Troppe volte ritornano
Autore : Redazione
I progetti che comportano grandi investimenti per la costruzione di infrastrutture (e cubature) rispuntano sempre tra squillare di trombe, mentre per quelli che potrebbero incidere veramente sull’economia della città e sulla vita dei suoi cittadini non ci sono mai soldi
L’ex Sindaco Gianni Alemanno alla conferenza per la candidatura di Roma alle Olimpiadi 2020, poi bocciata dal governo Monti
Repubblica di oggi (14 novembre) riporta che il Presidente Letta appoggia entusiasticamente la candidatura dell’Italia alle Olimpiadi del 2024, cioè la candidatura di Roma (la Milano di Pisapia, saggiamente, si defila) e annuncia che in proposito inserirà un emendamento nella Legge di Stabilità (Scarica l’articolo Re_14_11_13_stadi_olimpiadi).
Nonostante la scia di sprechi, di opere inutili o incompiute e di sconquassi economici lasciata dai Mondiali di Calcio e di Nuoto a Roma e dalle Olimpiadi invernali di Torino [1], nonostante vari studi effettuati – tra cui quello di Goldman Sachs sugli effetti dei Giochi Olimpici sull’economia britannica [2] – abbiano appurato che, negli ultimi vent’anni, questi “eventi”, presentati come opportunità di rigenerazione per la città che li ospita, finiscano col diventare uno spreco di risorse pubbliche e un ottimo affare solo per le speculazioni private, come avevamo già scritto un paio di mesi fa (vai all’articolo Olimpiadi a Roma: ci risiamo), i Giochi Olimpici continuano a essere venduti come la panacea che risolleverà le sorti economiche della città e farà brillare il nome di Roma nel mondo…(meno male che il Sindaco Marino, a quanto pare, ha riposto che “di ottime prospettive” “Roma ne ha da 3000 anni”…)
A gestire il tutto sempre i soliti, in primis il Coni e Malagò, gli stessi dei Mondiali di nuoto, Mondiali che, bisogna dire, non hanno poi riportato risultati molto brillanti rispetto alle ricadute per il bene e le finanze della collettività, se si considera che molte piscine e impianti sportivi avviati trionfalmente per ospitare l’evento internazionale non sono ancora stati aperti e giacciono nel degrado (Si veda il libro di Corrado Zunino, “Sciacalli”)
Uno dei progetti per il nuovo stadio della Roma
Si preme anche per il nuovo stadio: per Letta è “previsto che in un anno e mezzo ci sia la risposta a chi vuole costruire un nuovo stadio”[3], stadio che probabilmente porterà con sé un bel po’ di cemento per gli annessi e connessi…Insomma, pare automatico che il centro sinistra al governo della Capitale sio destinato a lanciarsi in imprese “sportive”…
E tra i garndi ritorni citeremo soltanto – sperando che sia una boutade – l’emendamento che alcuni vogliono inserire nella Legge di Stabilità per la ripresa del progetto del Ponte sullo Stretto, primi firmatari Giuseppe Compagnano (GAL) e Giuseppe Marinello (PDL) , e il tentativo bi-partisan di privatizzare le coste italiane (tra i firmatari del Pdl: Antonio D’Alì, Sacconi, Bonfrisco, Ceroni, Milo, Mandelli, Bruni, Gasparri, Romani e Chiavaroli.; tra i presentatori dell’emendamento Pd, inizialmente, c’erano Manuela Granaiola, Salvatore Tomaselli, Donatella Albano, Massimo Caleo, Camilla Fabbri, Nicoletta Favero, Andrea Marcucci, Venera Padua, Vito Vattuone. Della Lega la presentatrice è Silvana Comaroli[4]).
E ritornano periodicamente gli appelli (ieri quello del Presidente della Regione Toscana al Ministro Lupi, ma vale anche, e ben di più, per il Lazio) per affrontare la condizione dei pendolari, su treni sempre più fatiscenti, linee carenti, servizi scadenti, ritardi assicurati.
E il giorno che qualcuno si mettesse seriamente a quantificare le ricadute anche solo economiche degli investimenti necessari a far funzionare il trasporto ferroviario locale, trasformando, come è avvenuto in tutta Europa, i treni in moderne metropolitane, probabilmente si scoprirebbe che il recupero di tutte le ore di lavoro perse nell’attesa dei treni, nella lentezza dei percorsi, nei ritardi continui, o negli spostamenti obbligati in auto e negli ingorghi che cominciano già nell’estrema periferia, offrono vantaggi incommensurabili alla città e all’insieme dei suoi cittadini, molto di più di qualunque Olimpiade. E forse farebbe piacere anche al Presidente Letta, che la Capitale smettesse di fare figuracce nelle classifiche internazionali, che, soprattutto a causa della mobilità, le conferiscono sempre la maglia nera per la vivibilità dei suoi abitanti…
Post Scriptum: Una metafora abbastanza azzeccata è quella dell’episodio del film di Dino Risi “I mostri”, in cui il baraccato romano Alessandro Gassman con famiglia a carico, preferisce investir ei pochi risparmi nel biglietto per la partita piuttosto che comprare le medicine al figlio malato…
[AMBM]
[3] scarica lo studio Goldman Sachs del luglio 2012 sugli effetti delle Olimpiadi sull’economia britannica The Olympics and Economics 2012
[4] http://www.tmnews.it/web/sezioni/top10/legge-stabilita-dopo-polemiche-ritirato-emendamento-pd-su-spiagge-20131112_191729.shtml
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