica. L’antica patria del diritto metterà in campo tutte le risorse morali e civili per ricostruire un modello di amministrazione pubblica e di società esemplare e rigorosa nel rispettare la Legge. Il malaffare ha prosperato grazie alle procedure opache, all’emergenza istituzionalizzata, a gare mai bandite, ad affidamenti diretti ingiustificati, agli spacchettamenti degli appalti per andare “sotto soglia”, alle proroghe infinite.
Tutto questo verrà spazzato via dall’applicazione delle regole per appalti trasparenti, tempi certi e pagamenti puntuali, valutando la prestazione dei dirigenti comunali soprattutto su questi parametri, premiando adeguatamente il merito e il raggiungimento degli obiettivi, ma punendo severamente l’incapacità, l’inefficienza o, peggio, la permeabilità a pratiche illecite e devianti.
La corruzione si contrasta anche rendendo più facili le procedure, garantendo la trasparenza, la tracciabilità delle pratiche, la certezza dei tempi, e limitando il potere di discrezionalità degli uffici. Bisogna premiare l’efficienza facendo capire che il rispetto delle regole è un beneficio per tutti, così nessuno si vedrà costretto a dover trovare scorciatoie e dipendenti infedeli per veder riconosciuto un proprio diritto.
Secondo la Corte dei Conti a Roma la corruzione pesa per 1,3 miliardi l’anno. È una tassa a carico dei romani onesti.
I dipendenti pubblici hanno già l’obbligo di legge di denunciare chi commette reati corruttivi ma noi vogliamo incentivare anche il cittadino comune a farlo. Questa severità gioverà soprattutto ai dipendenti comunali per bene, che sono la stragrande maggioranza, stanchi di essere accomunati a ladri e corrotti.
Chiederò direttamente al Presidente dell’Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, di indicare il Responsabile dell’Anticorruzione in Campidoglio, perché non voglio essere io a scegliere il mio ‘controllore’.
Massima trasparenza: deve essere chiaro che il Sindaco vuole essere il primo garante della legalità e dei diritti, sia dei lavoratori sia dei cittadini.
Giorgia Meloni, romana, classe ’77, politica e giornalista professionista.
Nata e cresciuta nel popolare quartiere della Garbatella a Roma, inizia il suo impegno politico a 15 anni fondando il coordinamento studentesco “Gli Antenati”, principale motore della contestazione contro il progetto di riforma della Pubblica Istruzione dell’allora ministro Iervolino.
Nel 1996 diventa responsabile nazionale di Azione Studentesca, il movimento studentesco di Alleanza Nazionale e rappresentante al Forum delle associazioni studentesche.
Nel 1998, a soli 21 anni, viene eletta consigliere della Provincia di Roma per Alleanza Nazionale, rimanendo in carica fino al 2002.
Dal febbraio 2001 al 2004, fa parte del comitato di reggenza nazionale di Azione Giovani, il movimento giovanile di Alleanza Nazionale. Nel 2004 viene eletta presidente di Azione Giovani durante il congresso nazionale di Viterbo.
Nel 2006, a 29 anni, viene eletta alla Camera dei Deputati nella lista di Alleanza Nazionale nel collegio Lazio 1 e dal 2006 al 2008 ricopre la carica di Vicepresidente della Camera dei Deputati: la più giovane di tutta la storia della Repubblica Italiana. Dal 2006 al 2008 è Presidente della Commissione per il conferimento delle borse di studio della Fondazione “Carlo Finzi”. Dal 2006 al 2008 è Presidente del Comitato per la comunicazione e l’informazione esterna.
Nel 2008 viene eletta alla Camera dei Deputati nella lista del Popolo della Libertà, nella Circoscrizione XVI, Lazio 2. Dal maggio 2008 al novembre 2011 ricopre l’incarico di Ministro della Gioventù: con i suoi 31 anni è il Ministro più giovane della storia della Repubblica Italiana. Dal 2008 al 2010 è membro della VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati. Dal 2010 è membro della XI Commissione Lavoro della Camera dei Deputati.
Dal 2009 al 2012 è presidente della Giovane Italia, movimento giovanile del Popolo della Libertà.
Nel 2011 scrive il suo primo libro “Noi Crediamo, viaggio nella meglio gioventù d’Italia” edito da Sperling e Kupfer.
Nel dicembre 2012 lascia il Popolo della Libertà per fondare, insieme a Guido Crosetto e Ignazio La Russa, il movimento politico “Fratelli d’Italia – Centrodestra nazionale”.
Nel 2013 viene eletta alla Camera dei deputati nella lista di “Fratelli d’Italia – Centrodestra nazionale”. Il 3 aprile 2013 è eletta capogruppo di FdI a Montecitorio.
L’8 marzo 2014, dopo essersi candidata alle primarie di FdI-An, viene eletta Presidente nazionale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale dal congresso di Fiuggi.
Tra le iniziative parlamentari e di Governo che l’hanno vista prima firmataria ci sono:
Proposta di legge “Disposizioni in materia di politiche giovanili”
Di origini sarde da parte del padre Francesco (un commercialista che abbandonò la famiglia emigrando nelle Canarie quando la Meloni aveva dodici anni[2]) e siciliane da parte della madre Anna, è nata e cresciuta nel quartiere popolare della Garbatella, a Roma. Ha conseguito il diploma di liceo linguistico[3]. Dal 2006 è giornalista professionista[4].
Inizia il suo impegno politico nel 1992 a 15 anni aderendo al Fronte della Gioventù. Fonda il coordinamento studentesco Gli Antenati, che partecipava alla contestazione contro il progetto di riforma della pubblica istruzione promossa dal ministro Rosa Russo Iervolino[5]. Nel 1996 diviene responsabile nazionale di Azione Studentesca, il movimento studentesco di Alleanza Nazionale, rappresentando tale movimento in seno al Forum delle associazioni studentesche istituito dal ministero della Pubblica Istruzione. Contemporaneamente alla militanza politica, Giorgia Meloni, per mantenersi agli studi lavora come baby-sitter, cameriera e barman al Piper.[6][7]
Consigliere provinciale e deputato AN
Nel 1998, dopo aver vinto le primarie di Alleanza Nazionale per il XI Municipio di Roma, viene eletta consigliere della Provincia di Roma per Alleanza Nazionale, rimanendo in carica fino al 2002.
Nel 2000 diviene dirigente nazionale di Azione Giovani. Nel febbraio 2001Gianfranco Fini, presidente di Alleanza Nazionale, la nomina coordinatrice del comitato nazionale di reggenza di Azione Giovani. Nel 2004 viene eletta presidente di Azione Giovani durante il congresso nazionale di Viterbo, a capo della lista “Figli d’Italia”, diventando la prima presidente donna di un’organizzazione giovanile di destra.
Nel 2006 a 29 anni, viene eletta alla Camera dei deputati nella lista di Alleanza Nazionale nel collegio Lazio 1, divenendo la più giovane donna parlamentare della XV Legislatura. Dal 2006 al 2008 è uno dei vicepresidenti della Camera dei deputati: la più giovane di tutta la storia della Repubblica Italiana da allora al 2013, quando venne superata da Luigi Di Maio, di 26 anni.
Nel 2006 ha dichiarato di avere un «rapporto sereno con il fascismo»; ha in seguito sostenuto che Mussolini «è un personaggio complesso, va storicizzato»[8]; sulle leggi ad personam ha sostenuto che «bisogna contestualizzarle. Sono delle leggi che Berlusconi ha fatto per sé stesso. Ma sono leggi perfettamente giuste»[9]
Nell’agosto 2008 la ministro Meloni ha invitato gli atleti italiani a boicottare la cerimonia d’apertura dei Giochi olimpici di Pechino in dissenso verso la politica cinese attuata nei confronti del Tibet. L’invito non è stato condiviso dal premier Silvio Berlusconi né dal ministro degli esteri Franco Frattini, designato a rappresentare l’Italia a Pechino. Anche la delegazione degli atleti azzurri a Pechino si è dissociata.[10]. Meloni ha quindi affermato di non aver mai chiesto di non gareggiare, ma solo un gesto di solidarietà.[11]
Nel settembre dello stesso anno, circa una polemica sull’antifascismo sorta all’interno di Alleanza Nazionale, dichiara: «Basta con questa storia del fascismo e dell’antifascismo. Siamo nati a ridosso degli anni ottanta e novanta, siamo tutti protesi nel nuovo millennio»; «difenderemo i valori sui quali si fonda la Costituzione e che sono propri anche di chi ha combattuto il fascismo».[12] Nell’occasione, l’Unione dei Giovani Ebrei espresse soddisfazione per le sue parole.[12]
Il 1º agosto 2008 Meloni propone la nomina del suo vicepresidente in Azione Giovani, Paolo Di Caro, a direttore generale dell’Agenzia nazionale per i giovani. La nomina viene criticata da parte di esponenti del PD.[13]
Nel novembre 2010 presenta, per conto del ministero, un pacchetto da 300 milioni di euro chiamato Diritto al Futuro, mirante a investire sui giovani e contenente nel complesso cinque iniziative, tra cui agevolazioni per i neo-imprenditori, bonus a favore dei precari, prestiti per gli studenti meritevoli.[16]
Nel novembre 2011, edito da Sperling & Kupfer, esce il suo libro Noi crediamo[17] incentrato sulla condizione dei giovani italiani durante l’attuale crisi. Il 15 giugno 2012 rassegna le dimissioni dalla presidenza del movimento politico giovanile del Popolo della Libertà, Giovane Italia nominando al suo posto Marco Perissa.
Nel novembre 2012 annuncia la propria candidatura alle primarie del PdL. A seguito della rinuncia del PdL a fare le primarie[18][19], il 20 dicembre 2012 lascia il PdL (confermando però l’alleanza di coalizione) e crea assieme a Guido Crosetto e Ignazio La Russa il nuovo movimento politico di centrodestra Fratelli d’Italia. Eletta alla camera dei deputati nel febbraio 2013, diventa capogruppo alla Camera. Nel 2013, si è schierata contro le adozioni gay[20] Nel marzo 2014 diviene presidente di Fratelli d’Italia e ad aprile viene candidata alle Elezioni europee del 2014 come capolista di Fratelli d’Italia in tutte le 5 Circoscrizioni ma il suo partito ottiene solo il 3,7% dei voti non superando la soglia di sbarramento del 4% e quindi anche lei, nonostante le 348.700 preferenze[21] avute, non diventa europarlamentare. Il 17 giugno 2014 lascia l’incarico di capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati a favore di Fabio Rampelli[1].
Il 4 novembre 2015 fonda il movimento “Terra Nostra – Italiani con Giorgia Meloni”, mentre il successivo 8 novembre, insieme al leader del centrodestra, Silvio Berlusconi, e al segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, partecipa ad una manifestazione a Bologna promossa dall’intera coalizione.
Il 30 gennaio 2016 partecipa al Family Day, dichiarandosi contro il ddl Cirinnà e i diritti delle coppie omosessuali, per la tutela dei bambini. Proprio al Family Day, la Meloni dichiara di essere incinta del compagno Andrea Giambruno. Il 15 marzo 2016 si candida a sindaco di Roma alleandosi con la Lega Nord di Salvini e schierandosi contro Berlusconi.