Siracusa, il Fatto Quotidiano rilancia la nostra battaglia
Autore : Redazione
AGGIORNAMENTO: La Procura della Repubblica di Siracusa ha aperto un’inchiesta sul progetto che prevedeva la realizzazione di 71 villette e due centri commerciali e turistico ricettivi nel quartiere Epipoli, in un’area prossima al perimetro del Parco archeologico delle mura dionigiane, sottoposta a vincolo archeologico e paesaggistico, vicenda di cui ci siamo occupati nel nostro articolo Siracusa: risarcimento milionario ai privati per convenzioni che potrebbero essere nulle?
I Pubblici Ministeri dovranno valutare la rilevanza penale dei fatti anche in relazione al ricorso presentato dalla società AM Group davanti il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana (CGA), per ottenere dalla Pubblica amministrazione un risarcimento danni milionario per la mancata realizzazione del progetto edificatorio. Il Giornale di Sicilia del 25 ottobre 2015 riporta che il capo della Procura Francesco Paolo Giordano ha confermato che il vincolo “è inoppugnabile e venne appposto perchè in quella porzione d’area sono presenti le mura dionigiane” e che l’inchiesta affronta anche “la stipula delle convenzioni urbanistiche tra il Comune e i privati”, la cui nullità era già stata sollevata da Salvo Salerno, portavoce del comitato “Quartieri fuori dal comune” e dallo studio legale di Corrado Giuliano per conto di Legambiente, al cui sito rimandiamo per i materiali e gli atti relativi al ricorso in questione e per gli articoli giornalistici:
LA_SICILIA_24_ottobre_2015.pdf
GAZZETTA_DEL_SUD_24_ottobre_2015.pdf
GIORNALE_DI_SICILIA_24_ottobre_2015.pdf
LIBERTA’_24_ottobre_2015.pdf
Siracusanews, 23 ottobre 2015
IL_FATTO_QUOTIDIANO_25_ottobre_2015.pdf, IL FATTO QUOTIDIANO,_25 ottobre 2015 (versione word).pdf
Roma 26 ottobre 2015
Pubblichiamo l’articolo del Fatto Quotidiano che ha preso le mosse dagli articoli pubblicati da Eddyburg e Carteinregola sul rischio che il Consiglio di Giustizia Amministrativa (il Consiglio di Stato della Regione Sicilia) riconosca ai costruttori privati un risarcimento milionario per le mancate edificazioni in un’area che ha il vincolo di inedificabilità fin dagli anni ’50. Secondo l’avvocato Salvo Salerno, autore di un approfondito studio giuridico sulla questione, e gli avvocati di Legambiente (fa parte del gruppo di ambientalisti siracusani anche l’agguerrita testata web indipendente “La civetta di Minerva”), le convenzioni stipulate tra il Comune di Siracusa e la società immobiliare dovrebbero essere nulle, dato che, sia chi ha sottoscritto il Piano Regolatore del 2007 che introduce le edificazioni, sia il funzionario che nel 2011 ha firmato le autorizzazioni, non avevano le competenze nè l’autorità per aggirare quei vincoli. E dall’articolo ddi Giuseppe Lo Bianco scopriamo ulteriori retroscena, che rendono ancora più inquietante la vicenda. A partire dal paradosso che “a decidere in appello saranno anche due membri del Consiglio di giustizia amministrativa che il Tar, la cui sentenza dovranno esaminare, ha ritenuto illegittimamente nominati: sono Titti Bufardeci, deputato regionale indagato dalla procura per le spese pazze dei gruppi parlamentari, ed Elisa Nuara (entrambi rimessi in sella proprio dal Consiglio di Stato), fedelissima, come il figlio Gian Carlo Maria Costa, del presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, del quale è stata anche vice sindaco di Gela. Si, perché in Sicilia, a differenza che nelle altre regioni, il Cga oltre che di togati, è composto anche da membri laici nominati dall’amministrazione regionale e dunque dalla politica…”(AMBM)
Valle della Magna Grecia, una colata di cemento
«Siracusa. La Sovrintendenza ha bloccato il piano edilizio nell’area dell’Epipoli protetta dall’Unesco. Ora rischia di pagare un risarcimento da 240 milioni all’azienda costruttrice». Il Fatto Quotidiano,
25 ottobre 2015 (m.p.r.)
Dovrebbero essere tutelati senza se e senza ma e soprattutto ringraziati i funzionari della Sovrintendenza di Siracusa per avere protetto dall’assalto del cemento l’intera area ricadente all’interno delle Mura Dionigiane, patrimonio archeologico della Magna Grecia riconosciuto dall’Unesco, e invece rischiano di essere condannati, assieme alla Regione siciliana, a pagare un risarcimento record di 240 milioni di euro se il Consiglio di Giustizia Amministrativa, nell’udienza fissata per il prossimo 16 dicembre, ribalterà la sentenza del Tribunale amministrativo regionale di Catania, dando così il via libera alla realizzazione di 71 villette a schiera in un’area, il pianoro dell’Epipoli, protetta (perché di inestimabile valore storico archeologico) da un vincolo assoluto di inedificabilità posto con un decreto ministeriale che risale addirittura al 1959: il Castello Eurialo, che domina l’intera area archeologica, è l’unica fortezza greca di quel periodo esistente al mondo.
Duecentoquaranta milioni di euro è la cifra del risarcimento fissata da una consulenza affidata non a un urbanista ma a un luminare dell’ingegneria aerospaziale, docente all’Università La Sapienza di Roma, depositata l’altro ieri nel procedimento avviato dall’impresa Am Group della famiglia Frontino, che ha chiesto i danni dopo il divieto opposto dalla Sovrintendenza in forza di quel vincolo sostenendo di avere pronti i compratori delle villette nel sultanato dell’Oman. E dopo avere avuto torto in primo grado, il paradosso è che a decidere in appello saranno anche due membri del Consiglio di giustizia amministrativa che il Tar, la cui sentenza dovranno esaminare, ha ritenuto illegittimamente nominati: sono Titti Bufardeci, deputato regionale indagato dalla procura per le spese pazze dei gruppi parlamentari, ed Elisa Nuara (entrambi rimessi in sella proprio dal Consiglio di Stato), fedelissima, come il figlio Gian Carlo Maria Costa, del presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, del quale è stata anche vice sindaco di Gela. Si, perché in Sicilia, a differenza che nelle altre regioni, il Cga oltre che di togati, è composto anche da membri laici nominati dall’amministrazione regionale e dunque dalla politica.
È insomma un pasticcio in salsa tutta siciliana con molte ombre nei passaggi burocratici quello che si sta per concludere a Siracusa, dove una pattuglia di avvocati vicini all’associazione ambientalista Legambiente difende con i denti la forza di quel vincolo, ritenuto superiore al parere positivo, offerto incautamente dalla Sovrintendenza, al piano regolatore del 2007 che prevedeva in quell’area l’arrivo del cemento.
Ad avallare quel piano con la propria firma, che per il consulente aerospaziale oggi giustifica il risarcimento, fu la funzionaria regionale Mariella Muti, pensionata baby a 55 anni con la legge 104 per curare la madre; qualche mese dopo trovò però il tempo per fare addirittura l’assessore nella giunta di centrodestra nella città aretusea: «Fare l’assessore – dichiarò in un’intervista al settimanale Panorama – non è poi così impegnativo». Un avallo che ignorava le parole del sovrintendente Bernabò Brea, che nel ‘47 si era battuto per apporre a quell’area il vincolo di inedificabilità assoluta sostenendo che «la cura della propria bellezza, il rispetto e la valorizzazione dei propri monumenti non sono per Siracusa solo un lusso o l’adempimento di un dovere verso la cultura, ma un’intima ragione di vita e di benessere, anche dal punto di vista economico». Seguirono le convenzioni con la Am Group firmate dal capo dell’ufficio tecnico del comune, l’ingegner Mauro Calafiore, cui la vicenda non portò fortuna.
Nel luglio scorso la procura guidata da Paolo Giordano gli ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini per corruzione e sfruttamento della prostituzione: avrebbe consentito la stipula di un’altra convenzione urbanistica in cambio di prestazioni sessuali di prostitute romene. L’ultima parola tocca adesso ai giudici del Consiglio di giustizia amministrativa riuniti il 16 dicembre, anche se il pool di avvocati di Legambiente sta programmando l’ultima contromossa: «Chiederemo la sostituzione del consulente – osserva l’avvocato Corrado Giuliano – nella perizia vi sono diversi svarioni di diritto, disattenzioni nell’esame dei documenti di Legambiente e si salta totalmente la provenienza dei documenti provenienti asseritamente dall’Oman». Il legale prosegue e aggiunge: «Si tratta di errori che non sorprendono alla luce delle competenze aerospaziali del perito».
Riferimenti di Eddyburg
Si veda su eddyburg
«la ricostruzione analitica dei vincoli e dei vari passaggi urbanistici della vicenda – la nullità radicale, piuttosto che la possibile risoluzione, delle convenzioni urbanistiche da cui i privati derivano oggi le loro pretese» di Salvo Salerno Dello straordinario caso dell’interversione risarcitoria di un vincolo paesaggistico non indennizzabile.