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Vademecum dei candidati PD: così, a che serve?

sito primarieIl 12 febbraio scorso il PD Lazio  ha presentato  un “Vademecum dei candidati” che è un po’ (tanto) acqua fresca. Intanto perchè,  trattandosi di un “vademecum” e non di un “regolamento”,   contiene praticamente  delle “raccomandazioni”,  dato che non è chiaro quali siano le conseguenze   per chi non le segue.  In secondo luogo perchè molte di queste raccomandazioni sono già prescritte dalla legge. E poi perchè è un testo che  più che all’insegna  della trasparenza, sembrerebbe all’insegna dell’inivisiblità, dato che,   escluso  sul sito  pdlazio.it ,  non  ne abbiamo trovato  traccia nè sul sito della Federazione Romana del Partito Democratico, nè sul sito dedicato  alle primarie del Centro sinistra (primarieroma2016.it).

L’esistenza del Vademecum è una scoperta di oggi 27 febbraio*,  a pochi giorni dalla presentazione della nostra Carta del candidato trasparente, e per questo subito consultato  per verificare se ci fossero punti in comune con la nostra Carta.  Ipotesi che se   da una parte rischiava di ridimensionare  la nostra iniziativa, arrivata dopo,  dall’altra ci avrebbe dato invece un po’ di speranza:  il Partito Democratico,  che nonostante lo tzunami di Mafia Capitale  ci sembrava  non aver messo in discussione quasi niente –  a parte i circoli –  qualcosa forse invece aveva cambiato.

Invece, siamo sempre nel perimetro delle buone intenzioni all’acqua di rose. Perchè per  fare le cose seriamente non ci sono scappatoie:

1) si scelgono regole e non “linee-guida”. E possibilmente regole che “alzino l’asticella” delle normali prescrizioni di legge: prescrivere obblighi già prescritti è un esercizio  piuttosto inutile

2) si prevedono provvedimenti se le  regole non vengono rispettate

3) si verifica che le regole siano effettivamente rispettate.

 Invece quasi niente di tutto questo. Ecco il testo con le nostre  osservazioni:

VADEMECUM dei CANDIDATI  PD (scarica Vademecum_candidati_PDLazio_12febbraio2016)

Radicamento. Il candidato deve presentarsi nel territorio (collegio) in cui vive o dove risiede. Ha facoltà di candidarsi anche in collegi diversi, ma deve spiegarne il motivo, illustrare i rapporti instaurati negli anni all’interno di quella comunità, spiegare come intende risolvere i problemi di quel territorio [buona idea per quanto riguarda i candidati ai Municipi, che abbiamo scoperto che spesso vengono dall’altra parte di Roma ]

Competenze. Il candidato deve comunicare le sue competenze specifiche, quali sono le sue esperienze e in quali settori*. In più, deve mettere gli elettori in condizione di sapere in quali campi ritiene di poter lavorare una volta eletto, quali azioni intende promuovere e seguendo quali modalità.

Esperienza politica. Ciascun candidato chiarisce le attività già svolte in politica, quali impegni hanno caratterizzato il suo vecchio mandato o i suoi recenti incarichi, quali risultati ha ottenuto, perché intende ricandidarsi*.

[*questi due punti sono stati   il tormentone dei nostri incontri per una Politica trasparente e democratica]

Finanziamento. La campagna elettorale deve ispirarsi ad un uso ponderato e contenuto delle risorse di cui dispone il candidato. Questi, pertanto, deve comportarsi con la massima trasparenza e pubblicare un rendiconto finale con il dettaglio delle somme impegnate individualmente e i contributi ricevuti da terzi. [La seconda parte  è la copia conforme di quanto prescrive la legge – per tutti, non solo pe ril PD –  tanto che da un bel pezzo sui siti istituzionali sono pubblicati tali resoconti.  La legge prevede la pubblicazione  entro i tre mesi successivi all’elezione: coraggioso è invece  – come chiediamo nella nostra Carta –  procedere alla pubblicazione prima della elezione, così che gli elettori possano sapere chi ha finanziato la campagna del proprio candidato. Quanto all’uso “ponderato e contenuto delle risorse”, è  di una totale vaghezza, dato  che non dà nessun elemento quantificabile]]

Legalità. Chi intende candidarsi deve rendere pubblico il suo certificato del casellario giudiziale per consentire agli organi preposti tutte le valutazioni sulla sua candidatura. [giusto, ma pensavamo che fosse già così]

Conflitto d’interesse. Il candidato deve rendere trasparenti eventuali conflitti di interesse. A questo scopo deve elencare le associazioni, i movimenti, i partiti, i circoli anche riservati di cui ha fatto parte o ai quali è ancora legato. Lo stesso vale per le cariche o le semplici partecipazioni avute o ancora esistenti in società, enti o fondazioni, anche istituzionali. [Questo  è un punto importante, presente anche  nella nostra Carta, che  avremmo dovuto anche noi estendere a  associazioni e circoli riservati]

Informazione. Il candidato se eletto si impegna a tenere incontri con i propri elettori, nel proprio circolo e/o collegio, almeno due volte l’anno, per informare e verificare il proprio operato, offrendo disponibilità a ricevere ulteriori spunti e critiche.[Anche questo è importante: si dovrebbe aggiungere l’obbligo  di usare i siti e blog personali per pubblicare  periodici resoconti della propria attività, anzichè lasciarli morire, nella maggior parte dei casi,  il giorno dopo l’elezione]

Rendiconto. Ogni anno, a conclusione del mandato, il candidato presenta una relazione scritta sull’attività svolta e sulle spese a tal fine sostenute al proprio circolo e ai propri elettori. In questo modo si impegna anche a dichiarare la variazione del proprio stato patrimoniale, nonché gli incarichi e le funzioni acquisite nel periodo di carica elettiva. [La prima parte è giustamente più vincolante, la seconda, anche in questo caso, si limita a riproporre quanto viene già pubblicato sui siti istituzionali degli organismi di cui fanno parte gli eletti]

Quanto al rispetto  delle prescrizioni  del Vademecum   da parte dei candidati Sindaci del PD alle primarie,   abbiamo verificato con soddisfazione che dopo le nostre segnalazioni (ma non prima)  Stefano Pedica ha modificato la sua autobiografia, colmando alcune lacune sulla sua precedente esperienza politica, anche se il resoconto  è ancora piuttosto stringato  per quanto riguarda “quali impegni hanno caratterizzato il suo vecchio mandato o i suoi recenti incarichi, quali risultati ha ottenuto”. In  particolare ci sembra che necessiterebbero  di qualche ulteriore approfondimento  le affermazioni (sul sito delle primarie, ma non molto diverse da quelle sul sito   personale): Ho condotto una dura battaglia contro il sindaco Alemanno e contro la parentopoli in Atac. Da anni mi batto per il diritto alla casa e per dare alla città un trasporto pubblico degno di una Capitale europea e non da terzo mondo”. In fondo, mettere qualche link a atti, mozioni, interrogazioni o anche solo articoli non costa niente.

sito primarie morassut 2

Così come continua ad essere un po’  troppo sintetica la biografia di Roberto Morassut, che, delle poche righe impiegate per raccontare una carriera poltiica e amministrativa lunga più di 25 anni  (cominciata nel 1988, quando diventa  membro della Segreteria del PCI  di Roma) ne dedica parecchie   per dire  che “A Roma ho contrastato pubblicamente, in largo anticipo sui fatti e senza timidezze, gli errori compiuti anche all’interno del PD e che lo hanno purtroppo condotto fuori dalla originaria ispirazione e ad essere toccato da importanti inchieste giudiziarie“. Affermazione impegnativa, che forse meriterebbe, anche in questo caso,  qualche approfondimento in più –  soprattuto  per quegli elettori che non hanno letto i suoi libri** – su quali iniziative concrete abbia  intrapreso Morassut per  contrastare. Sappiano ad esempio che come  deputato   il 28 marzo 2012 aveva   presentato alla Commissione Cultura una risoluzione sulla famosa  delibera “bipartisan” dello scambio immobiliare dei mercati, una delle nostre più strenue battaglie,  che impegnava  il Governo ad «effettuare, in virtù del rilevante interesse architettonico e urbano del Mercato Metronio, e nell’ambito delle proprie competenze, una verifica sull’opportunità reale di abbattere un immobile riconosciuto come edificio di rilevante interesse architettonico e urbano…“*** .  Tuttavia l’iniziativa non aveva poi avuto nessuna conseguenza (come molte interrogazioni e risoluzioni parlamentari), dato che la battaglia per la difesa del Mercato Metronio è proseguita per un altro anno, fino all’8 aprile 2013, passando dal nostro presidio di quattro mesi in Campidoglio – contro quella e tante altre delibere – battaglia e presidio che abbiamo condotto in pressochè totale solitudine, visto che il Partito Democratico – di qualunque livello, da Municipale a capitolino (con qualche eccezione) a parlamentare – si è tenuto quantomeno defilato su quella e su tante altre delibere, specie urbanistiche. Un’assenza che dovrebbe spingere degli esponenti di rilievo del più importante partito del centro sinistra, che ha governato Roma per 15 anni (lasciando il segno con scelte rilevanti come il nuovo Piano regolatore) a fare di più sul fronte della critica e anche dell’ autocritica. E dell’autobiografia.

Anna Maria Bianchi Missaglia

Per osservazioni, repliche e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

> Vai alla pagina con i link alle pagine ddicate a tutti i candidati Sindaco

> vai alla pagina con i link e le informazioni sui candidati Presidenti di municipio

POST SCRIPTUM: Per imparzialità proponiamo anche  l’ autobiografia del terzo candidato del PD alle primarie, Roberto Giachetti,  (> vai alla pagina  del sito ) in cui il candidato Sindaco “scelto”  dal Presidente del Consiglio Renzi riporta  dettagliatamente le sue iniziative come parlamentare, lasciando invece molto nel vago il suo impegno per 7/8 anni a fianco dell’ex Sindaco Francesco Rutelli , che forse sarebbe l’aspetto che più interessa agli elettori, visto che Giachetti intende occuparsi della Capitale.  E anche in questo caso ci si potrebbe chiedere se e  quali iniziative abbia  preso negli anni più bui dle consociativismo  capitolino, quando, come molti suoi colleghi, pur lavorando in Parlamento,  viveva in questa  città e aveva, immaginiamo,  contatti  frequenti con il partito romano.

Pedica prima e dopo

* prima avevamo  consultato  solo  i siti del PD Roma  e di primarieroma2016 )

** I libri di Morassut: 2012 MALAROMA, dal modello Roma al fallimento di Alemanno Aliberti Editore –  2014  “ROMA CAPITALE 2.0, la nuova questione romana. Un riformismo civico per la Capitale”.Imprimatur editore – 2015  “ROMA SENZA CAPITALE. La crisi del Campidoglio e il bisogno di una riscossa civica ” libro intervista con Pietro Spataro Ponte Sisto Editore

*** anche Pedica ci risulta aver presentato un’interrogazione sul tema

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