Per la Roma di oggi e di domani, la fruizione collettiva dei beni culturali e ambientali può essere ritenuta un elemento peculiare della dimensione pubblica, attraverso la quale rafforzare l’idea stessa di cittadinanza: i beni culturali e ambientali devono essere “vissuti” non devono essere percepiti come “estranei” e non devono essere recintati. Per questo, ci impegniamo a fare di questo luogo magnifico e unico un luogo vissuto da tutti, il cuore del futuro della città.
(da “Roma è vita” programma di Ignazio Marino Sindaco(1)
Lo sventramento del quartiere che occupava l’area dell’odierna via dei Fori imperiali fu deciso da Benito Mussolini per collegare piazza Venezia al Colosseo e perché Roma avesse al suo centro una strada adatta alle grandi parate militari.
Furono polverizzati secoli di storia, rasi al suolo oltre cinquemila vani e gli abitanti deportati in borgata, il grande quartiere Alessandrino d’impianto cinquecentesco, chiese, palazzi, giardini e uno dei settecolli di Roma, la Velia (> leggi tutto)
Convegno Archeologia e città: dal progetto Fori all’Appia Antica organizzato dall’Associazione Bianchi Bandinelli del 21 marzo 2014
> scarica la Relazione della Commissione paritetica MiBACT-Roma Capitale per l’elaborazione di uno studio per un Piano strategico per la sistemazione e lo sviluppo dell’Area Archeologica Centrale di Roma Commissione paritetica MiBACT relazione_finale
la Commissione Paritetica è stata istituita il 1 agosto 2014 con un Decreto Ministeriale poi modificato e integrato cil 12 settembre 2014, ed è cpmposta da esperti designati dal MiBACT e da Roma Capitale con il compito di elaborare, a partire dalle Linee Guida elaborate nel 2008, uno studio per un Piano strategico per la sistemazione e lo sviluppo dell’Area Archeologica Centrale di Roma (AACR). Fanno parte della commissione: Per il Mibact: Prof.ssa Laura Ricci, Arch. Jane Thompson, Prof. Giuliano Volpe (presidente). Per Roma Capitale: Prof.ssa Tiziana Ferrante, Prof. Adriano La Regina, Prof. Eugenio La Rocca, Prof. Claudio Strinati (ai lavori della Commissione hanno partecipato: Arch. Federica Galloni, Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio, Dott.ssa Maria Rosaria Barbera, Soprintendenza Speciale ai beni archeologici di Roma, Arch. Agostino Burreca, Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Roma, Dott. Claudio Parisi Presicce, Sovrintendenza Capitolina ai beni culturali).La commissione si è riunita 11 volte. Sono stati auditi dalla Commissione: il prof. E. La Rocca e prof. C. Gasparrini a proposito dei lavori della Commissione 2006-08; le dott.sse M.R Barbera e P. Petrangeli (SSBAR) sul progetto di Centro Servizi del Colosseo con sponsorizzazione Tod’s; l’ing. A. Fuschiotto (Agenzia della Mobilità) per le questioni relative alla mobilità;il dott. C. Parisi Presicce per illustrare i progetti della Sovrintendenza Capitolina; l’arch. D. Modigliani per presentare il PRG in riferimento all’area centrale di Roma; la Commissione sul sito Unesco, arch. A. Cesi (MiBACT), dott. C. Parisi Presicce, arch. F. Giovanetti, dott.ssa T. Monteleone (Roma Capitale); o 24.10: prof. R. Panella per l’illustrazione del suo progetto; la dott.ssa M. Barbera per illustrare i progetti della SSBAR. Si è inoltre svolto un Seminario interdisciplinare con la partecipazione di: prof. A. Carandini, prof. G. Carbonara, Prof.ssa M. Dalai, Prof. D. Manacorda, prof. R. Santangeli Valenzani, arch. N. Savarese, prof. A. Viscogliosi (sono stati invitati anche i prof.ri A. Giardina, A. Ricci, S. Settis e P. Sommella, che, per altri impegni, non hanno potuto partecipare). Sono pervenute note di: Associazione Abitanti del Centro Storico di Roma; Associazione degli Abitanti per la Tutela e la Valorizzazione del Centro Storico di Roma; Associazione Bianchi Bandinelli; Italia Nostra, sede di Roma
E la prospettiva di coprire gli elevatissimi costi (si parla di 25 milioni di euro) affidandosi a sponsor privati che potranno ottenere in cambio vari benefit è più che ipotetica. Ma c’è chi ha “detto no”, anche se in altri tempi : si legga in proposito l’interessante articolo di Tomaso Montanari: 31 DIC 2014 Fori (Imperiali) nell’acqua L’assessore alla cultura del Comune di Roma ha scritto al ministro responsabile del patrimonio culturale che se l’idea di usare il Colosseo come location per spettacoli fosse confermata, «non esiterebbe a valersi dei regolamenti e delle leggi per deprecare un tanto danno e un tanto pericolo». Ma il ministro, prendendo la parola in Senato, ha assicurato che «comunque, in un modo o in un altro, sarà provveduto affinchè, in omaggio al pubblico sentimento, non abbiano luogo nell’anfiteatro Flavio rappresentazioni musicali e drammatiche». Ottimo finale: perché in effetti il Colosseo è un monumento in sé, non ha bisogno di essere usato come contenitore di qualcosa per acquistare ai nostri occhi il diritto di continuare ad esistere.> leggi tutto
Il “Progetto Fori”, che prevede la realizzazione del più grande parco archeologico del mondo, che da Piazza Venezia si estenderebbe fino ai Castelli, è uno dei punti più importanti del programma elettorale di Ignazio Marino (1). Quest’estate il Sindaco e … Continua a leggere →
Il decreto “Sblocca Italia”, la legge Lupi e il Piano Casa Zingaretti visti dall’ Appia Antica. Una passeggiata domenicale sulla Via Appia Antica fa crescere, insieme a uno stupore sempre nuovo per la sua bellezza, un sentimento di riconoscenza verso … Continua a leggere →
Presiede e introduce Adriano La Regina (Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte) Il progetto Fori La storia recente, Francesco Erbani (Giornalista di la Repubblica) Idee e programmi del Comune di Roma, Giovanni Caudo (Assessore alla Trasformazione urbana di Roma … Continua a leggere →
(1) DA “ROMA E’ VITA” IL PROGRAMMA ELETTORALE DEL SINDACO MARINO- maggio 2013
5.5. L’APPIA ANTICA E IL PROGETTO FORI Il rapporto tra Archeologia e Città è costitutivo della Roma moderna, il progetto Fori ha rappresentato fin dalla sua prima proposizione nel 1979 l’insegna del rinnovamento urbanistico della capitale. Leonardo Benevolo, storico dell’architettura e urbanista, così descrive questo rapporto: “A Roma abbiamo un’immensa fortuna: una delle zone archeologiche, più grandi e pregiate del mondo è collocata esattamente nel centro della città moderna. Un’area viva, che fa parte del tessuto più vitale della città e che contemporaneamente documenta la sua continuità storica, che procede ininterrotta da secoli “ (…) Il centro monumentale della città antica, quello dei Fori, del Colosseo e del Teatro Marcello, del Palatino, del Circo Massimo, del Celio e del Colle Oppio, si trova al limite fra la zona costruita nei secoli successivi all’età classica e il verde della campagna che sfila verso l’Appia Antica e che, è a tutti gli effetti, una campagna intra moenia. È un immenso spazio libero che si incunea nella compagine edificata fino alla sistemazione michelangiolesca del Campidoglio. Quest’area funziona come raccordo fra i due paesaggi della città, quello vivo e quello morto.” Rispondendo poi alla domanda su come far convivere le diverse città che si sono stratificate nel tempo dice: “Il mito culturale di Roma si fonda su un doppio confronto. Di tipo diacronico, il primo: la magnificenza del passato si confronta con la rovina del presente. E di tipo sincronico: da una parte la dimensione urbana colossale, perduta e silenziosa, dall’altra la dimensione ordinaria, quotidiana e vissuta. Il confronto ha sempre suggerito l’idea di quanto le imprese umane avessero dei limiti. Roma da questo punto di vista non è la città eterna. È anzi il luogo di meditazione sull’impossibilità dell’eterno nel mondo di qua. Queste sono le riflessioni di Goethe, di Stendhal e di Mommsen; le ritroviamo persino in quel rispetto popolare per le rovine che viene colto da Gioacchino Belli e da Trilussa”. (da: Leonardo Benevolo, La fine della Città, Laterza 2011, pp.97-98) Per la Roma di oggi e di domani, la fruizione collettiva dei beni culturali e ambientali può essere ritenuta un elemento peculiare della dimensione pubblica, attraverso la quale rafforzare l’idea stessa di cittadinanza: i beni culturali e ambientali devono essere “vissuti” non devono essere percepiti come “estranei” e non devono essere recintati. Per questo, ci impegniamo a fare di questo luogo magnifico e unico un luogo vissuto da tutti, il cuore del futuro della città. La storia al posto delle auto. Cominceremo con allontanare le automobili e poi proseguiremo con il progetto di sistemazione. Realizzeremo l’integrazione culturale, simbolica e funzionale dell’area archeologica centrale con l’Appia Antica. Il più grande parco archeologico del pianeta. Il parco sarà gestito ricercando la massima cooperazione tra i tanti soggetti che operano per la tutela e la conservazione, proprio perché le importanti ricadute socio-economiche che questo progetto può avere per la città, sono più che evidenti. Per la sua realizzazione rafforzeremo le sinergie tra Stato, Regione e Comune anche alla luce del decreto che fissa i poteri di Roma Capitale. In questo ambito sarà necessario in coordinamento con la Regione Lazio e il Ministero dei Beni culturali rafforzare gli strumenti di pianificazione del territorio con una visione complessiva capace di dare continuità all’azione amministrativa.