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Gualtieri rinunci ai poteri straordinari e apra il dibattito pubblico sul termovalorizzatore

Pubblichiamo il documento approvato dall’assemblea dell’Associazione Carteinregola in data 26 marzo 2024 e inviato al Sindaco Commissario per il Giubileo della Chiesa Cattolica 2025 Roberto Gualtieri e per conoscenza alla Giunta e all’Assemblea Capitolina, ai Municipi, a Roma Città Metropolitana e all’Ufficio di supporto al Commissario Straordinario.

Il Documento di Carteinregola  sul  termovalorizzatore/inceneritore di Santa Palomba con le richieste al Sindaco Commissario Gualtieri

Prosegue l’iter del termovalorizzatore/inceneritore di Santa Palomba ed emergono man mano nuovi dettagli – e criticità –  di un’opera che non era prevista dal Piano rifiuti regionale, né era stata annunciata ai cittadini in occasione della campagna elettorale che ha portato l’attuale maggioranza al governo della città.

Si tratta di un progetto molto divisivo, che ha sollevato critiche e contestazioni da parte dei cittadini e delle istituzioni dei territori interessati, ma anche di molte realtà per la difesa dell’ambiente,  ed  è stato uno dei motivi della crisi di governo del luglio 2022 poi sfociata nelle elezioni politiche anticipate.

Va detto che si tratta di una soluzione che può trovare anche ampio consenso, soprattutto   per  l’esasperazione della cittadinanza romana,  dopo anni  di inadeguatezza della raccolta dei rifiuti e di conseguente degrado,  che può fare apparire l’incenerimento come una panacea che  farà sparire per sempre  i rifiuti dalle strade.  

Pochi sembrano intenzionati ad affrontare il tema con lucidità, mentre la maggioranza sembra trovare  assai più agevole spostare i problemi su un territorio lontano dai quartieri più densamente popolati, e avanti nel tempo, sulle prossime generazioni. Una sorta di  delega acritica che si ammanta di slogan come  quello di impianti di  “ultima generazione” – un’espressione di stampo neopositivistico, ultimamente molto  ricorrente, come per “gli stadi di ultima generazione” –  o del  sempiterno richiamo al termovalorizzatore danese paradiso degli sciatori, e dell’idea che  i rifiuti siano “valorizzati” se  trasformati in energia, senza che se ne conoscano davvero le modalità di produzione e di utilizzazione.

Eppure la realizzazione di un mega impianto come quello che è stato programmato alle porte di Roma e dei Castelli richiederebbe una serie di approfondite valutazioni, da rendere  facilmente accessibili ai cittadini, e, come previsto dalla legge ancora vigente, da mettere al centro  di  un vero dibattito pubblico (*).

Invece il Sindaco Gualtieri in veste di Commissario Straordinario per il Giubileo della Chiesa Cattolica 2025 ha preferito blindare il progetto con i poteri speciali, annullando di fatto ogni possibile confronto. Anche se,  paradossalmente,  il termovalorizzatore,  individuato come opera strategica per il Giubileo, fin dall’inizio è stato  ufficialmente inserito in un cronoprogramma che ne attestava la messa in esercizio dopo la fine dell’evento, e ad   oggi si stima che possa superare di almeno  tre anni l’ipotesi iniziale.

Quindi   il Sindaco Commissario, per la sua realizzazione,  può  – e sottolineiamo che si tratta di una possibilità e non di un obbligo –  esercitare poteri straordinari di deroga alle norme, comprese  quelle a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini (**), come nelle situazioni eccezionali come terremoti, inondazioni e altre calamità impreviste.

Due  sentenze amministrative, del TAR e del Consiglio di Stato,  hanno respinto un  ricorso che aveva sollevato anche tale contraddizione,  in base all’interpretazione della  legge 50/2022 (***), legge che, a nostro avviso, conteneva già a monte la distorsione di un principio che, prima ancora che sul piano giuridico, dovrebbe valere sul piano delle regole democratiche.

Infatti se un Commissario può derogare alle norme senza giustificazioni manifeste e senza alcun vincolo al  perseguimento degli obiettivi per cui riceve i poteri speciali,  vengono a cessare le garanzie democratiche del rispetto delle regole, consentendo a qualsiasi soggetto che sia investito da tale arbitrario potere di aggirare a piacimento leggi nate per tutelare l’interesse pubblico.

E’ infatti evidente che la maggior parte del catalogo di decisioni che possono essere prese da un esponente istituzionale può facilmente trovare un collegamento più o meno convincente con un  vantaggio pubblico, ma poi, nelle normali procedure,   sono previsti vari passaggi, politici e amministrativi per valutarne gli effetti e le eventuali controindicazioni, con la possibilità di modificare o anche cancellare interventi non rispondenti agli obiettivi e alle norme.

Sul piano amministrativo, spetta agli enti preposti verificare i possibili rischi per la qualità della vita e la salute della popolazione, per l’ambiente, per il paesaggio e i beni culturali, per gli aspetti economici ecc, basandosi sull’ applicazione delle leggi vigenti, limite indispensabile – e invalicabile – per ancorare le scelte e i progetti a ricadute positive per la collettività.

Sul piano politico, i decisori debbono garantire un processo democratico che passa attraverso il confronto con tutte le istituzioni – maggioranze e opposizioni e vari livelli territoriali – e anche la condivisione con la cittadinanza, che vuol dire dibattito pubblico e partecipazione della società civile.

Chiediamo quindi al Sindaco Commissario Gualtieri, per la realizzazione di un’opera così controversa e impattante, di non utilizzare scorciatoie e deroghe alle normative, avocando a sé o a un ristretto gruppo di decisori scelte importanti e irreversibili, ma  di avviare  una fase di vero dibattito con la città: lo slittamento dei tempi previsti  a questo punto fa venir meno anche l’ultimo alibi per ignorare le richieste di confronto dei cittadini.

Riteniamo indispensabile che sia riaperta la possibilità di  una modifica del progetto,  a partire da  una riduzione della portata dell’impianto il cui dimensionamento deve essere sorretto da calcoli rigorosi, non solo a causa delle possibili ricadute nell’immediato presente, dato che  le previsioni del volume e  della capacità calorica  che Roma sarà obbligata a fornire per decenni per la sostenibilità dell’impianto, presenta il rischio assai  concreto di ostacolare il virtuoso sviluppo della raccolta differenziata della Capitale o, in alternativa, di trasformare il termovalorizzatore di Santa Palomba  in un centro di raccolta dei rifiuti di mezza  Italia, con tutte le conseguenze sul territorio e sull’ambiente.

Carteinregola sta lavorando a un dossier sulle criticità del progetto, i cui esiti saranno oggetto di sollecitazione alle istituzioni e di un confronto pubblico.

Associazione Carteinregola

Roma, 27 marzo 2024

vedi anche:

Termovalorizzatore, le domande di Carteinregola al Sindaco e all’Assessore2 Giugno 2022 Continua#

Termovalorizzatore, le risposte dell’Assessore alle domande di Carteinregola-6 Settembre 2022Continua#

Osservazioni sulle risposte dell’Assessore Alfonsi alle nostre domande sull’inceneritore 13 Febbraio 2023 Continua#

10 domande al Sindaco Gualtieri a 2 anni di consiliatura -30 Ottobre 2023 Continua#

NOTE

(*) Il dibattito pubblico è un percorso di informazione, discussione e confronto pubblico su un’opera di interesse strategico, che permette al proponente di far emergere le osservazioni critiche e le proposte sul progetto da parte di una pluralità di attori, anche singoli cittadini. Il suo compito è quello di ascoltare tutti gli argomenti con i pubblici interessati, senza pervenire alla decisione sulla soluzione definitiva in merito alla realizzazione o meno dell’opera, alla sua localizzazione o alle sue caratteristiche, che resta in capo alle autorità competenti.La legge che lo istituisce Il dibattito pubblico è stato introdotto in Italia nel 2016 con l’art. 22 del Codice dei contratti pubblici (D.Lgs 50/2016).

(**) La salute è tutelata dall’ Art. 32 della Costituzione Italiana e la tutela dell’ambiente è stato recentemente introdotto nell’ art.9, tuttavia nella LEGGE .N 234 del 2021  che introduce la nomina di un Commissario straordinario in relazione alle celebrazioni del Giubileo della Chiesa cattolica per il 2025 all’ Articolo 1 Comma 425 che prevede i poteri straordinari, è citata la tutela costituzionale del paesaggio ma non  della salute e dell’ambiente:

425. Ai fini dell’esercizio dei compiti di cui al comma 421, il Commissario straordinario, limitatamente agli interventi urgenti di particolare criticita’, puo’ operare a mezzo di ordinanza, in deroga a ogni disposizione di legge diversa da quella penale, fatto salvo il rispetto delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, delle disposizioni del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, nonche’ dei vincoli inderogabili derivanti dall’appartenenza all’Unione europea. Le ordinanze adottate dal Commissario straordinario sono immediatamente efficaci e sono pubblicate nella Gazzetta Ufficiale.

(***) Art. 13 del Decreto Legge «Aiuti» n. 50 del 17 maggio 2022, art. 13, «Gestione dei rifiuti a Roma e altre misure per il Giubileo della Chiesa cattolica per il 2025»

d.P.R. datato 4 febbraio 2022, come modificato dal d.P.R. del 21 giugno 2022, recante la nomina del Sindaco di Roma Capitale a Commissario Straordinario di Governo al fine di assicurare gli interventi funzionali alle celebrazioni del Giubileo della Chiesa cattolica per il 2025,

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