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Ex mercati generali- VIII Municipio

Progetto ex mercati generali(aggiornato al 16 maggio 2015)

> vai alla pagina con tutti gli interventi della presentazione alla Casa della Città del 27 aprile 2015

> scarica le slides del  progetto ex-mercati-27-04-2015Dal sito del Dipartimento Urbanistica (anche in calce)

Il 15 maggio il Presidente dell’ VIII Municipio Andrea Catarci  ha diramato una nota in cui segnala che nel progetto che rigaurda gli Ex Mercati generali, che dopo anni dal suo avvio sembra aver finalmente imbroccato la strada verso il suo compimento, è inaspettatamente apparsa anche una cappella, di cui non ci sraebbe alcun bisogno nel quartiere, mentre sarebbero utili altre strutture pubbliche (1).  Tuttavia secondo la testata on line Urloweb, che ha pubblicato un ampio resoconto dell’incontro dell’Assessore Caudo e dello stesso Catarci  con i cittadini alla Casa della Città il 27  aprile scorso (2), di cui si possono ascoltare  gli interventi  sul sito del Dipartimento urbanistica (3), la notizia era già stata annunciata, e lo stesso sopraluogo a cui fa riferimento Catarci sarebbe avvenuto prima dell’incontro pubblico (4). Restiamo  quindi in attesa di ulteriori approfondimenti e chiarimenti.

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(1) Omniroma-MERCATI GENERALI, CATARCI: CHI E PERCHÉ HA VOLUTO METTERCI UN LUOGO DI CULTO? (OMNIROMA) Roma, 15 MAG – “Nel corso di un sopralluogo effettuato presso l’area degli ex Mercati Generali dalla Commissione consiliare municipale, si è appreso che nel progetto definitivo di riqualificazione è stato inserito, in prossimità di Ponte Settimia Spizzichino, uno spazio per la realizzazione di un edificio di culto, in particolare una cappella”. Lo dichiara in una nota il presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci. “Il solito centro destra dal pensiero semplice – prosegue Catarci – ha subito affilato le armi della demagogia apprestandosi a dar vita alla consueta crociata sciacallesca, ma poi è rimasto deluso dal fatto che non si trattasse di una moschea né di nessun altro elemento estraneo all’alveo del Cattolicesimo. A quelle latitudini politiche basta poco per rassicurarsi, ma alcune domande sono invece ineludibili. Chi e perché ha fatto tale scelta, peraltro senza nessun confronto democratico? Perché tale novità non è stata illustrata nell’incontro pubblico recentemente organizzato alla Casa della Città sull’argomento? E, soprattutto, in base a quale analisi si è individuata tale presunta esigenza? Nel quartiere, tra l’attivissima parrocchia di San Benedetto, che organizza numerose iniziative anche sul terreno sociale e della solidarietà, e la vicina Basilica di San Paolo fuori le Mura, non sono certo carenti i luoghi di ritrovo a caratterizzazione religiosa. Mancano invece i servizi pubblici, in primo luogo le strutture scolastiche e per l’infanzia, poche anche nell’intero quadrante. Non solo. Sullo stesso progetto di riqualificazione, originariamente elaborato dall’architetto Rem Khoolhaas con l’idea guida della Città dei Giovani, si è abbattuta la scure oscurantista dell’ex Giunta Alemanno, con la riduzione degli spazi a finalità culturale attraverso l’eliminazione del teatro-anfiteatro di 2.400 posti, convertito in uffici e negozi. Se c’era la possibilità di recuperare qualcosa, ragionevolezza e interesse pubblico avrebbero voluto che si scegliesse di finalizzarli a scopi educativi o culturali, mentre inspiegabilmente è spuntata l’opzione spirituale…”. “L’Assessorato alla Trasformazione Urbana dell’attuale Giunta comunale – afferma – ha fatto un buon lavoro nel tirare fuori il progetto dalle secche in cui si era incagliato, con il cantiere immobile per anni, permettendo l’attuale ripresa dei lavori; ha giustamente acconsentito, in coerenza con la filosofia dell’intera idea di riqualificazione, alla proposta della parte imprenditoriale di inserire uno studentato in luogo di ambiti per la ristorazione; ha migliorato la fruibilità degli spazi pubblici, in particolare con la previsione di vie di collegamento tra il quartiere e le nuove costruzioni, nonchè inserendo una piazza di grandi dimensioni. Perché ora questo scivolone? Di sicuro, infatti, si è di fronte all’ennesima scelta calata dall’alto, in spregio al ruolo e alle competenze del Municipio nella definizione di atti di governo del territorio ed al più elementare principio di partecipazione dei cittadini. Probabilmente, poi, senza chiarimenti ad oggi non pervenuti, è pure difficile credere al fatto che si sia agito mossi dall’interesse collettivo”.

(2) Urloweb: Ex Mercati: si blinda la convenzione per 6 anni ma spunta un luogo di culto

(3)> vai alla pagina con tutti gli interventi della presentazione alla Casa della Città del 27 aprile 2015

(4)Urloweb: Ex Mercati: le domande del Municipio sul luogo di culto