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Delibera Stadio: 8 punti per 5 stelle

stadio opere pubbliche private giungo 2017 (Fb Caudo)

dal progetto consegnato il 25 maggio 2017 cone videnziate le opere di interesse generale della delibera 132/2014: quelle di colore fucsia (“Altre voci di bilancio”) non è chiaro a carico di chi siano;

OTTO PUNTI PER CINQUE STELLE

di Paolo Gelsomini

Ha cominciato la maratona  in aula Giulio Cesare la delibera per confermare il pubblico interesse sugli interventi collegati al progetto Stadio.

Ma quali opere sono ritenute di interesse generale a seguito del nuovo contesto scaturito dalla riduzione delle cubature e, conseguentemente, delle opere infrastrutturali?

Quali sono gli approfondimenti necessari che si richiedono ai consiglieri che, al conytrario, si apprestano a votare in fretta e furia una delibera che oltre che comportare rilevanze urbanistiche e trasportistiche potrebbe avere implicazioni economiche per le casse comunali non di poco conto?

Questi punti essenziali dovrebbero essere attentamente verificati e posti a base del giudizio di pubblico interesse:

  1. verifica della giustezza di calcolo e di procedura del meccanismo che ha portato all’effettiva riduzione finanziaria delle opere di interesse generale (da 195 milioni a 80,6 milioni di euro) e controllo del grado di insoddisfazione delle reali esigenze minime del quadrante misurate in rapporto alla presenza dello Stadio e del Business Park dopo il ridimensionamento o la cancellazione delle opere infrastrutturali.
  2. cancellazione del contributo privato di 50,5 milioni per il trasporto pubblico su ferro.
  3. accertamento e valutazione della reale esclusione di opere di pubblico interesse dal computo (ponte sul Tevere e raccordo con la Roma Fiumicino, considerato essenziale per la sostenibilità trasportistica dell’intervento).

Verificare inoltre se queste opere, tolte dal computo finanziario, continuano ad essere indicate nel progetto senza una precisa e chiara fonte di finanziamento, costituendo cosi un debito potenziale a carico del Comune per decine di milioni di euro ove si decidesse di realizzarlo.

  1. valutare in particolare gli effetti sul traffico all’interno di tre scenari: il primo con il solo Ponte di Traiano costruito; il secondo con il solo Ponte dei Congressi ; il terzo senza nessuno di questi due ponti in funzione che rappresenta lo scenario più probabile almeno per i primi due o tre anni di esercizio dello Stadio.
  2. operare queste valutazioni sui flussi nei diversi scenari trasportistici non sugli orari di punta come si fa nelle ordinarie simulazioni dei piani della mobilità, ma articolandoli nell’estrema varietà delle possibilità di orario delle partite di calcio e tenendo soprattutto in considerazione i dati del deflusso dallo stadio, sia per quanto riguarda gli spostamenti su gomma lungo la via del Mare che quelli su ferro legati alla Roma-Lido e alla metro B.
  3. accertamento di eventuali sopraggiunte disparità rispetto alle proporzioni iniziali, tra la riduzione reale della cubatura nell’intero intervento in rapporto alla riduzione delle opere di interesse generale. In sostanza mentre la riduzione reale della cubatura sull’intero intervento è del 40% (Superficie utile lorda: da 354.000 mq a 212.000 mq), la riduzione delle opere di interesse generale è del 60% (da 195 milioni di euro a 80,6 milioni di euro).
  4. verifica dell’effettivo miglioramento del servizio sulla Roma-Lido come condizione preliminare.

Occorre misurare il livello di servizio minimo di funzionamento richiesto della linea Roma-Lido e subordinare a questo l’apertura dello Stadio.

Senza misuratori di servizi erogati rispetto alle reali esigenze, infatti, ogni discussione sul pubblico interesse è cosa vana.

  1. Alla luce dei punti indicati, la riflessione profonda dovrebbe vertere sul nuovo grado di soddisfacimento delle esigenze degli utenti e degli abitanti del quadrante, sul nuovo stato della patrimonializzazione per il pubblico, sul rapporto percentuale tra cubature tagliate ed opere di pubblico interesse ridotte, sui potenziali debiti per la collettività

Solo dopo queste riflessioni si potrà parlare con cognizione di causa e rispetto per la Città di interesse pubblico.

Paolo Gelsomini

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