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Sindaca Raggi, aspettiamo le sue spiegazioni. Ufficiali. In Campidoglio.

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elaborazione grafica da Huffington Post

L’arresto di  Raffaele Marra, funzionario comunale con  alle spalle una carriera all’ombra di Alemanno e Polverini* promosso dalla Sindaca Raggi prima  vice capo di gabinetto del Campidoglio,  poi  Direttore del  Dipartimento Personale, non è un fulmine a ciel sereno. Da tempo sul suo ruolo e le sue nomine (e anche su quella del fratello Renato),   si sono  scatenate molte polemiche, sia esterne sia interne al Movimento, che finora  erano sempre rientrate per la testarda determinazione  della Sindaca a mantenere Marra in ruoli di primo piano.  Ora chiediamo a Virginia Raggi  di spiegare pubblicamente, e  in una sede istituzionale, le ragioni della sua scelta e quali prospettive ci siano per un’amministrazione che in questi mesi ha mantenuto ben poche promesse, a partire da quella della discontinuità con il passato e di un Campidoglio  trasparente.

Esattamente quattro  anni fa  Carteinregola  lanciava un presidio in Campidoglio contro  64 delibere urbanistiche di Alemanno. Per quattro mesi, insieme a tanti comitati,  abbiamo presidiato l’Aula Capitolina, riuscendo a spuntarla – alla fine è stata  approvata solo una manciata di delibere – ma  portandoci a casa anche una totale disillusione,   sia rispetto  all’opposizione,  che si opponeva ben poco, sia rispetto a un’informazione che faceva ben poca informazione. Ma soprattutto in quei  4 mesi abbiamo  intravisto  tanti pezzi inquietanti di un puzzle di cui sarebbe stato più chiaro il disegno due anni dopo, con lo scoppio di Mafia Capitale. E da allora  abbiamo continuato a svolgere il nostro ruolo di  spina nel fianco, prima  con l’amministrazione Marino, poi   con l’amministrazione Raggi. Ci siamo battuti  per la legalità e   la  trasparenza,  la base e il  presupposto di un’amministrazione senza lati oscuri. E speravamo  che il  Movimento Cinque Stelle, con tutte le difficoltà che avrebbe incontrato comunque, avrebbe dimostrato, almeno su questo fronte, di saper mettere in atto subito un vero cambiamento.

Invece,  dopo quasi 6 mesi di governo della città,  ben poco è cambiato. Le  promesse del programma elettorale e le linee programmatiche della Sindaca Raggi  sono rimaste per lo più lettera morta**.

In compenso ogni giorno è aumentato il livello di conflitto,  sono arrivate  dimissioni, sono stati  sparsi veleni, si sono moltiplicati gli scontri interni.  Un panorama desolante  che non può più essere tenuto  nascosto appellandosi all’accanimento degli avversari o all’ostilità della stampa.

E  l’arresto per corruzione di uno dei più stretti collaboratori della Sindaca non è un incidente di percorso, ma un segnale di allarme  che richiede una totale inversione di rotta.

E’ ora che la Sindaca si comporti da Sindaca, abbandoni le magliette e gli atteggiamenti da attivista  M5S  per affrontare le difficoltà con la serietà e la responsabilità che i cittadini romani – tutti, non solo i suoi elettori – si meritano.

E’ ora di dare delle spiegazioni convincenti alla città. In Aula. Davanti ai cittadini.

O di farsi da parte.

POST SCRIPTUM: nella conferenza stampa del 16 diembre  la Raggi ha dichiarato che Marra non è “un esponente politico del Movimento 5 Stelle” ma uno dei “23000 dipendenti capitolini” “dirigente di questa amministrazione da dieci anni”.Continuiamo male. Non è questo che intendiamo per prendersi le proprie responsabilità. E dire “Mi dispiace, mi dispiace molto per i cittadini e per il Movimento 5 Stelle” non colmerà la sua  distanza da qualsiasi scelta “maturata e condivisa” che aveva vagheggiato in fase di programma

* vedi il nostro post Arresto di Marra: piovono pietre sul Campidoglio

** L’impegno preso con “Sai chi voti” di introdurre le audizioni pubbliche per le nomine apicali delle società partecipate non solo è stato completamente disatteso, ma addirittura non è mai arrivata neanche una risposta della Sindaca alla varie sollecitazioni delle associazioni promotrici. Nessun passo avanti  neanche rispetto alla partecipazione alle scelte e  alla vita istituzionale da parte dei cittadini: nessun verbale dei dibattiti in Aula, convocazioni delle commissioni pressochè inaccessibili, delibere in corso disponibili  al pubblico solo dopo l’approvazione e la  pubblicazione,  informazioni date ai giornali o sui social network anzichè in spazi istituzionali dedicati, o  progaganda spacciata per informazione (“La Sindaca informa”).

 

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