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L’urbanistica di Alemanno

COPERTINA ALEMANNOLo slogan “Stop al consumo di suolo”  rimbalzava  su  tutti i  programmi elettorali, persino in quello del sindaco uscente Alemanno, che ha cercato fino agli ultimi minuti della sua consiliatura di fare approvare decine di delibere che avrebbero moltiplicato le cubature edilizie, di cui molte in  deroga e variante al Piano Regolatore, sparpagliandole  nell’Agro Romano e  nella città consolidata. Adesso, in campagna elettorale, davanti alla platea di Confagricoltura ha dichiarato che “l’agro romano è sacro” e che bisogna “fare in modo che tutto il territorio realmente agricolo non sia aggredito dal cemento” (> vai all’articolo di Paese Sera). E  anche nel suo programma promette “Destinazione immodificabile ad aree agricole” ma aggiunge: “salvo per quelle da utilizzare per l’emergenza abitativa”.  Così  l’emergenza abitativa continua ad essere usata da questa maggioranza come un passepartout per aggirare le regole e poter  preannunciare  senza imbarazzo, poche righe più in là, “l’individuazione di nuovi Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata finalizzati al reperimento di aree per l’attuazione del Piano di Housing Sociale”. Ambiti di riserva come quelli individuati dalle contestate delibere,  che prevedevano di edificare  2300 ettari di Agro romano, per un  totale di 23 milioni di metri cubi, in ambiti come le Cornacchiole, sull’Appia Antica, tenuta della Mistica alla Bufalotta, la Selcetta a Cesano e all’Acqua Vergine, delibere fermate anche grazie alla mobilitazione dei comitati e dei cittadini (> vai alla scheda sulla Delibera sulle nuove aree di riserva nell’Agro romano).

testata blog comitato alemannoLe intenzioni del Sindaco uscente di rimettere mano alle cementificazione in caso di rielezione sono comunque  più che chiare. Prendendo fior da fiore dal suo programma: “Attiveremo immediatamente 4,7 miliardi di euro di investimenti previsti dalle delibere urbanistiche bloccate in Aula dall’ostruzionismo praticato dall’opposizione”, “Acquisizione di aree al Patrimonio pubblico mediante compensazioni”, “saranno attivati ulteriori 400 milioni di euro di investimenti utilizzando, a tal fine, anche le risorse derivanti dall’alienazione del patrimonio [cioè dalla vendita di pezzi di patrimonio pubblico ndr]”, “L’attuazione del Piano Casa (…) costituisce una grande opportunità per il rilancio dell’economia locale, in particolare per ridare ossigeno al settore dell’edilizia che più di altri ha subito ripercussioni dalla crisi economica”, “indispensabile una revisione generale del PRG che ridisegni le procedure di attuazione dei progetti di trasformazione urbana, sia pubblici che privati,nell’ottica di una maggiore flessibilità procedurale e dell’efficacia e dell’effettività delle scelte finalizzate al perseguimento dell’interesse generale” ,” rigenerazione della ex Rimessa Vittoria Bainsizza” di proprietà di ATAC Patrimonio Srl”(> vai alla scheda sulla Delibera Rimesse ATAC) , “valorizzazione delle aree delle caserme militari”(>vai  alla Scheda sulla Delibera delle caserme), “Accordo di Programma “Velodromo”(> vai alla scheda sulla Delibera del  Velodromo), “riqualificazione di Ostia e del Lungomare”  con “la realizzazione di nuovi alberghi e l’edificazione di 50mila mc di residenziale, 13mila mc di uffici, 34mila mc di commerciale, 66mila mc di servizi privatie congressuali”…

IL PROGRAMMA DI ALEMANNO SULL’URBANISTICA

C1.5 Rilancio degli investimenti
Il rilancio degli investimenti è la principale leva per superare la crisi economica. Una
forte spinta alla ripresa è stata impressa dal nuovo Piano Investimenti approvato
dall’Amministrazione Capitolina a fine mandato. L’attuale Piano prevede infatti investimenti
complessivi per 1,451 miliardi di euro, di cui 800 milioni di opere in corso e 651 di nuovi
investimenti già finanziati e programmati a partire dal 2013.
1.5.1 Immediata approvazione delle delibere urbanistiche
Attiveremo immediatamente 4,7 miliardi di euro di investimenti previsti dalle delibere
urbanistiche bloccate in Aula dall’ostruzionismo praticato dall’opposizione in questi
anni che generano 1 miliardo di opere pubbliche attraverso gli oneri di urbanizzazione e i
contributi straordinari. Tali investimenti produrranno un importante effetto sull’economia
di Roma Capitale (+3.8% di incremento del PIL e oltre 60mila posti di lavoro). È
pertanto nostra ferma intenzione accelerare il più possibile l’iter approvativo delle 106
delibere urbanistiche che saranno poste in votazione entro i primi 100 giorni della nostra
attività amministrativa.
1.5.2 Fondo immobiliare per l’alienazione e la valorizzazione del patrimonio
di Roma Capitale
In aggiunta alle opere già finanziate nel Piano Investimenti, saranno attivati ulteriori
400 milioni di euro di investimenti utilizzando, a tal fine, anche le risorse derivanti
dall’alienazione del patrimonio.
La delibera n° 43 del 2012, con la quale è stata autorizzata l’alienazione del patrimonio
residenziale e non residenziale di proprietà di Roma Capitale, sarà attuata attraverso
la costituzione di un Fondo Immobiliare in coerenza con le procedure previste dagli
articoli 33 e 33-bis del decreto legge n° 98 del 2011.
Ciò consentirà di imprimere un forte impulso all’alienazione del patrimonio anche a
seguito della recente costituzione della Società di Gestione del Risparmio (SGR) da
parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, a cui potremmo affidare la gestione
del Fondo immobiliare previsto dalla delibera n.43

1.5.3 Piano Casa e Agenzia Unica per l’Edilizia Popolare
Il Piano Casa, approvato nel 2010, per fronteggiare il fabbisogno abitativo a Roma ha
previsto la realizzazione di 25.700 alloggi, di cui 6.000 destinati all’ Edilizia Residenziale
Pubblica (ERP). In questi anni abbiamo finalmente attivato la vendita del patrimonio
indisponibile (case popolari, ERP) e consegnato, fino a questo momento, 1.954
alloggi popolari. A oggi sono in iter di cessione agli attuali affittuari 3.034 unità
immobiliari e per i prossimi cinque anni ci proponiamo di portare a 7.000 il numero
degli immobili di ERP da cedere agli aventi diritto (attuali affittuari) .
L’attuazione del Piano Casa – in particolare il programma di Housing Sociale con alloggi
in vendita a prezzi agevolati o in affitto a canone calmierato – costituisce una grande
opportunità per il rilancio dell’economia locale, in particolare per ridare ossigeno al settore
dell’edilizia che più di altri ha subito ripercussioni dalla crisi economica. I programmi
urbanistici che permetteranno un’efficace e rapida attuazione del Piano sono:
•      La densificazione dei Piani di Zona precedenti alla deliberazione di Consiglio
Comunale 65 del 2006 (cosiddetti Extra Standard), per i quali si prevede la realizzazione
di circa 2.400 alloggi (pari a 650mila mc) distribuiti in 20 Piani di Zona, su aree già
nella disponibilità dell’Amministrazione Capitolina. Tale “riserva” di alloggi può
essere utilizzata in parte per la realizzazione di alloggi di edilizia sovvenzionata e in parte in Housing Sociale nelle diverse tipologie di offerta abitativa (affitto a canone convenzionato a 6 euro/mq al mese per 25 anni; prezzo convenzionato ad esempio mutuo Roma 1.700 euro/mq). Il programma di densificazione genera un gettito di oneri ordinari e straordinari pari a circa 60 milioni di euro, da destinare alla riqualificazione e al completamento dei singoli contesti urbani di riferimento.
•      L’individuazione di nuovi Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata, (delibera di Giunta Comunale 315 del 2008 scarica la delibera delibera di Giunta Comunale 315 del 2008) finalizzati al reperimento di aree per l’attuazione del Piano di Housing Sociale. La Commissione preposta ha concluso i lavori esaminando nel complesso 334 proposte pervenute e individuandone 160 compatibili.
•     La modifica delle destinazioni d’uso di zone urbanistiche non residenziali
(delibera di Giunta Capitolina 74 del 2011  scarica la delibera del_gc_74_2011) finalizzato anch’esso a incrementare il numero di alloggi da destinare ad Housing Sociale e ad edilizia residenziale pubblica, mediante cambi di destinazione d’uso di zone urbanistiche
prevalentemente non residenziali del PRG o di Piani attuativi già approvati o in
corso di approvazione.
•      La modifica delle destinazioni d’uso di fabbricati non residenziali (delibera di Giunta Capitolina 74 del 2011 scarica la delibera del_gc_74_2011) finalizzato ad incrementare il numero di alloggi da destinare ad Housing Sociale e a edilizia residenziale pubblica mediante cambi di destinazione.
Infine, promuoveremo la costituzione di un’Agenzia unica per pianificare e gestire gli
interventi di edilizia popolare, conferendo in un unico ente le proprietà dell’ATER della
Regione Lazio e quelle dell’ERP di Roma Capitale. È evidente che una simile proposta è
legata a una gestione condivisa con la Regione Lazio.
(…)
1.6 Il Piano Strategico di Sviluppo

Prima della nostra Amministrazione è mancata del tutto una visione strategica della
città, fondata su una prospettiva di lungo termine e che cercasse nelle vocazioni del suo
territorio le direttrici per uno sviluppo duraturo e omogeneo.
La Giunta Alemanno è stata quindi la prima in assoluto a dotare la città di questo
innovativo strumento di programmazione. Uno strumento fondamentale per tutte le aree
metropolitane che intendono competere nel mercato globale.
L’idea di dotare la Capitale di un Piano Strategico di Sviluppo (PSS) era il primo punto del
nostro Programma di governo della Città del 2008, e a pochi mesi dell’insediamento della
Giunta, era già stata costituita la Commissione per il futuro di Roma Capitale, presieduta
da Antonio Marzano. A partire dal Rapporto finale della Commissione, presentato nel maggio del 2009, sono state formulate le linee guida di quello che poi sarebbe diventato il primo Piano Strategico di Sviluppo della Città di Roma, presentato nel corso degli Stati Generalidella Città, il 22 e il 23 febbraio del 2011 al Palazzo dei Congressi dell’Eur.
I progetti chiave del PSS sono stati presentati in diversi meeting nazionali e internazionali
con l’obiettivo di attrarre risorse private, riscuotendo grande interesse da parte di
numerosi potenziali investitori. Recentemente, Roma Capitale ha aderito ufficialmente
alla Rete delle Città Strategiche, il network composto dalle città italiane che si sono
dotate di un Piano Strategico di Sviluppo. Questa Rete dialoga con il Ministero per la
Coesione Territoriale per un utilizzo mirato e selettivo dei fondi comunitari.

Il PSS è un documento in continuo aggiornamento, per permettere alle centinaia di
progetti integrati contenuti al suo interno di essere rimodulati in maniera tale da attrarre
risorse, pubbliche e private, nazionali e internazionali. Gli investimenti mobilitati dai
progetti contenuti nel PSS ammontano a 22 miliardi in 10 anni. Per reperire tali risorse,
Roma Capitale si è dotata di un’agenzia di sviluppo dedicata, Roma City Investment
(un patrimonio dedicato di Risorse per Roma), che lavora all’aggiornamento del Piano e
svolge tutte le attività di marketing territoriale e di progetto.
Inoltre, continueremo a lavorare affinché Roma entri a far parte del gruppo NUTS 2
(Nomenclatura Statistica delle Unità Territoriali, elaborata da Eurostat), ossia l’unità di
riferimento dei Fondi Strutturali europei.
Gli oltre 200 progetti contenuti nel PSS sono organizzati su tre livelli di riferimento:
Obiettivi Strategici, Temi Progettuali, Progetti Pilota.
Gli Obiettivi Strategici hanno lo scopo di individuare, in una formula sintetica, le
caratteristiche fondamentali della Roma del futuro e sono declinati in temi progettuali in
corso di realizzazione:
•     Città della sostenibilità ambientale:
– Sviluppo della mobilità sostenibile.
– Recupero del Tevere come asse vitale della Città.
– Piano d’azione per l’energia sostenibile.
•      Città policentrica e solidale:
– Nuovo modello di integrazione sociale.
– Nuove Centralità Urbane.
– Rigenerazione Urbana delle Periferie.
•      Città nella competizione globale:
– Centri di eccellenza per la salute.
– Accessibilità intermodale alla Città.
– Cooperazione tra Università e Imprese.
•      Città della cultura e dell’entertainment:
– Valorizzazione delle aree dismesse.
– Secondo Polo Turistico.
– Tutela e valorizzazione di Roma Antica.
I Temi Progettuali prevedono, a loro volta, l’individuazione di uno o più Progetti Pilota,
che costituiscono la declinazione operativa, una sorta di “interventi volano” dei Temi
Progettuali. Tramite l’individuazione dei Progetti Pilota abbiamo voluto marcare con
decisione il carattere di concretezza e di fattibilità delle opzioni di sviluppo strategico
individuate, senza rinunciare al respiro ampio e ambizioso del Piano Strategico. Non un
“libro dei sogni”, quindi, ma un percorso chiaro e condiviso di selezione degli investimenti
e delle iniziative che offrono le migliori garanzie di giungere a maturazione in tempi
ragionevoli.
Al fine di supportare efficacemente il percorso di definizione e di attuazione dei Progetti
Pilota, sono stati individuati due strumenti diversi:
•     Il Portafoglio di Offerta Territoriale: un pacchetto iniziale di iniziative a valenza
strategica metropolitana per le quali è stata avviata un’intensa attività di informazione
e sensibilizzazione del mercato;
•      Una Cabina di Regia Interistituzionale che mira a raccordare il Governo, anche
per il tramite di CIPE e CIPU (Comitato Interministeriale per le Politiche Urbane),
Regione Lazio e Roma Capitale, nel contesto del processo di delega di funzioni al
nuovo Ente Territoriale Speciale nato dalla legge 42 del 2009.

I quattro progetti inseriti nel “Portafoglio di offerta territoriale” sono i seguenti:
•      Ricostruzione di Tor Bella Monaca.
•      Riqualificazione di Ostia e del Waterfront di Roma.
•      Sistemazione dell’Area Archeologica Centrale e recupero del complesso di via dei
Cerchi per la realizzazione del Museo di Roma.
•      Realizzazione di un programma integrato di interventi nell’area Est di Roma.
La descrizione di questi progetti e di altri Progetti Pilota è contenuta nei capitoli tematici
del Programma Elettorale.
9.  UNA NUOVA URBANISTICA NEL SEGNO DELLA QUALITÀ E DELLA PARTECIPAZIONE
Prima di elencare le nostre proposte in materia urbanistica, occorre fare un’importante
precisazione per rispondere a presunte “colate di cemento” attribuite all’Amministrazione
Alemanno dal centrosinistra e da alcuni organi di stampa. Nei cinque anni in cui abbiamo
governato, sono state approvate delibere per 5,5 milioni di nuove cubature, a fronte
dei 38 milioni di metri cubi approvati dalla Giunta Veltroni (riduzione pari all’85,4%).
Inoltre, una parte dei 5,5 milioni di metri cubi da noi deliberati sono serviti a recuperare aree ex abusive (26 Piani di Recupero dei Toponimi) e hanno permesso di generare 450 milioni di euro di investimenti in opere pubbliche. Dunque, nessuna colata di cemento da parte nostra, bensì regole, servizi e nuovi investimenti.
Fatta questa doverosa premessa, il primo nodo da affrontare in materia urbanistica nei
prossimi anni è quello della semplificazione specie in termini di competenze e livelli di
governo sovrapposti. Occorre intervenire in maniera decisa, definendo una volta per tutte
compiti, poteri e funzioni. La legge regionale di devoluzione dei poteri a Roma Capitale
può e deve essere l’occasione giusta per realizzare questo obiettivo.
In ogni caso, la specificità del territorio compreso all’interno dei confini di Roma Capitale
richiede un’articolazione degli strumenti governo del territorio non adeguatamente
presa in considerazione al momento dell’approvazione del Piano Regolatore Generale
vigente (PRG) nel 2008.
Questo strumento di pianificazione si presenta, infatti, rigido, con strumenti attuativi
complessi e poco flessibili, che non hanno dato un adeguato sostegno ai processi di
trasformazione urbana e di sviluppo della Capitale.
Per questa ragione, è indispensabile una revisione generale del PRG che ridisegni le
procedure di attuazione dei progetti di trasformazione urbana, sia pubblici che privati,
nell’ottica di una maggiore flessibilità procedurale e dell’efficacia e dell’effettività delle
scelte finalizzate al perseguimento dell’interesse generale.
Occorre, pertanto, una nuova struttura di Piano per il governo del territorio che si
articoli in un livello strategico e strutturale e in uno attuativo.
Il primo livello, rappresentato dal Piano Strategico di Sviluppo, ha la funzione di
riconoscere gli elementi strutturali del territorio romano e di prefigurare le strategie
di trasformazione socio-economico e territoriale; il secondo livello individua e
programma, in modo coordinato, i progetti di trasformazione e di riuso della città
esistente e ne definisce le relative modalità attuativa e le norme.
È inoltre fondamentale modificare le norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore
Generale (PRG) e conseguentemente il Regolamento Edilizio per accelerare le
procedure urbanistiche relative ai progetti di demolizione e ricostruzione, in modo che
iter procedurali che oggi implicano attese medie di oltre cinque anni, possano essere
conclusi in un anno.
Tempi certi, procedure semplificate e competenze chiare permetteranno il rilancio
del settore dell’edilizia e l’avvio concreto di opere di rigenerazione urbana che Roma
attende da troppo tempo.
In generale, dobbiamo imporre un nuovo modello di sviluppo per le città fondato sul
riuso degli immobili esistenti e degli spazi urbani utilizzati male.
Queste le priorità urbanistiche per il prossimo mandato:
Sostituzione edilizia, rottamazione, riuso e riqualificazione del patrimonio
esistente.
Approvazione di una nuova variante “verde e servizi” per il recupero degli standard
delle aree verdi.
Preservare il territorio di Roma Capitale a destinazione agricola, proteggendolo
da interventi urbanistici di trasformazione.
Il nostro programma urbanistico per la prossima consiliatura confermerà l’obiettivo di
fondo della qualità urbana e del territorio capitolino, che è questione di assoluto rilievo
per la città di Roma. Un obiettivo da intendersi sia come miglioramento della qualità
urbana nella città esistente, sia come introduzione di alti livelli di qualità urbana nelle nuove urbanizzazioni.
Il programma urbanistico per la città sarà fondato su tre direttive:

  • Il soddisfacimento di esigenze per un buon abitare nello spazio urbano.
  • La partecipazione e la concertazione come metodo e principio per ogni trasformazione urbana.
  • L’individuazione e il perseguimento dell’attuazione di progetti prioritari per lo sviluppo della città di Roma.

9.1 Il “buon abitare” nello spazio urbano

La qualità urbana si basa sul soddisfacimento di esigenze per un buon abitare nello
spazio urbano: esigenze di accoglienza (coesione sociale, qualità ambientali, sicurezza),
di socialità (incontro e scambio, partecipazione), di urbanità (i servizi, le attrezzature e il
decoro urbano) e di bellezza (in particolare, la bellezza nello spazio pubblico).
In quest’ottica, andranno definiti e utilizzati strumenti e procedure per il controllo di
adeguati livelli della qualità, quali:
L’uso della matrice della qualità urbana e delle linee guida (linee guida che Roma Capitale
fornirà ai progettisti all’inizio del processo di progettazione di interventi da definire come
tipo e dimensioni).
Le raccomandazioni e gli indirizzi provenienti dalla Commissione Piazze. L’utilizzo di concorsi di idee.
9.2 Partecipazione e concertazione

Due fattori chiave per incrementare la qualità sociale sono la partecipazione e la
concertazione. La partecipazione deve essere praticata nelle sue diverse modalità
(informazione, consultazione e progettazione aperta), ma sopratutto deve essere promossa
come partecipazione attiva degli abitanti, in primis intesa come cura e manutenzione di
spazi pubblici da parte di associazioni e comitati. La partecipazione attiva contribuisce,
inoltre, a creare e a sostenere il sentimento di appartenenza degli abitanti nei confronti dei
quartieri e della città.
Partecipazione e concertazione devono essere assunti come principio e metodo
per tutti gli interventi, dalla prima all’ultima fase delle procedure che riguardano
trasformazioni urbane.
9.3 I progetti prioritari per Roma

Occorre definire quali siano i progetti prioritari da mettere in campo fin dal principio della
prossima consiliatura per concretizzare l’obiettivo della qualità urbana. Occorre anche
comporli tra loro, costruendo un vero e proprio sistema dei progetti prioritari come sistema unitario e integrato.
I progetti prioritari per la qualità urbana che proponiamo sono i seguenti:
Definizione dei margini della città.
Consolidamento e valorizzazione delle aree agricole.
Risoluzione dell’emergenza abitativa su aree del patrimonio pubblico acquisite tramite cessioni compensative.
Mobilità sostenibile e adeguamento infrastrutturale.
Miglioramento della qualità dell’abitare nei quartieri esistenti.
Miglioramento della qualità dell’abitare nel Centro Storico e della sua fruizione.
Riuso del patrimonio pubblico esistente.
Riorganizzazione della fruizione turistica della città anche tramite il completamento del Secondo Polo Turistico.
Il sistema degli interventi strutturali richiede l’elaborazione di uno strumento in grado
di fornire il quadro di insieme e di fungere da motore di sviluppo economico, ossia un
Piano Quadro Strategico Strutturale per Roma. Il Piano Quadro Strategico Strutturale
è un Programma di interventi che individua i progetti prioritari per la qualità. Sarà
adottato in Giunta come Documento Programmatico, a seguito di processi partecipativi
e concertativi e conterrà localizzazione, tipo, dimensionamento, linee guida, procedure e
modalità di attuazione per i progetti prioritari.
Ci impegniamo ad adottare il Piano Quadro Strategico Strutturale entro il primo anno del nuovo mandato, dopo averlo discusso con la cittadinanza nei primi sei mesi.

Andando nello specifico, i contenuti principali dei Progetti Prioritari per la qualità
urbana e del territorio di Roma Capitale sono i seguenti:
1. Definizione dei margini della città, consolidamento e valorizzazione delle aree
agricole, mediante:
•     Acquisizione di aree al Patrimonio pubblico mediante compensazioni.
•     Destinazione immodificabile ad aree agricole, salvo per quelle da utilizzare per
l’emergenza abitativa.
•     Politiche di incentivazione per le attività di produzione agricola, con particolare
riferimento alle aree acquisite al patrimonio pubblico. Occorre un vero e proprio
piano per le aree agricole: procedure per la concessione delle aree a cooperative
e giovani imprenditori, regole e incentivi per attività di agricoltura integrata, fattorie
sociali, agricoltura specializzata, agricoltura urbana, orti urbani, mercati a km zero,
agriturismo, ecc.
2. Risoluzione dell’emergenza abitativa su aree del patrimonio pubblico acquisite
tramite cessioni compensative, attraverso:
•     Emissioni di bandi rivolti a operatori privati, con compensazione di diritti
immobiliari, ma con valori di vendita controllati, a coprire i costi per la costruzione
di alloggi a canone ridotto su aree del patrimonio pubblico (per questo progetto
occorrerà concordare politiche fiscali ed incentivanti, anche attraverso contributi in
conto capitale, adeguate a livello governativo).
3. Mobilità sostenibile e adeguamento infrastrutturale, attraverso:
•     Il potenziamento del trasporto pubblico in sede propria (corridoi del trasporto
pubblico, tram, sistemi a fune, etc.).
•     L’incentivazione per la “mobilità dolce”, in particolare per la ciclabilità, su percorsi
sistematici casa-lavoro o casa-studio utilizzabili quotidianamente.
•     L’incentivazione della mobilità dolce a scala di quartiere: ristrutturazione del
traffico e della sosta secondo il concetto delle isole ambientali.
•     La realizzazione dei nodi di scambio intesi come poli o centri di servizi e
attrezzature.
•     La realizzazione degli snodi Pontina – Civitavecchia, Pontina-A1 e A24.
4. Miglioramento della qualità dell’abitare nei quartieri esistenti, con particolare
attenzione ai quartieri periferici, attraverso:
•     Il completamento della manovra urbanistica sulle periferie, mediante
l’approvazione delle 60 proposte dei “Piani Particolareggiati di Recupero
urbanistico dei nuclei ex abusivi” (cosiddetti Toponimi) e della progettazione
degli ulteriori 11 nuclei che completano l’intera previsione del PRG vigente.
•     L’utilizzo delle procedure di partecipazione e concertazione per definire sia
le Linee Guida, sia la gestione del procedimento del Concorso di Idee che
attribuisca ai cittadini residenti nel Toponimo l’individuazione della migliore
proposta ideativa.
•     La definizione di nuove procedure che consentano di affidare ai consorzi dei
Piani di recupero delle zone ex abusive la manutenzione degli spazi pubblici.
•     L’uso sistematico dei “Concorsi di Idee” per elevare il livello di qualità dei
progetti e per le procedure di partecipazione e concertazione con i cittadini, ai quali è
demandata la scelta dell’idea progettuale migliore.
•     L’elaborazione di “Piani di quartiere” in tutta la città, per il miglioramento
dello spazio pubblico e della mobilità nei quartieri esistenti e per incoraggiare
la partecipazione attiva degli abitanti. Il Piano di quartiere è un programma degli
interventi da attuare per la ristrutturazione del traffico e della sosta, per la pedonalità e
l’utilizzo dello spazio pubblico.
•     L’operazione“Parchi ben tenuti”: parchi pubblici di quartiere dotati di piccole
attrezzature (ristorazione, tempo libero, etc.) con affidamento della manutenzione delle
aree di parco ai concessionari delle attrezzature stesse.
•     L’operazione “Piazzette verdi”: aree di piccole dimensioni, all’incirca tra 50 e 250 mq,
per costruire piccoli luoghi di incontro nei quartieri periferici, ma non solo, che saranno
dotate di alberi, panchine, una pavimentazione tipo terra o ghiaia stabilizzata, e adeguati
arredi. I finanziamenti necessari possono essere reperiti tramite sponsorizzazioni o
donazioni e la manutenzione dell’area stessa sarà affidata a Comitati e Associazioni di
abitanti dei quartieri.
•     La definizione di regole per incentivare le demolizioni e ricostruzioni (sostituzioni
edilizie), in funzione del miglioramento di spazi pubblici nei quartieri attraverso la
ricomposizione fondiaria privata, favorita attraverso la premialità edificatoria, politiche
di detrazioni fiscali e di finanziamento agevolato (mutui a tasso agevolato garantiti dallo
Stato).
•     La definizione di “Nuovi standard per la qualità urbana” intesi come strumenti per
il controllo della qualità degli interventi urbanistici, da elaborare come linee guida per
la costruzione di spazi pubblici nei nuovi quartieri,o per il miglioramento degli spazi
pubblici esistenti.
5. Miglioramento della qualità dell’abitare nel Centro Storico e della sua fruizione,
mediante:
•     Il Piano degli spazi pubblici per la Città Storica, all’interno delle Mura Aureliane,
con definizione di interventi sulla viabilità per la ristrutturazione del traffico, che miri
alla realizzazione di una rete interna di trasporto pubblico di superficie in sede propria
quali filobus, trambus su rotaie, autobus elettrici, eccetera, integrata con un sistema
di parcheggi di scambio esterno e contiguo alle Mura, nonché alla realizzazione di una
rete di pedonalizzazioni, per costruire un sistema continuo e coordinato della “mobilità
dolce” con il trasporto pubblico e i parcheggi di scambio.
6. Riuso del patrimonio pubblico esistente in funzione della creazione di qualità
urbana nella città. Massima priorità sarà data all’insediamento di servizi e attrezzature
pubbliche e private, per i quali è indispensabile l’intervento del Governo mediante
politiche fiscali che prevedano l’abbattimento delle aliquote delle imposte dirette e
indirette e l’intervento di investimenti pubblici sotto forma di facilitazioni nell’accesso
al credito, garantito dallo Stato, sia direttamente che indirettamente attraverso Cassa
Depositi e Prestiti.
9.4 Gli interventi di trasformazione urbanistica in corsoLa definizione e l’attuazione dei progetti prioritari e il completamento delle operazioni di trasformazione urbanistica avviate – e di seguito descritte – si concretizzeranno anche grazie al supporto di un rinnovato Sistema Informativo Territoriale (SIT) in grado di offrire una lettura integrata delle previsioni pianificatorie e delle normative generali e di settore vigenti, delle trasformazioni programmate e in corso di attuazione e dunque di rinnovare profondamente le relazioni tra cittadini/operatori e la Pubblica Amministrazione.
I principali provvedimenti relativi agli interventi di trasformazione urbanistico-edilizia –
frutto di un lungo e prezioso lavoro istruttorio arricchito anche dalla partecipazione della
cittadinanza – che saranno portati a compimento sono:
Housing Sociale (interventi illustrati nel primo capitolo all’interno del paragrafo
dedicato al piano casa):
Valorizzazione del patrimonio pubblico:
•     Valorizzazione del Patrimonio ATAC. L’approvazione del “Programma generale
per la riconversione funzionale degli immobili non strumentali al Trasporto Pubblico
Locale”, avvenuto con deliberazione dell’Assemblea Capitolina 39 del 2011 (scarica Deliberazione39_giugno11 ) ha portato all’elaborazione di un primo “Programma unitario di valorizzazione territoriale”relativo al riutilizzo funzionale e la rigenerazione della ex Rimessa “Vittoria Bainsizza” di proprietà di ATAC Patrimonio Srl (decisione di giunta n° 37 del 18 luglio 2012).
•     Controdeduzioni della variante urbanistica riguardante la valorizzazione delle
aree delle caserme militari. Il Ministero della Difesa, di intesa con Roma Capitale, ha
promosso la costituzione di un Fondo comune di investimento immobiliare allo scopo
di reperire le risorse necessarie per le esigenze infrastrutturali e alloggiative delle Forze
Armate. Roma Capitale, al fine di avviare il processo di alienazione e valorizzazione
dei beni militari, ha adottato la Variante al Piano Regolatore Generale rimuovendo
la destinazione di servizio pubblico con l’attribuzione di una nuova destinazione
urbanistica. L’obiettivo dell’Amministrazione è quello di portar avanti contestualmente
sia la progettazione attuativa sia l’approvazione definitiva della variante. A Roma
Capitale, una volta valorizzati gli immobili, sarà riconosciuta una quota del ricavato tra
il 10 e il 20%.
•      Accordo di Programma “Velodromo”. Il progetto ha come obiettivo quello di attribuire
alle strutture pubbliche un valore prevalente e di grande pregio e prevede la rilettura in
una SUL pubblica pari a circa 15mila mq, che sviluppa risorse per il finanziamento di
interventi infrastrutturali nel quadrante dell’EUR e, mediante la valorizzazione dell’area
EUR Spa potrà completare la Nuvola (Nuovo Centro Congressi).
Valorizzazione nell’ambito del Litorale-Waterfront di Roma
•     Il programma riguarda il progetto, già richiamato, della riqualificazione di Ostia e del
Lungomare: 11 km di costa per un totale di circa 27mila mq di superficie. Gran parte
delle nuove costruzioni devono essere destinate alla creazione di attività ricettive
(34% del totale). Il progetto prevede la realizzazione di nuovi alberghi e l’edificazione
di 50mila mc di residenziale, 13mila mc di uffici, 34mila mc di commerciale, 66mila
mc di servizi privati e congressuali. La riqualificazione di Ostia mobilita circa 600
milioni di euro di risorse private di cui circa 150 da destinare alla bonifica del
territorio e all’adeguamento dei servizi pubblici e dell’infrastrutture.

9.5 Emergenza abitativa e Piano Casa

Oltre al Piano Casa, approvato nel 2010, (vedi capitolo 1), per i prossimi cinque anni ci
proponiamo di:
•     Adottare un Regolamento generale dei Residence per regolare diritti e doveri
dei soggetti bisognosi di ricovero temporaneo e urgente. Su questo fronte
l’Amministrazione si è già impegnata per un riordino delle regole con una memoria di
Giunta del 2012 con cui è stato dato mandato al Dipartimento delle Politiche Abitative di
avviare, in accordo con il Corpo di Polizia Roma Capitale, un censimento aggiornato
delle famiglie attualmente in assistenza alloggiativa temporanea e di disporre che
si proceda alla rinegoziazione dei contratti di locazione delle strutture temporanee.
Nella stesura dei nuovi contratti di locazione sarà previsto che i costi relativi ai consumi
per le utenze siano posti a carico delle famiglie assistite che, in caso di bisogno,
potranno rivolgersi ai servizi sociali municipali per un eventuale sostegno economico.
•     Creare un Tavolo di coordinamento tra Dipartimento Patrimonio e Dipartimento
Politiche Sociali che funga da raccordo per i casi più urgenti che necessitano di
interventi sociali prima che di interventi abitativi.
•     Sviluppare un piano di informatizzazione che colleghi l’utenza dell’ERP con la
società che gestisce i servizi al fine di garantire una comunicazione immediata sulle
problematiche sia dei ricoverati che degli stessi operatori dei servizi, attraverso un
controllo di flusso e delle richieste da parte di Roma Capitale.
•     Sul fronte della casa la nostra ambizione è costruire un modello per l’Italia: il mutuo
sociale per l’acquisto a riscatto della prima casa. Riserveremo, negli ambiti dei
diversi Piani di Zona, quote di cubatura per l’edilizia sociale, agevolata o convenzionata,
con canoni prefissati e “patto di riscatto” finale, da destinare a coloro che non possono
permettersi un affitto a canoni di mercato. In più, costoro possono diventare proprietari
dell’immobile al prezzo del costo risultante a Roma Capitale. Il mutuo sociale è una
forma avanzatissima di giustizia sociale in favore di chi proviene da famiglie che versano
in condizioni svantaggiate.
•     Promuovere la costituzione di un’Agenzia Unica per pianificare e gestire gli interventi
di edilizia popolare, conferendo in un unico ente le proprietà dell’ATER della Regione
Lazio e quelle dell’ERP di Roma Capitale. È evidente che una simile proposta è legata
a una gestione condivisa con la Regione Lazio.
10.  LO SVILUPPO DELLE PERIFERIE
10.1 I grandi progetti di rigenerazione urbana: Tor Bella Monaca

Per le periferie, l’amministrazione Alemanno ha fatto, in cinque anni, ciò che non era stato
fatto in decenni di giunte precedenti. Si è trattato di una lavoro intenso, svolto su più piani, da quello della riqualificazione urbanistica a quello della rigenerazione sociale e culturale (sipensi ad esempio all’apertura dei centri culturali Elsa Morante, Aldo Fabrizi e Gabriella Ferri, rispettivamente al Laurentino, a San Basilio e in Via delle Cave di Pietralata).
In particolar modo, abbiamo avviato e proseguiremo nel prossimo mandato progetti
importanti e ambiziosi, il più importante dei quali è senz’altro il Programma di Riqualificazione Urbana di Tor Bella Monaca, non a caso inserito tra i “progetti pilota” del Piano Strategico di Sviluppo della Città.
L’intervento consiste nella trasformazione del tessuto urbano esistente, sviluppando una
nuova visione di una periferia caratterizzata da situazioni di degrado edilizio e sociale.
L’obiettivo è creare un nuovo quartiere a misura d’uomo attraverso l’utilizzo di aree
libere limitrofe al quartiere, al fine di sviluppare un modello abitativo che preveda
tipologie meno dense (non più palazzoni brutti e anonimi, ma case di 3-4 piani) e una
maggiore attenzione alla qualità e alla gestione degli spazi pubblici, contribuendo alla
trasformazione della periferia in un nuovo centro di attività.
Il Programma complessivo, sulla base del Concept Plan redatto dall’architetto e urbanista
Léon Krier, prevede:
•     La definizione dei margini naturalistici e del limite del quartiere con l’introduzione di
vaste aree a parco a vocazione agricolo-archeologica.
•     La valorizzazione dei beni di qualità e dei valori paesaggistici.
•     La riconfigurazione delle componenti infrastrutturali con l’introduzione di nuove funzioni
attrattive.
•     La riorganizzazione del traffico veicolare e del trasporto pubblico (Metro Linea C, Metro leggera Anagnina-Tor Bella Monaca).
•     La trasformazione dei luoghi, salvaguardando lo stato sociale, attraverso un nuovo
approccio tecnico e procedurale, in grado di riqualificare il quartiere.
•     La sostenibilità economica dell’operazione attraverso accordi tra pubblico e privato e
con investimenti di natura pubblica e comunitaria.
Si tratta di un progetto rivoluzionario, e per questo ambizioso, che si è scontrato con
il “no” ideologico dell’opposizione che ha di fatto bloccato l’iter approvativo in
Assemblea Capitolina, privando così la città di uno dei più importanti progetti di
rigenerazione urbana. Tutto il percorso di costruzione, demolizione e ricostruzione si
sta svolgendo in modo aperto e partecipato con gli abitanti del quartiere. L’obiettivo è il
coinvolgimento dei residenti in tutte le fasi del progetto: modalità, tempi, fasi e priorità
sono totalmente concertati. Presso il Municipio è stato istituito un ufficio specifico che
ha raccolto osservazioni e proposte e ha fornito indicazioni e chiarimenti.
Noi crediamo fortemente in questo progetto e nella sua idea di fondo, vale a dire la
riqualificazione e la rigenerazione urbanistica e socio-culturale delle aree periferiche di
Roma. Per questa ragione, l’approvazione in Assemblea Capitolina della delibera
relativa al progetto di Tor Bella Monaca sarà una delle nostre priorità assolute e
contiamo di farla approvare nei primi mesi della prossima consiliatura.
Inoltre, convinti della bontà del progetto, estenderemo questa proposta anche ai quartieri
di Corviale e Laurentino 38.
La riqualificazione di Tor Bella Monaca procederà per singoli comparti. Il progressivo
processo di costruzione, demolizione e ricostruzione seguirà una procedura di
attuazione che definisce:
•     I comparti di prima attuazione (Comparto R8), tutti interni al perimetro del Piano di
Zona con il recupero della capacità insediativa residua dello stesso Piano.
•     La previsione di nuova edificazione nei comparti liberi con il successivo trasferimento
della capacità insediativa esistente dai comparti destinati alle prime operazioni di
demolizione con ricostruzione.
•     Una quota di nuova edificazione premiale prevista per la fattibilità economico-finanziaria dell’operazione.
10.2 Programmi di recupero urbano ex art. 11 legge 493/1993

Sempre a Tor Bella Monaca dobbiamo attuare la variante all’articolo 11 del Programma
di Recupero Urbano (PRU), che prevede un cambio di destinazione d’uso (da non
residenziale a residenziale) pari a circa 22mila mq, nonché una densificazione complessiva
pari a circa 30.500mq. La proposta di variante genera risorse economiche aggiuntive
pari a circa 29 milioni di euro, di cui 20 milioni di contributo straordinario e 9 milioni di
oneri ordinari. Tali risorse sono destinate sia al finanziamento delle opere pubbliche del
PRU, sia alla realizzazione di nuove opere aggiuntive rese necessarie dalle mutate esigenze
del contesto da riqualificare. In questo contesto vi è il concorso al finanziamento dello
svincolo del GRA e delle complanari (per un importo pari a circa 12 milioni di euro).
Gli articolo 11 sono Ambiti relativi ad aree periferiche della città, da sottoporre a un recupero urbano attraverso una procedura che prevede la realizzazione di opere pubbliche mediante investimenti pubblici e finanziamenti privati che derivano dagli interventi urbanistici proposti.
Sono interventi mirati a migliorare le condizioni di vita di oltre 440 mila persone
che vivono nei quartieri a cavallo e all’esterno del Grande Raccordo Anulare.
Complessivamente, si tratta di 11 Programmi che prevedono la realizzazione di 126
interventi privati soggetti a convenzione e circa 350 opere pubbliche la cui realizzazione
è finanziata con fondi pubblici e privati.
Da aprile 2008 ad oggi sono state stipulate 33 convenzioni per oltre 870 milioni di euro di
investimenti con oneri per 213,5 milioni di euro, a fronte di nuove realizzazioni per 2 milioni di metri cubi.
10.3 Programmi Integrati di Intervento (PRINT)

I Programmi Integrati di Intervento (PRINT) mirano a promuovere, coordinare e integrare
iniziative e risorse pubbliche e private, per migliorare la qualità urbana e la dotazione di
servizi e infrastrutture di quartieri individuati dal PRG e che ne sono carenti. Non comportano
consumo di suolo, bensì determinano una migliore organizzazione funzionale delle aree
libere, integrando il sistema edificato col sistema dei servizi e delle infrastrutture.
Il PRG vigente prevede 169 PRINT con un’estensione pari a 8.968 ettari con destinazione
residenziale o per altre attività.
La Giunta Capitolina ha approvato nuovi schemi di assetto preliminare relativi ai seguenti
PRINT:
•     Pietralata
•     Santa Palomba
•     Tor Bella Monaca.
Inoltre, su iniziativa dei Municipi sono in corso di approvazione da parte della Giunta gli
Schemi di assetto preliminare relativi ai seguenti PRINT:
•     Ciampino
•     Tomba di Nerone
•     Morena
•     Infernetto.
Sono infine in fase di istruttoria avanzata i PRINT Alessandrino e Macchia Saponara.
10.4 Le nuove Centralità Urbane

Un altro progetto importante, anch’esso inserito nel Piano Strategico di Sviluppo e da avviarenel prossimo mandato, è quello relativo alla Centralità Urbana Romanina. La proposta si basa sui contenuti di due memorie di Giunta, entrambe dell’ottobre 2010, e prevede la localizzazione di una funzione urbana di eccellenza, coerente con la localizzazione in un settore della città caratterizzato dalla presenza dell’Università di Tor Vergata e della futura Città dello Sport, e di funzioni connesse e complementari a quelle sopra richiamate, grazie anche ad una adeguata accessibilità garantita dalla previsione di un tracciato di metropolitana leggera che parte dalla stazione di Anagnina e arriva a Torre Angela, intercettando il previsto tracciato della Linea C della metropolitana di Roma. Nell’ottica dello sviluppo delle centralità urbane, coerente con l’identità e le potenzialità insite in ogni territorio, questo quadrante diventerà dunque un centro multifunzionale in grado di valorizzare ricerca e università, attività sportive, artistiche e ludico-ricreative.
Sempre in tema di nuove centralità urbane, vi è poi il progetto “Porta Est – Sistema
Direzionale Orientale (SDO) di Pietralata”.Un programma integrato di interventi
per rendere il settore Est di Roma un fondamentale fattore di sviluppo economico e
di riqualificazione urbana. Anche questo progetto fa parte del portafoglio di offerta
territoriale del Piano Strategico di Sviluppo, ossia dei 4 progetti per i quali è già iniziata
l’operazione di marketing di progetto per il reperimento di investitori nazionali e
internazionali.
L’area è interessata da numerose e rilevanti vie di comunicazione (A24 con le nuove
Complanari, Tangenziale Est, Linea B della Metropolitana, Nuova Stazione Tiburtina per
l’Alta Velocità) pertanto rappresenta in prospettiva un quadrante importantissimo per lo
sviluppo della città.
La Centralità di Pietralata, in particolare, si propone come fondamentale fattore di
riqualificazione morfologico e ambientale del settore Est di Roma: un frammento di città
storica nella città contemporanea che diventerà un nuovo snodo dell’intelligenza collettiva
di Roma.Un quadrante tecnologico, totalmente cablato, ricco di funzioni culturali e di
centri di ricerca.
Il programma di interventi prevede, tra le altre cose:
•     Un centro direzionale-terziario
•     Il polo biotecnologico dell’Università “La Sapienza”
•     Un centro per attività artigianali
•     555 alloggi per Housing Sociale
•     La sede della Fondazione Teatro dell’Opera
•     Campi sportivi e palestre
•     Parcheggi per circa 2.000 posti auto
•     Orti urbani
•     Nuove sedi dedicate al culto religioso.
10.5 I Piani di recupero dei Toponimi

Quando si pensa alle periferie romane, tuttavia, viene in mente prima di tutto lo sviluppo
spontaneo e disomogeneo di numerose aree di edilizia ex abusiva (i cosiddetti
Toponimi).Aree connotate da un diffuso abusivismo edilizio, al centro del tema del
recupero urbanistico fin dagli anni Settanta. Dopo decenni di inerzia e di propositi
mai realizzati, siamo riusciti finalmente ad avviare un serio programma per
ricondurre tali aree ad un livello dignitoso di vivibilità, dotandole nel contempo
dei servizi essenziali.
A seguito delle deliberazioni dell’Assemblea Capitolina del 2009 e del 2011, sono
pervenute 58 proposte di Piani Esecutivi relative a 60 nuclei (che rappresentano in
termini di superficie più del 96% di tutti i 71 Toponimi approvati nel PRG), presentate
nella maggior parte dei casi da Consorzi-Associazioni di Autorecupero. Gli Uffici del
Dipartimento Urbanistica hanno approfondito l’istruttoria di 44 Piani Esecutivi (relativi
a 46 nuclei) e dal dicembre 2012 sono stati adottati dall’Assemblea Capitolina 26
Piani Esecutivi di Recupero Urbanistico. La manovra dei “Toponimi” sarà un grande
stimolo per l’economia locale, coinvolgendo imprese artigiane prevalentemente a
carattere familiare e attiverà risorse economiche che esulano dal normale circuito del
credito. In tal senso, sarà certamente una manovra “anticiclica” capace di incidere
positivamente sul PIL cittadino. A fronte di un investimento di 2,2 miliardi di euro,
scaturiti da tutti i proventi (oneri concessori ordinari, straordinari e vendita SUL pubblica,
stimati in oltre 459 milioni di euro circa) e dal costo delle nuove edificazioni private e
pubbliche (stimati in oltre 1.698 milioni circa al costo di euro/mq 1.500), prevediamo
una ricaduta positiva di oltre 7,3 miliardi di euro sull’intero sistema economico e la
creazione di oltre 36mila nuovi posti di lavoro.
Nel prossimo mandato, continueremo ad approvare i rimanenti Piani di recupero
e valorizzeremo il ruolo dei consorzi per trasformare quanto prime tutte le ex aree
abusive in quartieri veri e propri.

11.  LAVORI E OPERE PUBBLICHE PER UNA CITTÀ
  PIÙ VIVIBILE

In questi anni i tagli ai trasferimenti statali e i vincoli imposti dal patto di stabilità
hanno profondamente limitato gli investimenti legati al patrimonio stradale e scolastico della nostra città. Di conseguenza, i finanziamenti indirizzati a questi capitoli sono stati necessariamente limitati rispetto ai reali fabbisogni, soprattutto se pensiamo ai numeri  della nostra città: 5.600 km di strade (di cui 800 km relativi alla Grande Viabilità e 4.800
km di competenza municipale) e 1.400 scuole (di cui circa il 40% costruite prima del 1975 e pertanto non conformi alle normative sulla sicurezza successivamente emanate).
La manutenzione delle strade e delle scuole è riconosciuta dai cittadini come prioritaria per garantire sicurezza, salvaguardia del decoro urbano e adeguata qualità della vita. La nostra Amministrazione ha compiuto grandi sforzi in questi cinque anni, nonostante i tagli
ai trasferimenti statali e i vincoli del patto di stabilità. A tale proposito, continueremo a sensibilizzare il Governo nazionale per escludere le spese per la manutenzione delle strade e degli edifici scolastici dal patto di stabilità.
Per la manutenzione stradale e l’annoso problema delle “buche”, in questi cinque anni abbiamo investito 344 milioni di euro. Tuttavia, sarà opportuno coinvolgere i capitali privati, per compensare il difficile quadro di finanza pubblica. Pubblicità e sponsorizzazioni, come è stato fatto per il restauro di alcuni importanti monumenti, possono essere una soluzione utile ed efficace per garantire una manutenzione stradale adeguata.
È quindi nostra intenzione lanciare due Piani Straordinari:
•     Piano Straordinario per la manutenzione stradale, comprensivo delle opere necessarie al ripristino degli arredi urbani e della segnaletica stradale, su cui stanziare 150 milioni di euro l’anno per tre anni, da aggiungere a quanto già stanziato nei lotti di manutenzione della viabilità principale.
•     Piano Straordinario per la manutenzione degli edifici scolastici, su cui stanziare 200 milioni di euro l’anno per due anni.
Le risorse necessarie per questi due Piani devono derivare prioritariamente dagli oneri di urbanizzazione e dai contributi straordinari delle Delibere di attuazione urbanistica, da contributi privati, da trasferimenti speciali per Roma Capitale e da un contributo straordinario da parte di tutte le imprese che operano sulle reti di servizi installati sotto
il manto stradale. In particolare, per la manutenzione degli edifici scolastici, dovranno essere utilizzati i proventi delle dismissioni del patrimonio immobiliare residenziale e non residenziale.
Nonostante le difficoltà finanziarie, sono numerose le opere e i lavori pubblici avviati nei
primi cinque anni e in via di completamento. L’impegno per portarli a termine in tempi
rapidi sarà massimo.
Tra le altre opere, ricordiamo:
L’allargamento di Via Tiburtina (i cui lavori sono in corso).
Il Ponte della Scafa.
L’allargamento di Via Boccea (i cui lavori in corso).
Il collegamento viario Fidene – Villa Spada (a breve partiranno le procedure di
esproprio).
Il sottopasso Colombo-Malafede (appalto in fase di aggiudicazione provvisoria).
Il completamento delle rotatorie Via Ardeatina (appalto in fase di aggiudicazione
provvisoria).
Il collegamento viario Prati Fiscali – Olimpica (bando di gara in pubblicazione).
L’allargamento di via Rustica (lavori quasi terminati).
Completeremo inoltre il “Piano Luce”: un investimento di 180 milioni di euro per installare 52.964 nuovi punti luce. Ad oggi abbiamo già installato oltre 30mila impianti al LED con risparmio consumi del 51%.
Allo stesso modo, completeremo il Piano Fogne, portando a termine i seguenti lavori, già
avviati:
Via Tiburtina (area SDO)
Via Dante da Magnano
Via Baccanello
Via di Grottarossa
Via di Due Ponti
Via Cermenati.
Proseguiremo infine i lavori relativi alla messa in sicurezza di Via Galatea (lavori quasi
ultimati) e della Collina dei Parioli (in fase di aggiudicazione lavori) in merito alle emergenze idrogeologiche e completeremo la messa in sicurezza di 17 plessi scolastici (lavori in corso).
Sono inoltre in corso i lavori per le seguenti opere di riqualificazione e valorizzazione:
Circo Massimo e annessi spazi pubblici di Via dei Cerchi e Piazza di Porta Capena.
Area esterna e tre Padiglioni dell’Ex Mattatoio di Testaccio, uno dei quali ospiterà il
Centro per la Fotografia di Roma.
Tutta l’area degli ex Mercati Generali, che si propone come una nuova centralità
compresa tra i quartieri di Testaccio e della Garbatella. In particolare, sono previsti: spazi
per uffici (pubblici e privati), per il tempo libero (fitness e benessere), per la ristorazione,
per la cultura (biblioteca e mediateca) e sale polifunzionali per eventi;
Ambito di Via di Tor di Nona.]

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