La Regione Lazio promuove l’Agenda Digitale con la partecipazione dei cittadini
Autore : Redazione
La Regione Lazio promuove l’Agenda Digitale, che si rivolge a cittadini, imprese ed enti locali, come canale di espressione dei loro bisogni, attraverso un coinvolgimento attivo, che sollecita l’invio di idee e necessità all’interbo di un processo partecipativo basato sul principio dell’Open Audit. Compilando il form alla pagina Il Processo Partecipativo è possibile inviare commenti e idee entro il 10 maggio 2022. Parallelamente la Regione Lazio sta organizzando incontri pubblici online e in presenza, rivolti a destinatari diversi (Vai alle date degli incontri)
L’obiettivo è una digitalizzazione del territorio che contribuisca concretamente a migliorare la qualità della vita dei cittadini, la competitività delle imprese, l’efficienza dei servizi della pubblica amministrazione e lo sviluppo sostenibile del territorio. I dati generati nel contesto urbano saranno utilizzati per produrre e raccogliere dati utili nei vari ambiti da sviluppare, con il modello degli open data, ovvero dati accessibili e utilizzabili da tutti nel rispetto delle normative vigent. I dati raccolti in ambito Internet of Things (IoT) saranno utilizzati per il monitoraggio delle attività in tempo reale in diversi campi di applicazione, come i rifiuti, l’energia e il mercato elettrico, l’efficienza energetica, il traffico, la fornitura di servizi pubblici come il car sharing, il monitoraggio e la prevenzione degli incendi, del dissesto idrogeologico e della qualità dell’aria, l’early warning di situazioni di rischio climatico (alluvioni e frane). (AMBM)
(dal sito della Regione Lazio https://agendadigitalelazio.lazioinnova.it/)
Cos’è l’Agenda Digitale del Lazio
La vision della nuova Agenda Digitale del Lazio può essere così sintetizzata: più dati, usati meglio e di più per una migliore qualità della vita, maggiore competitività e servizi più accessibili.
La nuova Agenda Digitale della Regione Lazio individua la cornice strategica per la programmazione operativa e gli interventi specifici volti a sostenere la trasformazione digitale della Regione.
È definita in stretta coerenza con le strategie digitali europea e nazionale; ambisce, inoltre, a contribuire alla realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile; tiene conto e valorizza tutte le specificità del territorio regionale.
La crisi pandemica ha fornito un impulso straordinario alla digitalizzazione evidenziando, in primo luogo, come le nuove tecnologie consentano di far interagire le persone, indipendentemente da dove si trovino fisicamente. La trasformazione digitale può diventare un abilitatore di diritti e libertà, aprendo nuove opportunità per i cittadini: la possibilità di andare oltre territori specifici, posizioni sociali o gruppi di comunità, la possibilità di nuove modalità di apprendimento, divertimento, lavoro, di realizzazione delle proprie ambizioni. La digitalizzazione è in grado, quindi, di realizzare una società in cui la distanza geografica non ha più molta importanza. Inoltre, la diffusione dello smart working, non solo permette la riduzione dell’impronta di carbonio degli spostamenti lavorativi, ma, in parte, apre prospettive anche per quanto riguarda il ripopolamento, la rivitalizzazione e quindi la riqualificazione dei numerosi piccoli paesi e borghi della regione, inclusa la valorizzazione del patrimonio immobiliare.
Tuttavia, la pandemia ha anche evidenziato quanto sia vulnerabile il nostro spazio digitale e la necessità di aumentare i livelli di cybersicurezza; quanto, l’Italia e tutta l’Unione Europea, siano fortemente dipendenti da poche grandi aziende straniere in molte tecnologie cruciali ; quanto siano ancora ampi i divari digitali, non solo tra cittadini che vivono in aree urbane ben collegate e coloro che vivono in territori rurali e remoti, ma anche tra cittadini che hanno le abilità e le possibilità per beneficiare appieno dello spazio digitale, e coloro che non le hanno.
Un analogo divario digitale è emerso anche per quanto riguarda le imprese e gli enti locali: tra coloro che sono già in grado da tempo di sfruttare tutte le potenzialità che l’ambiente digitale offre, e coloro che ancora non riescono a realizzare, o completare, il processo di digitalizzazione.
La pandemia ha fatto pertanto emergere una nuova “povertà digitale”, conseguenza di un digital divide ancora troppo presente e in alcuni casi crescente. Questo rende chiara l’urgenza e la necessità di garantire che tutti, cittadini, imprese ed enti locali, possano sfruttare le potenzialità offerte dalla trasformazione digitale.
La nuova Agenda Digitale del Lazio si colloca in continuità rispetto al percorso di trasformazione digitale intrapreso dalla Regione negli ultimi anni, ma con il chiaro intento di accelerare il passo poiché, mai come in questo particolare momento storico, è essenziale che si proceda spediti verso una ristrutturazione del territorio e della società in chiave digitale. Pilastro fondamentale di questa trasformazione è l’adozione di una specifica strategia regionale sui dati orientata ad ampliare la raccolta dei dati sul territorio e fare in modo che i dati diventino attivatori di valore aggiunto per cittadini, imprese ed enti locali.
Questo tramite l’adozione di servizi innovativi e personalizzabili, e attraverso l’utilizzo di strumenti di supporto alle politiche “data-driven”.
L’obiettivo è realizzare una società regionale digitale dove a tutti sia data la possibilità di non restare indietro, trasformando i dati in valore pubblico, per promuovere una digitalizzazione del territorio che non sia fine a sé stessa, ma che contribuisca concretamente a migliorare la qualità della vita dei cittadini, la competitività delle imprese, l’efficienza dei servizi della pubblica amministrazione e lo sviluppo sostenibile del territorio.
La strategia regionale ambisce a valorizzare e sfruttare il potenziale dei dati generati nel contesto urbano promuovendo in questo modo lo sviluppo sostenibile. Il primo passo consiste nel produrre e raccogliere dati utili nei vari ambiti da sviluppare, equilibrandone il flusso e l’utilizzo, mantenendo contemporaneamente adeguati livelli di privacy e sicurezza, nel pieno rispetto delle norme etiche.
Il modello di riferimento adottato dalla Regione è, in generale, quello open data, ovvero dati accessibili e utilizzabili da tutti nel rispetto delle normative vigenti. Nei settori chiave saranno creati spazi di dati comuni e interoperabili a livello regionale.
La raccolta e l’utilizzo sistematico dei dati generati in ambito Internet of Things (IoT) saranno essenziali per il monitoraggio delle attività in tempo reale in diversi campi di applicazione, come i rifiuti, l’energia e il mercato elettrico, l’efficienza energetica, il traffico, la fornitura di servizi pubblici come il car sharing, il monitoraggio e la prevenzione degli incendi, del dissesto idrogeologico e della qualità dell’aria, l’early warning di situazioni di rischio climatico (alluvioni e frane). L’innovazione del territorio volta in particolar modo ad affrontare le sfide della mobilità urbana sarà guidata dai dati anche attraverso incentivi allo sviluppo dei modelli MaaS (Mobility as a Service).
L’obiettivo è rendere il Lazio a tutti gli effetti una “Smart Region”: una Regione all’avanguardia che fornisce risorse e servizi a tutti i cittadini nel luogo giusto e nei tempi giusti, ovvero una Regione che si sviluppa e si trasforma attraverso l’uso delle migliori tecnologie applicate secondo nuovi modelli, collaborativi e inclusivi.
La nuova Agenda Digitale si sviluppa intorno a cinque ambiti strategici e di azioni:
- Infrastrutture abilitanti
- Cybersecurity
- Cultura digitale e competenze digitali delle persone
- Accessibilità della tecnologia
- Design dei servizi e delle relazioni: fruibilità dei servizi e semplificazione dei processi.
L’Agenda si rivolge direttamente ai beneficiari: cittadini, imprese ed enti locali, mettendo sempre al centro i loro bisogni. Predispone e attua interventi e misure destinate a vantaggio dei tre gruppi di destinatari, e ne prevede un attivo coinvolgimento integrandone idee e bisogni attraverso un processo partecipativo basato sul principio dell’Open Audit.
8 aprile 2022
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com