I costruttori, i candidati e la Roma che ci aspetta
Autore : Redazione
Sono andata all’incontro organizzato dai costruttori dell’ACER il 12 maggio scorso con i candidati Sindaco Stefano Fassina, Roberto Giachetti, Alfio Marchini e Giorgia Meloni. Un’occasione che pensavo sarebbe stata istruttiva per capire quali erano le richieste di una delle più influenti categorie dell’economia romana, e soprattutto quali impegni i candidati avrebbero preso sui temi di suo interesse. Ho invece assistito a un confronto sulla città e soprattutto sul suo futuro, come annunciato dal Presidente Edoardo Bianchi: “Noi chiediamo ai candidati uno sforzo, sostituire la visione lunga della strategia alla solita visione corta della tattica”. Un proposito finora bloccato da una classe politica – ma anche da una classe imprenditoriale – assai poco lungimirante, che se fosse messo davvero in pratica, basterebbe da solo a generare un vero cambiamento nella città.
L’introduzione, a cura del CRESME, ha proposto con una serie di slides dati davvero impressionanti (1), mettendo tutti i presenti di fronte al drammatico divario tra Roma e le altre capitali europee rispetto alla visione sul lungo periodo. Mentre Londra, Parigi, Madrid e tante altre città lavorano a progetti che pensano alla qualità della vita dei loro cittadini del 2030 e a come affrontare l’aumento dell’urbanizzazione, i cambiamenti climatici etc , a Roma non sono ancora stati risolti problemi che si tracinano da decenni (2). E questa volta i candidati hanno dovuto rispondere con chiarezza a questioni che spesso vengono affrontate superficialmente nei dibattiti pubblici, come il debito di Roma, la spesa corrente, la riforma della macchina amministrativa, le infrastrutture. Tutte informazioni che permettono agli elettori di farsi un’idea delle intenzioni degli aspiranti sindaco, al di là dei soliti slogan sulla “mobilità sostenibile” e sulla “rigenerazione urbana”. E spiace non aver potuto ascoltare le intenzioni della candidata M5S Virginia Raggi, assente per motivi personali, che ha perso un’occasione per dimostrare che anche un movimento nuovo e giovane si confronta con tutti, e sa rispondere con competenza soprattutto a una delle categorie più forti e potenti dell’economia della città, esprimendosi su temi cruciali che richiedono prospettive ben definite. Proponiamo il video dell’incontro e le slides dell’intervento del CRESME.