Spazio pubblico e tavolini: voliamo alto…
Autore : Redazione
Foto P. Gelsomini
Per ragionare seriamente sulla proroga dei tavolini e sullo spazio pubblico
di Paolo Gelosmini
Tra le tante divisioni che lacerano la società, ci mancava quella tra i fautori dei dehors di bar e ristoranti, da un lato, e quella dei contrari alla proroga oltre il 31 dicembre delle concessioni di occupazioni suolo pubblico ampliate dalla delibera comunale emergenziale 81 del luglio 2020 per far recuperare ai gestori le perdite economiche subite durante il lockdown, dall’altro.
In realtà questa narrazione di due eserciti schierati pro e contro i tavolini è sbagliata e fuorviante. Il ragionamento è più complesso e riguarda altri fattori: gli extra-ampliamenti illegali, l’insufficienza dei controlli delle pratiche di richiesta, l’inefficacia delle ispezioni, la lungaggine delle procedure sanzionatorie finalizzate alla rimozione delle illegalità.
A proposito di illegalità, occorrerebbe organizzare i vigili per rendere efficienti procedure e sanzioni e per rimuovere immediatamente le OSP (Occupazioni Suolo Pubblico) abusive.
A monte andrebbero potenziati gli organici degli uffici municipali, specialmente quelli del primo Municipio, dove le richieste in deroga sfiorano le tremila unità, per il controllo delle domande depositate, senza il quale i vigili non avrebbero niente in mano per verificare sul posto la legittimità delle occupazioni e per rimuovere gli abusi. Manca anche un piano di snellimento delle procedure di sanzione necessarie per garantire l’effettiva rimozione dell’abuso entro 7 giorni come recita la Delibera 81.
In questo scenario di incertezze, la grande assente è la pianificazione dello spazio pubblico che non è fatto solo di pedane e tavolini, come le strade e le piazze non sono fatte solo di attività commerciali di somministrazione.
Ci stiamo avviando ad una proroga delle OSP emergenziali che in fondo è comprensibile. Quello che non è comprensibile è la pressione che ci risulta si stia esercitando sull’Amministrazione capitolina da parte di associazioni di categoria per ottenere proroghe ben più sostanziose di quelle ipotizzate. Sono però tutte voci, articoli di stampa, posizioni estemporanee, nulla di ufficiale. Per il momento vanno quindi prese come tali.
Certamente bisognerà aspettare un nuovo decreto del Governo sulla prosecuzione dell’emergenza sanitaria prima di fissare un nuovo termine di proroga per la delibera emergenziale 81/2020.
Non vorremmo però che questo portasse a una sorta di baratto: la rimozione degli abusi ed il pagamento delle Osp dal 2022 in cambio di una stabilizzazione di tutti gli ampliamenti concessi in deroga.
Uno scambio che non dovrebbe essere possibile, innanzitutto perché le illegalità vanno rimosse subito in quanto costituiscono una indebita appropriazione di spazio pubblico contro ogni norma vigente; in secondo luogo perchè l’occupazione suolo pubblico di pedane e tavolini, oltre la fase emergenziale, non può diventare una sorta di “diritto acquisito” al di fuori di ogni pianificazione. Le concessioni non costituiscono mai un diritto, perché possono essere rimodulate o addirittura non rinnovate a seconda dell’interesse pubblico, che non può mai essere posto in secondo piano di fronte alle pur legittime aspirazioni economiche degli esercenti.
Finita l’emergenza, finite le proroghe, occorrerà ripensare globalmente allo spazio pubblico come ad un sistema di relazioni e di equilibri di interessi in nome del superiore interesse pubblico.
Dobbiamo prepararci in anticipo affinché la situazione delle OSP emergenziali, anche se mondate dagli abusi, non diventi la base di una nuova futura delibera sulle OSP, che deve invece costituire un momento di programmazione dello spazio pubblico, quartiere per quartiere, rione per rione, quadrante per quadrante, dove, accanto ai disegni delle pedane e dei tavolini, ci siano quelli dei percorsi ciclopedonali, dei marciapiedi per soli pedoni, delle piattaforme per il carico-scarico merci, delle isole ecologiche, dei centri del riuso, della segnaletica orizzontale e verticale, degli attraversamenti in sicurezza, dei parcheggi, delle sedi per i monopattini elettrici, degli alberi, dei giardini, delle isole ambientali, delle aree pedonali, delle ZTL e tanto altro.
Sarebbe un vero volare alto…
Paolo Gelsomini
14 dicembre 2021
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
vedi anche:
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