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San Lorenzo

SAN LORENZO Municipio II

A S. Lorenzo piovono bombe. Di cemento a cura del comitato Progetto Urbano San Lorenzo e la Salvaguardia del Territoriohttp://difendiamosanlorenzo.blogspot.it/Ben  quattro sono i  luoghi a rischio cementificazione a Sanlorenzo Con la  magia della “riqualificazione”  si è cercato di riempire completamente un cortile interno a un insieme di condomini (v. Sardi, 51), di sventrare un’ex-fonderia, manufatto riconosciuto archeologia industriale (v. Sabelli 104), di modificare sostanzialmente l’angolo Vestini/Dalmati, di edificare in ambito di valorizzazione (v. Reti-Piceni), disattendendo la tutela della Carta della Qualità e svuotando di valore il Progetto Urbano (strumento previsto dal P.R.G.). Quest’ultimo  dovrebbe garantire lo sviluppo nel rispetto di un  utilizzo sostenibile, anche al fine di mantenere inalterate le caratteristiche storiche del Quartiere. Esse costituiscono, infatti, un patrimonio culturale insostituibile, da preservare e valorizzare per l’identità della città di Roma.Ma invece di recuperare e valorizzare le tracce ancora esistenti della città nata nell”800 e nel ‘900, “per nutrire il futuro”, si ritiene il quartiere San Lorenzo depredabile per fini speculativi, sostituendo una progettazione urbanistica complessiva del territorio, che faccia dialogare e armonizzi le diverse realtà oggi presenti, con singoli interventi puramente edilizi, ad esclusivo guadagno di alcuni privati.

Costruire due o tre piani di parcheggi sotterranei, prescindendo dalle fragilità del sistema idrogeologico e degli edifici adiacenti, (che presentano, in molti casi, piani aggiunti su fondazioni non adeguate) accomuna questo “sviluppo” edilizio.

Il “Progetto Urbano San Lorenzo” nella Risoluzione parla di “riqualificazione del quartiere, al fine di garantire l’aderenza delle trasformazioni previste con le reali esigenze del territorio, di cui oggi è carente, migliorandone la vivibilità e rendendo più agevole la fruizione degli spazi verdi e urbani”. Questa finalità  verrebbe, nei fatti, vanificata da interventi di questo tipo.

L’aumento del carico urbanistico, infatti, comporterebbe un’alterazione del tessuto urbano e un negativo impatto ambientale, anche per il contrasto tra i “vuoti”, che vanno scomparendo, e i “pieni”, modificando profondamente l’assetto urbanistico originario.

San Lorenzo, “Città Storica”, poiché detiene una parte della memoria della città, (testimonianza dei bombardamenti dell’ultimo conflitto mondiale e della sua originaria funzione produttiva), da diversi anni è oggetto di speculazione edilizia e di trasformazione delle sue destinazioni originarie; che hanno determinato un aumento considerevole del carico urbanistico, sostanziali modificazioni socio-economiche, una sempre crescente congestione, oltre a un commercio speculativo legato alla “movida” (con tutti i disagi conseguenti).

I cittadini, costituitisi in Comitato, hanno proceduto alla mappatura dei progetti edilizi, (almeno 12); hanno chiesto e ottenuto l’intervento della Soprintendenza Comunale, che ha coinvolto il Dipartimento all’Urbanistica, arrivando alla sospensione del permesso a costruire per via dei Sabelli, 104.

Chiedono che i progetti di edificazione, in corso di realizzazione e da avviare, siano coerenti con il Progetto Urbano San Lorenzo; di sospendere tutti i permessi di costruzione concessi o in corso di definizione, fino all’approvazione di detto documento: la qualità della vita dei cittadini rappresenta un valore irrinunciabile ed è conseguente a un disegno unitario sul Quartiere, che ne salvaguardi l’identità.

Per approfondimenti

Rassegna stampa

31 gennaio 2013 Romacheverrà A S. Lorenzo piovono bombe. Di cemento di Roberto Rosi -Cosa succede quando una colata di cemento non costruisce qualcosa, ma devasta la memoria storica e i delicati equilibri di un quartiere, come S. Lorenzo, già martoriato nell’anima dai bombardamenti del 1943? Cosa succede se, in un’area sfregiata dal “mostro urbano” della sopraelevata, i cittadini parlano di “ennesima speculazione edilizia”? Cosa succede infine se, per l’ennesima volta, si calpesta la “Carta della Qualità” che riconosce S. Lorenzo come parte integrante dello piano regolatore generale romano? (> LEGGI L’ARTICOLO)