Stadio della Roma, l’opposizione si è opposta davvero?
Autore : Redazione
Proponiamo di rivedere un video di un anno fa, uno stralcio di ca 12′ con una parte dell’intervento del consigliere PD Giulio Pelonzi, oggi capogruppo capitolino, poco prima della messa al voto in Aula Giulio Cesare della Delibera 32/2017 (1) che conferiva il pubblico interesse al Progetto dello Stadio della Roma. Pubblico interesse che “aggiornava” quello della Delibera 132/2014 della Giunta Marino, con una seconda versione del progetto “adeguato” alle “linee guida” della Giunta Raggi, che aveva chiesto al proponente Eurnova profonde modifiche al Progetto Marino/Caudo (peraltro bocciato alla prima conferenza dei servizi decisoria). E per procedere al taglio di una parte delle cubature direzionali e commerciali, il nuovo progetto pagava il prezzo di una parallela decurtazione degli investimenti previsti per la realizzazione di molte opere pubbliche al servizio della nuova centralità di Tor di Valle e non solo.
Molte e argomentate le obiezioni con le quali Pelonzi attacca la Delibera della maggioranza pentastellata, definita “forzatura statutaria e regolamentare enorme” motivata “da una fretta incomprensibile dal punto di vista della pubblica utilità, ma che appare più comprensibile se si esce dal recinto dell’interesse della città di Roma e se si entra nel recinto dell’interesse di chi fa investimenti privati“: le commissioni capitoline che hanno votato il parere sulla delibera in assenza dei pareri del Municipio (sebbene non vincolante); la richiesta del solo parere del Municipio IX e non dell’XI (dato che, nonostante il taglio del Ponte di Traiano, “l’XI è il primo Municipio che risente di quello che verrà fatto in quel quadrante” per la mobilità) (2) ; la mancata conferenza dei servizi preliminare interna prescritta dalla legge 147 (i commi sugli stadi) sul nuovo progetto inviato al Comune dal proponente – perchè “non basta acquisire il parere degli uffici e delle aziende del trasporto e della mobilità collegate” per di più “arrivato solo oggi“; il voto delle commissione capitoline anche “in assenza dei pareri dei dipartimenti”(“al momento del voto in commissione erano presenti solo delle note”). Pelonzi pone il problema anche dei “due vincoli intervenuti dopo la Delibera Caudo“, “vincoli che sappiano che possono essere rimossi”, visto che il vincolo della Soprintendenza [sull’Ippodromo e sull’area circostante] è pendente, e pone una domanda: “perchè se la Conferenza dei servizi è chiusa e da qui a pochi giorni si attende la rimozione del vincolo della Soprintendenza noi abbiamo fretta di votare entro il 15 giugno” e di “chiedere ai consiglieri comunali di assumersi la responsabilità di esimere gli uffici dalla verifica di queste considerazioni” cioè di “assumerci noi la responsabilità di votare un atto su cui ci sono pendenti vincoli, che viola la legge 147 e strappa lo statuto comunale“?
E per l’esponente PD l’atto “viola un’altra condizione della legge 147, che impone di verificare la salute economica del proponente: noi abbiamo chiesto alla commissione urbanistica gli atti“e “il Direttore del PAU ci ha detto che le condizioni economiche sono buone. Abbiamo chiesto una relazione al curatore fallimentare, ma non ci basta, vogliamo che l’avvocatura esprima un suo parere sulla relazione, se no rischiamo di votare la delibera in assenza di un altro requisito previsto dalla legge“.
Carteinregola chiede al Partito Democratico capitolino di conoscere quale seguito abbiano avuto quelle iniziative annunciate un anno fa. La richiesta del parere all’avvocatura e al segretariato sulla relazione del curatore fallimentare, e anche quella reativa “ai 15000 euro di soldi pubblici spesi per convocare il Consiglio del IX Municipio di domenica, che richiede la motivazione dell’urgenza”. Pelonzi infatti annuncia la richiesta “per iscritto al direttore del IX Municipio di motivare l’urgenza“, e successivamente quella del parere del Segretariato generale e dell’avvocatura comunale, e – nel caso che abbiano avallato la decisione del direttore del Municipio – l’invio di “tutto il pacchetto alla Corte dei Conti“.
Ecco, noi vorremmo vedere, anche in questo caso, se l’opposizione del PD capitolino è una cosa seria o solo una manifestazione muscolare a favore di telecamera.
La vicenda dello Stadio della Roma è una prova del fuoco per tutti.
(Carteinregola ha scritto al gruppo PD Captolino con la richiesta di informazioni)
Anna Maria Bianchi Missaglia
Post scriptum: non abbiamo trovato – ma potrebbe essere una nostra lacuna – tracce web di analoghe contestazioni di esponenti del PD sulla disinvoltura con cui la Regione Lazio ha tenuto aperta oltre i limiti di legge la Conferenza dei servizi dopo la bocciatura del primo progetto, nè sulla fretta con cui è stato approvato il Verbale conclusivo della Conferenza, nonostante i tanti nodi ancora irrisolti (e le prescrizioni rimaste in sospeso, dato che non ne era valutabile la fattibilità) (3)
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com