Bisogna distinguere la Legge sulla rigenerazione urbana, approvata a luglio 2017 dal Consiglio regionale del Lazio, su cui si può ancora intervenire, con il Piano Casa, quello edilizio della Polverini, prorogato di 2 anni e mezzo con pochi ritocchi da Civita e Zingaretti il 31 ottobre 2014, su cui non si può più intervenire, in quanto vigente fino al 30 giugno 2017. E adesso che si cominciano a vedere gli effetti – villini in quartieri storici che saranno abbattuti e ricostruiti con premi di cubatura – e che i cittadini insorgono, e che siamo in piena campagna elettorale, si assiste a un curioso fenomeno: si dimenticano le responsabilità di chi quel Piano ha approvato e prorogato, e si intimano interventi a chi – grazie a quel Piano – ha le mani legate. (> si veda Tutto quello che avreste voluto sapere sulle demolizioni del Piano Casa dell’8 febbraio 2018)
Il consigliere Riccardo Agostini, ex PD oggi LeU, ha diffuso nei giorni scorsi questo comunicato stampa: Urbanistica, Agostini (LeU): “Fermare demolizione Villa Paolina, è edificio storico” “Un condominio tutto nuovo al posto di un ex convento del 1922, inserito in un quartiere dalla precisa identità architettonica e storica, che sarebbe così snaturata. E’ quanto sta per accadere a largo XXI Aprile, a pochi passi da piazza Bologna, a Roma, dove Villa Paolina, edificio che ha ospitato per quasi cento anni una congregazione di suore, sta per essere demolita. E’ una delle storture del Piano casa Regionale, alla quale l’assessorato all’Urbanistica può porre rimedio, negando l’autorizzazione. Già la Commissione urbanistica del II Municipio ha espresso il suo parere negativo, seppur non vincolante, e ora si attende quello dell’assessorato all’Urbanistica del Comune di Roma (…) Un vero concentrato di fakes news in poche righe, con una significativa omissione: il “distorto Piano casa regionale” l’ha votato anche lui, convintamente e consapevolmente, visto che anche a lui, come agli altri consiglieri, Carteinregola a suo tempo aveva mandato fior di dossier paventando che succedesse quello che adesso sta succedendo. Quanto al chiedere al Comune di negare l’autorizzazione, o di dare pareri, va detto che il Comune – visto che il Piano casa è “in deroga agli strumneti urbanistici comunali vigenti” – non può dare alcun parere, può negare l’autorizzazione solo se ci sono controindicazioni fondate su vincoli e normative precise (idem per la soprintendenza, che forse ha più margine di manovra).
Che ci fosse in atto un ribaltamento della memoria storica era già evidentequando, alla ricandidatura di Nicola Zingaretti (13 ottobre 2017), i consiglieri Gino De Paolis (ex SEL) Marta Bonafoni, Daniela Bianchi e Rosa Giancola (listino Zingaretti), oggi in lizza per un secondo mandato, avevano diffuso un comunicato in cui si rallegravano citando, tra i provvedimenti “giusti e progressisti” della Giunta Zingaretti lo “stop al Piano casa”.
E il 1 febbraio scorso su Repubblica l’Assessore Michele Civita, “papà” del Piano casa 2 e oggi capolista PD, infilava una serie di affermazioni piuttosto imprecise (scarica l’articolo di Repubblica Piano casa 1 febbraio 2018 ): “…il Piano casa che abbiamo ereditato dalla Giunta Polverini“: il Piano casa Polverini sarebbe scaduto nel gennaio 2015, ma la Giunta Zingaretti il 31 ottobre 2014 – dopo averlo lasciato vigente per più di un anno tal quale – ha deciso di prorogarlo fino al gennaio 2017 (poi fino a giugno 2o17); “Il Piano casa l’abbiamo modificato tutelando aree agricole e parchi, limitando il consumo di suolo e indirizzandolo solo su tessuti edilizi già realizzati“. Una prima legge regionale aveva sanato molti aspetti a rischio incostituzionalità del Piano Casa Polverini, ma del Piano casa di cui parliamo, quello che riguarda gli articoli “edilizi” del Piano Ciocchetti/Polverini che permettono demolizioni e ricostruzioni con premio di cubatura e cambi di destinazione in deroga ai PRG comunali, Civita ha modificato ben poco, dato che sono sono rimasti tutti – come si può constatare oggi – con pochi ritocchi che riguardano gli aspetti più eccessivi (*)
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Si aggiunge al coro, buona ultima, anche la ministra Marianna Madia (PD), che scopre l’esistenza del Piano casa dopo aver incontrato nel suo tour elettorale dei residenti del II Municipio che protestano contro le previste demolizioni. Evidentemente male informata – ma da una Ministra ci aspetteremmo interventi con più cognizione di causa – la candidata non esita ad attribuire al Piano casa “approvato dal centro destra” (sulla sua pagina Fb a lato), auspicando che “le istituzioni competenti , a cominciare dal Comune, si fermino e approfondiscano questa vicenda“. Peccato che tali approfondimenti avrebbero dovuto essere fatti parecchi anni fa, dato che il Piano casa approvato il 31 ottobre 2014, non consente alcun parere nel merito ai comuni – come abbiamo spiegato – e il buon senso avrebbe dovuto mettercelo la Giunta Zingaretti: adesso, per le domande già presentate con i requisiti previsti dalla normativa regionale, se non ci sono vincoli specifici, c’è poco da fare. E anche l’invito “a fermarsi” rivolto al Comune è piuttosto rischioso, visto che il TAR nel dicembre scorso ha dato torto al Comune nella vicenda Zeis -UCI Cinema Marconi, proprio perchè si era nuovamente “fermato”.
Dai candidati in buona fede ci aspettiamo una sana autocritica. Dagli altri almeno il silenzio.
Anna Maria Bianchi Missaglia
Vedi anche:Piano Casa Polverini/Zingaretti:continuano a piovere le fake news (oggi Civita, PD) del 27 febbraio 2018
Post scriptum: va doverosamente ricordato che è candidato alla Camera (collegio uninominale Lazio 01 -01 e plurinominale Lazio 1 – 02, Lazio 1 – 03 ) anche Luciano Ciocchetti (Noi con l’Italia -UDC) , assessore all’urbanistica, uno dei responsabili del Piano Casa Polverini. E anche la stessa Renata Polverini, sempre alla Camera, al Collatino
Post scriptum 2: a onor del vero va detto che una parte di SEL, in dissenso con i suoi riferimenti in consiglio regionale, si oppose e in alcuni Municipi, compreso il II, portò una mozione contraria.
*a leggere l’articolo di repubblica, Civita non dice esplicitamente quello che il titolo invece suggerisce, quindi in questo caso una parte della fake news è del titolista di La Repubblica
Per osservazioni e precisazioni : laboratoriocarteinregola@gmail.com
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Vedi anche:
Tutto quello che avreste voluto sapere sulle demolizioni del Piano Casa
Piano casa e demolizione villini: a passata memoria