A cosa servono le Commissioni Capitoline?
Autore : Redazione
Una provocazione/riflessione a margine delle polemiche che si sono scatenate nel PD romano sulle Commissioni capitoline: Carteinregola, che da tempo si occupa della questione, intende allargare il dibattito alla città e soprattutto portare alla luce tutti gli aspetti che dovrebbero essere affrontati seriamente, a partire dalla trasparenza e dall’informazione ai cittadini sulle attività istituzionali, di cui mettiamo qui sotto un esempio illustrato che non richiede commenti.
8 aprile 2015
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Comune di Firenze convocazione commissioni
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Comune di Bologna convovazione delle Commissioni
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Comune di Napoli diario delle commissioni
Comune di Napoli convocazione delle commissioni
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Comune di Torino convocazione commissioni
Comune di Torino registrazioni audio commissioni
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“La trasparenza è intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche”
art. 1 D.Lgs. n. 33/2012“Principio generale di trasparenza”
“... Dopo il lavoro della magistratura tocca a noi ricostruire”… “Bisogna azzerare i presidenti delle Commissioni, dimezzare le Commissioni. Non per rincorrere l’antipolitica ma è un fatto di decenza” (1). Parole dure, quelle del Commissario del Partito Democratico di Roma Orfini, pronunciate lo scorso 1 aprile durante un’assemblea plenaria in Campidoglio davanti al Sindaco Ignazio Marino, agli assessori e ai consiglieri comunali e municipali. E subito arriva la replica dei consiglieri PD capitolini che – secondo alcuni resoconti giornalistici – sono contro “Incomprensibili dimissioni di massa” dichiarandosi favorevoli solo “a ridurre il numero delle commissioni, troppe anche per giustificare i posti dati all’opposizione ma senza azzerare i posti di comando” (2).
In ballo ci sono le presidenze di alcune Commissioni guidate da consiglieri eletti nel nuovo organismo di Roma Città Metropolitana (ad alcuni dovrebbero anche andare anche le deleghe simil-assessorati metropolitani) (3) più quella della Commissione Scuola, lasciata vacante dalla neopresidente dell’Assemblea Capitolina Valeria Baglio, e – ma questo non lo ricorda nessuno – la Presidenza della Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza, di cui era titolare Giovanni Quarzo (Forza Italia), che si è dimesso all’indomani della notizia del suo coinvolgimento nelle indagini di “Mondo di mezzo” per associazione a delinquere di stampo mafioso: l’ipotesi investigativa è che abbia chiesto aiuto a Carminati proprio per ottenere la nomina alla guida della Commissione, per Statuto affidata a un consigliere di opposizione, che rischiava di andare a Marcello De Vito, capogruppo del Movimento Cinque Stelle (4).
E in ballo c’è anche il numero spropositato di Commissioni, che per Statuto (5) dovrebbero essere 12 più la Commissione Trasparenza e la Commissione delle elette, ma che sono arrivate a 21 grazie a ben 9 commissioni speciali, istituite per motivi che ci sembrano legati più a logiche di poltrone che ad effettive necessità istituzionali (6). Soprattutto perchè, come abbiamo più volte rilevato (7) le sedute delle Commissioni, con esclusione di quelle dedicate a temi e delibere particolarmente caldi”, sono assai poco frequentate, con casi tutt’altro che “limite” di consiglieri che presenziano alle Commissioni per il tempo strettamente necessario a mettere la propria firma sull’elenco delle presenze (8), o di commissioni fissate in pieno agosto o di lunghe sequenze di convocazioni per “lettura verbali” e “studio documentazione”. Ma tutto questo sappiamo che ha a che fare con i compensi che ricevono i consiglieri comunali (9), ancorati al numero di “gettoni” percepiti in base alle presenze in aula e nelle commissioni, che pare permettano di raggiungere uno “stipendio” massimo di 1700 euro al mese, attestandosi su una media di 1000/1200 euro, come emerge da un servizio della trasmissione le Iene che ha per protagonista il consigliere De Palo (della lista civica all’ opposizione CittadiniXRoma) che si dice costretto a svolgere un secondo lavoro come cameriere (10). Compensi comunque risibili rispetto alle responsabilità, soprattutto se paragonati agli stipendi dei colleghi in Regione, che arrivano a 10 volte tanto, per non parlare di quelli dei parlamentari. Una situazione inaccettabile, dato che presuppone che possa impegnarsi politicamente per la città solo chi “è ricco di famiglia”, e soprattutto rischiosa, se si pensa alle cifre che vengono spese per le campagne elettorali. E se siamo favorevoli a una revisione dei compensi previsti per i consiglieri (e anche per gli assessori e per il Sindaco) ribadiamo ancora una volta la necessità della totale trasparenza, l’unico rinvigorente della buona amministrazione e l’unico “anticorpo” per la corruzione. Trasparenza su tutto.
Commissioni congiunte per il nuovo Stadio della Roma nell’ottobre 2014 : un affollamento decisamente inusuale sia per il pubblico sia soprattutto per il numero di consiglieri capitolini presenti
E sulle nostre proposte per la trasparenza torneremo nei prossimi giorni, anticipando qui l’apprezzamento per l’annuncio dell’Assessore alla Legalità Sabella che da fine aprile “anche i dirigenti del Campidoglio e forse pure i manager delle società partecipate dovranno rendere noti – e pubblicare sui rispettivi siti istituzionali – la situazione patrimoniale complessiva, oltre a curriculum e dichiarazione dei redditi”(11) . Ma per rendere davvero Roma Capitale una “casa di vetro” il primo e importante passo è mettere i cittadini in condizione di conoscere e seguire le attività istituzionali e le scelte dei loro rappresentanti.
Sul sito del Consiglio Regionale del Lazio insieme alle convocazioni delle commissioni si trovano i link alle proposte di legge in esame (in questo caso la P.L. n.64)
Due mesi e mezzo fa è stata approvata l’importante Delibera promossa dai Cinque Stelle che introduce importanti modifiche anche per rendere reale il diritto all’infomazione (12). Ma a tutt’oggi a Roma non solo non vengono trasmesse in diretta le sedute delle commissioni (come accade ad esempio a Torino, vedi foto, dove si possono ascoltare le registrazioni delle sedute anche in seguito) (13) nè pubblicati i resoconti stenografici (neanche delle assemblee capitoline), nè messi a disposizione i documenti in discussione (al contrario del Consiglio Regionale del Lazio, vedi foto). Ma addirittura si rendono pressochè inaccessibili al pubblico le informazioni che rigaurdano le convocazioni. Non servono commenti allo slideshow in alto, dove si alternano le pagine dei siti dei Comuni di Torino, Milano, Firenze, Bologna, Napoli (per citare quelli che abbiamo consultato). E davvero è difficile da spiegare, come sia possibile che in un sito dove si pubblicizzano “App” per tutti i gusti e funzioni (14), si ricorra a modalità preistoriche (documenti scansionati e pubblicati disordinatamente, spesso senza alcuna indicazione sulla delibera in esame, a parte il numero) per informare sullo svolgimento di sedute pubbliche, che dovrebbero essere alla portata di ogni cittadino interessato agli argomenti trattati: l’impressione è che si voglia deliberatamente scoraggiare la cittadinanza a interessarsi delle attività consiliari. Anche perchè, dopo aver presenziato, come noi, a varie sedute semideserte, potrebbero chiedersi davvero a cosa servano le Commissioni.
Anna Maria Bianchi Missaglia annaemmebi@gmail.com
POST SCRIPTUM: abbiamo parlato di informazione ai cittadini, ma dovremmo parlare anche degli altri soggetti istituzionali interessati, dato che ci risulta che siano in molti ad essere tenuti all’oscuro delle attività delle commissioni. Parliamo in particolare degli assessori e dei consiglieri municipali, che spesso non vengono invitati nè avvertiti della convocazione di commissioni dedicate a problematiche dei loro territori di cui magari si stanno occupando da tempo (15). Ma anche degli stessi componenti delle Commissioni, che a quanto pare spesso non ricevono in anticipo i testi su cui dovranno esprimere il parere. In ogni caso noi di Carteinregola da tempo svolgiamo un compito che dovrebbe essere a carico delle istituzioni capitoline, mettendo in evidenza nel nostro sito e segnalando ai comitati interessati (e alle istituzioni municipali con cui siamo in contatto) le convocazioni delle commissioni (e delle Assemblee Capitoline) con i relativi ordini del giorno.
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Vai al DECRETO LEGISLATIVO 14 marzo 2013, n. 33 Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicita’, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni. (13G00076) (GU n.80 del 5-4-2013 )
(1) Corriere della sera 1 aprile 2015 Scontro nel Pd, Orfini striglia tutti Ma nei municipi scoppia scoppia la rivoltaI consiglieri: «Comune distante». Il commissario: «Segnalate in Procura i casi sospetti»
(2) Roma Today 2 aprile 2015 Campidoglio, i consiglieri dem si ribellano a Orfini: “No all’azzeramento delle commissioni”La richiesta del commissario del Pd romano non è piaciuta al gruppo capitolino del Pd. Intanto in Aula manca il numero legale: saltata la relazione di Improta sul Pgtu
(3) Si parla di Gianni Paris, Orlando Corsetti e Svetlana Celli, rispettivamente presidenti delle commissioni Roma Capitale, Commercio, e Personale, Sport e Statuto, a cui secondo anticipazioni giornalistiche dovrebbero andare alcune deleghe metropolitane (vedi nostro post Roma Città Metropolitana, un fantasma del 31/03/2015) e anche di Pierpaolo Pedetti, presidente della Patrimonio ma anche consigliere metropolitano (e indagato in un’inchiesta su tangenti e parcheggi)
(4) Il fatto quotidiano 3 dicembre 2014 Mafia Capitale, il capo della Commissione Trasparenza scelto dalla “cupola”Secondo gli inquirenti, Giovanni Quarzo, indagato per associazione a mafiosa, chiede agli uomini di Carminati un aiuto per ottenere la Presidenza della Commissione Trasparenza, organo che controlla la regolarità degli appalti e dei lavori dell’Assemblea capitolina. E l’ex Nar decide di aiutarlo. Così i controllati diventano i controllori di Marco Pasciuti |vedi anche nostro post Chi controlla i controllori : la vicenda Commissione Trasparenza Pubblicato il 05/12/2014 di carteinregola Con le dimissioni di Giovanni Quarzo (FI), indagato per associazione a delinquere di stampo mafioso , si riaprono i giochi per la Presidenza della Commisione Controllo Garanzia e Trasparenza. Nel luglio 2013 il centrodestra riuscì a “soffiare” la presidenza ai … Continua a leggere →
(5) (in calce i passi di Statuto e Regolamento relativi alle Commissioni)
(6) Alcune commissioni speciali appaiono veri e propri doppioni: non si capisce ad esempio la necessità di istituire una “Commissione Metro C e per il monitoraggio delle relative infrastrutture della mobilità (Metropolitane, parcheggi, ferrovie e viabilità)” che affianca e di fatto si sovrappone alla “Commissione Mobilità”, o il florilegio di Commissioni che si occupano di bilancio, risparmio della spesa, diritti dei consumatori, nuove povertà etc. E bisogna ricordare che ogni commissione ha costi notevoli visto che presuppone uffici e personale dedicato.
(7) vedi l’ultimo post di una serie : TORNERANNO A 12 LE COMMISSIONI CAPITOLINE?Pubblicato il 18/12/2014
(8)Pur non potendo fornire dati statistici, per esperienza diretta di molti cittadini dei nostri comitati le presenze contemporanee dei consiglieri delle commissioni si contano sulle dita di una mano. In certi casi si riducono al Presidente e un altro consigliere a turno. Ci ripromettiamo di avviare a breve un monitoraggio “in loco” e attraverso i verbali delle commissioni.
(9) La scarsa presenza dei consiglieri alle commissioni è anche dovuta a un’inspiegabile e irrazionale modalità di indizione delle sedute, che non presuppone alcun coordinamento e pianificazione, così che in molti casi lo stesso consigliere dovrebbe presenziare contemporaneamente a due o più commissioni in luoghi diversi
(10) Consigliere comunale non arriva a fine mese, fa il cameriere in trattoria Filippo Roma de Le Iene racconta la storia di Gigi De Palo, ex assessore ed oggi consigliere comunale, ha difficoltà ad arrivare a fine mese, quindi la sera lavora in una trattoria. Un esempio di come la politica non sia sempre un fiume d’oro. > Guarda il video
(11) Repubblica 1 aprile Campidoglio, svolta sui dirigenti: “Ora saranno pubblici tutti i loro redditi” Il piano Sabella pronto dopo Pasqua. Online anche curricula e stato patrimoniale di GIOVANNA VITALE Non solo gli eletti: sindaco e assessori, presidenti di municipio e consiglieri. No. Da fine aprile, allorché le integrazioni al piano triennale di prevenzione della corruzione saranno approvate in giunta, anche i dirigenti del Campidoglio e forse pure i manager delle società partecipate dovranno rendere noti – e pubblicare sui rispettivi siti istituzionali – la situazione patrimoniale complessiva, oltre a curriculum e dichiarazione dei redditi. Possibilmente estesa all’intera famiglia: dunque al coniuge e ai congiunti entro il secondo grado. Come già accade per gli amministratori locali…
(12) vedi nostro post del 2 febbraio 2015 Regole per le Commissioni Capitoline: i M5S ce l’hanno fatta! Più trasparenza e più serietà nelle Commissioni: Carteinregola lo chiede da anni, il Movimento Cinque Stelle da quando è arrivato in Campidoglio. E finalmente un primo passo è stato fatto. scarica la delibera DACDelib. N 3 del 30.01.2015
(13) Nella delibera promossa dai Cinquestelle lo streaming delle commissioni è affidato alla buona volontà dei presenti e di fatto attivo solo nelle commissioni in cui è presente un consigliere Cinquestelle
(14)L’ultima, su Repubblica di ieri 7 aprile 2015 : Strisce blu, il parcheggio costa un euro l’ora. E arriva una nuova App per pagare con un click Da fine marzo sono tornate in vigore, fino a settembre, le vecchie tariffe dopo la sentenza del Tar che ha bocciato gli aumenti. Entro metà maggio verranno riaggiornati i parcometri. Intanto c’è ParkAppy che consente regolarizzare la sosta attraverso smartphone di VALERIA FORGNONE
(15) Secondo lo Statuto e il regolamento i Presidenti delle Commissioni sono tenuti a comunicare gli ODG ai Presidenti dei Municipi, che a loro volta dovrebbero poi informare giunta e consiglio municipale. Ma oltre a non essere certi che ciò avvenga sistematicamente, riteniamo che, anche se non obbligatorio, informare i responsabili dei Municipi dovrebbe far parte di un normale e proficuo rapporto di collaborazione tra Comune e Municipi, così come tenere informati quei cittadini, comitati e associazioni con cui si è stabilito un rapporto su certi temi tramite audizioni, consegna di materilai, memorie etc.
STATUTO DI ROMA CAPITALE (stralci)
Articolo 7.
Diritto all’informazione
- Roma Capitale garantisce il diritto all’informazione sulla propria attività.
- I documenti amministrativi di Roma Capitale sono pubblici e liberamente consultabili, a eccezione di quelli riservati per espressa indicazione di legge o per effetto di una temporanea e motivata dichiarazione del dirigente responsabile del servizio che ne vieti l’esibizione, conformemente a quanto previsto dal Regolamento per il diritto di accesso
alle informazioni.
- Roma Capitale cura la comunicazione istituzionale con gli appartenenti alla comunità cittadina, utilizzando come strumento principale il sito web istituzionale, con particolare riguardo:
- a) al documento degli indirizzi generali di governo e al rapporto sullo stato della città;
- b) ai bilanci preventivi e consuntivi nonché al conto consolidato patrimoniale di inizio e di fine mandato ove previsto dal Regolamento di contabilità;
- c) agli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica;
- d) alle valutazioni di impatto ambientale;
- e) agli atti di indirizzo in materia ambientale e sociale;
- f) ai regolamenti;
- g) alle iniziative relative ai rapporti tra la pubblica amministrazione e gli appartenenti alla comunità cittadina;
- h) agli interventi dell’Amministrazione a favore delle persone diversamente abili;
- i) ai redditi, sottoposti a regime di pubblicità, degli Amministratori e dei dirigenti capitolini
nonché ai curricula di questi;
- l) alle offerte economiche dei partecipanti alle gare nonché all’esito e agli aggiudicatari delle stesse.
- Roma Capitale pubblica sul proprio sito internet il Bollettino di Roma Capitale per informare gli appartenenti alla comunità cittadina, in particolare, sugli indirizzi, sui provvedimenti e sulle proposte di carattere generale e di iniziativa popolare.
Articolo 17. Consiglieri Capitolini
4. Le Consigliere e i Consiglieri Capitolini hanno il diritto di essere tempestivamente informati dei progetti di deliberazione e delle altre questioni poste all’ordine del giorno dell’Assemblea e della Commissione di cui facciano parte
6. Gli atti relativi alla situazione patrimoniale, ai redditi e alle spese elettorali delle Consigliere e dei Consiglieri Capitolini, pubblici secondo le disposizioni della legge, sono depositati presso l’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea Capitolina e sono liberamente consultabili da chiunque anche sul sito web istituzionale di Roma Capitale
8.I Consiglieri Capitolini hanno diritto di percepire una indennità onnicomprensiva di funzione determinata, secondo le modalità stabilite dalla legge, in una quota parte dell’indennità del Sindaco. L’indennità è dimezzata per i lavoratori dipendenti che non abbiano richiesto l’aspettativa. Il Regolamento dell’Assemblea Capitolina prevede l’applicazione di detrazioni dell’indennità in caso di non giustificata assenza dalle sedute della stessa Assemblea e delle sue Commissioni. Gli oneri a carico di Roma Capitale per i permessi retribuiti dei lavoratori dipendenti da privati o da enti pubblici economici non possono mensilmente superare, per ciascun Consigliere, l’importo pari alla metà dell’indennità a essi attribuita
9. Se eletti o nominati in organi appartenenti a livelli di governo diversi da Roma Capitale, i Consiglieri Capitolini, ove le cariche siano tra loro compatibili, conservano un solo emolumento, comunque denominato, a loro scelta.
10. Fino all’applicazione del regime dell’indennità di cui al comma 8, ai Consiglieri Capitolini è corrisposto, per la partecipazione alle sedute dell’Assemblea Capitolina e delle sue Commissioni, un gettone di presenza secondo quanto già stabilito per i Consiglieri Comunali di Roma.
COMMISSIONI: COSA DICE LO STATUTO DI ROMA CAPITALE
Articolo 22.Commissioni Capitoline
1.Il Regolamento dell’Assemblea Capitolina determina le competenze delle Commissioni Capitoline Permanenti costituite nel suo seno, con esclusione del Sindaco, in numero non superiore a un quarto di quello dei Consiglieri assegnati all’Assemblea per l’esercizio di funzioni istruttorie, referenti,redigenti e di controllo. Il Regolamento determina altresì il numero e le modalità per l’istituzione di Commissioni Capitoline Speciali e il termine, di durata non coincidente con quella dell’intero mandato del Sindaco, entro ilquale devono improrogabilmente concludere, nel corso di tale mandato,i propri lavori.
2.Le Commissioni Capitoline sono dotate di sede e di specifico staff di supporto tecnico e sono composte in modo da rispecchiare, di norma, la proporzione dei Gruppi Capitolini.
La presidenza delle Commissioni Capitoline aventi funzioni di controllo o di garanzia è attribuita alle Opposizioni, secondo i criteri stabiliti dal Regolamento dell’Assemblea Capitolina.
3.Le Commissioni dell’Assemblea Capitolina, Permanenti o Speciali, possono svolgere indagini conoscitive su questioni di propria competenza e disporre l’audizione di dirigenti di Roma Capitale e dei suoi Municipi nonché di responsabili delle società partecipate e dei gestori di servizi pubblici; possono sentire, altresì, rappresentanti di organizzazioni, associazioni ed enti, nonché acquisire pareri od osservazioni di esperti, di cittadini e di formazioni sociali
COMMISSIONI: COSA DICE IL REGOLAMENTO DI ROMA CAPITALE
Capo IX COMMISSIONI CONSILIARI PERMANENTI E SPECIALI
Articolo 89.(Partecipazione ai lavori delle Commissioni e accesso alla documentazione)
1. Gli Assessori Comunali interessati alle questioni da trattare sono invitati a partecipare alle riunioni della Commissione. Se richiesto dal Presidente o da almeno tre membri della Commissione, gli Assessori Comunali assicurano la propria partecipazione alle riunioni della Commissione medesima.
2. L‟avviso di convocazione e l‟ordine dei lavori di ciascuna seduta sono trasmessi, per il tramite dell‟Ufficio del Consiglio Comunale, dal Presidente della Commissione ai Presidenti dei Municipi al fine di consentire la loro partecipazione, o quella degli Assessori municipali da loro delegati, con gli stessi diritti riconosciuti ai Consiglieri Comunali Aggiunti.
3. Le Commissioni hanno facoltà di acquisire direttamente informazioni, notizie e documenti presso tutti gli uffici comunali e presso gli uffici delle aziende, degli enti e delle istituzioni partecipati dal Comune o da esso istituiti.
Articolo 90.(Funzionamento delle Commissioni Permanenti)
1.Le Commissioni Permanenti sono convocate, almeno ogni settimana, dai rispettivi Presidenti.
2.Qualora il Sindaco, l‟Assessore interessato o almeno un terzo dei componenti della Commissione ne facciano richiesta, il Presidente convoca la Commissione entro sette giorni, inserendo all‟ordine del giorno le questioni proposte.
3.Fermo quanto disposto dal precedente comma, il Presidente dispone l‟ordine del giorno delle singole sedute.
4. La convocazione delle Commissioni è effettuata, per il tramite dell‟Ufficio del Consiglio Comunale, almeno ventiquattro ore prima della riunione mediante avvisi da consegnarsi al domicilio indicato, ovvero mediante fax ovvero posta elettronica presso il recapito indicato da ciascun componente della Commissione e da ciascun Consigliere Aggiunto ad essa assegnato. Della convocazione è data comunicazione via fax ad ogni Gruppo Consiliare. In caso di motivata urgenza, è ammessa la convocazione entro il giorno precedente.
5. E’ altresì ammessa la convocazione, con le stesse modalità di cui al comma precedente, di più riunioni che si svolgano nella stessa settimana.
6.Non è consentito tenere riunioni delle Commissioni contemporaneamente alle sedute del Consiglio, quando in tali sedute siano previste votazioni.
7.Le sedute delle Commissioni non sono valide se non è presente almeno un terzo dei componenti salvo che la Commissione non debba procedere alla trattazione di interrogazioni e interpellanze, ad audizioni ovvero all‟esame di questioni che non comportino l‟adozione di decisioni o di atti formali; in tali casi è comunque necessaria la presenza di almeno tre componenti.
8. Le funzioni di segreteria della Commissione sono svolte da un apposito ufficio composto da due dipendenti compresi nelle categorie C e/o D, di cui uno in possesso dei requisiti per assolvere alle funzioni di agente contabile, incaricati dal Direttore dell‟Ufficio del Consiglio Comunale d‟intesa con il Presidente. I predetti dipendenti, l‟uno con l‟incarico di segretario e l‟altro con funzione di coadiutore, curano tutti gli adempimenti di segreteria e compilano e conservano i verbali delle sedute, sommariamente redatti, sottoscritti dal Presidente e dal medesimo segretario.
9.Copiadeiverbaliètrasmessa,acuradelSegretariodellaCommissione,al Presidente del Consiglio Comunale entro cinque giorni dalla loro approvazione che, di norma e salvo il periodo feriale, è effettuata entro il termine di trenta giorni dalla seduta cui si riferisce.
10. A ciascuna Commissione è inoltre assegnato, su richiesta nominativa del Presidente, da uno fino ad un massimo di tre dipendenti, con il compito di collaborare con il Presidente ed i membri della Commissione nei rapporti con le altre istituzioni comunali e gli uffici dell‟Amministrazione. (1)
11. Il Presidente del Consiglio Comunale riunisce periodicamente, di propria iniziativa o su richiesta di almeno un terzo dei Presidenti delle Commissioni, i Presidenti medesimi, al fine di armonizzare il programma di lavoro del Consiglio Comunale con quello delle Commissioni.
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(1) Comma sostituito con deliberazione del Consiglio Comunale n. 17 del 19 febbraio 2009.
Articolo 91. (Pubblicità delle sedute)
1. Le sedute delle Commissioni sono pubbliche salvo i casi in cui la Commissione, con determinazione motivata adottata a maggioranza assoluta dei componenti, decida di adunarsi in seduta segreta per la tutela della riservatezza di persone, gruppi o imprese.
2.Delle sedute segrete è redatto un verbale sintetico,acura del Segretario della Commissione,con l‟annotazione degli argomenti trattati, dei Consiglieri intervenuti e delle determinazioni adottate.
Articolo 92. (Esame in sede referente)
1. Tutte le proposte di deliberazione di competenza del Consiglio Comunale – corredate dei prescritti pareri – sono preventivamente esaminate dalle competenti Commissioni Consiliari entro i termini fissati dall‟articolo 51.
2. Al termine dell‟esame, il Presidente può nominare un relatore tra i componenti della Commissione, che presenterà la relazione al Consiglio in forma scritta o orale.
3. Quando la proposta concerne più materie o materie di competenza di più Commissioni, il Presidente dell‟Assemblea, tramite la Segreteria Generale, trasmette la stessa alle Commissioni interessate che possono riunirsi anche in seduta congiunta.
4. I Gruppi di Opposizione possono designare propri relatori.
5. Le relazioni scritte debbono essere allegate alle proposte di deliberazione e trasmesse alla Segreteria Generale almeno tre giorni prima della seduta in cui dovranno essere discusse.
Articolo 93. (Esame in sede redigente)
1.In casi di particolare complessità ovvero per ragioni di speditezza dell‟azione, il Consiglio – su proposta del Presidente o su richiesta sottoscritta da almeno tre Presidenti di Gruppo o da cinque Consiglieri – può decidere di demandare alla Commissione Consiliare Permanente competente per materia, la formulazione di una proposta di deliberazione.
2. Con la decisione di assegnazione alla Commissione, il Consiglio stabilisce altresì i criteri informatori della proposta, fissa il termine per la presentazione degli emendamenti in Commissione anche ad iniziativa delle Consigliere e dei Consiglieri che non ne facciano parte nonché il termine, non inferiore a dieci giorni e non superiore a trenta, per il deposito della proposta presso la Segreteria Generale.
3.La proposta di deliberazione, nel testo formulato in sede redigente e corredato da relazion iscritte di Maggioranza e di Opposizione, è trasmessa, dalla Segreteria Generale, alle singole Consigliere e ai singoli Consiglieri, con le stesse modalità di cui all‟articolo 29, per le osservazioni o le modifiche che intendono apportare. Tali osservazioni o modifiche debbono pervenire alla Commissione, per il tramite della Segreteria Generale, entro il termine di sette giorni. Gli eventuali emendamenti, così come pervenuti, saranno votati con apposito ordine del giorno in seno alla Commissione stessa.
4. La proposta, approvata in via definitiva in Commissione e corredata dalle relazioni scritte di Maggioranza e di Opposizione, è sottoposta – previa determinazione della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi Consiliari – a votazione del Consiglio Comunale senza discussione e senza la possibilità di proporre ulteriori emendamenti. Hanno diritto di intervenire, per un tempo massimo di cinque minuti ciascuno, i relatori e il Sindaco o un Assessore a nome della Giunta. Gli interventi per dichiarazione di voto sono ammessi con le modalità e i limiti di tempo stabiliti dal presente regolamento.
5. La votazione avviene sul complesso della proposta, rimanendo esclusa la votazione per parti separate.
Articolo 94. (Esame in sede istruttoria degli accordi di programma)
1. Il Sindaco trasmette al Presidente del Consiglio Comunale, mediante deposito presso la Segreteria Generale che provvede ad inviarli alle competenti Commissioni Consiliari, i seguenti atti:
a) le richieste di stipula di accordi di programma pervenuti al Comune di Roma dalla Regione Lazio, dallaProvincia di Roma, da altri comuni o da amministrazioni statali o da enti pubblici;
b) le richieste di stipula di accordi di programma che il Sindaco intende promuovere, con la indicazione degli enti ai quali intende rivolgere la richiesta, l‟oggetto dell‟intervento, i tempi, le modalità, i finanziamenti ed ogni altro adempimento connesso, al quale sarebbe chiamato il Comune in caso di stipulazione dell‟accordo.
2. Le Commissioni esprimono il parere entro un termine di quindici giorni dal ricevimento degli atti salvo motivata urgenza.
Articolo 95. (Funzioni ispettive, di controllo e di indirizzo)
1. Quando un terzo dei Consiglieri ne presenti richiesta motivata, il Consiglio nomina nel proprio interno, con deliberazione adottata a maggioranza assoluta, una Commissione di indagine sulla questione sollevata che deve comunque rientrare nell‟ambito dell‟attività dell‟Amministrazione, fissando altresì un congruo termine entro il quale la Commissione dovrà presentare una relazione scritta al Consiglio Comunale. Per la composizione e il funzionamento delle Commissioni di indagine si applicano, in quanto compatibili, le norme del presente Regolamento riferite alle Commissioni Permanenti.
2. Le Commissioni Permanenti o Speciali possono svolgere indagini conoscitive su questioni di propria competenza, informandone il Sindaco e il Presidente del Consiglio. La relazione conclusiva sull‟indagine svolta è trasmessa al Sindaco e al Presidente dell‟Assemblea e, tramite quest‟ultimo, a tutti i Consiglieri.
3. Tanto nel corso di indagini conoscitive quanto in sede di esame di una proposta di deliberazione, le Commissioni possono disporre l’audizione di dirigenti del Comune, di responsabili degli enti gestori di servizi pubblici comunali, di enti, aziende e istituzioni partecipate dal Comune o da esso istituiti nonché dei componenti del Consiglio di Amministrazione dell‟Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali. Possono altresì essere ascoltati rappresentanti di organizzazioni, associazioni ed enti ed acquisiti pareri od osservazioni da esperti, cittadini e formazioni sociali.
4. Le Commissioni possono approvare risoluzioni sulle materie di propria competenza, trasmettendone il testo al Presidente dell‟Assemblea e, tramite questi, ai Presidenti dei Gruppi Consiliari.
5.Le petizioni popolari rivolte al Consiglio Comunale sono assegnate dal Presidente alla competente Commissione Consiliare.
6. Il Presidente trasmette alle Commissioni competenti per materia le relazioni ed i pareri proposti dalle Consulte e dagli osservatori previsti dallo Statuto comunale, anche al fine dell‟elaborazione di conseguenti eventuali proposte di deliberazione.