Stadio della Roma: quello che nessuno ha il coraggio di dire
Autore : Redazione
un montaggio con l’imagine istituzionale della Sindaca Raggi e il rendering del progetto dal sito Dan Meis del 2015
Roma, 5 aprile ore 10 Oggi, 5 aprile, dovrebbe chiudersi la conferenza decisoria sullo Stadio della Roma. Ma come nel gioco in cui i due sfidanti sovrappongono i pugni uno sull’altro, sfilando via via quello da sotto (gioco che può continuare all’infinito), così Regione e Comune sembrano fare a gara per lasciare all’altro la responsabilità della decisione sul destino del progetto dello Stadio. Anche se c’è una montagna di pareri tecnici che potrebbe giustificare l’abbandono del progetto nato dalla delibera Marino/Caudo e la ripartenza da zero con un nuovo progetto (quello nato dall’accordo Raggi/AS Roma-Eurnova), accollarsi la bocciatura o anche solo l’allungamento dei tempi, vuol dire rischiare di pagare un grosso prezzo di impopolarità.
E così si parla di possibile “sospensione” o “congelamento”, della conferenza. Una formula verbale che nella realtà non spiega perchè una conferenza che ha già raccolto pareri definitivi in prevalenza negativi su un progetto, dovrebbe rimanere aperta per poi esprimersi su un progetto in buona parte assai diverso. Una mossa difficile da giustificare ragionevolmente ma, temiamo, anche giuridicamente (con il rischio di contenziosi e risarcimenti…) (> Vedi anche l’articolo di Fernando magliaro su Il tempo odierno)
Diciamolo francamente: in un mondo parallelo in cui Ignazio Marino non fosse stato dimissionato e insieme al suo assessore all’urbanistica Caudo avesse portato avanti il progetto Stadio della Roma fino a questo punto, il progetto sarebbe stato, con buona probabilità, bocciato, a causa dei pareri contrari e delle tante prescrizioni che rendono assai difficili da attuare molte di quelle opere che avrebbero dovuto garantire l’interesse pubblico. Con il risultato della decadenza dell’interesse pubblico e, nel caso che il proponente avesse deciso di ritentare la sorte, con un nuovo progetto da avviare con un nuovo percorso, ripetendo tutte le tappe del precedente. E altrettanto francamente va detto che, a questo punto, la decisione della Sindaca Raggi e della maggioranza pentastellata di continuare l’avventura dello Stadio della Roma, non è più un’eredità della Giunta precedente, ma una scelta politica nuova, che rende compatibile con il mondo Cinque stelle che si possano costruire nuovi stadi e dare edificazioni in compensazione ai privati – anche se in misura minore del progetto precedente – per le opere pubbliche necessarie (e forse, a questo punto, insufficienti).
Ma se la Giunta – e poi l’Assemblea – deliberasse l’interesse pubblico di un nuovo progetto, tale interesse pubblico dovrebbe essere di nuovo dimostrato. Come la Delibera 132/2014 poneva delle precise condizioni al proponente, anche la nuova delibera deve garantire che quanto si va ad approvare porti notevoli vantaggi alla collettività (possibilmente non solo “i posti di lavoro”). Aver tagliato le cubature dal vecchio progetto e aver aggiunto qualche standard ecologico alle nuove costruzioni (che tra l’altro c’era anche prima) non produce, di per sè, interesse pubblico.
Se il vecchio progetto venisse bocciato, la valutazione dei vantaggi pubblici del nuovo progetto dovrebbe ripartire da zero.
[IN CALCE E’ SCARICABILE L’APPELLO DI ASSOCIAZIONI E COMITATI CONTRO LA SPECULAZIONE A TOR DI VALLE che Carteinregola sottoscrive]
Roma, 4 aprile 2017. Si avvicina il 5 aprile, data in cui dovrebbe chiudersi definitivamente il procedimento aperto dalla Regione per indire la conferenza decisoria, e la Giunta Raggi continua a fare passi per innestare sul progetto figlio della Delibera Marino/Caudo (1) il nuovo progetto che ancora non c’è – sembra che Eurnova finora abbia consegnato agli uffici una planimetria e una sorta di “lettera di intenti” (2). Ed è stata comunicata, questa volta finalmente in forma ufficiale sul sito comunale il 30 marzo (3), l’approvazione di una Delibera di Giunta (4) in cui “si conferma l’interesse alla realizzazione del progetto dello stadio a Tor di Valle e si conferisce mandato al Dipartimento Programmazione ed Attuazione Urbanistica di procedere alla revisione della determinazione del pubblico interesse, dichiarato con deliberazione dell’Assemblea capitolina n.132/2014“. Ma qui, come abbiamo sostenuto più volte, a nostro avviso si tratta di un’ardita acrobazia verbale e amministrativa: che la si chiami “revisione”, “rideterminazione”, o “novazione”, (o rielaborazione, riedizione, rifacimento, rimaneggiamento, riadattamento, perfezionamento…) la Delibera Caudo/Marino che conferisce l’interesse pubblico all’operazione stadio, specificando tutte le opere pubbliche che ne sono la base, prevede che se anche una sola delle condizioni pattuite viene meno, venga meno l’interesse pubblico.
Ma soprattutto, va detto che il progetto consegnato da Eurnova nel maggio 2016 e sottoposto a conferenza dei servizi decisoria dal 5 novembre al 1 marzo, è stato già bocciato – a questo punto sembrerebbe senza possibilità di appello – dalla prevalenza dei soggetti che vi hanno partecipato. Solo il rappresentante dello Stato ha dato parere favorevole con prescrizioni, gli altri tre, Regione Lazio, Roma Città Metropolitana (ex Provincia), Comune di Roma, hanno dato parere non favorevole (seppure con prescrizioni per ottenere il parere positivo, come impone la legge 241/90)(5). E pesa particolarmente la bocciatura della V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) , le cui conclusioni sono che “non sussistono le condizioni per la pronuncia favorevole di compatibilità ambientale“(6). E apprendiamo dai giornali (7) che ancora venerdì, proprio mentre era in corso una riunione tra assessori del Comune e della Regione, il rappresentante unico del Comune ha fatto pervenire un ulteriore parere scritto in cui dichiara che “non si possono ritenere completamente soddisfatte le condizioni per superare il dissenso di cui al parere unico“.
A questo punto si pongono alcuni interrogativi :
- Se il Sindaco Marino e l’Assessore Caudo avessero proposto all’ Aula il progetto (che al momento attuale non è neanche un progetto) di uno Stadio da realizzare a Tor di Valle, con un’area di uffici/impianti sportivi/alberghi/spazi commerciali al suo servizio (area A), unitamente a un business park ridotto (si parla di 18 palazzine alte al massimo sette piani (8) (area B) per ricavare le risorse economiche per risolvere i problemi idrogeologici dell’area, potenziare la ferrovia Roma-Lido, unificare la Via Ostiense – Via del Mare dal Grande Raccordo Anulare a Viale Marconi, realizzare il ponte ciclo pedonale di collegamento al FL1 (9), il M5S avrebbe approvato il pubblico interesse della delibera?
- Perchè si è approvata una delibera di Giunta con le linee guida su cui gli uffici comunali dovrebbero basarsi per predisporre una nuova delibera con le nuove condizioni per il pubblico interesse, anzichè seguire quanto stabilito dai commi della legge 147/2013 sugli stadi (10) che prevedono che sia il privato a sottoporre uno studio di fattibilità al Comune, il quale, dopo una conferenza dei servizi preliminare, decide se approvarne o meno il pubblico interesse?
Dalla Sindaca e dalla Giunta ci aspettiamo un percorso lineare e trasparente, che cominci con una nuova dettagliata proposta di Eurnova, la sua pubblicazione, e l’avvio di una discussione pubblica prima dell’approvazione dell’interesse pubblico – discussione che l’amministrazione Marino ha promosso solo dopo l’approvazione della delibera – per seguire via via le tappe dell’iter previsto dai commi sugli stadi. Anche per evitare passi falsi che possano dare motivi di ricorso (e di risarcimento) al proponente privato.
Oppure qualcuno dovrebbe avere il coraggio di dire che LO STADIO SI DEVE FARE A QUALUNQUE COSTO. Così evitiamo conferenze dei servizi, valutazioni di impatto ambientale, indagini archeologiche preliminari secondo le prescrizioni della Soprintendenza, pareri tecnici e ostacoli procedurali.
Con la “ola” dei tifosi romanisti e un coro unanime inneggiante ai posti di lavoro.
Anna Maria Bianchi Missaglia
Post scriptum: ancora pende sul destino del progetto il vincolo sull’Ippodromo, le cui norme di salvaguardia, comportanti l’inedificabilità dell’area dove dovrebbe sorgere lo stadio, saranno in vigore fino ai primi di maggio , data in cui il soggetto del MiBact competente deciderà se dare seguito alla richiesta della Soprintendenza (11). E questo pone un’ulteriore domanda: come mai si ragiona come se non esistesse l’eventualità che il vincolo venga dichiarato ?
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
APPELLO DI ASSOCIAZIONI E COMITATI CONTRO LA SPECULAZIONE A TOR DI VALLE scarica Tor di valle appello 4 aprile 2017 COORD. ASSOCIAZIONI E COMITATI
(dal sito del Comune) Stadio Roma: da Giunta ok linee guida per revisione pubblico interesse delibera n.132/2014
La Giunta Capitolina ha approvato una delibera con cui si conferma l’interesse alla realizzazione del progetto dello stadio a Tor di Valle e si conferisce mandato al Dipartimento Programmazione ed Attuazione Urbanistica di procedere alla revisione della determinazione del pubblico interesse, dichiarato con deliberazione dell’Assemblea capitolina n.132/2014 sulla base di una proposta progettuale, purché sia adeguata al mutato quadro delle condizioni e a nuovi obiettivi prioritari. Tra gli obiettivi, riduzione 50% cubature, superamento rischio idrogeologico, potenziata ferrovia Roma-Lido, unificazione via Ostiense-via del Mare, edifici a basso impatto ambientale ed alti standard energetici.
Le linee programmatiche 2016/2021 per il governo di Roma, illustrate dalla sindaca di Roma Virginia Raggi ed approvate in Assemblea capitolina il 3 agosto 2016, hanno imposto di procedere alla revisione della delibera n.132/2014 nell’ottica di una riduzione sostanziale della SUL direzionale, di una rimodulazione dell’intervento edificatorio e di un miglioramento delle caratteristiche prestazionali sotto il profilo energetico degli edifici. Per questo l’Amministrazione Capitolina aveva gia’ avviato, dal mese di Febbraio, un confronto con i soggetti proponenti al fine di verificare la sostenibilità complessiva del progetto rispetto al mutato quadro delle esigenze.
L’attività di rideterminazione del progetto dovrà tenere conto di quanto espresso dall’Assemblea capitolina nell’ordine del giorno approvato il 23 marzo 2017 per il raggiungimento dei seguenti obiettivi di pubblico interesse:
– riduzione di oltre il 50% della SUL relativa al cosiddetto “Business park”, attraverso l’eliminazione delle previste torri;
– massima accessibilità dell’area tramite il trasporto pubblico su ferro e il potenziamento della ferrovia Roma-Lido, prevedendo in particolare un servizio minimo di 20.000 passeggeri l’ora sull’intera tratta, a cui vanno garantiti ulteriori 7.500 passeggeri l’ora sulla FL1 durante gli eventi sportivi – i passeggeri della FL1 potranno accedere all’area attraverso il ponte ciclo-pedonale che viene confermato;
– miglioramento dell’accessibilità carrabile, attraverso l’unificazione della Via Ostiense – Via del Mare nell’intero tratto urbano tra Grande Raccordo Anulare e Viale Marconi (l’allungamento del percorso permetterebbe di raggiungere anche il previsto Ponte dei Congressi già finanziato dallo Stato);
– superamento delle condizioni di rischio idrogeologico con un intervento più esteso lungo il Fosso di Vallerano;
– edificazione sostenibile di basso impatto ambientale e con elevati standard energetici attraverso l’adozione di materiali e tecnologie d’avanguardia.
30 MAR 2017 – RED AGG 31 MAR 2017
(1) Scarica LA DELIBERA DI DICHIARAZIONE DI INTERESSE PUBBLICO e le condizioni vincolanti stadio della roma DACDelib. N 132 del 22.12.2014
articolo Repubblica del 31 marzo 2017
(2) vedi l’articolo di La Repubblica del 31 marzo 2017 Parcheggi, negozi, hotel: ecco come sarà lo stadio della Roma a Tor di Valle La prima cartina del progetto presentato dalla Roma. Via libera dalla Giunta, ma è rebus su trasporti e ponti di LORENZO D’ALBERGO
vedi anche IL TEMPO 1 aprile 2017 Il Campidoglio boccia il vecchio piano di Fernando Magliaro
(3)Vedi testo in calce all’articolo
(4) Il testo della delibera non è però stato pubblicato e la sezione apposita del sito – al 4 aprile – deliberazione di Giunta Capitolina n. 48 del 30 marzo 2017. la delibera impartisce delle linee guida agli uffici comunali per predisporre una nuova delibera con le nuove condizioni per il pubblico interesse
(5) Vai alla cronologia dello stadio della Roma con i link ai pareri dei rappresentanti unici
(6) Scarica il parere della VIA della Regione Lazio 17_DD_G02533_03- conclusioni) 03-2017_PARERE VIA
> vai a cos’è la VIA dal sito ARPA Lazio (in calce le
(7) vedi articolo Il tempo citato
(8) Vedi articolo Repubblica citato
(9) vedi comunicato comune in calce al post
(10) vedi comunicato comune in calce al post-
(13) Scarica 3 commi LEGGE 27 dicembre 2013, n. 147 LEGGE 27 dicembre 2013, n. 147 art. 1 commi 303 304 305S
(14) Vedi articolo Stadio della Roma: il NO della Soprintendenza (ma la battaglia continua) -20 febbraio 2017Continua
LE CONCLUSIONI DELLA V.I.A.