STADIO DELLA ROMA, E’ SCOPPIATA LA BOMBA
Autore : Redazione
Il 10 giugno è scaduto il termine per l’invio delle osservazioni riguardanti la Variante urbanistica del nuovo progetto dello Stadio a Tor di Valle. Ma l’iniziativa della Procura di Roma rischia di renderle del tutto inutili, allungando i tempi – probabilmente mettendo una pietra tombale – sul nuovo impianto sportivo e i suoi annessi commerciali e direzionali, e portando ancora una volta alla luce la palude sotterranea che da anni inquina la vita della Capitale, che evidentemente non è mai stata del tutto bonificata.
Carteinregola chiede alle istituzioni coinvolte di comportarsi come previsto dalla Carta di Avviso Pubblico (1) che all’art. 21 recita:
In caso sia rinviato a giudizio o sottoposto a misure di prevenzione personali o patrimoniali per reati di corruzione, concussione, criminalità organiz-zata e mafiosa, traffico di sostanze stupefacenti, voto di scambio e altri delitti contro l’ordine pubblico – ad eccezione degli articoli 414, n. 2 e 415 codice penale – estorsione, truffa, usura, riciclaggio, traffico illecito di rifiuti e altri gravi reati ambientali, l’amministratore, i soggetti da questi nominati e i consulenti dell’amministrazione si impegnano a dimettersi ovvero a rimettere il mandato.
Oggi 13 giugno le agenzie e i telegiornali del mattino hanno diffuso la notizia dell’arresto di nove persone collegate all’operazione Stadio della Roma: il costruttore Luca Parnasi, proprietario della società Eurnova e cinque suoi collaboratori, in carcere, mentre ai domiciliari sono finiti Luca Lanzalone, l’attuale presidente Acea (di cui il Comune detiene il 51%), il vicepresidente del Consiglio Regionale, già consigliere regionale nella precedente consiliatura Adriano Palozzi (Forza Italia) e l’ex assessore all’Urbanistica della Regione Lazio Michele Civita (Partito Democratico), oggi consigliere regionale. L’ipotesi della Procura è associazione a delinquere finalizzata alla corruzione nell’ambito del progetto per l’impianto a Tor di Valle: gli indagati avrebbero ricevuto, in cambio dei favori agli imprenditori, una serie di utilità, tra le quali anche l’assunzione di amici e parenti. Ci sarebbero inoltre altri 27 indagati, tra i quali il capogruppo M5S capitolino Paolo Ferrara, che aveva partecipato alla trattativa con Eurnova della primavera 2017 e Davide Bordoni, capogruppo capitolino e coordinatore romano di Forza Italia(2). La società AS Roma risulta estranea ai fatti. La Sindaca Raggi ha dichiarato “Chi ha sbagliato pagherà, noi siamo dalla parte della legalità. Aspettiamo di leggere le carte. Al momento non esprimiamo alcun giudizio. Se è tutto regolare, spero che progetto stadio possa andare avanti“.
Dopo la conferenza stampa della Procura, Skynews24 ha riferito che secondo le accuse degli inquirenti il costruttore Parnasi avrebbe promesso all’avvocato Lanzalone consulenze e 100.000 euro, a Michele Civita l’assunzione del figlio, a Adriano Palozzi 25000 euro, a Paolo Ferrara il restiling del lungomare di Ostia. Il procuratore aggiunto Paolo Ielo ha parlato di “corruzione sistemica”.
La bomba scoppia all’indomani della chiusura della fase di raccolta delle osservazioni sulla Variante Urbanistica – inviate anche da Carteinregola (1)- che avrebbero poi dovuto essere oggetto di controdeduzioni da parte dagli uffici comunali, inserite nella Delibera della Variante da portare al voto dell’Assemblea Capitolina. Dopo tale passaggio si sarebbe arrivati all’atto conclusivo del procedimento, cioè una Deliberazione della Giunta regionale che avrebbe costituito il permesso di costruire, sostituendo ogni altra autorizzazione acquisita in Conferenza dei servizi.
Ora il condizionale è d’obbligo, dato che i pesantissimi provvedimenti giudiziari riguardano molti protagonisti dell’operazione, il proponente privato e esponenti di spicco delle istituzioni regionali e comunali e che ora progetto dovrà fermarsi in attesa della nomina dei curatori.
Senza esprimere prematuri giudizi, che potranno essere formulati solo dopo l’esito dell’iter giudiziario e processuale, ci teniamo a ricordare che la nostra Associazione aveva più volte rilevato incongruenze e forzature nelle procedure seguite dal Comune e dalla Regione Lazio nel corso della seconda conferenza decisoria, a cui avevamo partecipato.
In decine di articoli – e nelle nostre osservazioni presentate appena due giorni fa – abbiamo evidenziato tutti i limiti di un progetto sul quale gli stessi soggetti pubblici partecipanti alla Conferenza decisoria hanno continuato per mesi e mesi a manifestare obiezioni e perplessità, continuando a spostare l’asticella del rispetto delle prescrizioni e raccomandazioni comminate sempre più avanti, addirittura oltre l’approvazione dell’ultima seduta, il cui verbale ancora riporta ipotetiche soluzioni di dubbia fattibilità a rilevantissimi problemi.
Ora su un progetto il cui interesse pubblico è tutto da dimostrare, si addensano i sospetti di un reato gravissimo come la corruzione, sospetti che riguardano, oltre al costruttore privato, figure istituzionali di primissimo piano, di provenienza partitica diversa, dal M5S, al Partito Democratico, a Forza Italia.
E nell’inquietante vicenda i maggiori interrogativi riguardano il ruolo dell’Avvocato Lanzalone, protagonista della trattativa condotta nel febbraio marzo 2017 dalla nuova Amministrazione, dopo la giravolta della Giunta pentastellata dall’opposizione allo Stadio “senza se e senza ma” a un rinnovo dell’interesse pubblico dell’operazione immobiliare, con un ridimensionamento delle cubature del Business center a prezzo del taglio di molte opere pubbliche. Poche settimane dopo Lanzalone, il 2 aprile 2017, diventa Presidente dell’ACEA, la partecipata del Comune per l’energia.
Ora ci auguriamo che la Sindaca e la maggioranza M5S, così come il Presidente della Regione e i responsabili dei partiti interessati, ancora prima dell’accertamento processuale, sappiano trarre delle conclusioni politiche da quanto dovesse emergere dall’indagine della magistratura, mandando a casa chi ha avuto comportamenti contrari all’interesse pubblico e al compito di servire la collettività con disciplina e onore.
Associazione Carteinregola
Suggeriamo la lettura del nostro dossier “Stadio della Roma” che ripercorre le date salienti della storia, a cominciare dall’era Alemanno…
vedi anche Cosa scrivevamo 6 mesi fa: Stadio della Roma, il buio della ragione
Aggiornamento delle ore 22 del 13 giugno: apprendiamo dai telegiornali che il capogruppo M5S capitolino Ferrara si è dimesso dal MoVimento (ma non da consigliere)
Post scriptum: l’ operazione è stata battezzata dagli inquirenti “Rinascimento”. Ma la situazione della Capitale continua a collocarsi nell’Alto Medioevo
> Vai all’articolo di Cinquequotidiano con l’elenco dei nomi degli indagati
(1)scarica 20141025_carta-di-avviso-pubblico
Carteinegola con la sua Carta del candidato trasparente ha invitato i candidati alle elezioni comunali del 2016 e alle elezioni regionali del 2018 a sottoscrivere gli impegni della Carta di Avviso Pubblico in caso di elezione, ma nessuno degli indagati e arrestati in questione – Civita, Bordoni, Ferrara – ha accolto l’invito.
(2) Roma/ Nuovo stadio Roma, 16 indagati: c’è anche Davide Bordoni (FI) Capogruppo di Forza Italia in Campidoglio
Roma, 13 giu. (askanews) – Tra gli indagati dell’inchiesta della procura capitolina sul progetto del nuovo stadio dell’As Roma c’è anche il capogruppo di Forza Italia in Campidoglio Davide Bordoni, al quale, secondo chi indaga, sarebbe stata promessa una somma in contanti. Nel complesso sono 16 gli indagati nell’indagine del pm Barbara Zuin. Gli accertamenti sono stati condotti dai carabinieri.
(3) Vai alle osservazioni inviate da Carteinregola il 10 giugno Le Osservazioni di Carteinregola sulla Variante Stadio della Roma) (> Vai alle osservazioni degli altri soggetti che le hanno inviate al nostro sito)