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Come funziona L’Assemblea Capitolina – gli interventi del 20 novembre 2015

a cura di Maurizio Geusa

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Alessandro Onorato (foto LF)

Alessandro Onorato (foto LF)

ALESSANDRO ONORATO 1

Secondo me il problema più grande del Comune di Roma è che esistono delle regole scritte ma esistono delle regole non scritte che fanno si che ci sia una gestione parallela, diciamoci la verità su un migliaio di cose.

Da dove vogliamo partire dalle commissioni consiliari o dai poteri dei Municipi ?

Allora telegraficamente: i Municipi hanno pochi poteri, ma ci dovremmo interrogare se i poteri che hanno sono gestiti adeguatamente, per esempio su quante delibere urbanistiche i Municipi danno il parere che, in ogni caso, non è vincolante ?

Il Bilancio dei Municipi. Ufficialmente non hanno potere di spesa e decisione, però sappiamo benissimo che ogni presidente di municipio da sempre va dal Ragioniere generale e dall’Assessore al Bilancio e tratta sui fondi e come metterli.

Potrei continuare con un elenco infinito di cose non stabilite in maniera chiara che avvengono sistematicamente.

Le commissioni. Su cento commissioni consiliari, parlo della mia esperienza, nei cinque anni di Alemanno e due anni e mezzo di Marino, possiamo dire che il 90 % delle commissioni sono totalmente inutili. Poi possiamo dire che, parallelamente, invece esistono tantissime riunioni utili fatte da parte dei consiglieri che non sono sancite dalla cosiddetta commissione.

Dopo di che, le commissioni sono utili ad un altro elemento a produrre il gettone di presenza per avere lo stipendio a fine mese. Ma, non solo, il problema più grande non credo sia legato allo stipendio che poi mediamente sia aggira, non so, mediamente sui 1.200 € fino al massimo che puoi prendere di 1.700 € e rotti, se fai il massimo delle commissioni e il massimo dei consigli comunali.

Però ci dovremmo fare anche un’altra domanda. Come fanno alcuni consiglieri a partecipare a 20 o 30 commissioni al mese se non mi servono ad avere uno stipendio più alto ? Perché poi c’è un tetto oltre il quale non puoi andare. La partecipazione alle commissioni ti serve per i giustificativi. Se tu hai un contratto e guadagni una follia 200.000 € al mese tecnicamente il comune non ha limiti e ti ripaga il mancato guadagno. Quindi vedo anche tanti moralisti dalla doppia morale. Dicono quante presenze hai in commissione ? Poi magari sono i primi che hanno 30 presenze nelle commissioni. Se noi consideriamo 20 giorni lavorativi al mese e dividiamo 30 presenze per 20 giorni lavorativi appare tecnicamente impossibile arrivarci, se non altro perché gli stabili sono lontani a volte 2 3 km uno dall’altro.

Detto questo, è evidente che lo status del consigliere comunale è uno status sbagliato perché si assume delle responsabilità patrimoniali sulle delibere, come per un bilancio di oltre 3 miliardi di euro. Se poi aggiungiamo i bilanci delle aziende municipalizzate si assume responsabilità per oltre 10 miliardi di euro. In base a cosa questo consigliere comunale è in grado di assumere delle decisioni ? Per esempio io di urbanistica non ci capisco nulla per dei miei limiti. Una volta era una fatica interminabile studiarmi la delibera. Capisco un po’ di più di bilancio perché ho un formazione economica.

Insomma, il politico dovrebbe avere la sensibilità per capire tutti i temi ma nella gestione della città più che la sensibilità a volte serve capire, serve saper legger le carte prima di avere la sensibilità.

A proposito della finzione. Cose dette e non dette. Per le interrogazioni gli assessori hanno tre giorni per rispondere. Personalmente negli ultimi sette anni, Alemanno o Marino, talvolta, scrivevo al prefetto per avere una risposta. Faccio un esempio, ma senza fare polemica, per dare l’idea. Voi sapete che il Grande Raccordo Anulare di notte è praticamente spento, non ci sono più le luci perché rubano il rame. Detto questo, feci un’interrogazione all’ex Assessore ai Lavori Pubblici e al Sindaco. Sei, sette, otto mesi dopo sappiamo che il GRA è dell’ANAS e non del comune di Roma. Ma cosa intendi fare per adoperarti per risolvere il problema ? La risposta è stata che la competenza non è nostra punto. Ma scusate, l’abbiamo scritto, era nella premessa dell’interrogazione. Questo episodio da l’idea di come gli strumenti sono spuntati e di come i consiglieri comunale a differenza di quelli regionali in effetti non abbiano strumenti come dire di sostegno per approfondimenti migliori perché in realtà dovrebbero esserci gli uffici del Comune di Roma che, secondo me, nella stragrande maggioranza dei casi sono molto preparati.

Magari alcuni uffici sono nascosti e se vengono chiamati nelle commissioni partecipano ma siccome nel 90% dei casi le commisisoni sono delle inutili liturgie non vengono i dirigenti, che partecipano solo quando si deve esprimere il parere.

Nelle commissioni la liturgia vuole che il giorno del parere vincolante si presentano gli uffici, perché altrimenti qualche consigliere dell’opposizione, strumentalmente, potrebbe dire non ci sono gli uffici per un chiarimento. Allora vengono gli uffici ma questa liturgia purtroppo è vuota di un costrutto utile.

ALESSANDRO ONORATO 2 (1:53:00)

Premetto che sono uno dei fan di uno dei migliori assessori ai trasporti che Roma ha avuto. Però sulle considerazioni che ha fatto Tocci io ho un serie di dubbi che a questo punto socializziamo.

La legge Del Rio ha provocato, di fatto, un danno evidente. La città metropolitana ha avuto una elezione di secondo livello, quindi, tecnicamente i cittadini non sono stati chiamati alla consultazione. Noi stessi della lista Marchini non partecipammo al voto e, per protesta, firmammo solamente le liste del Movimento 5 stelle per dare loro la possibilità di partecipare a quelle elezioni, altrimenti il Movimento 5 stelle non poteva neanche partecipare a quel voto.

Di fatto ormai la città Metropolitana Provincia di Roma è diventato un contenitore vuoto aggiunto al Comune di Roma ed oggi proporrei questa riflessione.

Data per scontata la buona fede del parlamentare Tocci, ho una paura pratica, se passasse la linea che di corsa noi dobbiamo coprire il vuoto generato da una classe politica scadente perché è evidente che questo tema era da porre prima.

Ma la verità qual è che al sindaco di Roma, al Sindaco di Milano e a tutti i Sindaci gli è stato comodo essere automaticamente Sindaci di questa area vasta, gestirsi i fondi spostandoli magari dalla Provincia alla Città per fare un po’ meglio. Non è una critica di per se a Marino, in tutte le città metropolitane è avvenuto questo io ogni tanto trovavo qualche determina della città metropolitana che spostava i fondi dalla Provincia a Roma a volte da Roma alla Provincia. Cose assurde di opere penso alla via del Mare finanziata 20 anni, fa all’improvviso le risorse sono state spostate per la manutenzione. Addirittura spostavano dal piano investimenti alla spesa corrente

Però, voi sapete che in questo momento noi siamo parte integrante che oggi non ci sia il Sindaco. Ci assumiamo la responsabilità. Ci siamo dimessi per far cadere il Sindaco e tecnicamente abbiamo un Commissario di governo un Presiedente del Consiglio che fa, di fatto, da Sindaco. Questa è una nota, magari un po’ più polemica, ma se passasse la logica che noi dobbiamo modificare la legge elettorale per andare ad eleggere direttamente la Città Metropolitana, che è un ragionamento giusto e non sbagliato, non mi meraviglierei che le elezioni non si facessero più. Questa non è una critica all’onorevole Tocci, è una riflessione ad alta voce e non mi meraviglierei che questo fosse il meccanismo attraverso il quale, non per colpa di Tocci che fa ripeto una riflessione giustissima, arriverà poi un buon leader nazionale che dice va bè ragazzi stiamo calmi, perché scusate noi non votiamo soltanto Roma, votiamo Roma,votiamo Milano, votiamo Torino votiamo Napoli, votiamo Cagliari, votiamo praticamente ovunque e quant’altro.

Voi immaginate quanto può essere povera poi la discussione di merito che grazie a voi oggi si sta facendo sulle questioni, sulle competenze. Noi non stiamo qui per prendere un voto. Noi stiamo riflettendo ad alta voce con differenzazione reali anche di posizioni però rispetto a questo. Io ho una grande paura, io che aimè non sono più giovane, penso a quello che visto in questi anni e sono un po’ meno sognatore su alcune cose ma molto più pragmatico. Mi aspetterei invece che la Regione Lazio, immediatamente, non aspetti altro che dare i poteri che Roma Capitale deve avere perché è ridicolo che la Regione Lazio oggi piuttosto che legiferare, come dovrebbe fare, di fatto amministri fondi che in qualche modo dovrebbero essere conferiti insieme alle competenze a Roma Capitale. Aggiungo un ultimo passaggio e chiudo.

Noi abbiamo un altro dramma che è il caos del Comune di Roma. Il Comune è nel caos, ha professionalità pazzesche ma è nel caos. Roma è Giurassik-parck. Noi abbiamo i camminatori. Abbiamo la carta d’identità organizzata come il pizzicagnolo con l’elimina code, con il numeretto. Le uniche applicazioni che funzionano per semplificare la vita ai cittadini sono tutte private, quando dovrebbero essere pubbliche e gratuite. Cioè qualunque persona sveglia che lavora su start-up e applicazioni fa i soldi perchè a Roma è tutto complicato

Scusate, le applicazioni di aiuto al trasporto pubblico sono tutte private mica sono dell’ATAC. Voi immaginate qualunque sia il Sindaco, non so chi sarà, ma dovrebbe innanzitutto fare una grande opera di normalizzazione e riportare questa macchina dall’epoca di Neanderthal al 2015.

E le procedure ? Basta camminatori con forma cartacea. Se un’impresa vuole partecipare ad un bando deve avere per forza la pec, ma noi all’interno da poco, da qualche mese, abbiamo iniziato a dialogare tramite pec. C’era ancora il camminatore che ti portava la delibera da una parte all’altra. Ancora non abbiamo le delibere digitalizzate paghiamo i magazzini.

Voi direte che c’entra questo all’interno del comune e dell’area metropolitana ?

Centra, perche noi dobbiamo parlare oggi di qual è il modello più snello per rispondere ai cittadini. Innanzitutto Roma Capitale deve avere i poteri che la regione ci doveva dare tanto tempo fa e con essi i soldi e a quel punto dobbiamo fare un ragionamento che aimè purtroppo non si può fare sotto il voto questo è il mio realismo. Poi ci mancherebbe altro, se ci fosse la libertà mentale saremmo pazzi di gioia, ma voi immaginate di fronte ad un meccanismo che non si capisce come e quando si vota soltanto se uno dice non si vota più in primavera, ma a novembre perché dobbiamo mettere punto questa cosina c’è il panico.

Dicevo sul tema della macchina per concludere. Bene prima dobbiamo normalizzare la macchina con i poteri che abbiamo. Parchè prima Tocci dice una cosa giustissima dice i contratti di servizio dovrebbero essere controllati dai Municipi. Ci sono Aziende che potrebbero essere controllate dai Municipi vedi per esempio l’AMA che potrebbe essere immediatamente controllata. Sul trasporto pubblico è già più complicato. Ne parlavamo con Caudo e ci siamo scontrati sul muro. Nel senso che quando tu hai una linea di autobus che copre sette municipi; io ricordo, provenendo dai municipi, che c’è la guerra per una fermata tra un municipio e l’altro. Noi abbiamo problemi per gli autobus che mediamente si fermano ogni 300 400 metri ed è ridicolo. Figuriamoci la lotta fra un Municipio e l’altro per una fermata non è mafia capitale è pezzenti capitale

Concludo con un’ultima cosa sul sistema elettorale. Guardate, io sono dell’opinione che il sistema elettorale per i comuni debba rimanere, lo dico senza dubbio, quello delle preferenze. Per quale motivo, perché i collegi che sono il sistema ideale per la legge elettorale nazionale e dovrebbe essere ideale per le aree più grandi perché in effetti città metropolitana a quel punto raggiungi un milione e mezzo di abitanti, la vedo un po’ complicata con le preferenze anche con altri 120 comuni però ricordiamoci che i collegi trovata la legge migliore fatto l’inganno. Poi dividi in collegi di serie A, collegi di serie B, collegi di serie C, dove al Mugello eleggevi Di Pietro o al collegio x eleggevi Dell’Utri. Cioè, voglio dire, eleggevi a mani basse senza fare campagna elettorale. Qui le preferenze come le primarie a volte sono servite per elegger cialtroni ladri o figli di … sistemi scamuffi ma sistemi tali dove perfetti sconosciuti sono stati eletti per la prima volta o dove fossero stati più selettivi non sarebbero mai stati eletti.

Queste sono le espressioni da tenere in campo.

 

 Riccardo Magi (Foto AMBMRiccardo Magi (32,00)1

Intanto ricordiamo che in base alla legge, il Testo Unico degli Enti Locali il Sindaco ha la responsabilità dell’azione amministrativa, che poi esplica anche attraverso la propria Giunta e le deleghe che da. Il Consiglio rappresenta la comunità cittadina ed ha compiti di indirizzo e di controllo rispetto alla Giunta. Questa cosa che anche molti, non faccio i nomi, che avevano ruoli e funzioni di governo in questa città non hanno ben compreso. Nel senso che poi si tende, come si dice in politica, a fare squadra, quindi questa distinzione di funzioni e prerogative va un po’ a farsi benedire. Eppure è fondamentale, perché si lega a tutti gli atti che uno presenta. E’ chiaro che uno fa le interrogazioni nell’esercizio delle proprie funzioni di controllo e le mozioni nell’esercizio delle proprie funzioni di indirizzo. Fa le delibere di indirizzo consiliari che sono altro rispetto alla delibere di Giunta. Poi ci sono dei temi di specifica competenza del Consiglio sui quali anche le delibere di giunta debbono essere ratificate in qualche modo dal Consiglio parliamo quindi di tutto ciò che concerne i bilanci di tutto ciò che concerne il patrimonio di tutto ciò che concerne gli indirizzi in merito alle aziende e quindi ai servizi pubblici ed anche i regolamenti. Tutta la materia regolamentare è di competenza specifica del Consiglio.

Esistono obblighi per rispondere, non in particolare sulle mozioni perché sono atti di indirizzo, esistono e sono a volte dei termini perentori di risposta alle interrogazioni sia i tempi previsti per l’iter delle delibere ed in particolare delle delibere popolari proprio a tutela dell’iniziativa popolare e quindi sono i famosi sei mesi dal deposito. Sei mesi entro i quali il Consiglio deve discutere. Poi può deliberare anche respingendo una delibera popolare, questo non è mai avvenuto. In questa ultima consigliatura su delle delibere che erano giacenti addirittura dal 2009, quindi da 5 anni io ho dovuto far diffidare l’allora Presidente del Consiglio comunale Coratti dal Prefetto perché fossero calendarizzate. Poi sono state calendarizzate ed approvate parliamo per esempio di quella sul testamento biologico che purtroppo poi non è stata attuata.

Però ci sono i termini e sono anche perentori ma non ci sono sanzioni, o uno riesce a mettere in campo un sistema di pressione politica tale di comitati di cittadini tale che vengono in consiglio per cui poi scatta il meccanismo per cui non è più possibile rinviar e la discussione altrimenti vanno nel dimenticatoio.

Voi fate bene, partendo da questi aspetti regolamentari, pretendere di capire. Però una cosa la voglio dire, perché non sono d’accordo con Alessandro Onorato quando dice la selezione degli eletti avviene con le preferenze. Questo secondo me è un primo enorme problema. Il sistema basato sulle preferenze è il sistema che più si addice si confà, si presta ad un sistema politico amministrativo che favorisce le clientele che favorisce prassi diciamo così consociative. Per cui si determina il fatto che abbiamo dei rappresentanti dei cittadini che prendono 5 6 7 10 mila preferenze e che da una comunità cittadina di tre milioni di abitanti sono perfettamente sconosciuti. Non si ricordano per una’iniziativa per una battaglia neanche per una polemica, perché evidentemente hanno nell’esercizio della loro attività e del loro mandato la possibilità di foraggiare un bacino elettorale che si fidelizza e che vota per loro. Questo sistema delle preferenze, unito alle mancanze diciamo dei partiti nella selezione della propria classe dirigente, porta ad una degenerazione .

Quando si dice le primarie nei partiti non servono a niente, perché il primo strumento di selezione della classe dirigente sono le leggi elettorali, sarei favorevole soprattutto in una grande città e si collega ad un discorso della città metropolitana ad un sistema che si basa sul collegio uninominale. Collegi uninominali che in una prospettiva li vedrei coincidere con i comuni metropolitani che sono quella cosa che dovrebbero diventare i Municipi

La manovra d’aula è quella roba che è diventata tradizione nell’amministrazione comunale. Trovate un capitolo dedicato proprio a questa prassi nel libro di Umberto Croppi. Anche lui si è scontrato nella sua esperienza di Assessore con quelle dinamiche li. E’ la modalità attraverso la quale i singoli consiglieri eletti hanno al momento dell’approvazione del bilancio, quindi annualmente, la possibilità di indicare la destinazione di determinate somme del bilancio pubblico.

La quota riservata appartiene ad alcuni notabili. Al sottoscritto, che non contava niente essendo un neo eletto, gli hanno chiesto ecco ci sono 50.000 euro. Ovviamente ho denunciato all’epoca e in qualche modo è uscita ma, non credo sia stata evitata.

Poi su questo ci sono le intercettazioni. Al di la dell’aspetto giudiziario che va per conto suo, il problema è questo. Quelli non sono emendamenti di cui il singolo consigliere si assume la responsabilità di sottoscrivere con il proprio nome dicendo io voglio che venga rifatto il marciapiede di quel Municipio. Non è così. La cosa è più sottile. Io mi faccio fare, scusate cito un’intercettazione, la marchetta dalla Giunta e questo serve a fare in modo che, come per incanto, crolli ad un certo punto l’opposizione e l’ostruzionismo dell’opposizione durante la discussione del bilancio, quasi sempre avviene intorno alle tre quattro di notte quando i giornalisti sono andati a nanna. Succede questo. Si è trovata la quadra come si dice nel gergo. Tutti sono contenti e accontentati. Molti funzionari ed anche dirigenti del comune ci possono dire che poi arriva l’emendamento con il post-it che dice a quale consigliere appartiene.

Molto spesso questa cosa avveniva sulle manifestazioni culturali e quindi sui fondi che vanno alla cultura, perché poi è molto più facile dire che non c’è necessità di bando. In quanto è opera dell’ingegno. E’ unica come facciamo ad evitare che si faccia la manifestazione così, noi vogliamo proprio quella così.

Questo è avvenuto ed io quando l’ho denunciata il sindaco Marino mi ha detto farneticazioni. Ho subito attacchi fortissimi soprattutto dal gruppo del PD, Magi mente sapendo di mentire. Il Sindaco ha detto: fantasie, poi dopo che la cosa è uscita ha rivendicato che per la prima volta dopo tanti anni si faceva a Roma un bilancio senza manovra d’aula.

 

RICCARDO MAGI 2

Provo ad essere rapidissimo perché sono state dette moltissime cose con cui sono d’accordo.

Sono diversi decenni che si parla di aree metropolitane e di città metropolitane nella convinzione che vada trovato un livello e degli strumenti istituzionali ed amministrativi per avere un governo strategico, una pianificazione strategica di alcune questioni che se affrontate su area comunale non possono essere affrontate nel modo giusto.

Lo stesso vale per i motivi che diceva Valter Tocci per l’area regionale.

Prima va individuato, va riempito di competenze e di funzioni questo livello per altro noi adesso viviamo un momento in cui le aree grandi aree metropolitane ed in particolare l’Italia vivono delle questioni che sono strettamente legate con la qualità della vita dei cittadini. Penso non solo a Roma penso ad esempio al fatto che Milano e Torino sono due metropoli fra le prime cinque più inquinate d’Europa. Penso ad esempio a tutte le questioni che pongono i problemi e i vari conflitti sociali che si determinano legati all’accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati penso a tutte le questioni legate al trasporto pubblico.

Servono degli strumenti per affrontare al meglio su un dimensione di area metropolitana queste questioni. Paradossalmente proprio nel momento in cui si arriva per la prima volta a normare questo aspetto si crea lo stallo che diceva prima Tocci. E si crea perché con Umberto Croppi poco più di un anno fa abbiamo provato ad analizzare in una conferenza stampa per lanciare un allarme su questo punto. A questa conferenza stampa nella Sala del Carroccio non è venuto nessuno, perché c’era contemporaneamente la conferenza stampa col Movimento 5 stelle che segnalava delle vicende disastrose che stavano per accadere ma nessuno ricorda più quali siano

Perché la legge Del Rio, scusate la battuta, è una legge delirio. E lo è in particolare per Roma perché evidentemente per tutto quello che è stato detto tratta Roma capitale al pari di qualsiasi altra città metropolitana che viene individuata dalla costituzione e quindi invoca la legge non preoccupandosi minimamente di creare il raccordo tra l’istituzione anche questa prevista costituzionalmente di Roma. Nata Capitale in maniera impropria diciamo di Roma, che era un ordinamento ancora in costruzione perché quando è stata creata nel 2010 è stata creata sulla carta. Le uniche cose che sono state fatte è stato il cambio del nome, il cambio della carta intestata, la diminuzione e il cambio del nome del consiglio comunale che è diventata assemblea capitolina la diminuzione dei consiglieri la diminuzione dei municipi ed è finita li.

Allora, io capisco come la preoccupazione un po’ elettorale e un po’ elettoralistica adesso. Attenzione però che se noi mettiamo troppa carne al fuoco poi qualcuno prenderà questa come scusa. Noi dobbiamo completare il livello istituzionale e quindi non andiamo a votare. Però mi sembra impossibile non porre la questione nei termini che sono stati messi in apertura da Tocci e da Croppi e non possiamo non farlo. Perché, altrimenti, chiunque andrà a vincere, o non lo so cosa, queste elezioni non avrà gli strumenti e non sarà in grado di affrontare le grandi questioni aperte di questa città.

Non solo, io sono convinto che bisogna fare una mobilitazione sulla legge elettorale.

Il parlamento non può non occuparsi in questo momento in cui siamo vicini ad una tornata ad elezioni amministrative, che poi hanno un valore politico enorme, ignorare il fatto che ci sono degli statuti approvati che credevano nell’elezione diretta del Sindaco ma non possono essere effettivi perché non è stato legiferato facendo la legge elettorale.

Dopo di che, di come sono state fatte pensate dal Del Rio le città metropolitane ho la mia opinione. Uno può anche prediligere la funzionalità degli organismi rispetto alla rappresentatività. Io non sono d’accordo, posso capire che si faccia questa riflessione però, qui non c’è ne la funzionalità ne la rappresentatività, c’è la fuffa

E questo ci potrebbe portare a parlare del Senato, perché poi la cosa è molto collegata.

Attenzione che anche li quando si cominciano a prevedere le elezioni di secondo livello è la degenerazione ulteriore delle preferenze. Per me cioè elezioni di secondo livello, sono elezioni perfette per scivolare verso sistemi molto favorevoli alla corruzione a certe clientele a certe camorre a certe cose perché a quel punto avviene tutto quanto tra gli eletti gli eletti. Si autoeleggono da soli si autoconsentono firmando le liste di partecipare o non partecipare a quelle composizioni. Il tentativo che va fatto è forse anche quello di far sollevare un po’ i sindaci e le classi dirigenti dei comuni intorno a Roma ai quali e ai loro cittadini è stato tolto automaticamente la possibilità di dire qualcosa perché il Sindaco è automaticamente il Sindaco del capoluogo.

Sulla legge elettorale. Ogni legge ha i suoi difetti, però resto convinto che il collegio sia quello migliore per due motivi. Telegraficamente, regole chiare come nelle partite di calcio i cittadini si appassionano ai giochi di cui comprendono le regole. Questo italicum, come altre forme di legge, non si capisce, tu voti poi c’è un po’ di proporzionale un po’ di maggioritario. Nel collegio invece ci si scontra tra candidati con una loro storia politica e una loro storia personale. Si può seguire l’operato. Difficilmente nei sistemi anglosassoni dove ci sono i collegi uninominali se uno viene fatto fuori poi si può riciclare, perché, evidentemente, vuol dire che ha operato e ha lavorato male. Però ai sistemi elettorali bisogna lasciare il tempo di produrre i propri effetti virtuosi. Su come si organizza il gioco della politica è stato detto anche a livello nazionale quando ci fu la legge che prevedeva una parte di collegi con maggioritario uninominale.

Un altro aspetto importante è quello dell’iniziativa popolare. Perché semplificando non è possibile che noi oggi abbiamo una nostra identità digitale, che verrà piano piano utilizzata per tutto, e credo a breve verrà molto utilizzata soprattutto per controllarci anche a seguito delle necessità di sicurezza maggiori dovute ai fatti di terrorismo eccetera.

Ma che questa nostra identità digitale non possa servire a farci esprimere sulle questioni che riguardano il governo della cosa pubblica.

Allora i referendum consultivi, i referendum propositivi andrebbero organizzati come forme ricorrenti su questioni centrali a me mi venivano in mente le Olimpiadi perché è così che è stato fatto a Boston è stato fatto in passato ad Amburgo ed in altre realtà.

Perché sono cose che vengono quasi spontanee. Chiediamo ai cittadini che dovranno sopportare o invece divertirsi con questa cosa cerchiamo di capire cosa vogliono fare invece questa cosa è totalmente esclusa e penalizzata in tutti gli statuti. Anche nel nuovo statuto della Città Metropolitana. Io l’avrei fatto anche sul Giubileo e in questo caso un contributo minimo da parte della Città del Vaticano me lo sarei aspettato in termini proprio finanziari visto la difficoltà che viviamo.

Sui Municipi sono perfettamente d’accordo. Non vanno visti come ultima catena della gerarchia istituzionale. Va ribaltata la piramide e vanno visti come livello istituzionale più vicino al cittadino ora per trasformarli in comuni è chiaro che richiederebbe quell’iter istituzionale che diceva prima Tocci. Quindi, la formazione di un nuovo comune la legge Del Rio dice aree omogenee dotate di effettiva autonomia amministrativa quindi si può lavorare in quella direzione anche dandogli maggiore autonomia di bilancio. Lasciando a livello municipale la possibilità di utilizzare alcune risorse come quelle che diceva Caudo prima, ma anche altre. Penso ai passi carrabili alle affissioni per una gestione più vicina dei servizi di assistenza domiciliare su disabili ed anziani

Sono molto d’accordo che da qui al prima possibile si sollevi questa questione. Però per sollevarsi deve uscire da qui. Che ce la raccontiamo noi, che poi siamo sempre i soliti, dovremo fare lo sforzo nelle prossime settimane di sollevare nei confronti del parlamento nei confronti del governo esattamente questa questione la questione della legge elettorale per la Città metropolitana e la questione in particolare per Roma di che cosa si va a votare.