PTPR alla Regione Lazio: il centro storico di Roma non può essere escluso dalle prescrizioni di tutela paesaggistica
Autore : Redazione
L’Associazione Carteinregola ha scritto al Presidente Zingaretti e al Consiglio regionale del Lazio, chiamato in questi giorni all’approvazione di un Piano Territoriale Paesaggistico Regionale* che ancora una volta esclude dalle tutele del Piano l’area all’interno delle Mura Aureliane e i pregiati tessuti della città storica, rimandando l’applicazione delle “disposizioni sostanziali e procedurali ” previste per gli altri centri storici dei Comuni della Regione all’“applicazione di specifiche prescrizioni di tutela da definirsi, in relazione alla particolarità del sito, congiuntamente da Regione e Ministero”.
Da 12 anni infatti si continua a rinviare la tutela del paesaggio urbano di Roma, perpetuando l’equivoco di un presunto vincolo da ascrivere alla appartenenza del centro storico di Roma alla lista dei siti patrimonio dell’UNESCO, appartenenza che tuttavia non ha alcun valore prescrittivo, trattandosi di un elenco da cui un sito può essere escluso se perde le peculiarità che hanno portato al suo inserimento, ma che non può esercitare alcuna reale tutela, né fornire prescrizioni vincolanti.
Se il Consiglio Regionale del Lazio, e la maggioranza guidata dal Presidente Zingaretti, hanno davvero a cuore lo straordinario patrimonio del centro storico di Roma, hanno il dovere di metterlo al riparo da interventi che possono modificarne irrimediabilmente il valore paesaggistico.
Chiediamo agli esponenti di tutte le forze politiche di abrogare il comma dell’articolo 43 delle norme del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale che esclude il centro storico di Roma dalle prescrizioni di tutela paesaggistica e di inserire e approvare un emendamento che ne garantisca l’applicazione.
Dimostrando con i fatti il loro impegno per preservare e tramandare alle generazioni future un bene che ci è stato consegnato da chi ci ha preceduto e che rappresenta la nostra storia e la nostra memoria collettiva.
Associazione Carteinregola
L’Emendamento
All’articolo 43 il comma 17 (15 nel PTPR adottato) è sostituito dal seguente:
“L’insediamento urbano storico del Comune di Roma è sottoposto alle prescrizioni di tutela paesaggistica del presente articolo sia nelle aree interne alle mura del centro storico monumentale, come individuato negli elaborati prescrittivi Tav. A 24 e Tav. B 24 del presente Piano, sia nelle aree di cui agli ambiti T5 e T7, rispettivamente art. 30 e 32 delle Norme tecniche del PRG, inerenti la Città storica che individuano l’edilizia puntiforme otto-novecentesca dei villini e della città giardino.
Il PTPR approderà alla discussione del Consiglio lunedì 29 luglio alle 15.30, e dovrebbe essere approvato nel giro di qualche giorno.
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
Nota del 23 luglio 2019: la nostra lettera è stata rilanciata da Roma Today e su Repubblica Roma*
*Roma Today 19 luglio 2019 Regione, dopo 12 anni il Piano paesistico arriva in Consiglio: “Ma il centro storico di Roma resta senza tutele” Un articolo esclude l’area Unesco. Cacciatore (M5S): “Pronti a dare battaglia”. Carte in regola: “Tuteliamo il centro da modifiche irrimediabili” di Ylenia Sina https://www.romatoday.it/politica/piano-territoriale-paeasistico-regionale-lazio-informazioni.html
La Repubblica 22 luglio 2019 Centro storico di Roma senza vincoli regionali, ambientalisti in rivolta (solo sull’edizione cartacea) di Paolo Boccacci
i Verdi del Lazio diffuso un’agenzia (DIRE- 22 luglio 2019 BASTA AMBIGUITA’, SUBITO TUTELE PER IL CENTRO STORICO)
Il consigliere del I Municipio Adriano Labbucci ha presnetato una mozione (scarica MOZIONE SUL PIANO TERRITORIALE PAESAGGISTICO REGIONALE sinistra per roma I municipio
Ultima modifica 20 luglio 2019
vedi anche: L’amaro destino del paesaggio romano (e le incredibili affermazioni dell’Assessore Valeriani) 22 luglio 2019
(*)Spesso si fa confusione sulla tutela dei beni culturali – mobili e immobili, come edifici, parchi storici, siti archeologici -, regolata da altri strumenti, e la tutela dei beni paesaggistici, che riguarda l’aspetto del bene paesaggistico e del suo contesto, che comprende quindi ambiti più estesi rispetto ai vincoli puntuali apposti su singoli edifici, complessi architettonici etc. La tutela paesaggistica può ad esempio tradursi nell’obbligo di istituire un’area di rispetto inedificabile intorno a siti archeologici o nel rendere obbligatoria l’ autorizzazione paesaggistica per interventi che possono modificare l’aspetto di una piazza storica o di un paesaggio naturale.
PER SAPERNE DI PIU’:
Il Piano TerritorialePaesaggistico Regionale è lo strumento di pianificazione attraverso cui, nel Lazio, la Pubblica Amministrazione disciplina le modalità di governo del paesaggio, indicando le relative azioni volte alla conservazione, valorizzazione, al ripristino o alla creazione di paesaggi.Il PTPR riconosce il paesaggio in quanto componente essenziale del contesto di vita della collettività e ne promuove la fruizione informandosi a principi e metodi che assicurino il concorso degli enti locali e l’autonomo apporto delle formazioni sociali, sulla base del principio di sussidiarietà.> Vai alla pagina PTPR – Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (in progress)
Vai alla pagina con i video del seminario del 1 luglio 2019 – Dieci parole dell’urbanistica – Paesaggio
Scarica l’art. 43 del PTPR adottato (2007) PTPR_art43
scarica il PTPR versione 2007 con versione a fianco 2015 (recentemente azzerata con un emendamento in Commissione urbanistica il 15 luglio 2019) Norme PTPR dic 2015
> Vai al Dossier PTPR – Piano Territoriale Paesaggistico Regionale
LA LETTERA DI CARTEINREGOLA (5)
OGGETTO: Piano Territoriale Paesaggistico Regionale, richiesta di abrogazione del comma 17 (15 nel PTPR adottato) dell’Art. 43 delle norme del PTPR e inserimento modifica con emendamento a tutela del centro storico e degli ambiti T5[1] e T7[2] delle NTA del PRG di Roma
Roma, 17 luglio 2019
Con la Proposta di Deliberazione Consiliare n. 26 del 4 gennaio 2019, la Giunta regionale ha trasmesso il PTPR al nuovo Consiglio Regionale per la sua approvazione definitiva.
L’art. 43 delle norme del PTPR tutela “gli insediamenti urbani storici che includono gli organismi urbani di antica formazione e i centri che hanno dato origine alle città contemporanee nonché le città di fondazione e i centri realizzati nel XX secolo”, stabilendo disposizioni per le strutture urbane “ che hanno mantenuto la riconoscibilità delle tradizioni, dei processi e delle regole che hanno presieduto alla loro formazione; essi comprendono oltre ai tessuti storici costituiti dal patrimonio edilizio, dalla rete viaria e dagli spazi inedificati, le ville, i parchi e i giardini storici periurbani e le relative fasce di rispetto anche elementi storici isolati pertinenti alle più antiche fasi di frequentazione”.
Per tali insediamenti urbani storici sono sottoposti a autorizzazione paesaggistica, e a puntuali prescrizioni, gli interventi di demolizione e ricostruzione, nuove costruzioni e ampliamenti al di fuori della sagoma esistente, ma anche la coloritura dei manufatti edilizi, le finiture esterne. “Per i manufatti di interesse storico-monumentale di età medioevale, moderna e contemporanea di cui alla Parte II del Codice” sono consentiti esclusivamente gli interventi di manutenzione ordinaria, di manutenzione straordinaria e gli interventi di restauro e di risanamento conservativo, “Debbono essere rispettati i caratteri di ogni singolo edificio, così come si è costituito nel tempo acquisendo la sua unità formale e costruttiva, con riferimento sia all’aspetto esterno, sia all’impianto strutturale e tipologico”, ulteriori prescrizioni riguardano fasce di rispetto, manti di copertura, etc.
Tutto questo a tutela dei centri storici del Lazio.
Tuttavia il centro storico e la città storica della Capitale d’Italia viene ancora una volta esclusa da tale tutela, nonostante custodisca un patrimonio paesaggistico unico al mondo.
Infatti l’ultimo comma dell’articolo, il comma 17, recita:
17. Non si applicano le disposizioni sostanziali e procedurali di cui al presente articolo all’insediamento urbano storico sito Unesco centro storico di Roma. L’applicazione di specifiche prescrizioni di tutela da definirsi, in relazione alla particolarità del sito, congiuntamente da Regione e Ministero, decorre dalla loro individuazione con le relative forme di pubblicità.
Nel PTPR adottato nel 2007 (comma 15) invece si rimandava a un “Piano di gestione”:Le disposizioni del presente articolo non si applicano agli insediamenti urbani storici ricadenti fra i beni paesaggistici di cui all’art.134 comma 1 lettera a) del Codice, per i quali valgono le modalità di tutela dei “Paesaggi” e alle parti ricadenti negli insediamenti storici iscritti nella lista del Patrimonio dell’Unesco (Roma – centro storico, Tivoli – Villa d’Este e Villa Adriana, Necropoli etrusche di Tarquinia e Cerveteri) per i quali è prescritta la redazione del Piano generale di gestione per la tutela e la valorizzazione previsto dalla “Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale” firmata a Parigi il 10 novembre 1972 ratificata con legge 6 aprile 1977 n. 184 e successive modifiche ed integrazioni.
Tale Piano generale gestione per la tutela e la valorizzazione è stato approvato dal commissario Tronca con delibera 62/2016, ma non ha introdotto alcuna effettiva tutela per il centro storico e la città storica di Roma[3].
Per troppo tempo infatti si è perpetuato l’equivoco di un presunto vincolo da ascrivere alla appartenenza del centro storico di Roma alla lista dei siti patrimonio dell’UNESCO, che tuttavia non ha alcun valore prescrittivo, trattandosi di un elenco da cui un sito può essere escluso[4] se perde le peculiarità che hanno portato al suo inserimento, ma che non può esercitare alcuna reale tutela, né fornire prescrizioni vincolanti.E ancora una volta si escludono dal PTPR centro storico e città storica, rimandando a data da destinarsi “L’applicazione di specifiche prescrizioni di tutela da definirsi”.
Se il Consiglio Regionale del Lazio, e la maggioranza guidata dal Presidente Zingaretti, hanno davvero a cuore lo straordinario patrimonio del centro storico di Roma, hanno il dovere di tutelare da interventi che possono modificarne irrimediabilmente il valore paesaggistico, sia la porzione di città illustrata nelle mappe catastali redatte dopo l’avvento dello stato unitario, sia gli impianti urbani all’interno e all’esterno del perimetro delle Mura Aureliane, che hanno mantenuto la riconoscibilità delle tradizioni, dei processi e delle regole che hanno presieduto alla loro formazione. Questo per rimanere quantomeno coerenti con la disciplina di cui la medesima Regione Lazio si è voluta dotare fissando specifiche regole per i Centri Storici con l’art. 60 della L.R. 38/1999. Infatti, certamente non sfugge come sono ancora pendenti i rischi su pregiatissimi tessuti storici novecenteschi prodotti dal Piano Casa della Regione Lazio, prorogato fino al 2017, a cui si aggiungono quelli della recente Legge per la rigenerazione urbana, in particolare dell’Art.6.
Per questo chiediamo agli esponenti di tutte le forze politiche di abrogare detto comma e inserire nel testo l’ emendamento in calce, dimostrando con i fatti il loro impegno per preservare e tramandare alle generazioni future un bene che ci è stato consegnato da chi ci ha preceduto e che rappresenta la nostra storia e la nostra memoria collettiva.
Emendamento All’articolo 43 il comma 17 (15 nel PTPR adottato) è sostituito dal seguente:
“L’insediamento urbano storico del Comune di Roma è sottoposto alle prescrizioni di tutela paesaggistica del presente articolo sia nelle aree interne alle mura del centro storico monumentale, come individuato negli elaborati prescrittivi Tav. A 24 e Tav. B 24 del presente Piano, sia nelle aree di cui agli ambiti T5 e T7, rispettivamente art. 30 e 32 delle Norme tecniche del PRG, inerenti la Città storica che individuano l’edilizia puntiforme otto-novecentesca dei villini e della città giardino.”
In fede
Associazione Carteinregola
NOTE
[1] Art. 30 Tessuti di espansione otto-novecentesca a lottizzazione edilizia puntiforme (T5)
[2] Art. 32 Tessuti di espansione novecentesca a lottizzazione edilizia puntiforme (T7)
[3] http://www.sovraintendenzaroma.it/i_luoghi/sito_unesco/piano_di_gestione
dal Piano di Gestione – allegato 1 (pagg. 26-28)*
scarica Allegato 0001 PDG 1_2.3.pdf 0001delib.piano gestione sito UNESCO PDG 1_2.3
(…) “Nella fase di adozione il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale ha rinviato al Piano di Gestione la formulazione delle indicazioni relative all‟insediamento urbano storico corrispondente al sito UNESCO di Roma (5), attribuendo impropriamente al PdG un ruolo di sorgente normativa. Compito del Piano di Gestione è svolgere un coordinamento tra i diversi livelli di pianificazione per mantenere nel tempo l‟integrità dei valori che hanno consentito l‟iscrizione sulla Lista del Patrimonio Mondiale. Risulta pertanto necessario eliminare tale rinvio, integrando il PTPR con le specifiche disposizioni di tutela previste per l‟insediamento urbano storico e le relative procedure.
In ogni caso è evidente che il ripristino della versione del PTPR del 2007 comporterà in ogni caso una modifica del comma 15 dell’art. 43, visto che il Piano di gestione è già stato elaborato e approvato, con tanto di rimando al PTPR da approvare.
Se, in questo caso, venisse comunque mantenuta la versione del PTPR del 2015, (attualmente cestinata dagli emendamenti per il ripristino del PTPR adotatto nel 2007, vedi sopra)
SCARICA
[4] nel 2009 è stata esclusa Dresda e le rive dell’Elba https://www.trmtv.it/home/attualita/cronacheurbane/2013_08_26/56517.html
[5] La lettera è stata inviata a:
Nicola Zingaretti Presidente della Regione Lazio – Massimiliano Valeriani Assessore Politiche abitative, Urbanistica, Ciclo dei Rifiuti e impianti di trattamento, smaltimento e recupero della Regione Lazio – Enrica Onorati
Assessore Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Ambiente e Risorse Naturali della Regione Lazio – Lorenza Bonaccorsi Assessore Turismo e Pari Opportunità della Regione Lazio – Alessandra Sartore Assessore Programmazione Economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio della Regione Lazio – Marco Cacciatore Presidente Commissione Urbanistica, politiche abitative, rifiuti della Regione Lazio Valerio Novelli Presidente Commissione Agricoltura, ambiente della Regione Lazio – Consiglieri Regionali del Lazio
Manuela Manetti Direzione Regionale per le Politiche Abitative e la Pianificazione Territoriale, Paesistica e Urbanistica del Lazio
E per conoscenza a : Alberto Bonisoli Ministro per i beni e le attività culturali – Giovanni Panebianco Direttore Segretariato Generale Mibac – Direttore pro tempore Direzione Generale Archeologia, Belle Arti E Paesaggio – Marco D’Alberti Presidente Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici – Daniela Esposito Presidente del Comitato Tecnico Scientifico per il Paesaggio del Ministero dei Beni Culturali – Osservatorio Nazionale per la qualità del Paesaggio – Leonardo Nardella Direttore Segretariato Regionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per il Lazio – Francesco Prosperetti Direttore Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma – Margherita Eichberg Direttore Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area Metropolitana di Roma, la Provincia Di Viterbo e l’Etruria meridionale
E per conoscenza a : Virginia Raggi Sindaca di Roma Capitale e di Roma Città Metropolitana – Maria Vittoria Marini Clarelli Sovrintendenza capitolina – Comitato per la Qualità Urbana ed Edilizia (Co.QUE) Roma Capitale – Luca Bergamo Vicesindaco e Assessore alla crescita culturale di Roma Capitale – Luca MontuoriAssessore all’Urbanistica di Roma Capitale – Giuliano Pacetti Consigliere Metropolitano con delega ad Ambiente, Patrimonio, Fondi e Progetti Europei, Enti Locali – Consiglieri capitolini
E per conoscenza a :Sabrina Alfonsi Presidente I Municipio Roma Capitale Giunta I Municipio Roma Capitale Consiglieri I Municipio Roma Capitale
Presidenti, Giunte, consiglieri Municipi di Roma Capitale