E alla fine Francesco Paolo Tronca ha firmato la delibera che molti cittadini attendevano. Si tratta di un atto che gli era stato sollecitato più volte non solo dalle associazioni ma anche dall’avvocatura comunale. Il commissario ci ha riflettuto, forse ha rimandato per i molti impegni e ieri nel tardo pomeriggio ha firmato.
Da oggi dunque riprende l’iter di riforma dell’impiantistica pubblicitaria che si era arenato dopo la sentenza del Tar pubblicata lo scorso 22 febbraio. I giudici amministrativi, nell’esaminare i ricorsi presentati dalle ditte pubblicitarie, avevano giudicato del tutto legittimo l’impianto del nuovo Piano Regolatore tranne per un passaggio. Alcuni criteri – secondo i magistrati – dovevano passare in Assemblea capitolina e non in Giunta. Poiché il commissario assomma nella sua figura i poteri della Giunta e quelli dell’aula, le associazioni cittadine gli avevano chiesto di approvare questi criteri. Prima con più lettere e poi con un appello congiunto firmato da 16 blog e comitati ai quali proprio ieri si era aggiunta l’Arci, tramite il suo rappresentante romano Andrea Masala.
Il procedimento si era arrestato mentre si stavano tenendo gli incontri di partecipazione popolare nei Municipi. L’iter, infatti, prevede che il Piano Regolatore venga discusso con i cittadini e gli operatori del settore in tutti i Municipi. Al termine della partecipazione popolare, il Campidoglio dovrà decidere quali osservazioni recepire e quali rigettare (le cosiddette “controdeduzioni“).
La sentenza del Tar è uscita quando mancavano gli incontri in soli tre municipi, mentre gli altri 12 si erano già svolti.
COSA ACCADE ADESSO. Per prima cosa, si dovranno tenere gli ultimi incontri di partecipazione popolare. I tre Municipi mancanti dovranno fissare nuove date e comunicarle sul proprio sito web. Dunque passeranno sicuramente alcuni giorni prima che l’iter si completi.
Subito dopo dovranno inviare tutte le osservazioni raccolte agli uffici capitolini che dovranno esaminarle e appunto controdedurre. Ed è già molto se si arriverà a questo punto. Se infatti le elezioni si terranno (come sembra) il prossimo 5 giugno, i Municipi cesseranno le loro funzioni il 10 aprile. Per prassi, nei 40 giorni che precedono il voto, chi governa (in questo caso il commissario) non prende decisioni rilevanti, lasciando che sia il nuovo sindaco a portarle avanti.
E’ probabile, dunque, che il procedimento si arresterà alle controdeduzioni e che i passi successivi verranno rimandati alla prossima amministrazione. Ma è presto per fare queste previsioni. Al momento ciò che conta è concludere questa parte fondamentale della riforma, in modo che chiunque vinca, potrà metterla in pratica in pochi mesi.
Vi sono inoltre diverse osservazioni presentate dai cittadini che noi riteniamo importanti e alcuni rilievi ragionevoli presentati dalle ditte. Pertanto, in un clima di collaborazione e di interesse solo per la città, c’è da sperare che in queste poche settimane si arrivi a perfezionare ulteriormente i piani di localizzazione e dare il via ad una riforma che potrà produrre risultati importanti per Roma, dandole decoro, servizi indispensabili (bike sharing, toilette, etc) e permettendo alle ditte oneste di competere in un mercato sano e redditizio.
vedi anche:
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